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Prima dell’adozione. Il lavoro del rifugio .

  Per gestire ogni singolo cane, dal momento in cui entra in rifugio al momento in cui ne esce per essere adottato,  é necessaria una grande mole di lavoro, che la protectora svolge con i pochi volontari che ha a disposizione.
  • Un cane puo’ giungere in rifugio in svariati modi.
    • E’ stato abbandonato e si trova per strada. In questo caso, bisogna mandare dei volontari a catturarlo. Può essere un’ operazione semplice che richiede solo mezz’ora, oppure potrebbero essere necessari alcuni giorni e  l’uso  di  una gabbia trappola,  o di un fucile per sparare dell’anestetico.  In alcuni casi è sufficiente una sola persona, altre volte ci vogliono tre o quattro persone,  che restano impegnate anche parecchio tempo.
    • Portato dal galguero. E’ il modo più semplice, il rifugio deve solo prendere in consegna il cane, firmare i documenti e 15 minuti più tardi il cane é al sicuro.
    • Recuperato in una  perrera.  A seconda di quanto  è lontano  il luogo e di quanti cani si tratta,  il recupero può impegnare due persone per una intera una giornata. I volontari devono recarsi sul posto, sbrigare le formalità, caricare i cani, tornare  al rifugio,  scaricarli e inserirli nei paddock che li ospiterà.
Quando il cane é arrivato  in rifugio.
  • Se si tratta di un cucciolo,  il lavoro è moltissimo e varia a seconda dell’età.  La prima cosa a cui pensare è l’ eliminazione dei parassiti  intestinali (sverminazione). Dopo alcuni giorni, se il cucciolo è in buona salute, inizia il ciclo  delle vaccinazioni.
  • Per concludere il ciclo dei vaccini, possono essere necessari anche più di  due mesi.  Purtroppo molti dei cuccioli  si ammalano (gastroenteriti, parvovirus) e sono  soggetti  diarrea e vomito continui.  Di conseguenza, la mole  di lavoro è assolutamente folle.
  • Ci dovrà essere una persona dedicata solo ai cuccioli, con tutti i farmaci e i fluidi da somministrare continuamente. E’ davvero un duro lavoro ed  é molto difficile guardare  loro musetti,  i loro occhi, vedere come  perdono peso  velocemente, E’  tutto  estremamente arduo. Quando l’intero ciclo dei vaccini è finito, allora si passa a scattare le foto per il profilo di base.  Il cucciolo viene inserito nel  database e,  finalmente,  è pronto  per entrare nel circuito delle adozioni.
  • Se si tratta di adulti, anche qui il primo passo é la  sverminazione, a cui segue il ciclo dei  vaccini.  In seguito si applica il  microchip e vengono fatte le foto che vanno inserite  nel  database.
  • Quando una associazione chiede informazioni su un certo cane,  allora un volontario lo porta in passeggiata; ne osserva il comportamento e gli somministra  il cat test.
  • Non è una cosa semplice.  Il cane deve essere preso dal paddock e  portato al gattile attraversando il rifugio. Se non mostra atteggiamenti predatori, il volontario entra  all’interno del gattile e osserva ancora  il suo comportamento. Infine  il  galgo viene  riportato nel paddock o in quarantena, ma sempre con grande cautela per evitare risse.
  • Poi vengono fatti i prelievi di sangue e inviati in laboratorio per i test clinici.
  • Infine i cani sono sterilizzati.
  • A questo punto, sono pronti per  il viaggio che li porterà dalle loro famiglie adottive.
  • Il lavoro però non é solo questo.  Il rifugio  promuove ogni cane che non ha ancora trovato casa,  fa dei  video e  delle foto,  scrive  la loro storia e passa le informazioni sul cane alle associazioni che cercano le famiglie adottive per loro.
Se si moltiplica questo lavoro per più di 1000 cani che vengono salvati  ogni anno dalla protectora Scooby, si potrebbe in parte comprendere l’enorme fardello di lavoro di cui é caricato il rifugio e i motivi perché,  a volte, i volontari ritardano nel rispondere alle e-mail o nel dare risposte ai nostri quesiti. Si potrebbe anche comprendere perché non hanno molto tempo a disposizione per dedicarsi ad attività non strettamente necessarie, come misurare l’altezza esatta di ogni cane o il peso, a meno che non ci sia un motivo di salute che lo richieda, o fare nuove foto e filmati ai cani che hanno già una famiglia che li aspetta. Tutto questo, sempre se  tutto procede regolarmente. Ma in rifugio é quasi impossibile che anche un solo giorno finisca  senza un qualche  imprevisto, che va a sommmarsi alla già notevole mole di lavoro quotidiano. fonte:  our-daily-work-1.html

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Presidente e socio fondatore di Pet levrieri dalla data di fondazione. Nella vita svolge la professione di psicologa e psicoterapeuta e di formatrice. E’ laureata in filosofia e in psicologia. Per crescita personale si è formata e diplomata come educatrice cinofila presso la scuola SIUA. Ha svolto il corso professionalizzante per la gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti, organizzato da Pet Detective. Ha iniziato a scoprire quello che accade ai greyhound nel racing in seguito all’adozione della sua prima grey, Silky, nel 2008. Da qui il suo impegno civile antiracing e anticaccia in difesa dei greyhound, dei galgo e dei lurcher. Sposata con Massimo Greco, altro socio fondatore di Pet levrieri, condivide con lui questo impegno.

Insieme condividono la loro vita con un gruppo di levrieri rescue e una segugia. Svolge questo ruolo in maniera totalmente gratuita.

