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Informazioni utili per gli adottanti in caso di fuga del proprio cane.

In aggiunta a quanto già pubblicato sul sito

Se il vostro levriero scappa – Cosa fare.

e con lo scopo di approfondire, vi indichiamo alcune importanti questioni da tenere in considerazione in caso di fuga o smarrimento del vostro cane.

Queste regole valgono per tutti i soggetti coinvolti nella ricerca e in qualunque momento di essa.

REGOLA BASE 1: MAI RINCORRERE IL LEVRIERO
Rincorrere un cane ha come effetto certo quello di aumentare la distanza e non di diminuirla: un cane inseguito prende sempre distanza. Non ha senso neppure rincorrerlo per “vedere dove va”, perché la sua direzione può poi cambiare in qualunque momento quando non è a vista.

REGOLA BASE 2: MAI TENTARE DI PRENDERE IL LEVRIERO CON INIZIATIVE AVVENTATE
Un levriero che fugge è un cane che ha deciso, anche in maniera impulsiva o poco riflessiva, di prendere distanze, dunque tentare di prenderlo contro la sua volontà può rafforzare la sua indisponibilità nei vostri confronti.
Tentare di prendere un cane può, inoltre, rafforzare la diffidenza del cane e può portarlo a non sentirsi al sicuro nella zona e dunque a spostarsi. Ricordate che più il cane si sposta più è elevato il rischio che corre e che fa correre a terzi.

REGOLA BASE 3: NON CONDIVIDERE LE INFORMAZIONI SE NON CON PERSONE DI FIDUCIA
Le uniche informazioni che devono essere condivise largamente sono quelle che consentono alle persone che vedono il cane di avvisarvi, dunque il vostro numero di telefono e le informazioni essenziali sul cane (levriero, sesso, colore mantello) e la raccomandazione “Non cercate di catturarlo, ma chiamate subito“.

Condividere le informazioni relative agli avvistamenti per telefono e ancor di più su internet, non aiuta in nessun modo la ricerca ma la ostacola, perché può portare persone che voi non conoscete a tentare di prendere il cane o a interferire con le attività di ricerca.

Condividete dunque le informazioni solo con persone di vostra fiducia.

Esistono quindi alcuni punti molto importanti su cui vi chiediamo di essere attenti in caso di smarrimento:

  1. Denunciate il fatto alla ASL e ai vigili urbani. In caso di pericolo per la circolazione stradale consigliamo di allertare anche la polizia stradale.
  2. Contattate la vostra associazione di riferimento.
  3. Dal momento che il proprietario è responsabile dei danni causati dal cane, al di là della questione affettiva, avete interesse a cercare il cane, con raziocinio, ma senza indugi.
  4. Se dovesse essere necessario diffondere volantini, ricordate che l’affissione dovrebbe essere autorizzata. Consigliamo dunque di avvisare la polizia municipale e seguirne le indicazioni. Lasciate il volantino presso negozi e centri commerciali. Molto utile stampare i biglietti di contatto e distribuirli massicciamente alle persone, anche usando le caselle della posta.
  5. Se recuperate voi stessi il cane, datene immediata comunicazione agli organi presso cui avete fatto denuncia. Ricordate di avvisare, anche attraverso il vostro veterinario, la ASL e di fare annotare il ritrovamento nell’Anagrafe canina.
  6. Ricordate che se il cane viene recuperato da altre persone che sono a conoscenza della vostra identità di proprietario, queste devono immediatamente restituirlo.
  7. Se il cane viene recuperato da persone che NON sono a conoscenza dell’identità del proprietario, queste devono darne immediata comunicazione agli organi competenti e fare in modo che questi ultimi lo prendano in custodia. Non dimenticate dunque di tenervi in contatto con i canili della zona.
  8. L’uso di strumenti di cattura deve essere svolto secondo modalità adeguate, sia in ordine al benessere del cane, sia in ordine al rispetto della proprietà e della sicurezza pubblica.

