Quel che mi sta insegnando la loro assenza
Quando si hanno molti cani c’è un momento in cui le dinamiche che si sono costruite tra di loro, di ruolo e di status, diventano più evidenti. Questo momento è quello in cui alcuni che hanno avuto una posizione di rilievo nel gruppo muoiono.
In un mese e mezzo Rob e Blackie sono andati via e la loro assenza è forte e costante, ma non solo a livello affettivo.
Blackie era un cane che non amava stare in prima fila, ma non per questo era un gregario. Lui aveva i suoi ritmi e i suoi spazi, che difendeva in maniera autorevole e autonoma; lui dava ad alcuni momenti una tonalità emotiva particolare, la sua impronta. Il momento della pappa era quello del suo show, che caricava tutti gli altri.
Rob era un grande leader, carismatico, mai eccessivo, capace di farsi rispettare ma al contempo mai aggressivo. Rob era un cane sicuro di sé e dunque mai litigioso: il suo metodo per evitare conflitti era molto semplicemente quello di farsi da parte. Con dignità e come a dire “io sono al di sopra, dunque non mi metto a questo livello”.
La sua coda negli incontri era alta e fiera, così come il suo portamento, ma non ha mai litigato né si è mai azzuffato.
Blackie e soprattutto Rob mi hanno mostrato concretamente che il concetto di dominanza inteso come “sono io che comando” è una sciocchezza. La vera leadership non è mai esercizio della forza, ma prevenzione dell’esercizio della forza attraverso il carisma, la sicurezza di sé e la sicurezza che si infonde agli altri membri del gruppo.
I nostri due maschioni mancano, a noi e ai nostri cani, e anche per questo la malinconia in questo momento è grande tanto quanto la consapevolezza di quanto è stato bello averli vicini.
Massimo Greco