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Ecco a voi in italiano l’intervista ad ALBANO MARTINS, presidente di ANIMA Macau e membro del Board di Grey2K USA

Riportiamo di seguito la traduzione dell’intervista a Pet Levrieri rilasciata da Albano Martins, fondatore e presidente di Macau Society for the Protection of Animals (ANIMA), membro del board di GREY2K USA  e leader della lotta per # closethecanidrome.

Dal 2011, ha guidato la campagna per chiudere il Canidrome, l’unico cinodromo legale in Cina. Albano è un economista e un cronista che contribuisce regolarmente al Jornal Triuna de Macau. Centinaia di cani, gatti e altri animali vengono salvati ogni anno grazie ai suoi sforzi valorosi. LINK all’intervista originale:
INTERVIEW GIVEN TO PET LEVRIERI BY ALBANO MARTINS, PRESIDENT OF ANIMA & GREY2K USA board member

1) Puoi presentarci brevemente il vostro lavoro? E raccontarci la vostra storia?

Anima è stata creata l’11 dicembre 2003 da un gruppo di 11 membri fondatori. L’idea è venuta ad Albano Martins, attuale Presidente e Amministratore Delegato del Consiglio di Amministrazione di Anima, dopo esser stato informato all’inizio del 2003 del fatto che non esistesse alcuna legge di tutela animale a Macau.

Alcuni dei problemi che Anima affronta oggi sono simili a quelli che ha dovuto affrontare all’inizio. A Macao, come altrove, ci sono persone consapevoli del fatto che possedere un animale domestico è un impegno per la vita e altre che trattano gli animali come fossero giocattoli. C’è gente che deve ancora prendere piena coscienza della tutela animale, soprattutto contro la crudeltà.

Anima sa che il modo migliore per combattere la crudeltà è educare i bambini, aiutandoli a diventare cittadini responsabili nella società. Quest’educazione deve essere estesa anche ad altri settori della popolazione di Macao.

Anima difende i principi di non soppressione, di non detenzione in gabbia e in alloggiamenti in massa. L’eutanasia è accettata solo in casi estremi in cui gli animali stanno soffrendo e non c’è modo di alleviarne il dolore. Ma c’è bisogno dell’approvazione di due consigli e il Presidente ha l’ultima parola in merito.

Questo iter ci ha creato un sacco di problemi e ad oggi il nostro rifugio è al completo. Ma non abbiamo intenzione di mollare.

Preferiamo fare in questo modo adottando gli stessi principi della Protezione Animali (SPCA Society for the Prevention of Cruelty to Animals). Gli animali con noi vivono liberi e con i loro compagni con cui possono giocare molte volte al giorno.

Abbiamo migliaia di animali nel nostro rifugio e Macau è un piccolo territorio di meno di 40 km2! Riceviamo ogni giorno numerose telefonate! Il numero dei salvataggi è superiore a quello delle adozioni e questo complica molto le cose.

Oltre agli animali che vivono con noi abbiamo migliaia di gatti e cani fuori dal rifugio di cui ci prendiamo cura. Rientrano in un programma che chiamiamo Special Protection Program (SPP). Forniamo cibo, cure mediche, sterilizzazioni e li teniamo d’occhio. Questo programma è stato creato in quanto non riusciamo a far entrare tutti gli animali nel rifugio. È tecnicamente impossibile! Tuttavia animali considerati a rischio vengono raccolti dalla strada (cuccioli di cane e gatto, malati o feriti, animali che appaiono denutriti o abbandonati e che non sarebbero in grado di sopravvivere in strada o sulle montagne…). Ma come potete immaginare dobbiamo essere molto selettivi!

Al momento gestiamo un canile municipale a Coloane dove gli animali catturati dalle autorità vivono sotto la nostra protezione e non verranno mai soppressi!

Abbiamo animali molto vecchi, con tre zampe, che non soffrono. Sono trattati come gli altri!

2) Purtroppo la visione del rapporto dei cinesi con i cani e con gli animali più in generale è a volte condizionata da eventi come il festival di Yulin. Puoi spiegarci come stanno in realtà le cose e in che modo sta cambiando la visione con gli animali di affezione in Cina e a Macao?

