SE GLI ULTIMI SARANNO I PRIMI
Il lupo dimorerà insieme con l’agnello, la pantera si sdraierà accanto al capretto; il vitello e il leoncello pascoleranno insieme e un fanciullo li guiderà. La vacca e l’orsa pascoleranno insieme; si sdraieranno insieme i loro piccoli. Il leone si ciberà di paglia, come il bue. Il lattante si trastullerà sulla buca dell’aspide; il bambino metterà la mano nel covo di serpenti velenosi” (Isaia 11,6-8).
Domani chi è cristiano festeggia la resurrezione di Cristo, venuto per salvare gli uomini dal peccato, cioè in fondo da loro stessi. Che siate credenti o meno, il messaggio di una giornata come questa è un messaggio di speranza.
Per tutti quelli che soffrono e non sono pochi: noi non credo che l’uomo sia a immagine e somiglianza di Dio, crediamo che Dio debba essere meglio. Molti uomini soffrono e questo a causa di altri uomini, perché noi siamo capaci di tutto, dal peggio al meglio in assoluto.
In questa giornata noi, che non ci occupiamo di salvare esseri umani, ma esseri di un’altra specie, dobbiamo essere consapevoli che il male è tale anche, e forse ancor di più, quando colpisce esseri più deboli e innocenti. Come gli animali, che in una giornata che dovrebbe essere di celebrazione della vita, sacrifichiamo per le nostre tavole imbandite. Non per fame, e neppure per tradizione, ma solo per abitudine e per gola.
Se gli ultimi saranno i primi, gli animali che abbiamo sacrificato, e la parola è sbagliata, perché il termine giusto è uccisi senza ragione, saranno davanti a tutti.
E le migliaia di levrieri che muoiono per l’avidità e la cattiveria di alcuni uomini, e sottolineo alcuni, saranno anche loro nelle prime file.
In attesa di sapere se sarà davvero così, e di questo nessuno può dare dimostrazione o prova, questa giornata dovrebbe spingerci a fare ancora di più perché qui, in questa vita, i deboli e i senza voce abbiano una possibilità. Quale che sia la specie cui appartengono, bambini, donne, uomini e animali.
Buona Pasqua a tutti.