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Il lato oscuro delle corse dei levrieri in Portogallo

La giornalista Alexandra Borges del portale informativo portoghese TVI ha seguito diverse corse di levrieri in tutto il paese e rivela il maltrattamento di questi cani.

Di seguito il riassunto tradotto del video della giornalista.

“Alexandra Borges”: corse di levrieri, il business segreto che fa molti soldi.

Può arrivare a raggiungere i 70 km/h e correre 800 metri senza mai fermarsi; è considerata una delle razze più antiche mai esistite, è persino citato in alcune scritture della bibbia. I levrieri possono sembrare cani molto fortunati grazie alle loro qualità, ma allo stesso tempo queste stesse sono la loro maledizione.

Infatti grazie alle loro abilità sono utilizzati nelle corse, molto popolari in paesi come il Portogallo e l’Irlanda. Durante le competizioni questi cani vengono costretti a correre dietro ad una pelliccia di lepre per 250 metri e in pochi secondi, oltre ogni limite, devono dimostrare quello che valgono al loro addestratore, pronto a disfarsene e abbandonarli per strada, in caso vengano ritenuti non bravi o troppo vecchi per correre.

 

“La fortuna di un cane sta nel trovare un buon padrone che non lo abbandoni”  dice Nuno Ferreira Da Silva, presidente della federezione nazionale portoghese dei galgueros, gli addestratori di levrieri in Portogallo. “Vengono addestrati per essere competitivi, ma dopo quattro o cinque anni iniziano ad essere considerati vecchi e non più in grado di vincere. Sono un po’ come i nostri atleti, ne esistono di più bravi e altri meno bravi e ad un certo punto la loro carriera si interrompe. ”

Sono più di 20 anni che Cristina Gonçalo dell’associazione Katefriends  recupera i levrieri, abbandonati per strada in Portogallo, e durante l’intervista racconta che spesso sono molto difficili da catturare.

“Dati i maltrattamenti che subiscono durante l’addestramento, hanno tutti i motivi per non farsi avvicinare” – dichiara. 

Per portare avanti la sua battaglia conta sull’aiuto della rete che si è creata sui social, quali ad esempio facebook. 

“L’ostacolo più grande non è salvarli dalla strada, bensì rieducarli. Non sono cani abituati a giocare o a ricevere affetto, eseguono semplicemente gli ordini come dei soldati e sono costantemente spaventati. Inoltre, risalire al proprietario del cane è molto più difficile di quello che si possa pensare dal momento che a molti levrieri, poco prima dell’abbandono, viene rimosso a sangue freddo il microchip subcutaneo e ai cani che vengono registrati con il tatuaggio, viene asportata la parte interessata. ”

Di fatto, l’addestramento dei levrieri consiste in una camminata quotidiana di 30 minuti su un tapis roulant e, una o due volte alla settimana, vengono fatti correre lungo un percorso che simula il rettilineo di una gara. Uno dei macchinari ampiamente utilizzati in questa pratica è la Nora meccanica, una sorta di recinto in cui i cani vengono legati, disposti in cerchio, e costretti a girare intondo per diverse ore al giorno.

Secondo molti  questo metodo viene utilizzato per mancanza di tempo da parte dell’addestratore di far passeggiare più cani contemporaneamente e per manterli in movimento costante. Ci viene segnalato anche di alcuni addestratori che legano il guinzaglio dei cani alle loro auto, accellerando gradualmente per farli correre più velocemente.

Non meno importante è il largo uso di sostanze dopanti durante le gare. Aspirina, analgesici, steroidi per la massa muscolare e cocaina vengono ampiamente utilizzati per migliorare le prestazioni dell’animale che ad uno stato normale riuscirebbe a correre ad una velocità di 70 km/h , mentre con l’aiuto di queste sostanze può arrivvare a raggiungere i 90 km/h.

Secondo i più esperti i segnali di allarme per capire se ad un cane vengono somministrate queste sostanze sono l’eccessiva muscolatura, le reazioni nervose e l’eccessiva aggressività. Quello che si cela dietro a questa pratica viene svolto in silenzio e in tutta tranquillità dal momento che durante le gare non vengono fatti test antidoping sui cani. 

