Perché i nostri cani non devono vivere all’aperto
Tra le regole che abbiamo per dare i nostri cani in adozione, e non siamo gli unici in questo, vi è quella di non tenere il cane all’aperto. Vogliamo spiegare il motivo, che non è legato a problemi di resistenza alle temperature invernali o estive, che pure esistono. In linea di massima, è evidente che i levrieri a pelo raso soffrono il freddo maggiormente dei cani nordici.
Tuttavia, la questione è per noi un’altra: questi cani sono pet, animali d’affezione e, come per molte razze, quasi tutte, non svolgono più la loro funzione originaria di lavoro per cui sono stati selezionati. Nelle nostre strade vediamo pastori che non fanno più la guardia a nessun gregge, cacciatori che non cacciano più nulla, cani da slitta che non trainano nessuna slitta. Il cane è con noi non per la sua funzione da lavoro, ma per essere compagno delle nostre vite, e questo è un aspetto fondamentale per il suo benessere. In linea con l’approccio cognitivo-zooantropologico, dunque in netta contrapposizione con l’approccio zootecnico alla base delle classificazioni canine tradizionali, noi riteniamo che il benessere dei nostri cani passi per la salute fisica, ma anche per quella psichica e relazionale. Riteniamo che il benessere dei nostri cani non può prescindere da una corretta e profonda relazione con il gruppo umano in cui viene inserito. In poche parole, riteniamo che i nostri cani debbano condividere il più possibile la vita famigliare e, naturalmente, che i nostri adottanti debbano sforzarsi di condividere attività interessanti e adeguate, come per esempio lunghe passeggiate, attività di gioco, attività di contatto affettivo.
Dunque, la questione si pone in questi termini: il cane deve stare fuori se è fuori con i proprietari per fare cose interessanti con loro. Altrimenti, deve stare in casa, e specifichiamo, non in uno scantinato, ma in casa CON gli umani. Con i suoi spazi, le sue autonomie, tra cui la capacità di restare da solo per brevi periodi, ma pienamente integrato nel gruppo famiglia.
Avere un giardino è un valore aggiunto, dunque, se i proprietari lo usano come spazio condiviso con il cane e se comunque garantiscono passeggiate fuori, nel mondo. Quale essere umano può crescere e vivere in maniera sana se la sua esperienza è confinata sempre negli stessi spazi?
Queste considerazioni, a nostro avviso, valgono per tutti i cani, nella misura in cui noi viviamo in questo contesto ambientale e non nelle foreste o nelle steppe. E con il cane possiamo fare tante cose tranne che badare agli armenti, cacciare a vista o trainare le slitte di Jack London.
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