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Solitudine, distacco e ricongiungimento – Alcune regole utili

Questo articolo desidera fornire alcune indicazioni e accorgimenti che possano aiutare gli adottanti ad abituare correttamente e positivamente i loro levrieri a gestire il distacco, la solitudine e il ricongiungimento con gli umani di famiglia, in modo non ansiogeno, ma come un momento normale e anche piacevole della propria quotidianità.

È un articolo destinato dunque innanzitutto a tutti voi adottanti.

Di seguito riporteremo alcune regole di base da applicare per aiutare il vostro galgo, greyhound o lurcher a gestire la solitudine e il distacco da voi e a vivere la casa come luogo sicuro, anche quando il cane non vi ha sotto il suo controllo visivo e quando voi siete assenti.
 
La prima cosa che vi suggeriamo di fare, se non lo avete ancora fatto, è di leggere con attenzione i seguenti articolo che trovate nella sezione “Inserimento” del nostro sito:
Nelle prime settimane di adozione, ogni levriero rescue affronta un significativo cambiamento: nuovi proprietari, nuova casa, nuovo contesto di vita. È quindi esposto a un costante bombardamento di stimoli e alla difficoltà/bisogno di costruire nuovi punti di riferimento.
 
Da qui in poi useremo il nome simbolico Sunny per indicare ciascuno dei vostri levrieri. Quindi Sunny = vostro levriero.
 
Per abituare Sunny a restare calmo o ritrovare la calma quando è a casa da solo, dunque a gestire il distacco, vi consigliamo di procedere in questo modo.

 

Preparate il vostro levriero al distacco

Lasciate sul cuscinone di Sunny degli indumenti che hanno il vostro odore. 
L’indumento prescelto può essere anche una maglietta vecchia, destinata a diventare uno straccio. L’importante è che l’abbiate indossata per un po’ e che non sia lavata. Deve avere il vostro odore. Lasciate alcuni indumenti con il vostro  sempre sul suo cuscinone in tutta la prima fase dell’inserimento, oltre che offriglieli quando è solo.
Inoltre, quando siete in casa con lui e Sunny è tranquillo sul suo cuscinone, fategli conoscere e proponetegli un ossetto di pelle di bufalo e il Kong. Privilegiate il Kong se vedete che lo apprezza.
 
Per sapere come far conoscere e proporre il Kong e l’ossetto, vi consigliamo la lettura dell’articolo Come scegliere e dare un kong o ossetto
 

Costruite il rituale del distacco

Per costruire un vero e proprio rituale del distacco, iniziate scegliendo una frase qualsiasi. L’importante è che rimanga sempre la stessa e che tutti i membri della famiglia usino questa stessa frase, sempre.
Per esempio: “Sunny, adesso vado al lavoro”, oppure “adesso esco”, “adesso vado a prendere il giornale” e simili.
Scelta la frase, tutti in famiglia la userete ogni volta che uscirete di casa e lo lascerete solo.
Ricordate di aver preparato il vostro levriero al distacco. Quindi avrete già messo dei vostri indumenti già indossati (cioè impregnati del vostro odore) sul cuscinone e avrete già fatto conoscere al vostro levriero il kong e/o l’ossetto.
 
Il rituale del distacco va applicato dalla persona che esce per ultima da casa.
Supponiamo che questa persona sia Paola. 
 
Mentre si prepara (per esempio, si sta vestendo), indicativamente 15 minuti prima di uscire, Paola va da Sunny, in modo che si accorga che si sta rivolgendo a lui, e pronuncia la frase scelta e poi chiude l’interazione. 
 
Sulla chiusura dell’interazione, vi rimandiamo a uno degli articoli consigliati qui sopra, che riguarda proprio l’apertura e la chiusura dell’interazione con il cane.
 
Chiudere l’interazione significa: la persona gira le spalle e se ne va e da quel momento in poi non guarda più il cane, non gli rivolge parola, non lo tocca, lo ignora completamente. Se il cane va dalla persona, la persona lo ignora, non gli dice nulla, non lo guarda, non lo tocca, nulla. Se è sul suo cammino, e non lo può scansare, gli va anche addosso perché si sposti. Insomma, ciò che dobbiamo comunicare al cane è che l’interazione è chiusa.
 
