I fruitori
Chiunque può essere coinvolto in un progetto di pet therapy, non ci sono limiti imposti da età, caratteristiche comportamentali o malattie.
Coloro a cui la pet therapy può arrecare dei benefici, in affiancamento ad altre forme di terapia, sono:
- persone difficoltà relazionali;
- persone in stato confusionale, ad esempio, affette da morbo di Alzheimer, sclerosi multipla, demenza, schizofrenia, ictus;
- persone con disordini dello sviluppo, ad esempio: sindrome di Down, sindrome fetale da alcool, paralisi cerebrale, autismo, iperattività, deficit da attenzione;
- persone con disabilità fisiche, ad esempio: morbo di Parkinson, paralisi cerebrale, sclerosi multipla, distrofia muscolare, ictus, spina bifida;
- persone con difficoltà di parola legate, ad esempio a: sclerosi multipla, disordini dello sviluppo, ictus, problemi di udito, depressione, paralisi cerebrale;
- persone con problemi di udito, che può indurre un forte senso di isolamento;
- persone con problemi di vista, nelle quali alcune modalità sensoriali, quali udito e tatto, risultano maggiormente sviluppati, per compensazione;
- persone con disturbi psichiatrici, quali: depressione reattiva e/o endogena, schizofrenia, disordini alimentari, disturbi di personalità;
- individui che hanno subito deprivazioni sensoriali;
- persone dipendenti da farmaci, alcool, droga, ecc.;
- malati terminali;
- bambini;
- anziani.
Si possono proporre attività di ogni tipo, l’importante è che siano adatte all’utenza ed organizzate coinvolgendo tutte le figure professionali coinvolte nella cura e assistenza dell’utente (medici generici, psichiatri, psicologi, psicoterapeuti, fisioterapisti, logopedisti, educatori professionali, assistenti sociali, infermieri, pedagogisti, insegnanti, ecc. ).