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Firmate e divulgate la petizione per VIETARE le CORSE COI GALGO E GREY in PORTOGALLO!

Aggiornato 5 luglio 2019
Pubblicato 28 giugno 2019

Vento di cambiamento anche in Portogallo, dove il partito dei verdi PAN, Party for People, Animals and Nature, e il Blocco di Sinistra “Left Bloc-Bloco de Esquerda” hanno presentato due distinti progetti di legge per vietare le corse coi cani in tutto il paese con pene severe fino alla reclusione per chi le pratica, organizza, promuove o sostiene.

Le due proposte di legge saranno discusse in parlamento il 2 luglio. La votazione è prevista per  la seduta di venerdì 5 luglio. 

Pan ha lanciato anche una petizione che può essere firmata anche dall’Italia tramite questo link: 
Pela proibição de corridas de galgos em Portugal!

La petizione prevede che ogni firmatario fornisca gli estremi della propria carta di identità, per certificare che si tratta veramente di persona fisica e che ad ogni firma corrisponda un’unica persona fisica. 

FIRMATELA E DIVULGATELA ! 

E’ importante. Più firme raccoglieranno e maggiore pressione potranno fare sulle forse politiche parlamentari e sull’opinione pubblica portoghese. 

 

Di seguito la traduzione in Italiano della petizione. 

Petizione per vietare le corse dei levrieri in Portogallo

All’Esimio Signor Presidente dell’Assemblea della Repubblica, ai Gruppi parlamentari. 

Le corse coi levrieri sono un’industria competitiva e organizzata in cui i cani sono costretti a correre su una pista. I cani inseguono una preda (tradizionalmente una lepre o un coniglio meccanico) sulla pista fino a quando non superano il traguardo. Come per le corse coi cavalli, anche quelle coi levrieri prevedono scommesse pubbliche. 

L’industria delle corse dei levrieri
In questo settore, la chiave del successo e del profitto degli allevatori e degli allenatori è di avere cani veloci. Ma solo alcuni dei circa 20.000 levrieri nati ogni anno hanno le capacità atletiche e la velocità necessarie per diventare grandi campioni. Essendo allevati per il solo scopo di correre e vincere, molti giovani cani sani vengono scartati e uccisi.

I cani sulle piste affrontano un duro programma di allenamento e, durante l’allenamento e le corse, subiscono rischi significativi di lesioni, come fratture alle gambe o lesioni alla testa. Alcuni addirittura muoiono per un infarto a causa di un intenso sforzo fisico. Il danno fisico è spesso considerato “finanziariamente non fattibile” per essere curato e l’allenatore – che si definisce “proprietario” – sceglie di uccidere il cane.

Quando non sono sulle piste, le loro vite non sono molto migliori – di solito sono tenute in piccole gabbie il più delle volte, essendo liberati esclusivamente per allenarsi o correre. Le informazioni fornite dai gruppi di soccorso dei levrieri indicano che molti animali salvati erano denutriti perché dovevano seguire una dieta molto ristretta per mantenere un peso leggero, considerato ideale per le corse. In un’indagine condotta in Australia, è stato dimostrato che l’80% dei trainer dopa i propri cani con cocaina, viagra e altre sostanze chimiche.

Migliaia di questi cani continuano ad essere uccisi ogni anno, perfino con l’industria in declino. Alcuni cani vengono uccisi in nome di “allevamento selettivo”. I cani che sono abili come atleti, vivono in gabbie e sono tenuti tutto il tempo con la museruola dai loro allenatori. Molti mostrano ferite e patiscono infestazioni parassitarie interne ed esterne. Sebbene i sottili strati di pelle e la mancanza di grasso corporeo li rendano estremamente sensibili alla temperatura, i greyhound sono costretti a competere in condizioni estreme, che vanno da temperature sotto lo zero a un caldo soffocante.

In Portogallo
Le gare professionali di levrieri non si svolgono adeguatamente per dare piacere al cane, tanto meno per renderlo felice. Nonostante questo, si svolgono le qualificazioni per il campionato nazionale di corse di levrieri.

Considerato il deplorevole, vergognoso e crudele processo di selezione, mantenimento, addestramento e destino ultimo dei levrieri utilizzati nella competizione professionale, non possiamo che lottare per dichiarare illegittima detta pratica, e essa dovrebbe essere vietata in Portogallo.

©Petlevrieri 

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Presidente e socio fondatore di Pet levrieri dalla data di fondazione. Nella vita svolge la professione di psicologa e psicoterapeuta e di formatrice. E’ laureata in filosofia e in psicologia. Per crescita personale si è formata e diplomata come educatrice cinofila presso la scuola SIUA. Ha svolto il corso professionalizzante per la gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti, organizzato da Pet Detective. Ha iniziato a scoprire quello che accade ai greyhound nel racing in seguito all’adozione della sua prima grey, Silky, nel 2008. Da qui il suo impegno civile antiracing e anticaccia in difesa dei greyhound, dei galgo e dei lurcher. Sposata con Massimo Greco, altro socio fondatore di Pet levrieri, condivide con lui questo impegno.

Insieme condividono la loro vita con un gruppo di levrieri rescue e una segugia. Svolge questo ruolo in maniera totalmente gratuita.