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Vice presidente di Pet levrieri. Nella vita è Direttore delle Risorse Umane di una multinazionale del settore IT. 
Per passione personale nel 2020 ha conseguito il titolo di educatore cinofilo presso la scuola cinofila Il Mio Cane.
Ha partecipato al corso di gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti organizzato da Pet Detective.
Nel marzo 2014 adotta “per caso” Sandy, greyhound irlandese, e scopre la dura realtà dei levrieri sfruttati nelle corse e nella caccia decidendo così di impegnarsi concretamente nell’Associazione.
Coordina il gruppo di ricerca dei levrieri smarriti, è membro del Gruppo Adozioni e partecipa come portavoce di Pet levrieri ad eventi di informazione e divulgazione delle attività dell’associazione. 
Vive tra Milano e la Valsassina con il marito Massimiliano, ha due figli ormai adulti, Giorgia e Marco, e tre lurcher irlandesi: Robin, Coco e Lucy – e Sandy sempre nel cuore.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri a titolo assolutamente gratuito.
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Vice Presidente e socio fondatore di Pet levrieri, laureata in scienze politiche internazionali, gestisce un’impresa di consulenze turistiche. In Pet Levrieri si occupa in particolare delle relazioni con la Spagna e dei profili dei galgo e si reca più volte all’anno nei rifugi spagnoli per conoscere i cani e stilarne i profili. Fa parte del team che amministra sito e pagine Fb dell’associazione.
Ha adottato la galga Debra nel 2011. Venire a contatto con la realtà dei levrieri rescue l’ha spinta ad approfondire il discorso e a impegnarsi attivamente a favore dei grey, galgo e lurcher sfruttati e maltrattati in tutto il mondo. Oltre a Debra vive con due cani meticci, salvati da situazioni di abbandono.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo e socio fondatore di Per levrieri, dove si occupa dell’organizzazione logistica degli eventi e del merchandising. Nella vita è titolare di un laboratorio odontotecnico dal 1990. Da sempre appassionato di cani, il suo primo cane è stato un setter irlandese. Sposato con Marianna Capurso, anche lei socia fondatrice di Pet levrieri, condivide con lei l’impegno antirancing e anticaccia in difesa dei levrieri. Accanto al presidente di Pet levrieri, ha partecipato alla prima conferenza mondiale sui greyhound in Florida nel 2016. Ha partecipato a molti corsi organizzati da Think Dog e Siua. Perle è stata la sua prima greyhound. Nella sua vita ora ci sono Peig e Inta, due lurcher, e Karim, greyhound salvato dal cinodromo di Macao, e Ricky, un pinscher, che è la mascotte di tutto il gruppo. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo di Pet levrieri. Nella vita è una pasticciera. Dal 2014 a seguito dell’adozione di Rosie, una greyhound irlandese ha conosciuto la realtà dello sfruttamento dei levrieri. Da qui l’impegno in associazione. Coordina il gruppo facebook di Pet levrieri, gestisce il canale istituzionale Twitter, ed è membro del gruppo adozioni. Condivide la vita con il compagno Stefano, socio e volontario di Pet levrieri, James greyhound salvato in Irlanda e Jasmine greyhound sopravvissuta al cinodromo di Macao, nel cuore portano Rosie e Mags greyhound salvate in Irlanda. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Socio fondatore di Pet levrieri, si è occupato in associazione, a titolo puramente gratuito, di trasporti, rapporti con le autorità veterinarie e della comunicazione esterna, curando numerosi articoli sulla situazione dei greyhound e dei galgo nel mondo. Ha partecipato a numerose manifestazioni antiracing in Irlanda e Gran Bretagna. Dal 2022 fa parte del Board di GREY2K USA Worldwide, la più importante organizzazione antiracing mondiale. 
Laureato in filosofia e in Psicologia della comunicazione, insegna filosofia e storia nella scuola superiore di secondo grado; per crescita personale si è formato e diplomato come educatore cinofilo presso la scuola SIUA. 
Appassionato di musica, in particolare rock e irlandese, dal 2008 condivide le sue giornate, insieme alla moglie Stefania Traini, con levrieri rescue e un “pizzico” di segugi. Perché nella varietà si fanno più esperienze.
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Membro del consiglio direttivo di Pet Levrieri.
Dopo il liceo linguistico inizia a lavorare in banca ma dopo la nascita della terza figlia decide di volersi dedicare esclusivamente alla sua numerosa famiglia.
Il suo primo cane è stato Otello, un mix labrador-alano, poi è arrivata Gina, un bovaro svizzero.
Viene a conoscenza dello sfruttamento dei levrieri per caso attraverso un articolo trovato in rete e nel novembre 2015 partecipa ad un arrivo di Galgo di Pet Levrieri. Christa, una galga ancora senza famiglia, si butta tra le sue braccia per farsi coccolare. Dieci giorni dopo andrà a prenderla presso la famiglia foster e la porterà a casa. Da questo incontro speciale nasce il suo impegno concreto all’interno dell’Associazione.
Fa parte del gruppo adozioni e si occupa prevalentemente delle richieste estere (Svizzera, Austria, Germania).
A settembre 2018 si reca, insieme a Stefania Traini, a Macau per fotografare e stilare i profili dei cani che verranno in Italia. Qui, incrocia lo sguardo di Tamoko, che decide di adottare appena sarà pronto per il volo che lo porterà a Milano.
Vive a Lugano, Svizzera, con il marito Andrea e i figli Giulia, Alyssa, Cecilia e Tommaso. Membri della numerosa famiglia, oltre a Tamoko, sono anche Harry e Bob, lurcher irlandesi e Paco un meticcio salvato dalle strade di Napoli.
Ama trascorrere le giornate tra montagne e boschi oppure con un bel libro in mano.
Svolge i suoi incarichi in Pet Levrieri in maniera totalmente gratuita.
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