Su questo punto è necessario chiarire che le normative non sono omogenee e che la possibilità per i privati cittadini di fermare un cane è regolamentata da leggi regionali. Per esempio, in Emilia e Piemonte è esplicitamente vietata, mentre in Lombardia un cittadino può fermare un cane vagante sul territorio in quanto pericoloso per sé e per gli altri, ma deve subito attivare le pubbliche autorità per il suo ritiro o consegnarlo personalmente al proprietario, se ne è a conoscenza, o presso un pubblico canile.

In regione Lombardia, peraltro, ai sensi della LR 33/2009 ogni Azienda tutela della salute (ATS, ovvero ex ASL) ha l’obbligo di attivare un servizio di accalappiamento dei cani vaganti (art. 107).

Suggeriamo dunque di accertarsi presso la propria ATS circa i vincoli di legge regionali.

Nel caso sia necessario l’uso di strumenti di cattura, come per esempio gabbie trappola, ricordiamo che la legislazione vigente ne vieta l’uso, se non alle strutture che ne sono autorizzate. In ogni caso chiedete alla ASL.

Più in generale, la fase di cattura, con l’uso di strumenti o anche senza, è un momento delicato che dovrebbe essere affidato a persone di comprovata fiducia, esperienza e professionalità, sempre che non sia obbligo ricorrere a personale autorizzato dalla ASL.

Non è opportuno rendere pubblico, per nessun motivo, il luogo in cui si ritiene stazioni un cane da catturare, e questo per evitare interventi sconsiderati, che possano arrecare danno al cane o portare il cane ad arrecare danno a terzi.

Presidente e socio fondatore di Pet levrieri dalla data di fondazione. Nella vita svolge la professione di psicologa e psicoterapeuta e di formatrice. E’ laureata in filosofia e in psicologia. Per crescita personale si è formata e diplomata come educatrice cinofila presso la scuola SIUA. Ha svolto il corso professionalizzante per la gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti, organizzato da Pet Detective. Ha iniziato a scoprire quello che accade ai greyhound nel racing in seguito all’adozione della sua prima grey, Silky, nel 2008. Da qui il suo impegno civile antiracing e anticaccia in difesa dei greyhound, dei galgo e dei lurcher. Sposata con Massimo Greco, altro socio fondatore di Pet levrieri, condivide con lui questo impegno.

Insieme condividono la loro vita con un gruppo di levrieri rescue e una segugia. Svolge questo ruolo in maniera totalmente gratuita.

