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Ehi tu, ce l’hai la copertina?

La cosa più importante da fare quando il vostro levriero entra per la prima volta in casa vostra è predisporre per lui un luogo tranquillo e sicuro dove possa appartarsi per rilassarsi e dormire.
 
Un posto, in altre parole, che possa vivere come “suo”, come un luogo in cui è possibile ritirarsi dal mondo e dalle persone, da tutto e da tutti, senza che nulla e nessuno lo disturbi e in cui sentirsi, appunto, al sicuro e protetto. Possedere un luogo sicuro è un bisogno fondamentale di ciascun cane, che va conosciuto e rispettato.
 
Questo luogo sicuro coincide normalmente con la cosiddetta cuccia.
 
La cuccia per i cani che vivono in appartamento è di solito un cuscinone, un letto (la cuccia con i bordi), una brandina o un materassino sui quali viene distesa una copertina, un tappetino o un telo.
 
In questo articolo utilizzeremo alternativamente i termini cuccia/cuscinone/letto/brandina per indicare il “luogo sicuro”.
 
Vi consigliamo di posizionare sempre al di sopra del cuscinone/brandina/letto un telo o copertina, perché la copertina potrà essere utilizzata come marker della calma quando sarete fuori casa insieme al vostro cane, per esempio a casa di amici, al ristorante, in albergo, in barca, sul camper e chi più ne ha più ne metta.
 
Dare al proprio cane un punto di riferimento chiaro, dove potersi riposare e ritirare dal mondo, lo aiuta ad integrarsi nel contesto domestico e nel gruppo affiliativo (la famiglia adottiva, composta dagli umani di casa e da eventuali altri animali), gli insegna a gestire correttamente i tempi di attività e riposo e, non ultimo, ad accettare tranquillamente il distacco da noi, quando non siamo in casa, e a vivere serenamente i momenti di solitudine.
 
L’accettazione della cuccia e della copertina come luogo di sicurezza e come marker di calma è possibile soltanto se noi consentiremo al nostro levriero di fare esperienze in cui alla cuccia/copertina vengono associate sensazioni di calma, tranquillità, sicurezza e appagamento.
 
I cani conoscono il mondo attraverso dei processi di apprendimento chiamati ancoraggi, attraverso i quali associano ad una situazione, a un evento o ad uno stimolo uno stato emozionale positivo.
 
Occorre quindi insegnare al nostro levriero che la sua cuccia/copertina è fonte di relax e di protezione, associando ad essa esclusivamente sensazioni di calma e appagamento.
 
Come costruire questa associazione?
 
Potete farlo seguendo questi 5 passi. 
 
1) Corretto posizionamento della cuccia/copertina nell’ambiente domestico. 
 
La cuccia/copertina non deve essere posizionata in un luogo troppo isolato della casa, ma nemmeno in una posizione di controllo degli ingressi o in corrispondenza dei punti di passaggio. L’ideale è scegliere una zona priva di pericoli, caratterizzata da temperatura appropriata e costante, tranquilla in ogni momento della giornata. Non solo il luogo, ma anche il materiale con cui è fatta la cuccia/copertina che scegliete può giocare un ruolo fondamentale. Osservate i gusti del cane e scegliete un materiale che non assomigli a quello degli oggetti con cui il cane gioca abitualmente.
 
Vi consigliamo di leggere l’articolo dedicato al corretto posizionamento: Lavorare sulla calma
 
2) Non disturbare! 
 
Il luogo-copertina/cuscinone deve essere rispettato da tutti i componenti della famiglia, umani e non, adulti e bambini, con lo stesso rispetto che ognuno di loro ha nei confronti del proprio letto e dei propri momenti di riposo. Questo significa che quando il cane è sul cuscinone non si deve andare a disturbarlo né a stimolarlo, nemmeno con coccole o carezze (questo va applicato rigorosamente in tutta la prima fase dell’inserimento). Se volete fargli delle coccole o invitarlo a qualsiasi interazione, non andate voi sulla cuccia, ma richiamate il cane a voi, invitandolo ad alzarsi e raggiungervi.
 
3) Non usate la cuccia/copertina come luogo di punizione: “A cuccia in castigo!”
 
Non dovete mai punire il cane intimandogli di andare a cuccia o sulla sua copertina, per non associare questo luogo a qualcosa di molto spiacevole. Inoltre, non effettuate sulla cuccia operazioni di pulizia o di medicazione, né usate la copertina per asciugare il cane.
 
4) Collegate la copertina a qualcosa di positivo per il cane.
 
Per aiutarlo a eleggere la copertina come punto di riferimento per la calma e l’appagamento, le prime volte, premiate il cane quando spontaneamente si avvicina ad essa o la sceglie come luogo per riposare. In alcuni casi, potete perfino cominciare a premiare il cane anche solo se la guarda.
 
Il passaggio successivo è premiare gli stati di calma legati alla copertina/cuscinone. Per far ciò fate attenzione a tutto il linguaggio del corpo del vostro cane, perché è fondamentale premiare lo stato emotivo e non la postura del cane. Un cane può essere seduto sulla copertina o anche sdraiato ma essere in visibile stato di ansia o irrequietezza.
 