Purtroppo il destino dei levrieri è molto sfortunato, perchè oltre alle loro grandi qualità di cacciatori e corridori, sono anche l’unica razza canina che possiede un gruppo sanguigno compatibile con tutte le altre razze. Di conseguenza i levrieri che non vengono abbandonati perché non più “utilizzabili” per le corse, vengono affidati a canili illegali dove vengono sfruttati per questa loro preziosità e sottoposti a continui prelievi di sangue, poi rivenduto sul mercato.

Sfortunatamente la legislazione Portoghese sulla tutela degli animali è molto debole e lascia spazio all’immaginazione dei galgueros. Per questo motivo il PAN nel Giugno del 2019 ha tentato di tutelare i levrieri proponendo il divieto delle corse: purtroppo la proposta è stata bocciata dalla maggioranza. Molti affermano che il motivo sia che molti dei politici e rappresentanti del governo e delle forze dell’ordine sono coinvolti in questi tipi di eventi, anche il presidente della federeazione nazionale ci spiega che i premi più sostanziosi delle gare vengono sempre consegnati da qualche autorità di rilievo che spesso presenzia le corse. Sarebbe perciò un controsenso per chi finanzia questo tipo di attività, che allo stesso tempo approvi una mozione che le vieti.

Dal 2014 la legge portoghese sulla tutela degli animali prevede 2 anni di carcere per il maltrattamento, ma non vengono inclusi e considerati i danni psicologici e lo stress a cui un animale può essere sottoposto, ma si valutano solo le condizioni fisiche e di salute. Per questo motivo la norma permette l’interpretazione soggettiva del giudice, infatti tra il 2017 ed il 2019 sono stati registrati 6.834 processi per maltrattamenti, che si sono successivamente trasformati in sole 336 accuse,: tutto il resto è stato archiviato e questo ha messo in luce le notevoli lacune nell’attuazione della legge.

Articolo originale : https://tvi24.iol.pt/sociedade/programa-alexandra-borges/alexandra-borges-corridas-de-galgos-o-negocio-secreto-que-rende-muito-dinheiro

@Petlevrieri

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Presidente e socio fondatore di Pet levrieri dalla data di fondazione. Nella vita svolge la professione di psicologa e psicoterapeuta e di formatrice. E’ laureata in filosofia e in psicologia. Per crescita personale si è formata e diplomata come educatrice cinofila presso la scuola SIUA. Ha svolto il corso professionalizzante per la gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti, organizzato da Pet Detective. Ha iniziato a scoprire quello che accade ai greyhound nel racing in seguito all’adozione della sua prima grey, Silky, nel 2008. Da qui il suo impegno civile antiracing e anticaccia in difesa dei greyhound, dei galgo e dei lurcher. Sposata con Massimo Greco, altro socio fondatore di Pet levrieri, condivide con lui questo impegno.

Insieme condividono la loro vita con un gruppo di levrieri rescue e una segugia. Svolge questo ruolo in maniera totalmente gratuita.