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Vice presidente di Pet levrieri. Nella vita è Direttore delle Risorse Umane di una multinazionale del settore IT. 
Per passione personale nel 2020 ha conseguito il titolo di educatore cinofilo presso la scuola cinofila Il Mio Cane.
Ha partecipato al corso di gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti organizzato da Pet Detective.
Nel marzo 2014 adotta “per caso” Sandy, greyhound irlandese, e scopre la dura realtà dei levrieri sfruttati nelle corse e nella caccia decidendo così di impegnarsi concretamente nell’Associazione.
Coordina il gruppo di ricerca dei levrieri smarriti, è membro del Gruppo Adozioni e partecipa come portavoce di Pet levrieri ad eventi di informazione e divulgazione delle attività dell’associazione. 
Vive tra Milano e la Valsassina con il marito Massimiliano, ha due figli ormai adulti, Giorgia e Marco, e tre lurcher irlandesi: Robin, Coco e Lucy – e Sandy sempre nel cuore.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri a titolo assolutamente gratuito.
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Vice Presidente e socio fondatore di Pet levrieri, laureata in scienze politiche internazionali, gestisce un’impresa di consulenze turistiche. In Pet Levrieri si occupa in particolare delle relazioni con la Spagna e dei profili dei galgo e si reca più volte all’anno nei rifugi spagnoli per conoscere i cani e stilarne i profili. Fa parte del team che amministra sito e pagine Fb dell’associazione.
Ha adottato la galga Debra nel 2011. Venire a contatto con la realtà dei levrieri rescue l’ha spinta ad approfondire il discorso e a impegnarsi attivamente a favore dei grey, galgo e lurcher sfruttati e maltrattati in tutto il mondo. Oltre a Debra vive con due cani meticci, salvati da situazioni di abbandono.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo e socio fondatore di Per levrieri, dove si occupa dell’organizzazione logistica degli eventi e del merchandising. Nella vita è titolare di un laboratorio odontotecnico dal 1990. Da sempre appassionato di cani, il suo primo cane è stato un setter irlandese. Sposato con Marianna Capurso, anche lei socia fondatrice di Pet levrieri, condivide con lei l’impegno antirancing e anticaccia in difesa dei levrieri. Accanto al presidente di Pet levrieri, ha partecipato alla prima conferenza mondiale sui greyhound in Florida nel 2016. Ha partecipato a molti corsi organizzati da Think Dog e Siua. Perle è stata la sua prima greyhound. Nella sua vita ora ci sono Peig e Inta, due lurcher, e Karim, greyhound salvato dal cinodromo di Macao, e Ricky, un pinscher, che è la mascotte di tutto il gruppo. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo di Pet levrieri. Nella vita è una pasticciera. Dal 2014 a seguito dell’adozione di Rosie, una greyhound irlandese ha conosciuto la realtà dello sfruttamento dei levrieri. Da qui l’impegno in associazione. Coordina il gruppo facebook di Pet levrieri, gestisce il canale istituzionale Twitter, ed è membro del gruppo adozioni. Condivide la vita con il compagno Stefano, socio e volontario di Pet levrieri, James greyhound salvato in Irlanda e Jasmine greyhound sopravvissuta al cinodromo di Macao, nel cuore portano Rosie e Mags greyhound salvate in Irlanda. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Socio fondatore di Pet levrieri, si è occupato in associazione, a titolo puramente gratuito, di trasporti, rapporti con le autorità veterinarie e della comunicazione esterna, curando numerosi articoli sulla situazione dei greyhound e dei galgo nel mondo. Ha partecipato a numerose manifestazioni antiracing in Irlanda e Gran Bretagna. Dal 2022 fa parte del Board di GREY2K USA Worldwide, la più importante organizzazione antiracing mondiale. 
Laureato in filosofia e in Psicologia della comunicazione, insegna filosofia e storia nella scuola superiore di secondo grado; per crescita personale si è formato e diplomato come educatore cinofilo presso la scuola SIUA. 
Appassionato di musica, in particolare rock e irlandese, dal 2008 condivide le sue giornate, insieme alla moglie Stefania Traini, con levrieri rescue e un “pizzico” di segugi. Perché nella varietà si fanno più esperienze.
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Membro del consiglio direttivo di Pet Levrieri.
Dopo il liceo linguistico inizia a lavorare in banca ma dopo la nascita della terza figlia decide di volersi dedicare esclusivamente alla sua numerosa famiglia.
Il suo primo cane è stato Otello, un mix labrador-alano, poi è arrivata Gina, un bovaro svizzero.
Viene a conoscenza dello sfruttamento dei levrieri per caso attraverso un articolo trovato in rete e nel novembre 2015 partecipa ad un arrivo di Galgo di Pet Levrieri. Christa, una galga ancora senza famiglia, si butta tra le sue braccia per farsi coccolare. Dieci giorni dopo andrà a prenderla presso la famiglia foster e la porterà a casa. Da questo incontro speciale nasce il suo impegno concreto all’interno dell’Associazione.
Fa parte del gruppo adozioni e si occupa prevalentemente delle richieste estere (Svizzera, Austria, Germania).
A settembre 2018 si reca, insieme a Stefania Traini, a Macau per fotografare e stilare i profili dei cani che verranno in Italia. Qui, incrocia lo sguardo di Tamoko, che decide di adottare appena sarà pronto per il volo che lo porterà a Milano.
Vive a Lugano, Svizzera, con il marito Andrea e i figli Giulia, Alyssa, Cecilia e Tommaso. Membri della numerosa famiglia, oltre a Tamoko, sono anche Harry e Bob, lurcher irlandesi e Paco un meticcio salvato dalle strade di Napoli.
Ama trascorrere le giornate tra montagne e boschi oppure con un bel libro in mano.
Svolge i suoi incarichi in Pet Levrieri in maniera totalmente gratuita.
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