La Cina è un paese davvero molto grande con zone dove gli animali sono trattati molto male, (il Festival di Yulin ne è solo un esempio) ed altre parti dove la preoccupazione per i diritti degli animali si sta facendo sempre più forte. Gli attivisti di solito fermano i camion, comprano gli animali e li portano in rifugi dove vengono trattati nel modo migliore. Anima ha ottenuto il sostegno di più di 40 associazioni cinesi impegnate nella lotta per la chiusura del Canidrome. In generale non ci sono leggi sulla tutela animale né in Cina né a Macao. A Macao mangiare un cane o un gatto è inaccettabile. La comunità si arrabbia se qualcuno lo fa. Di solito chi lo fa sono operai cinesi del continente che lavorano a Macao, ma accade solo poche volte l’anno. Le autorità normalmente aiutano a portare via gli animali anche se la vecchia regolamentazione (1975) specifica che se qualcuno mangia un cane o un gatto deve pagare solo una multa da 20 a 200 patacas (da 2,5 a 25 USD) e nient’altro.

La sensibilizzazione della comunità in merito ai diritti degli animali si sta facendo via via sempre più forte a Macao e si sta diffondendo anche in diverse città cinesi. Le zone rurali in Cina sono il problema più grande!

3)Veniamo ai greyhound. Come sono visti i  greyhound a Macao e in generale in Cina? Sono considerati esclusivamente come cani da corsa o anche come animali d’affezione?

A Macao i greyhound non hanno alcuna esperienza come animale domestico. Sono considerati da sempre come corridori, ma adesso ci si preoccupa che tutto avvenga nel rispetto di apposite regole e non nel modo in cui è stato fatto finora, in cui nessun animale viene dato in adozione. Infatti, una volta ritenuti non più competitivi, i cani vengono tutti soppressi. Sempre più persone vogliono adottare un greyhound in Cina. Sempre più persone vogliono avere un greyhound come animale domestico, anche se non sono sicuri che possa essere un buon pet.

4) Perché la pista di Macao è considerata la peggiore al mondo? E perché è importante chiuderla?

Il Canidrome è il peggior posto al mondo perché tutti gli animali vengono uccisi al termine della loro carriera da racer. Ogni giorno corrono letteralmente per salvarsi la vita, come se sapessero che se non riescono a piazzarsi sul podio, scenderanno in classifica e, una volta arrivati in ultima posizione, verranno uccisi.

Poiché in ogni gara solo la metà può raggiungere il podio (corrono 6 cani alla volta), metà si piazzerà più in basso in classifica. Di solito non arrivano mai all’ultimo posto perché vengono uccisi prima. Perché?

Perché la percentuale di infortuni è molto alta (a volte più del 20% degli animali), il suolo della pista è duro, il circuito è stretto e datato. Si rompono le zampe, il collo, alcuni addirittura muoiono sul colpo. Altri vivono solo due mesi dal loro arrivo!

Di notte non c’è alcun veterinario, nessun sorvegliante delle gabbie, nessuna polizia giudiziaria a controllare se vengono drogati o no. Se capita un incidente più serio vengono soppressi da personale non specializzato. Corrono solo di sera. Fino a gennaio c’erano 18 corse ogni sera dalle 19,30 alle 23,45. Adesso il Governo ha ridotto l’orario alle 23,00, a causa delle proteste della comunità.

Il tasso di umidità a Macao a volte raggiunge il 90% e di solito è molto alto (oltre l’80% in estate), e in estate la temperatura oscilla sui 29° C. Le gabbie non hanno l’aria condizionata e non vengono pulite adeguatamente. Ci sono solo 9 addestratori che devono anche occuparsi delle pulizie. L’odore di urina è molto forte e si sente anche dalla strada!

È molto importante la sua chiusura per tre ragioni principali:

1) tutela e benessere animale, come già spiegato;

2) ragioni economiche: in un anno produce lo stesso guadagno che i casinò producono in sole 4 ore, e sopravvive legalmente grazie alla minore tassazione rispetto ai casinò (il 25% contro il 40%). Solo dopo l’ultima riduzione delle tasse dal 35 al 25% concessa con il rinnovo dell’ultimo contratto (2005-2015) sono tornati i profitti. Ma adesso i guadagni sono insignificanti e si spiegano solo con la tassazione più bassa e le entrate derivanti dalle aste pubbliche dei cani, che non sono tassabili!