Quando Paola sta per uscire, va al cuscinone di Sunny e lascia sul cuscinone dei würstel (oppure formaggio tipo grana), il kong riempito di premietti e un osso di pelle di bufalo e, sempre mantenendo chiusa l’interazione, si allontana e infine esce di casa.
 
Il Kong va riempito a metà di formaggio molle e premietti duri, che siano masticabili.
Riguardo all’osso di pelle di bufalo, privilegiate quelli arricchiti con pollo, tacchino o selvaggina, che sono più odorosi e gustosi, ma vanno bene anche quelli semplici.
 
Se mentre Paola sta uscendo, o subito dopo, Sunny si mette a guaire o abbaiare, va ignorato totalmente: Paola non lo guarderà, non tornerà indietro, non gli dirà né pronuncerà nessun parola.

 

Rituale del ricongiungimento  

Quando rientrate a casa, salutatelo chiamandolo per nome: “Ciao Sunny”. Porgetegli  il palmo della mano all’altezza del tartufo, così che possa annusarla e toccarla. In questo modo, Sunny ha la possibilità di aver un contatto con voi, senza saltarvi addosso e allo stesso tempo, annusandovi la mano, può acquisire informazioni su quello che avete fatto fuori di casa. Equivale al nostro “Come è andata la tua giornata?”.
 
Se Sunny è tranquillo, cioè il suo arousal (il suo livello di attivazione emozionale) è intermedio, potete concedergli subito attenzioni e coccole e riservarvi un momento per “celebrare” il ricongiungimento in maniera piacevole.
Se, invece,  Sunny vi viene incontro in maniera agitata e irruenta, allora procedete in questo modo. Dopo averlo salutato, comedescritto sopra, chiudete l’interazione e vi dedicate alle vostre attività (togliere il cappotto, appoggiare borsa e chiavi eccetera). Quando vedete che Sunny si è calmato, allora andate da lui e dedicategli attenzioni e coccole.
 
Oltre al rituale di distacco e ricongiungimento, potete applicare anche questi altri accorgimenti. 
  • Costruire la calma 
Il primo accorgimento è legato alla costruzione della calma e all’abituare Sunny a restare calmo e rilassato sul cuscinone, senza venirvi a cercare e senza che voi andiate a interagire con lui, mentre siete a casa e lui è appunto tranquillo sul cuscinone.
 
Quando è calmo sul suo cuscinone, non andate a interagire con lui. Al contrario, di tanto in tanto, passategli accanto (attenzione alla traiettoria di avvicinamento, che deve essere curvilinea, con andatura lenta e rilassata, dando il fianco al cane), appoggiate un premio alimentare sul cuscinone e tornate a ignorarlo. Non si deve riattivare il cane nel dare il premio. Se il cane, come può succedere in particolare all’inizio di questo lavoro, si alza e vi segue, ignoratelo.
 
Quando volete ingaggiare Sunny, per fargli le coccole, per giocare con lui, per proporgli qualcosa di interessante, chiamatelo, invitandolo a venire da voi, quindi ad alzarsi dal cuscinone. Per sapere come si apra l’interazione, fate riferimento all’articolo dedicato, riportato anche qui sopra.
  • Chiudere le porte 
Prendete l’abitudine di chiudervi la porta alle spalle quando andate in cucina, in bagno, in camera da letto. Chiudetela anche in “faccia” a Sunny, se necessario. Deve abituarsi a non avervi sotto controllo visivo.
Chiudete la porta. Non importa se piagnucola dall’altra parte. Chiudete, fate le vostre cose e poi uscite con totale nonchalance. Lo salutate chiamandolo per nome con naturalezza e andate oltre.
Anche quando cenate o pranzate, all’inizio, prendete, se lo fate in cucina, l’abitudine di chiudere la porta.
  • Posizionare il cuscinone nel modo corretto
Prevedete due cuscinoni, uno per la zona giorno e un altro da posizionare nella vostra camera, per la notte (per approfondimenti, rimandiamo all’articolo dedicato). Potrebbe accadere che Sunny non venga sul cuscinone in camera la notte, ma offritegli questa possibilità. Se non volete che dorma sul letto con voi, non consentitegli mai di salire, perché se sale una volta, sarà difficile poi fargli capire e accettare che non deve farlo. Analogo discorso vale per i divani.
  • Guinzaglio e pettorina
Ricordatevi di utilizzare una pettorina ad H o a doppia H, taglia media, e un guinzaglio di 3 metri, accorciabile a 1,5 metri. Non lasciate Sunny libero in aree non recintate. La gestione in libertà richiede tempo, un lavoro accurato per costruire il richiamo e una buona intesa tra proprietario e cane, per cui non potete lasciare libero Sunny poco dopo il suo arrivo.
 