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Vice presidente di Pet levrieri. Nella vita è Direttore delle Risorse Umane di una multinazionale del settore IT. 
Per passione personale nel 2020 ha conseguito il titolo di educatore cinofilo presso la scuola cinofila Il Mio Cane.
Ha partecipato al corso di gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti organizzato da Pet Detective.
Nel marzo 2014 adotta “per caso” Sandy, greyhound irlandese, e scopre la dura realtà dei levrieri sfruttati nelle corse e nella caccia decidendo così di impegnarsi concretamente nell’Associazione.
Coordina il gruppo di ricerca dei levrieri smarriti, è membro del Gruppo Adozioni e partecipa come portavoce di Pet levrieri ad eventi di informazione e divulgazione delle attività dell’associazione. 
Vive tra Milano e la Valsassina con il marito Massimiliano, ha due figli ormai adulti, Giorgia e Marco, e tre lurcher irlandesi: Robin, Coco e Lucy – e Sandy sempre nel cuore.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri a titolo assolutamente gratuito.
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Vice Presidente e socio fondatore di Pet levrieri, laureata in scienze politiche internazionali, gestisce un’impresa di consulenze turistiche. In Pet Levrieri si occupa in particolare delle relazioni con la Spagna e dei profili dei galgo e si reca più volte all’anno nei rifugi spagnoli per conoscere i cani e stilarne i profili. Fa parte del team che amministra sito e pagine Fb dell’associazione.
Ha adottato la galga Debra nel 2011. Venire a contatto con la realtà dei levrieri rescue l’ha spinta ad approfondire il discorso e a impegnarsi attivamente a favore dei grey, galgo e lurcher sfruttati e maltrattati in tutto il mondo. Oltre a Debra vive con due cani meticci, salvati da situazioni di abbandono.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo e socio fondatore di Per levrieri, dove si occupa dell’organizzazione logistica degli eventi e del merchandising. Nella vita è titolare di un laboratorio odontotecnico dal 1990. Da sempre appassionato di cani, il suo primo cane è stato un setter irlandese. Sposato con Marianna Capurso, anche lei socia fondatrice di Pet levrieri, condivide con lei l’impegno antirancing e anticaccia in difesa dei levrieri. Accanto al presidente di Pet levrieri, ha partecipato alla prima conferenza mondiale sui greyhound in Florida nel 2016. Ha partecipato a molti corsi organizzati da Think Dog e Siua. Perle è stata la sua prima greyhound. Nella sua vita ora ci sono Peig e Inta, due lurcher, e Karim, greyhound salvato dal cinodromo di Macao, e Ricky, un pinscher, che è la mascotte di tutto il gruppo. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo di Pet levrieri. Nella vita è una pasticciera. Dal 2014 a seguito dell’adozione di Rosie, una greyhound irlandese ha conosciuto la realtà dello sfruttamento dei levrieri. Da qui l’impegno in associazione. Coordina il gruppo facebook di Pet levrieri, gestisce il canale istituzionale Twitter, ed è membro del gruppo adozioni. Condivide la vita con il compagno Stefano, socio e volontario di Pet levrieri, James greyhound salvato in Irlanda e Jasmine greyhound sopravvissuta al cinodromo di Macao, nel cuore portano Rosie e Mags greyhound salvate in Irlanda. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Socio fondatore di Pet levrieri, si è occupato in associazione, a titolo puramente gratuito, di trasporti, rapporti con le autorità veterinarie e della comunicazione esterna, curando numerosi articoli sulla situazione dei greyhound e dei galgo nel mondo. Ha partecipato a numerose manifestazioni antiracing in Irlanda e Gran Bretagna. Dal 2022 fa parte del Board di GREY2K USA Worldwide, la più importante organizzazione antiracing mondiale. 
Laureato in filosofia e in Psicologia della comunicazione, insegna filosofia e storia nella scuola superiore di secondo grado; per crescita personale si è formato e diplomato come educatore cinofilo presso la scuola SIUA. 
Appassionato di musica, in particolare rock e irlandese, dal 2008 condivide le sue giornate, insieme alla moglie Stefania Traini, con levrieri rescue e un “pizzico” di segugi. Perché nella varietà si fanno più esperienze.
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Membro del consiglio direttivo di Pet Levrieri.
Dopo il liceo linguistico inizia a lavorare in banca ma dopo la nascita della terza figlia decide di volersi dedicare esclusivamente alla sua numerosa famiglia.
Il suo primo cane è stato Otello, un mix labrador-alano, poi è arrivata Gina, un bovaro svizzero.
Viene a conoscenza dello sfruttamento dei levrieri per caso attraverso un articolo trovato in rete e nel novembre 2015 partecipa ad un arrivo di Galgo di Pet Levrieri. Christa, una galga ancora senza famiglia, si butta tra le sue braccia per farsi coccolare. Dieci giorni dopo andrà a prenderla presso la famiglia foster e la porterà a casa. Da questo incontro speciale nasce il suo impegno concreto all’interno dell’Associazione.
Fa parte del gruppo adozioni e si occupa prevalentemente delle richieste estere (Svizzera, Austria, Germania).
A settembre 2018 si reca, insieme a Stefania Traini, a Macau per fotografare e stilare i profili dei cani che verranno in Italia. Qui, incrocia lo sguardo di Tamoko, che decide di adottare appena sarà pronto per il volo che lo porterà a Milano.
Vive a Lugano, Svizzera, con il marito Andrea e i figli Giulia, Alyssa, Cecilia e Tommaso. Membri della numerosa famiglia, oltre a Tamoko, sono anche Harry e Bob, lurcher irlandesi e Paco un meticcio salvato dalle strade di Napoli.
Ama trascorrere le giornate tra montagne e boschi oppure con un bel libro in mano.
Svolge i suoi incarichi in Pet Levrieri in maniera totalmente gratuita.
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