3) ragioni comunitarie: il Canidrome si trova a Fai Chi Kei, l’area più densamente popolata del mondo con tanti palazzi attorno, e gli abitanti non hanno adeguate infrastrutture né parcheggi o zone verdi. Per questa ragione la comunità nell’ultimo dibattito trasmesso in diretta su Lotus TV (pro-Pechino o di proprietà della Cina) tra Anima, i rappresentanti della comunità e il responsabile del Gioco d’Azzardo, tutti quanti, compresa la gente che ha chiamato nel corso del dibattito, erano a favore della chiusura del cinodromo.

5. Quali sono le prospettive in questo senso?

Tutti si aspettano la chiusura entro la fine di quest’anno. L’unico dubbio al momento è se il Governo è solido abbastanza per prendere una decisione contro queste forze oscure di Macao!

6) Cosa è cambiato in quest’ultimo anno? E quale è la situazione ad oggi?

Le entrate dell’industria sono calate, la concessione è stata estesa solo per un anno e il divieto dell’Australia li ha mandati ancora più in crisi. Un dato positivo è che sono stati soppressi pochi cani nel 2016! Adesso ci sono 699 cani, secondo le nostre stime. Tutte le associazioni di tutela animale sostengono la chiusura e molti intellettuali e personaggi famosi o importanti(da uomini d’affari ad avvocati, giudici, economisti, artisti, insegnanti etc.) fino alla gente comune vogliono la chiusura del Canidrome.

7) Alcuni temono che anche nel resto della Cina possa essere legalizzate le corse commerciali con i greyhound? Quale è il tuo punto di vista?

E’ impossibile che la Cina comunista accetti di legalizzare il gioco d’azzardo. Va contro il sistema. Ma esistono comunque bische clandestine in tutto il paese. Anche se chi viene scoperto è severamente punito, il livello di corruzione è molto alto. Ho detto che è impossibile che venga legalizzato, ma questo non significa che le scommesse illegali non prosperino. Un cinodromo illegale è piuttosto difficile da “nascondere” alla lunga, appena si sparge la voce e diventa un posto conosciuto gli attivisti per i diritti degli animali informano le autorità competenti.

8) Quali sono i prossimi passi per chiudere il cinodromo di Macao? Cosa pensi possa fare l’opinione pubblica internazionale? 

Al momento dobbiamo fermare l’esportazione dei greyhound a Macao e chiedere all’amministratore delegato di chiudere il Canidrome. Per quanto riguarda la Cina continentale lasciamo agire le associazioni locali di tutela animale, sostenendole e dando loro visibilità a livello internazionale. Siate cordiali con la popolazione cinese perché, come in ogni paese, possiamo sembrare tutti uguali, ma non lo siamo affatto, e anche in Cina ci sono molte persone preoccupate per i diritti degli animali! Sono 1,3 miliardi, non dimenticatelo!

9) Attualmente, i vettori aerei che trasportano levrieri in Cina sono sottoposti a molta pressione mediatica da parte di gruppi per il benessere degli animali e da parte della comunità internazionale per fermare il trasporto di levrieri lì. Se tutte le compagnie aeree dovessero rifiutarsi di trasportare, pensi che la Canidrome a Macao potrebbe far partire propri programmi di allevamento e di addestramento?

Non penso che il Canidrome possa allevare cani. Primo perché tutte le femmine sono sterilizzate in via precauzionale dagli esportatori, secondo perché il governo non lo autorizzerebbe mai e terzo perché la società che lo gestisce mira solo ad ottenere il terreno dal Governo, guadagnando denaro facilmente dalla vendita delle proprietà. Per avere un’idea i prezzi delle case dal 2003 al dicembre 2015 sono aumentati dell’1,167.61%, da 6,196 MOP a 78,541 MOP (1 € = 9 MOP). Non gliene importa nulla degli animali. L’obbiettivo è dimostrare al Governo di Macao di aver perso così tanto denaro durante gli ultimi 50 anni di concessione da meritarsi la proprietà del terreno. La stessa cosa capita al Jockey Club di proprietà delle stesse persone!