In casa, nel primo periodo, potete lasciargli indosso la pettorina, perché vi sarà da aiuto quando vorrete spostarlo e direzionarlo nello spazio. Non lasciategliela indossata invece quando è a casa da solo.
  • Pasti 
Suddividete la razione giornaliera in due pasti. Non lasciate la ciotola a disposizione più di un quarto d’ora. Se non mangia, pazienza, mangerà al pasto successivo.
 
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Presidente e socio fondatore di Pet levrieri dalla data di fondazione. Nella vita svolge la professione di psicologa e psicoterapeuta e di formatrice. E’ laureata in filosofia e in psicologia. Per crescita personale si è formata e diplomata come educatrice cinofila presso la scuola SIUA. Ha svolto il corso professionalizzante per la gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti, organizzato da Pet Detective. Ha iniziato a scoprire quello che accade ai greyhound nel racing in seguito all’adozione della sua prima grey, Silky, nel 2008. Da qui il suo impegno civile antiracing e anticaccia in difesa dei greyhound, dei galgo e dei lurcher. Sposata con Massimo Greco, altro socio fondatore di Pet levrieri, condivide con lui questo impegno.

Insieme condividono la loro vita con un gruppo di levrieri rescue e una segugia. Svolge questo ruolo in maniera totalmente gratuita.

