Dacci una Zampa e #occupy canile … un anno in difesa degli “amici a quattro zampe”
Di Antonio Giuseppe D’Agostino – È passato esattamente un anno da quel 7 luglio in cui un gruppo di volontari mettevano fine all’abbandono di un bene comune, occupando “abusivamente” il Canile di Mortara e portandolo finalmente a regime. Un luogo simbolo della volontà dei cittadini stessi di riappropriarsi della cosa pubblica, dopo anni di contenzioso e di ricorsi per un terreno che non risulterebbe accatastato, senza agibilità e su cui in tanti chiedono di fare chiarezza a partire da quell’assegnazione. A distanza di 365 giorni i volontari di Dacci Una Zampa e #occupy canile vivono un doppiezza morale che li descrive come eroi consapevoli di sherlockiana memoria, convinti che “i cani non si sbagliano mai” o come terroristi dei Nuclei Armati Rivoluzionari, che rubano elettricità secondo le parole di una consigliere comunale durante un’audizione. Un dissidio che cela l’intenzione di denigrare chi da un anno occupa un bene che si voleva assegnare ad altri, ma che ha registrato l’utilizzo degli stessi volontari-occupanti come strumento per vincere le passate elezioni, con lo stesso Sindaco Giuseppe Falcomatà che ne aveva sposato la protesta salvo poi dimenticarsene una volta seduto sulla poltrona di Primo Cittadino. Un atteggiamento che dona senso alle parole del filoso Nicolás Gómez Dávila “il cristiano progressista ci stringe forte la mano con ampio sorriso elettorale” e qui cristiano non è riferito certo alla religione. Per non parlare della reticenza, della doppiezza, della contraddizione che molti consiglieri e esponenti dell’attuale maggioranza di Palazzo San Giorgio usano nei confronti di quelle persone che tutti i giorni sacrificano parte della loro esistenza tentando di ridare dignità agli “amici a quattro zampe”. Personaggi politici che , parafrasando Pascal, “dissimulano a se stessi” chiamando e chiedendo favori e raccomandazioni per i loro animali, dimenticando però di difendere gli attivisti e di aprire una seria riflessione su quanto sta avvenendo intorno al Canile di Mortara. Da quel fatidico 7 luglio 2014 “Dacci Una Zampa” e #occupy canile hanno ininterrottamente lottato per la sopravvivenza di ogni singolo cane e ogni volta che hanno dovuto dire “no” è stato un diniego sofferto, ma motivato. Una presa di coscienza che ha chiesto riflessione e percezione di quanto il problema randagismo non si possa risolvere improvvisandosi attivisti, ma solo avendo alle spalle una “scienza” che sappia riconoscere gli animali dalle bestie, ben coscienti che spesso quest’ultime vivono proprio fra gli uomini. 600 cani salvati, 350 dati in adozione, di cui solo uno è tornato indietro. Sono numeri che parlano da soli e che segnano un anno di attività frenetica in cui gli attivisti hanno lottato con tutti gli sforzi possibili, anche economici, per far fronte alle mancate promesse e all’assenza di quella politica che ieri prometteva tanto e oggi è assente, forse ancora stordita da quella Primavera diventata subito inverno. Non solo, perché i loro numeri sono serviti alla Regione che ha aumentato le percentuali di affidamento e di tutela del randagismo grazie anche al Canile di Mortara, con un possibile risparmio per il Comune di 100 mila euro. Ma mentre, utilizzando le parole del Primo Cittadino Falcomatà durante la campagna elettorale, “si fa di tutto per mortificare quest’esperienza”, padri e madri di famiglia insegnano con sacrificio ai loro figli la cura di queste creature e la prevenzione al randagismo (pericoloso non solo per la salute e per… Articolo integrale che vi invitiamo a leggere : http://www.cmnews.it/notizie/calabria/reggio-calabria/117399-dacci-una-zampa-e-occupy-canile-un-anno-in-difesa-degli-amici-a-quattro-zampe/ © Riproduzione riservataTags: adotta galgo, adotta un levriero, adozione, adozione galgo, adozione greyhound, adozione levrieri, adozione levriero, antiracing, CAGED northwest, cani, galgo, Grey2K USA, greyhound, greyhound racing, Greyt Exploitations, Ireland, levrieri, levriero, Limerick Animal Welfare, lurcher, pet levrieri, salvare levrieri, UK, USA