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L’autorità di vigilanza radiotelevisiva irlandese respinge il reclamo presentato dall’Irish Greyhound Board sul documentario della RTÉ

L’autorità di vigilanza radiotelevisiva irlandese respinge il reclamo presentato dall’Irish Greyhound Board sul documentario della RTÉ

L’autorità ritiene che il reportage “Running for Their Lives” sia stato “equo, imparziale ed obbiettivo”

L’autorità irlandese di vigilanza radiotelevisiva ha respinto un reclamo presentato dall’Irish Greyhound Board contro un documentario sull’industria del racing mandato in onda quest’anno dalla RTÉ.

Di Jack Horgan-Jones

16/12/2019

L’autorità Irlandese di Vigilanza Radiotelevisiva (BAI) ha respinto un reclamo presentato dall’Irish Greyhound Boardcontro un documentario sull’industria del racing mandato in onda quest’anno dalla RTÉ, giudicandolo “equo, obbiettivo ed imparziale”.

L’IGB, l’organo direttivo a capo del greyhound racing in Irlanda, si è lamentato del fatto che “Running for Their Lives”, trasmesso a giugno, “non fosse né obbiettivo né imparziale e rappresenti un attacco verso l’industria del greyhound racing irlandese”.

Il programma ha parlato del contenuto di una relazione, redatta da un team di esperti e commissionata dall’IGB, in cui si afferma che ogni anno vengono soppressi fino a 6.000 cani a causa delle scarse prestazioni in pista. Inoltre vi si legge che ogni anno viene allevato un numero di cani 10 volte superiore al necessario per mantenere in vita l’industria del racing.

L’IGB ha dichiarato che questo reportage, che rappresenta una pietra miliare della RTÉ “era impreciso ed è stato ignorato dall’ente stesso”. Inoltre il documentario conterrebbe diverse inesattezze e la proposta dell’ente corse di partecipare ad un’intervista dal vivo sarebbe stata rifiutata.

Il reportage presentava anche dei filmati girati in incognito in alcuni mattatoi, dove i greyhound vengono soppressi pagando dai 10 ai 35 €. La trasmissione ha prodotto una reazione negativa per l’IGB che si è trovata costretta a difendere la sua politica sul benessere animale e la sua gestione societaria di fronte ad una commissione parlamentare.

Nonostante l’IGB fosse stato invitato a partecipare ad un’intervista pre-registrata, ha rifiutato questa opportunità poiché “riteneva che i produttori televisivi avessero un programma pre-determinato in merito all’industria del racing”.

Infine l’IGB ha dichiarato che la RTÉ avrebbe usato “informazioni false e mostrato un filmato obsoleto senza dare alcuna spiegazione in merito”, e questo sarebbe stato “ingannevole e avrebbe fornito una visione distorta dell’argomento”.

Il reclamo dell’IGB all’autorità di vigilanza radiotelevisiva afferma anche che il programma avrebbe omesso alcune informazioni sulle buone abitudini “che vengono adottate dalla maggioranza delle persone coinvolte nel greyhound racing in Irlanda, sui benefici economici, o sulla regolamentazione dell’industria e le riforme introdotte nell’ultimo decennio”.

Pubblico interesse

La RTÉ si è difesa con successo contro tutte queste accuse, affermando che il suo programma era di pubblico interesse. L’emittente televisiva ha dichiarato che il reportage “era equo e rappresentava anche come nell’industria le abitudini corrette e le buone intenzioni siano evidenti”.

Inoltre la RTÉ ha aggiunto che non è stato possibile organizzare un’intervista dal vivo all’interno di un documentario pre-registrato, sottolineando come a giugno 2018 l’IGB avesse elogiato i risultati contenuti nella relazione, per poi giudicarli inesatti in seguito.

“L’emittente è al di sopra della relazione e afferma che, nonostante siano stati trattati un gran numero di argomenti, le informazioni contenute nel programma erano oggettivamente accurate”.