10) Quali sono i prossimi passi per chiudere il cinodromo di Macao?

Fermare l’esportazione e sperare che la relazione ordinata dal Governo di Macau all’Istituto per gli Studi sul Gioco d’Azzardo dell’Università di Macau consigli la chiusura del Canidrome, come l’opinione pubblica si aspetta!

11) Pensi che la pressione dell’opinione pubblica internazionale può avere un effetto? In caso affermativo, in che modo?

Da sempre il Governo di Macao teme la diffusione a livello internazionale di notizie relative a problematiche interne. Come sapete solo l’Ufficio Affari Esteri cinese è responsabile delle relazioni internazionali di Macao. Perciò le autorità di Macao non vogliono che alcuna voce o notizia faccia arrabbiare la Cina. Sarebbe interessante indirizzare le petizioni al Governo Centrale e contemporaneamente al Governo di Macao. Si arrabbierebbero molto!

12) Vi sono indizi o prove che fanno pensare che una quota di greyhound finiscono dal cinodromo di Macao al mercato della carne? O sono solo timori infondati? 

Nessun cane finisce al mercato della carne. Si tratta solo di un malinteso da parte delle persone che non conoscono la storia di Macao e la confondono con la Cina continentale. La situazione attuale si può riassumere in “stesso paese due sistemi”!

© Riproduzione riservata

 

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Presidente e socio fondatore di Pet levrieri dalla data di fondazione. Nella vita svolge la professione di psicologa e psicoterapeuta e di formatrice. E’ laureata in filosofia e in psicologia. Per crescita personale si è formata e diplomata come educatrice cinofila presso la scuola SIUA. Ha svolto il corso professionalizzante per la gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti, organizzato da Pet Detective. Ha iniziato a scoprire quello che accade ai greyhound nel racing in seguito all’adozione della sua prima grey, Silky, nel 2008. Da qui il suo impegno civile antiracing e anticaccia in difesa dei greyhound, dei galgo e dei lurcher. Sposata con Massimo Greco, altro socio fondatore di Pet levrieri, condivide con lui questo impegno.

Insieme condividono la loro vita con un gruppo di levrieri rescue e una segugia. Svolge questo ruolo in maniera totalmente gratuita.