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Vice presidente di Pet levrieri. Nella vita è Direttore delle Risorse Umane di una multinazionale del settore IT. 
Per passione personale nel 2020 ha conseguito il titolo di educatore cinofilo presso la scuola cinofila Il Mio Cane.
Ha partecipato al corso di gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti organizzato da Pet Detective.
Nel marzo 2014 adotta “per caso” Sandy, greyhound irlandese, e scopre la dura realtà dei levrieri sfruttati nelle corse e nella caccia decidendo così di impegnarsi concretamente nell’Associazione.
Coordina il gruppo di ricerca dei levrieri smarriti, è membro del Gruppo Adozioni e partecipa come portavoce di Pet levrieri ad eventi di informazione e divulgazione delle attività dell’associazione. 
Vive tra Milano e la Valsassina con il marito Massimiliano, ha due figli ormai adulti, Giorgia e Marco, e tre lurcher irlandesi: Robin, Coco e Lucy – e Sandy sempre nel cuore.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri a titolo assolutamente gratuito.
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Vice Presidente e socio fondatore di Pet levrieri, laureata in scienze politiche internazionali, gestisce un’impresa di consulenze turistiche. In Pet Levrieri si occupa in particolare delle relazioni con la Spagna e dei profili dei galgo e si reca più volte all’anno nei rifugi spagnoli per conoscere i cani e stilarne i profili. Fa parte del team che amministra sito e pagine Fb dell’associazione.
Ha adottato la galga Debra nel 2011. Venire a contatto con la realtà dei levrieri rescue l’ha spinta ad approfondire il discorso e a impegnarsi attivamente a favore dei grey, galgo e lurcher sfruttati e maltrattati in tutto il mondo. Oltre a Debra vive con due cani meticci, salvati da situazioni di abbandono.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo e socio fondatore di Per levrieri, dove si occupa dell’organizzazione logistica degli eventi e del merchandising. Nella vita è titolare di un laboratorio odontotecnico dal 1990. Da sempre appassionato di cani, il suo primo cane è stato un setter irlandese. Sposato con Marianna Capurso, anche lei socia fondatrice di Pet levrieri, condivide con lei l’impegno antirancing e anticaccia in difesa dei levrieri. Accanto al presidente di Pet levrieri, ha partecipato alla prima conferenza mondiale sui greyhound in Florida nel 2016. Ha partecipato a molti corsi organizzati da Think Dog e Siua. Perle è stata la sua prima greyhound. Nella sua vita ora ci sono Peig e Inta, due lurcher, e Karim, greyhound salvato dal cinodromo di Macao, e Ricky, un pinscher, che è la mascotte di tutto il gruppo. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo di Pet levrieri. Nella vita è una pasticciera. Dal 2014 a seguito dell’adozione di Rosie, una greyhound irlandese ha conosciuto la realtà dello sfruttamento dei levrieri. Da qui l’impegno in associazione. Coordina il gruppo facebook di Pet levrieri, gestisce il canale istituzionale Twitter, ed è membro del gruppo adozioni. Condivide la vita con il compagno Stefano, socio e volontario di Pet levrieri, James greyhound salvato in Irlanda e Jasmine greyhound sopravvissuta al cinodromo di Macao, nel cuore portano Rosie e Mags greyhound salvate in Irlanda. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Socio fondatore di Pet levrieri, si è occupato in associazione, a titolo puramente gratuito, di trasporti, rapporti con le autorità veterinarie e della comunicazione esterna, curando numerosi articoli sulla situazione dei greyhound e dei galgo nel mondo. Ha partecipato a numerose manifestazioni antiracing in Irlanda e Gran Bretagna. Dal 2022 fa parte del Board di GREY2K USA Worldwide, la più importante organizzazione antiracing mondiale. 
Laureato in filosofia e in Psicologia della comunicazione, insegna filosofia e storia nella scuola superiore di secondo grado; per crescita personale si è formato e diplomato come educatore cinofilo presso la scuola SIUA. 
Appassionato di musica, in particolare rock e irlandese, dal 2008 condivide le sue giornate, insieme alla moglie Stefania Traini, con levrieri rescue e un “pizzico” di segugi. Perché nella varietà si fanno più esperienze.
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Membro del consiglio direttivo di Pet Levrieri.
Dopo il liceo linguistico inizia a lavorare in banca ma dopo la nascita della terza figlia decide di volersi dedicare esclusivamente alla sua numerosa famiglia.
Il suo primo cane è stato Otello, un mix labrador-alano, poi è arrivata Gina, un bovaro svizzero.
Viene a conoscenza dello sfruttamento dei levrieri per caso attraverso un articolo trovato in rete e nel novembre 2015 partecipa ad un arrivo di Galgo di Pet Levrieri. Christa, una galga ancora senza famiglia, si butta tra le sue braccia per farsi coccolare. Dieci giorni dopo andrà a prenderla presso la famiglia foster e la porterà a casa. Da questo incontro speciale nasce il suo impegno concreto all’interno dell’Associazione.
Fa parte del gruppo adozioni e si occupa prevalentemente delle richieste estere (Svizzera, Austria, Germania).
A settembre 2018 si reca, insieme a Stefania Traini, a Macau per fotografare e stilare i profili dei cani che verranno in Italia. Qui, incrocia lo sguardo di Tamoko, che decide di adottare appena sarà pronto per il volo che lo porterà a Milano.
Vive a Lugano, Svizzera, con il marito Andrea e i figli Giulia, Alyssa, Cecilia e Tommaso. Membri della numerosa famiglia, oltre a Tamoko, sono anche Harry e Bob, lurcher irlandesi e Paco un meticcio salvato dalle strade di Napoli.
Ama trascorrere le giornate tra montagne e boschi oppure con un bel libro in mano.
Svolge i suoi incarichi in Pet Levrieri in maniera totalmente gratuita.
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