Come si fa a premiare lo stato di calma legato alla copertina?
Procedete in questo modo.
Appena il cane si rilassa o è nella “direzione” giusta per farlo, passate accanto a lui (attenzione alla traiettoria di avvicinamento, che deve essere curvilinea, con andatura lenta e rilassata, dando il fianco al cane), lasciate cadere, offritegli o appoggiate sulla copertina un premio alimentare e tornate a ignorarlo. Il cane non si deve riattivare con il premio. Se, come può accadere in particolare all’inizio di questo lavoro, si alza e vi segue, ignoratelo.
 
5) Fate in modo di potenziare l’effetto benefico e calmante della cuccia/copertina con dei rinforzi positivi.
 
Premiate periodicamente gli stati di calma sulla copertina con un premio alimentare procedendo come riportato al punto 4.
Se, ad esempio, dopo il sonnellino siete soliti giocare con lui, proponeteglielo prima che si alzi. Associando, inoltre, tutta una serie di momenti e azioni piacevoli, come carezze e massaggi, al suo stare sulla sua copertina, questa diventerà per il vostro cane il posto migliore dove riposarsi e rilassarsi.
L’importante è che i giochi o le interazioni che gli proponete favoriscano un livello di arousal intermedio ed emozioni piacevoli.
 
Solo a partire da queste premesse, la copertina potrà diventare un oggetto transizionale, in grado di traghettare il vostro cane verso uno stato di calma, anche in un ambiente a lui non familiare. Infatti, il lavoro sulla copertina vi aiuterà anche a costruire il primo “step” del distacco, un obiettivo da porvi sia per il cane adulto che può avere difficoltà a stare da solo, sia con il cucciolo che deve gradualmente acquisire autonomia.
 
Lavorate con gradualità andando prima a premiare il cane che rimane tranquillo sulla cuccia/copertina mentre vi allontanate di poco rimanendo nella stessa stanza, poi tornando da lui mentre vi muovete per le diverse stanze della casa.
Parallelamente a questo potrete introdurre delle “piccole separazioni in casa” entrando in una stanza, per esempio il bagno, e chiudendo la porta.
 
Una volta che avrete impostato il lavoro sulla copertina in casa e vi sarete assicurati di aver legato ad essa una rappresentazione positiva di calma e rilassamento, la copertina potrà diventare un’“isola sicura da asporto”.
 
Potrete cioè portarla con voi quando, per esempio, andrete a casa di amici o al ristorante. Diventerà un “marker positivo” che richiamerà lo stato di calma e che chiarirà al cane che sosterete per un po’ di tempo in quel determinato luogo.
 
Questo aumenterà esponenzialmente il profilo integrativo del vostro cane, che riuscirà a trovare una dimensione confortevole anche fuori dal contesto domestico.
 
Molti cani, infatti, quando non sono a casa, non si mettono mai calmi a terra a riposare, ma cercano costantemente di interagire con il proprietario o con le persone che hanno intorno, cercano di ingaggiare, uggiolano o abbaiano, per attirare l’attenzione.
 
Questo stato di irrequietezza del cane è arginabile se il cane può trovare in quel contesto non familiare la sua copertina, in attesa di essere coinvolto dal proprietario in un’altra attività.
 

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Presidente e socio fondatore di Pet levrieri dalla data di fondazione. Nella vita svolge la professione di psicologa e psicoterapeuta e di formatrice. E’ laureata in filosofia e in psicologia. Per crescita personale si è formata e diplomata come educatrice cinofila presso la scuola SIUA. Ha svolto il corso professionalizzante per la gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti, organizzato da Pet Detective. Ha iniziato a scoprire quello che accade ai greyhound nel racing in seguito all’adozione della sua prima grey, Silky, nel 2008. Da qui il suo impegno civile antiracing e anticaccia in difesa dei greyhound, dei galgo e dei lurcher. Sposata con Massimo Greco, altro socio fondatore di Pet levrieri, condivide con lui questo impegno.

Insieme condividono la loro vita con un gruppo di levrieri rescue e una segugia. Svolge questo ruolo in maniera totalmente gratuita.