Nel respingere il reclamo dell’IGB, l’autorità di vigilanza radiotelevisiva ha ritenuto che le informazioni trasmesse fossero “presentate in modo oggettivo, e le fonti fossero ben identificate. A tal proposito la commissione ha ritenuto che le informazioni fossero presentate con la dovuta accuratezza e non ha ritenuto il programma ingannevole per gli spettatori”.

La commissione ha osservato come le norme di diffusione non prevedano l’obbligo da parte di “un’emittente di includere tutti i possibili punti di vista su un argomento e che il principio di imparzialità non prevede che l’emittente ottenga un equilibrio artificiale o dia il medesimo spazio a tutti i punti di vista”.

Infine ha ritenuto che il programma esplorasse l’argomento in “modo equo ed imparziale”, facendo “un’esplorazione esauriente dello stesso in modo concreto, equo, obbiettivo ed imparziale”.

Articolo originale 

https://www.irishtimes.com/news/ireland/irish-news/bai-rejects-complaint-by-irish-greyhound-board-over-rté-documentary

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Presidente e socio fondatore di Pet levrieri dalla data di fondazione. Nella vita svolge la professione di psicologa e psicoterapeuta e di formatrice. E’ laureata in filosofia e in psicologia. Per crescita personale si è formata e diplomata come educatrice cinofila presso la scuola SIUA. Ha svolto il corso professionalizzante per la gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti, organizzato da Pet Detective. Ha iniziato a scoprire quello che accade ai greyhound nel racing in seguito all’adozione della sua prima grey, Silky, nel 2008. Da qui il suo impegno civile antiracing e anticaccia in difesa dei greyhound, dei galgo e dei lurcher. Sposata con Massimo Greco, altro socio fondatore di Pet levrieri, condivide con lui questo impegno.

Insieme condividono la loro vita con un gruppo di levrieri rescue e una segugia. Svolge questo ruolo in maniera totalmente gratuita.

