Guardando indietro
Oggi, nella prima passeggiata senza di te, continuavo a fare un gesto ormai abituale, cioè guardare indietro per vedere se c’eri. E’ quel che ho fatto per sei anni e mezzo, passeggiata dopo passeggiata, vicino a casa, in Provenza, in Normandia, in Bretagna, Alsazia e Scozia. Perché tu hai sempre preferito essere in fondo, chiudere il gruppo: ti sentivi sicuro, senza guinzaglio, stavi sempre con noi ma ti riparavi dietro di noi. Quando sentivi il bisogno di maggior sicurezza ti fermavi e ci chiedevi con lo sguardo di essere messo al guinzaglio. Non in città, ovviamente, perché mai sei stato libero nelle strade urbane.
Così non era più da un anno: anche qui, dopo mesi di passeggiate faticose sotto casa, io sono stato la mano che ti ha aiutato a stare con noi.
Ma sempre in fondo, sempre dietro, e se prima era una scelta ora questa era una necessità. Con qualche piccola eccezione, perché quando incontravi un cane o un gatto ritrovavi per un momento energie inaspettate. Ma sempre indietro, anche al guinzaglio, e io mi fermavo per farti un incoraggiamento e vedere come te la cavavi.
Ebbene io oggi continuavo a guardare indietro e cercarti, e la tua assenza era un pugno nello stomaco. O forse tu eri presente nel bosco vicino a noi e ci salutavi, mi piace pensarlo. E se questo può sembrare stupido a qualcuno, questo qualcuno sbaglia, perché la tua presenza è dentro di noi, e dunque sempre con noi. Come diceva Pascal “Il cuore ha le sue ragioni, che la ragione non conosce.”
Guardando indietro tra le tue foto, tante e prima o poi noi le raccoglieremo in un album, ne ho trovata una in cui tu non guardi indietro, ma sembri indicare la strada a tutti noi.
Perché tu, non lo possiamo dimenticare, sei stato un sopravvissuto, e hai avuto due vite, una orrenda come racer, a volte picchiato e spesso oltraggiato (e questa non è fantasia ma verità concreta) e una dignitosa. Poco alla volta hai superato le tue paure e hai vissuto, io credo, una buona vecchiaia. Tant’è che ti è persino ricresciuto il pelo che non avevi nei primi anni con noi.
Dunque ho scelto questa foto, perché anche se continuerò a vederti dietro di me, tu mi hai aiutato a guardare avanti e a capire.
Guardando indietro ho detto, ma vedo che in realtà questa era solo la mia prospettiva. Tu invece guardavi sempre avanti e questa è una lezione per sempre.
Corri Blackie e indicaci la strada.
Massimo Greco
RIP Blackie (15 settembre 2003 – 16 agosto 2016).
© Riproduzione riservata
Tags: adotta galgo, adotta un levriero, adozione, adozione galgo, adozione greyhound, adozione levrieri, adozione levriero, antiracing, CAGED northwest, cani, galgo, Grey2K USA, greyhound, greyhound racing, Greyt Exploitations, Ireland, levrieri, levriero, Limerick Animal Welfare, lurcher, pet levrieri, salvare levrieri, UK, USA