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Vice presidente di Pet levrieri. Nella vita è Direttore delle Risorse Umane di una multinazionale del settore IT. 
Per passione personale nel 2020 ha conseguito il titolo di educatore cinofilo presso la scuola cinofila Il Mio Cane.
Ha partecipato al corso di gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti organizzato da Pet Detective.
Nel marzo 2014 adotta “per caso” Sandy, greyhound irlandese, e scopre la dura realtà dei levrieri sfruttati nelle corse e nella caccia decidendo così di impegnarsi concretamente nell’Associazione.
Coordina il gruppo di ricerca dei levrieri smarriti, è membro del Gruppo Adozioni e partecipa come portavoce di Pet levrieri ad eventi di informazione e divulgazione delle attività dell’associazione. 
Vive tra Milano e la Valsassina con il marito Massimiliano, ha due figli ormai adulti, Giorgia e Marco, e tre lurcher irlandesi: Robin, Coco e Lucy – e Sandy sempre nel cuore.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri a titolo assolutamente gratuito.
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Vice Presidente e socio fondatore di Pet levrieri, laureata in scienze politiche internazionali, gestisce un’impresa di consulenze turistiche. In Pet Levrieri si occupa in particolare delle relazioni con la Spagna e dei profili dei galgo e si reca più volte all’anno nei rifugi spagnoli per conoscere i cani e stilarne i profili. Fa parte del team che amministra sito e pagine Fb dell’associazione.
Ha adottato la galga Debra nel 2011. Venire a contatto con la realtà dei levrieri rescue l’ha spinta ad approfondire il discorso e a impegnarsi attivamente a favore dei grey, galgo e lurcher sfruttati e maltrattati in tutto il mondo. Oltre a Debra vive con due cani meticci, salvati da situazioni di abbandono.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo e socio fondatore di Per levrieri, dove si occupa dell’organizzazione logistica degli eventi e del merchandising. Nella vita è titolare di un laboratorio odontotecnico dal 1990. Da sempre appassionato di cani, il suo primo cane è stato un setter irlandese. Sposato con Marianna Capurso, anche lei socia fondatrice di Pet levrieri, condivide con lei l’impegno antirancing e anticaccia in difesa dei levrieri. Accanto al presidente di Pet levrieri, ha partecipato alla prima conferenza mondiale sui greyhound in Florida nel 2016. Ha partecipato a molti corsi organizzati da Think Dog e Siua. Perle è stata la sua prima greyhound. Nella sua vita ora ci sono Peig e Inta, due lurcher, e Karim, greyhound salvato dal cinodromo di Macao, e Ricky, un pinscher, che è la mascotte di tutto il gruppo. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo di Pet levrieri. Nella vita è una pasticciera. Dal 2014 a seguito dell’adozione di Rosie, una greyhound irlandese ha conosciuto la realtà dello sfruttamento dei levrieri. Da qui l’impegno in associazione. Coordina il gruppo facebook di Pet levrieri, gestisce il canale istituzionale Twitter, ed è membro del gruppo adozioni. Condivide la vita con il compagno Stefano, socio e volontario di Pet levrieri, James greyhound salvato in Irlanda e Jasmine greyhound sopravvissuta al cinodromo di Macao, nel cuore portano Rosie e Mags greyhound salvate in Irlanda. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Socio fondatore di Pet levrieri, si è occupato in associazione, a titolo puramente gratuito, di trasporti, rapporti con le autorità veterinarie e della comunicazione esterna, curando numerosi articoli sulla situazione dei greyhound e dei galgo nel mondo. Ha partecipato a numerose manifestazioni antiracing in Irlanda e Gran Bretagna. Dal 2022 fa parte del Board di GREY2K USA Worldwide, la più importante organizzazione antiracing mondiale. 
Laureato in filosofia e in Psicologia della comunicazione, insegna filosofia e storia nella scuola superiore di secondo grado; per crescita personale si è formato e diplomato come educatore cinofilo presso la scuola SIUA. 
Appassionato di musica, in particolare rock e irlandese, dal 2008 condivide le sue giornate, insieme alla moglie Stefania Traini, con levrieri rescue e un “pizzico” di segugi. Perché nella varietà si fanno più esperienze.
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Membro del consiglio direttivo di Pet Levrieri.
Dopo il liceo linguistico inizia a lavorare in banca ma dopo la nascita della terza figlia decide di volersi dedicare esclusivamente alla sua numerosa famiglia.
Il suo primo cane è stato Otello, un mix labrador-alano, poi è arrivata Gina, un bovaro svizzero.
Viene a conoscenza dello sfruttamento dei levrieri per caso attraverso un articolo trovato in rete e nel novembre 2015 partecipa ad un arrivo di Galgo di Pet Levrieri. Christa, una galga ancora senza famiglia, si butta tra le sue braccia per farsi coccolare. Dieci giorni dopo andrà a prenderla presso la famiglia foster e la porterà a casa. Da questo incontro speciale nasce il suo impegno concreto all’interno dell’Associazione.
Fa parte del gruppo adozioni e si occupa prevalentemente delle richieste estere (Svizzera, Austria, Germania).
A settembre 2018 si reca, insieme a Stefania Traini, a Macau per fotografare e stilare i profili dei cani che verranno in Italia. Qui, incrocia lo sguardo di Tamoko, che decide di adottare appena sarà pronto per il volo che lo porterà a Milano.
Vive a Lugano, Svizzera, con il marito Andrea e i figli Giulia, Alyssa, Cecilia e Tommaso. Membri della numerosa famiglia, oltre a Tamoko, sono anche Harry e Bob, lurcher irlandesi e Paco un meticcio salvato dalle strade di Napoli.
Ama trascorrere le giornate tra montagne e boschi oppure con un bel libro in mano.
Svolge i suoi incarichi in Pet Levrieri in maniera totalmente gratuita.
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