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Vice presidente di Pet levrieri. Nella vita è Direttore delle Risorse Umane di una multinazionale del settore IT. 
Per passione personale nel 2020 ha conseguito il titolo di educatore cinofilo presso la scuola cinofila Il Mio Cane.
Ha partecipato al corso di gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti organizzato da Pet Detective.
Nel marzo 2014 adotta “per caso” Sandy, greyhound irlandese, e scopre la dura realtà dei levrieri sfruttati nelle corse e nella caccia decidendo così di impegnarsi concretamente nell’Associazione.
Coordina il gruppo di ricerca dei levrieri smarriti, è membro del Gruppo Adozioni e partecipa come portavoce di Pet levrieri ad eventi di informazione e divulgazione delle attività dell’associazione. 
Vive tra Milano e la Valsassina con il marito Massimiliano, ha due figli ormai adulti, Giorgia e Marco, e tre lurcher irlandesi: Robin, Coco e Lucy – e Sandy sempre nel cuore.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri a titolo assolutamente gratuito.
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Vice Presidente e socio fondatore di Pet levrieri, laureata in scienze politiche internazionali, gestisce un’impresa di consulenze turistiche. In Pet Levrieri si occupa in particolare delle relazioni con la Spagna e dei profili dei galgo e si reca più volte all’anno nei rifugi spagnoli per conoscere i cani e stilarne i profili. Fa parte del team che amministra sito e pagine Fb dell’associazione.
Ha adottato la galga Debra nel 2011. Venire a contatto con la realtà dei levrieri rescue l’ha spinta ad approfondire il discorso e a impegnarsi attivamente a favore dei grey, galgo e lurcher sfruttati e maltrattati in tutto il mondo. Oltre a Debra vive con due cani meticci, salvati da situazioni di abbandono.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo e socio fondatore di Per levrieri, dove si occupa dell’organizzazione logistica degli eventi e del merchandising. Nella vita è titolare di un laboratorio odontotecnico dal 1990. Da sempre appassionato di cani, il suo primo cane è stato un setter irlandese. Sposato con Marianna Capurso, anche lei socia fondatrice di Pet levrieri, condivide con lei l’impegno antirancing e anticaccia in difesa dei levrieri. Accanto al presidente di Pet levrieri, ha partecipato alla prima conferenza mondiale sui greyhound in Florida nel 2016. Ha partecipato a molti corsi organizzati da Think Dog e Siua. Perle è stata la sua prima greyhound. Nella sua vita ora ci sono Peig e Inta, due lurcher, e Karim, greyhound salvato dal cinodromo di Macao, e Ricky, un pinscher, che è la mascotte di tutto il gruppo. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo di Pet levrieri. Nella vita è una pasticciera. Dal 2014 a seguito dell’adozione di Rosie, una greyhound irlandese ha conosciuto la realtà dello sfruttamento dei levrieri. Da qui l’impegno in associazione. Coordina il gruppo facebook di Pet levrieri, gestisce il canale istituzionale Twitter, ed è membro del gruppo adozioni. Condivide la vita con il compagno Stefano, socio e volontario di Pet levrieri, James greyhound salvato in Irlanda e Jasmine greyhound sopravvissuta al cinodromo di Macao, nel cuore portano Rosie e Mags greyhound salvate in Irlanda. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Socio fondatore di Pet levrieri, si è occupato in associazione, a titolo puramente gratuito, di trasporti, rapporti con le autorità veterinarie e della comunicazione esterna, curando numerosi articoli sulla situazione dei greyhound e dei galgo nel mondo. Ha partecipato a numerose manifestazioni antiracing in Irlanda e Gran Bretagna. Dal 2022 fa parte del Board di GREY2K USA Worldwide, la più importante organizzazione antiracing mondiale. 
Laureato in filosofia e in Psicologia della comunicazione, insegna filosofia e storia nella scuola superiore di secondo grado; per crescita personale si è formato e diplomato come educatore cinofilo presso la scuola SIUA. 
Appassionato di musica, in particolare rock e irlandese, dal 2008 condivide le sue giornate, insieme alla moglie Stefania Traini, con levrieri rescue e un “pizzico” di segugi. Perché nella varietà si fanno più esperienze.
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Membro del consiglio direttivo di Pet Levrieri.
Dopo il liceo linguistico inizia a lavorare in banca ma dopo la nascita della terza figlia decide di volersi dedicare esclusivamente alla sua numerosa famiglia.
Il suo primo cane è stato Otello, un mix labrador-alano, poi è arrivata Gina, un bovaro svizzero.
Viene a conoscenza dello sfruttamento dei levrieri per caso attraverso un articolo trovato in rete e nel novembre 2015 partecipa ad un arrivo di Galgo di Pet Levrieri. Christa, una galga ancora senza famiglia, si butta tra le sue braccia per farsi coccolare. Dieci giorni dopo andrà a prenderla presso la famiglia foster e la porterà a casa. Da questo incontro speciale nasce il suo impegno concreto all’interno dell’Associazione.
Fa parte del gruppo adozioni e si occupa prevalentemente delle richieste estere (Svizzera, Austria, Germania).
A settembre 2018 si reca, insieme a Stefania Traini, a Macau per fotografare e stilare i profili dei cani che verranno in Italia. Qui, incrocia lo sguardo di Tamoko, che decide di adottare appena sarà pronto per il volo che lo porterà a Milano.
Vive a Lugano, Svizzera, con il marito Andrea e i figli Giulia, Alyssa, Cecilia e Tommaso. Membri della numerosa famiglia, oltre a Tamoko, sono anche Harry e Bob, lurcher irlandesi e Paco un meticcio salvato dalle strade di Napoli.
Ama trascorrere le giornate tra montagne e boschi oppure con un bel libro in mano.
Svolge i suoi incarichi in Pet Levrieri in maniera totalmente gratuita.
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