L’arousal o attivazione emozionale
L’arousal, o livello di attivazione emozionale, definisce insieme al profilo motivazionale e all‘assetto emozionale il cosiddetto posizionamento di un cane nel qui e ora e le sue caratteristiche tendenziali o prevalenti, vale a dire il suo “modo di stare” nel mondo e nelle situazioni, in senso reattivo, proattivo ed interattivo.
È dunque un parametro molto importante, di tipo quantitativo, misurabile su un continuum compreso tra due polarità:
- stato di bassa attivazione (apatia);
- stato di alta attivazione (eccitazione).
L’arousal si valuta sia come tendenza ordinaria (cioè prevalente nella quotidianità di vita) sia come valore momentaneo riferito al qui e ora.
Le aree di valutazione dell’arousal sono tre:
• il livello di arousal ordinario, che deve essere quanto più intermedio, con poche fluttuazioni e mantenersi quanto più stabile;
• il tipo di fluttuazioni (ampiezza del picco e frequenza), che devono essere minime e poco frequenti;
• il tempo di attivazione e di ritorno dal picco ad un livello intermedio.
Nella relazione e nel lavoro educativo con il cane è importante aiutarlo a posizionarsi ordinariamente su livelli di arousal intermedi, in quanto ciò favorisce:
· il benessere psicofisico;
· la sua capacità di apprendimento, permettendo un adeguato livello di concentrazione e attenzione;
· il livello di integrazione nell’ecumene umano e nel contesto sociale di vita;
· la disposizione ad emozioni positive, cioè lo stato edonico;
· la riflessività e l’autocontrollo.
Per favorire tutto questo occorre modulare l’arousal del cane attraverso un accorto processo di ricalco e guida, in funzione del tipo di attività da compiere e del posizionamento del cane in quel momento, cioè in funzione del suo profilo motivazione, del suo assetto emozionale e del suo livello di attivazione.
L’educazione alla calma è essenziale e ha un ruolo educativo centrale, perché aiuta a prevenire irrequietezza, impulsività, e ansia, ma anche apatia e depressione.
Come innalzare e abbassare l’arousal
Per innalzare l’arousal si lavora su:
• la stimolazione retinica e l’esplorazione visiva;
• la motivazione predatoria o territoriale;
• la cornice ludica, soprattutto attraverso i giochi cinetici, quelli con uso della bocca, i giochi predatori, l’attività di perlustrazione e il rincorrere.
• sull’introduzione di novità, target prototipici o inusuali e sull’interazione concitata.
Per abbassare l’arousal si lavora su:
• la focalizzazione del cane su un target olfattivo e attività di ricerca olfattiva;
• lo scacco o su un target mediamente complesso, che richiede forte concentrazione;
• la cornice epimeletica – legata, cioè, all’istintività – innescando regressioni etpimeletiche attraverso un comportamento epimeletico;
• il grooming (pulizia del mantello);
• l’alimentazione;
• la distensione attraverso la manipolazione;
• l’istituzione di script collaborativi.
Con i cani eccitabili, è necessario lavorare sulla calma e il rilassamento, attraverso attività epimeletiche, il grooming, la ricerca olfattiva e il problem solving.
Gli strumenti a disposizione sono:
- CNV (comunicazione non verbale) poco dinamica, con movimenti lenti o armoniosi;
- tono di voce basso e rassicurante, un unico suono prolungato;
- focalizzazione del cane su un target olfattivo e monitoraggio olfattivo;
- scacco o su un target mediamente complesso;
- la cornice epimeletica, innescando regressioni etpimeletiche attraverso un comportamento epimeletico o il grooming;
- l’alimentazione;
- la distensione attraverso la manipolazione.
Con i cani apatici, si lavorerà, invece, con la stimolazione, attraverso il gioco, la ricerca visiva, attività di movimento e la cinestesi.
