Non per caso: un risultato che viene da lontano
Ora che abbiamo concluso il quarto trasporto in un mese, con 82 galgo, greyhound e lurcher affidati alle loro famiglie, possiamo essere orgogliosi di avere raggiunto un obiettivo per niente scontato. Abbiamo dovuto fare i conti con una situazione eccezionale, che peraltro non è ancora purtroppo conclusa, ma ce l’abbiamo fatta. Non per caso, ma per un insieme di motivi che vogliamo ricordare e che hanno le loro radici in tempi lontani.
Il primo motivo è il furgone di Simone Carminati, un mezzo che ha origine dall’incontro tra un’idea e una volontà. Era la fine del 2012 quando il sottoscritto, che allora era socio di un’altra associazione, pose il problema di avere un mezzo italiano espressamente progettato per il trasporto di levrieri. Un mezzo indipendente dal mondo irlandese delle corse in tutte le sue espressioni, trasportatori compresi, e che consentisse di muovere i cani attraverso l’Europa in sicurezza e massimo confort possibile. Trasportare levrieri, e greyhound in particolare, in assoluta sicurezza e confort pone due problemi specifici: la grandezza delle gabbie, che devono essere adeguate a cani alti e lunghi, e la presenza di impianti di ventilazione in grado di proteggere la salute di cani molto sensibili al caldo. Dunque le gabbie devono essere grandi e deve esserci un adeguato impianto di condizionamento della zona gabbie. D’altra parte deve anche esserci un numero di gabbie tale da trasportare un buon numero di cani, dati i costi del viaggio. Questa era l’idea, ma realizzarla non era semplice, perché un furgone per il trasporto di cani su lunghe distanze deve avere autorizzazioni che è difficile ottenere senza un know how nei trasporti in generale e strutture autorizzate a ricoverare un mezzo per il trasporto animali. Ed è qui che Simone, adottante ma anche professionista serissimo, divenne decisivo; io gli parlai dell’idea, e lui decise che si poteva mettere in pratica. Non smetterò mai di ringraziarlo per questo; si sa, per altro, che un conto sono le idee, un altro è la loro realizzazione. Dunque tutti gli aspetti della realizzazione di un mezzo conforme alle normative e adeguato a viaggiare sia d’inverno che d’estate sono stati frutto delle competenze di Simone, che ha anche acquisito tutte le conoscenze necessarie in fatto di normativa sul trasporto degli animali d’affezione.
Senza questo furgone, gestito da un’azienda di autotrasporto professionale e guidato da autisti di professione, i trasporti di questo mese non sarebbero stati possibili. Per esempio, nel periodo dell’emergenza le compagnie marittime hanno autorizzato il trasbordo solo alle ditte di trasporto con codici Nace (il corrispondente europeo del nostro Ateco) autorizzati a viaggiare in Europa.
Il secondo motivo è da ricercare in un principio che abbiamo sempre cercato di applicare: se c’è una situazione nuova che richiede di fare cose nuove, prima di tutto bisogna studiare. Come abbiamo fatto per i trasporti da Macao, per la parte di nostra competenza abbiamo cercato di acquisire tutta la conoscenza necessaria: normative, decreti, circolari, sia nazionali, sia degli altri stati coinvolti, sia europei, anche cercando e ascoltando il consiglio di persone più preparate. Noi non vogliamo semplicemente affidare ad altri, noi vogliamo avere il controllo di tutto quanto è in nostro potere, e per farlo dobbiamo cercare di avere competenze adeguate, anche ben al di là di quello che facciamo per vivere.
Abbiamo, per esempio, prodotto e implementato un protocollo di sicurezza di 16 pagine, senza contare la parte sui dispositivi; lo abbiamo condiviso con tutte le parti interessate al trasporto, a partire dall’ATS.
Il terzo motivo è che abbiamo un codice Ateco che ci ha permesso di riprendere l’attività e siamo un’organizzazione di membri associati, e che dunque a differenza di generici volontari, hanno potuto muoversi sul territorio e operare, pur nei limiti e vincoli stabiliti dalle autorità.
Il quarto motivo è che i nostri cani provenivano da rifugi registrati come charity e che dunque hanno potuto ottenere le autorizzazioni necessarie per i viaggi.
Infine i nostri trasporti si appoggiano come struttura di destinazione a un canile che ha potuto continuare ad operare, in quanto canile sanitario oltre che riferimento per gli animali delle famiglie in difficoltà durante l’emergenza Covid-19.
Questo insieme di occorrenze, frutto di scelte fatte in passato, è quello che ci ha permesso di riprendere a trasportare in Europa già dal 10 maggio e di consegnare 82 cani entro il 6 giugno nell’assoluto rispetto delle normative e senza rischi per i cani.
Massimo Greco
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