Foto che raccontano e offrono altre prospettive sulla realtà
Ci tengo a invitarvi a guardare queste foto scattate al rifugio a Pechino e a leggere la breve testimonianza che ho scritto.
Ho respirato in quel rifugio tanta bella condivisione e sintonia tra i cani e i volontari. Ho avvertito tanta empatia, rispetto e affetto nei gesti, negli sguardi, nei comportamenti di ciascuno volontario.
Una scena mi è rimasta profondamente nel cuore e nella mente. Un volontario stava lavorando la terra dell’orto e un levriero si è avvicinato a guardare, annusare e il volontario lo ha coinvolto, facendogli vedere quello che stava facendo. Ad un certo punto il cane ha fatto per scavare la terra proprio nel punto dove stava lavorando. Il volontario con delicatezza gli ha segnalato che così non si faceva lì e lo ha invitato a proseguire nello scavare più il là e il cane così ha fatto e poco dopo si è sdraiato a guardare quello che il suo amico umano stava proseguendo a fare…Lì è rimasto attento e rilassato.
Uno dei tanti momenti belli di quotidianità condivisa.
Ho incontrato persone sensibili, empatiche e amorevoli verso i cani e non solo al rifugio, ma anche in giro per Pechino e all’aeroporto.
Sicuramente la Cina è un paese che ha ancora molta strada e lavoro da fare sul piano dei rispetto e dei diritti degli animali e mi verrebbe da dire anche sul piano dei diritti civili umani.
Sicuramente il mercato della cane di cane è un mercato abominevole.
Sicuramente c’è molta ignobile violenza in questo mercato, violenza da combattere e estirpare con tutte le nostre forze.
Ma questo viaggio è parte di quel cammino che noi stiamo facendo come associazione per andare oltre a pregiudizi occidentalisti sulla Cina, per cercare di comprendere a fondo la realtà della Cina, senza razzismo o fanatismo, un paese in cui i levrieri ci sono da secoli e non solo negli ultimi decenni, per comprendere come la Cina sia diventata uno dei paesi in cui i levrieri vengono sfruttati e maltrattati per le corse clandestine e la caccia e possono infine nell’abominevole mercato della carne.
Un paese in cui è importante riuscire ad essere alleati di quelle persone, gruppi, associazioni e attivisti, che si battono per porre fine a tutto ciò e per ottenere modi di pensare, leggi e pene che tutelino i cani.
Un paese a cui abbiamo il dovere di guardare con equilibrio, rispetto e onestà…e aggiungerei umiltà…
Perchè se è vero che è inaccettabile per la nostra sensibilità ed etica che un cane finisca macellato e servito su un piatto, non possiamo ignorare che nella nostra società occidentale la maggior parte della popolazione è carnivora.
E oggi sappiamo, perché scientificamente provato, che ogni mammifero, sia un maiale, una mucca, un vitello, un agnello, un coniglio o un cane o gatto, è un soggetto senziente, capace di provare emozioni, dolore, cordoglio.
Andando oltre i pregiudizi e i luoghi comuni … per camminare insieme al di là delle differenze culturali e delle distanze geografiche verso un futuro di maggiore rispetto dei diritti degli animali, dell’ambiente e delle persone.
Stefania Traini
presidente Pet levrieri
Al rifugio di Pechino con i cani salvati dal mercato della carne.
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