Gli strumenti a disposizione sono:
- una CNV molto dinamica, impostata sul movimento;
- toni di voce acuti, suoni frequenti e ripetuti;
- stimoli forti, ma soprattutto nuovi, prototipici, cinetici, visivi mediamente complessi, vale a dire portati a suscitare curiosità;
- introduzione di novità, target prototipici o inusuali;
- stimolazione retinica ed esplorazione visiva;
- motivazione predatoria o territoriale;
- giochi cinetici, giochi con oggetti in movimento, giochi performativi, giochi che utilizzano la bocca, giochi eccitatori, giochi di competizione;
- le attività reattive che richiedono forte attenzione e scarso discernimento, come la perlustrazione visiva, il ricorrere qualcosa, l’avere prontezza di risposta, il difendere qualcosa;
- l’interazione concitata.
Esistono poi delle attività che possono essere utilizzate sia per elevare l’arousal che per abbassarlo:
- La palestra con il corpo. Per abbassare l’arousal va fatta con estrema lentezza, cercando la concentrazione e la consapevolezza di quello che sta facendo.
- Lo scambio (il gioco delle due palline).
- Il tira e molla.
Arousal e benessere psicofisico
Il benessere psicofisico nel cane è correlato a un profilo di arousal ordinario intermedio, con scarse e moderate fluttuazioni e con un tempo breve di recupero della calma.
Un cane che presenta prevalentemente un alto arousal, ovvero un eccesso di arousal, è esposto a facile eccitazione, suscettibilità (cioè un abbassamento delle soglie di stimolazione e di elicitazione), reattività, inquietudine e sbalzi emozionali, eccessi di produzione comportamentale, caduta degli autocontrolli, frustrazione motivazionale e deficit di concentrazione. Può manifestare comportamenti di cosiddetta ricerca specifica, cioè di ricerca di un target su cui focalizzarsi.
Un cane che presenta prevalentemente un basso arousal è esposto a stati di apatia e depressione, mancanza di motivazione e di emozioni, incapacità reattiva e innalzamento delle soglie elicitative, mancanza di espressività comportamentale e caduta dell’attenzione. Può manifestare comportamenti di ricerca diversiva per allontanarsi dal target su cui si è focalizzato.
Inoltre, quando l’arousal è polarizzato in basso, il cane sviluppa una condizione di apatia/depressione, che può dar luogo a comportamenti compensativi fortemente archetipici, come il grooming compulsivo e l’accesa oralità. Il cane diventa chiuso rispetto al mondo esterno, non più in grado di interessarsi o di farsi interessare da ciò che accade intorno a lui. Tale chiusura porta a concentrarsi su se stessi e in particolare sul proprio corpo.
Il comportamento somestesico può essere talmente accentuato da creare delle lesioni auto-inflitte, dal leccamento delle quali si ha produzione di endorfine. Queste ultime determinano piacere e appagamento, da cui la ritualizzazione, e infine generano assuefazione con incapacità a smettere, da cui la compulsione. L’aumento dell’oralità riferita non a se stessi ma verso mobili od oggetti, in genere, sarebbe da riferirsi a una condizione di noia che determina inquietudine. In questo caso, l’uso della bocca determina ansiolisi e per questo il cane ne fa ricorso. Questa condizione è meno grave della precedente (depressione) e, infatti, può precederla.
Il grooming e l’oralità sono delle componenti che portano alla regressione infantile e tendenzialmente partono da un arousal basso e lo mantengono. Quando diventano compensativi, generalmente, accade a seguito di motivazioni frustrate e, dunque, da una condizione di vita in cui il piacere viene negato: il cane ha la possibilità di potere soddisfare la motivazione, ma qualcuno/qualcosa lo impedisce. Generalmente, si tratta di motivazioni esplorative e perlustrative: non può annusare, conoscere adeguatamente ciò che ha intorno e, dunque, compensa su se stesso. Ha una soddisfazione iniziale ma in realtà può diventare una pratica autolesiva.
Il grooming e il leccamento su se stessi ricordano le cure parentali, fattori legati alla filogenesi di quella specie e quindi innate.
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