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Vice presidente di Pet levrieri. Nella vita è Direttore delle Risorse Umane di una multinazionale del settore IT. 
Per passione personale nel 2020 ha conseguito il titolo di educatore cinofilo presso la scuola cinofila Il Mio Cane.
Ha partecipato al corso di gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti organizzato da Pet Detective.
Nel marzo 2014 adotta “per caso” Sandy, greyhound irlandese, e scopre la dura realtà dei levrieri sfruttati nelle corse e nella caccia decidendo così di impegnarsi concretamente nell’Associazione.
Coordina il gruppo di ricerca dei levrieri smarriti, è membro del Gruppo Adozioni e partecipa come portavoce di Pet levrieri ad eventi di informazione e divulgazione delle attività dell’associazione. 
Vive tra Milano e la Valsassina con il marito Massimiliano, ha due figli ormai adulti, Giorgia e Marco, e tre lurcher irlandesi: Robin, Coco e Lucy – e Sandy sempre nel cuore.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri a titolo assolutamente gratuito.
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Vice Presidente e socio fondatore di Pet levrieri, laureata in scienze politiche internazionali, gestisce un’impresa di consulenze turistiche. In Pet Levrieri si occupa in particolare delle relazioni con la Spagna e dei profili dei galgo e si reca più volte all’anno nei rifugi spagnoli per conoscere i cani e stilarne i profili. Fa parte del team che amministra sito e pagine Fb dell’associazione.
Ha adottato la galga Debra nel 2011. Venire a contatto con la realtà dei levrieri rescue l’ha spinta ad approfondire il discorso e a impegnarsi attivamente a favore dei grey, galgo e lurcher sfruttati e maltrattati in tutto il mondo. Oltre a Debra vive con due cani meticci, salvati da situazioni di abbandono.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo e socio fondatore di Per levrieri, dove si occupa dell’organizzazione logistica degli eventi e del merchandising. Nella vita è titolare di un laboratorio odontotecnico dal 1990. Da sempre appassionato di cani, il suo primo cane è stato un setter irlandese. Sposato con Marianna Capurso, anche lei socia fondatrice di Pet levrieri, condivide con lei l’impegno antirancing e anticaccia in difesa dei levrieri. Accanto al presidente di Pet levrieri, ha partecipato alla prima conferenza mondiale sui greyhound in Florida nel 2016. Ha partecipato a molti corsi organizzati da Think Dog e Siua. Perle è stata la sua prima greyhound. Nella sua vita ora ci sono Peig e Inta, due lurcher, e Karim, greyhound salvato dal cinodromo di Macao, e Ricky, un pinscher, che è la mascotte di tutto il gruppo. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo di Pet levrieri. Nella vita è una pasticciera. Dal 2014 a seguito dell’adozione di Rosie, una greyhound irlandese ha conosciuto la realtà dello sfruttamento dei levrieri. Da qui l’impegno in associazione. Coordina il gruppo facebook di Pet levrieri, gestisce il canale istituzionale Twitter, ed è membro del gruppo adozioni. Condivide la vita con il compagno Stefano, socio e volontario di Pet levrieri, James greyhound salvato in Irlanda e Jasmine greyhound sopravvissuta al cinodromo di Macao, nel cuore portano Rosie e Mags greyhound salvate in Irlanda. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Socio fondatore di Pet levrieri, si è occupato in associazione, a titolo puramente gratuito, di trasporti, rapporti con le autorità veterinarie e della comunicazione esterna, curando numerosi articoli sulla situazione dei greyhound e dei galgo nel mondo. Ha partecipato a numerose manifestazioni antiracing in Irlanda e Gran Bretagna. Dal 2022 fa parte del Board di GREY2K USA Worldwide, la più importante organizzazione antiracing mondiale. 
Laureato in filosofia e in Psicologia della comunicazione, insegna filosofia e storia nella scuola superiore di secondo grado; per crescita personale si è formato e diplomato come educatore cinofilo presso la scuola SIUA. 
Appassionato di musica, in particolare rock e irlandese, dal 2008 condivide le sue giornate, insieme alla moglie Stefania Traini, con levrieri rescue e un “pizzico” di segugi. Perché nella varietà si fanno più esperienze.
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Membro del consiglio direttivo di Pet Levrieri.
Dopo il liceo linguistico inizia a lavorare in banca ma dopo la nascita della terza figlia decide di volersi dedicare esclusivamente alla sua numerosa famiglia.
Il suo primo cane è stato Otello, un mix labrador-alano, poi è arrivata Gina, un bovaro svizzero.
Viene a conoscenza dello sfruttamento dei levrieri per caso attraverso un articolo trovato in rete e nel novembre 2015 partecipa ad un arrivo di Galgo di Pet Levrieri. Christa, una galga ancora senza famiglia, si butta tra le sue braccia per farsi coccolare. Dieci giorni dopo andrà a prenderla presso la famiglia foster e la porterà a casa. Da questo incontro speciale nasce il suo impegno concreto all’interno dell’Associazione.
Fa parte del gruppo adozioni e si occupa prevalentemente delle richieste estere (Svizzera, Austria, Germania).
A settembre 2018 si reca, insieme a Stefania Traini, a Macau per fotografare e stilare i profili dei cani che verranno in Italia. Qui, incrocia lo sguardo di Tamoko, che decide di adottare appena sarà pronto per il volo che lo porterà a Milano.
Vive a Lugano, Svizzera, con il marito Andrea e i figli Giulia, Alyssa, Cecilia e Tommaso. Membri della numerosa famiglia, oltre a Tamoko, sono anche Harry e Bob, lurcher irlandesi e Paco un meticcio salvato dalle strade di Napoli.
Ama trascorrere le giornate tra montagne e boschi oppure con un bel libro in mano.
Svolge i suoi incarichi in Pet Levrieri in maniera totalmente gratuita.
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