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Vice presidente di Pet levrieri. Nella vita è Direttore delle Risorse Umane di una multinazionale del settore IT. 
Per passione personale nel 2020 ha conseguito il titolo di educatore cinofilo presso la scuola cinofila Il Mio Cane.
Ha partecipato al corso di gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti organizzato da Pet Detective.
Nel marzo 2014 adotta “per caso” Sandy, greyhound irlandese, e scopre la dura realtà dei levrieri sfruttati nelle corse e nella caccia decidendo così di impegnarsi concretamente nell’Associazione.
Coordina il gruppo di ricerca dei levrieri smarriti, è membro del Gruppo Adozioni e partecipa come portavoce di Pet levrieri ad eventi di informazione e divulgazione delle attività dell’associazione. 
Vive tra Milano e la Valsassina con il marito Massimiliano, ha due figli ormai adulti, Giorgia e Marco, e tre lurcher irlandesi: Robin, Coco e Lucy – e Sandy sempre nel cuore.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri a titolo assolutamente gratuito.
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Vice Presidente e socio fondatore di Pet levrieri, laureata in scienze politiche internazionali, gestisce un’impresa di consulenze turistiche. In Pet Levrieri si occupa in particolare delle relazioni con la Spagna e dei profili dei galgo e si reca più volte all’anno nei rifugi spagnoli per conoscere i cani e stilarne i profili. Fa parte del team che amministra sito e pagine Fb dell’associazione.
Ha adottato la galga Debra nel 2011. Venire a contatto con la realtà dei levrieri rescue l’ha spinta ad approfondire il discorso e a impegnarsi attivamente a favore dei grey, galgo e lurcher sfruttati e maltrattati in tutto il mondo. Oltre a Debra vive con due cani meticci, salvati da situazioni di abbandono.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo e socio fondatore di Per levrieri, dove si occupa dell’organizzazione logistica degli eventi e del merchandising. Nella vita è titolare di un laboratorio odontotecnico dal 1990. Da sempre appassionato di cani, il suo primo cane è stato un setter irlandese. Sposato con Marianna Capurso, anche lei socia fondatrice di Pet levrieri, condivide con lei l’impegno antirancing e anticaccia in difesa dei levrieri. Accanto al presidente di Pet levrieri, ha partecipato alla prima conferenza mondiale sui greyhound in Florida nel 2016. Ha partecipato a molti corsi organizzati da Think Dog e Siua. Perle è stata la sua prima greyhound. Nella sua vita ora ci sono Peig e Inta, due lurcher, e Karim, greyhound salvato dal cinodromo di Macao, e Ricky, un pinscher, che è la mascotte di tutto il gruppo. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo di Pet levrieri. Nella vita è una pasticciera. Dal 2014 a seguito dell’adozione di Rosie, una greyhound irlandese ha conosciuto la realtà dello sfruttamento dei levrieri. Da qui l’impegno in associazione. Coordina il gruppo facebook di Pet levrieri, gestisce il canale istituzionale Twitter, ed è membro del gruppo adozioni. Condivide la vita con il compagno Stefano, socio e volontario di Pet levrieri, James greyhound salvato in Irlanda e Jasmine greyhound sopravvissuta al cinodromo di Macao, nel cuore portano Rosie e Mags greyhound salvate in Irlanda. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Socio fondatore di Pet levrieri, si è occupato in associazione, a titolo puramente gratuito, di trasporti, rapporti con le autorità veterinarie e della comunicazione esterna, curando numerosi articoli sulla situazione dei greyhound e dei galgo nel mondo. Ha partecipato a numerose manifestazioni antiracing in Irlanda e Gran Bretagna. Dal 2022 fa parte del Board di GREY2K USA Worldwide, la più importante organizzazione antiracing mondiale. 
Laureato in filosofia e in Psicologia della comunicazione, insegna filosofia e storia nella scuola superiore di secondo grado; per crescita personale si è formato e diplomato come educatore cinofilo presso la scuola SIUA. 
Appassionato di musica, in particolare rock e irlandese, dal 2008 condivide le sue giornate, insieme alla moglie Stefania Traini, con levrieri rescue e un “pizzico” di segugi. Perché nella varietà si fanno più esperienze.
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Membro del consiglio direttivo di Pet Levrieri.
Dopo il liceo linguistico inizia a lavorare in banca ma dopo la nascita della terza figlia decide di volersi dedicare esclusivamente alla sua numerosa famiglia.
Il suo primo cane è stato Otello, un mix labrador-alano, poi è arrivata Gina, un bovaro svizzero.
Viene a conoscenza dello sfruttamento dei levrieri per caso attraverso un articolo trovato in rete e nel novembre 2015 partecipa ad un arrivo di Galgo di Pet Levrieri. Christa, una galga ancora senza famiglia, si butta tra le sue braccia per farsi coccolare. Dieci giorni dopo andrà a prenderla presso la famiglia foster e la porterà a casa. Da questo incontro speciale nasce il suo impegno concreto all’interno dell’Associazione.
Fa parte del gruppo adozioni e si occupa prevalentemente delle richieste estere (Svizzera, Austria, Germania).
A settembre 2018 si reca, insieme a Stefania Traini, a Macau per fotografare e stilare i profili dei cani che verranno in Italia. Qui, incrocia lo sguardo di Tamoko, che decide di adottare appena sarà pronto per il volo che lo porterà a Milano.
Vive a Lugano, Svizzera, con il marito Andrea e i figli Giulia, Alyssa, Cecilia e Tommaso. Membri della numerosa famiglia, oltre a Tamoko, sono anche Harry e Bob, lurcher irlandesi e Paco un meticcio salvato dalle strade di Napoli.
Ama trascorrere le giornate tra montagne e boschi oppure con un bel libro in mano.
Svolge i suoi incarichi in Pet Levrieri in maniera totalmente gratuita.
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