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Progetto Fostering di Pet levrieri – Tutte le info utili

Che cos’è il Progetto Fostering

La nostra associazione ha avviato un importante progetto fostering, che consiste nella creazione di una rete di famiglie (soci e non di Pet levrieri), opportunamente formate, che accolgono nelle loro case i levrieri rescue (greyhound, lurcher e galgo, salvati dalle corse e dalla caccia), che non hanno ancora famiglia e li preparano e li accompagnano verso l’adozione.

In che cosa consiste

Il foster consiste nell’accogliere a casa propria un greyhound, lurcher o galgo e prendersi cura di lui fino alla sua adozione e consegna alla famiglia adottiva, offrendogli esperienze positive di vita in famiglia, di conoscenza del mondo e di interazione con altri cani e animali, potendo contare sull’aiuto e la consulenza di professionisti (educatori e istruttori cinofili), a disposizione della famiglia foster per tutto il percorso.

Il foster non è uno stallo

Qualcuno ci ha chiesto perché usiamo il termine inglese foster, invece dell’italiano “stallo”. Non si tratta di un vezzo, ma di una scelta precisa. Prendere in foster, in inglese, è assimilabile a “prendere in affidamento”, il termine stallo dà l’idea, fredda, di una situazione che non ha vie di uscita, dà l’idea di un parcheggio.

In realtà, prendere un cane in foster è un modo bellissimo per essere parte di una rete di aiuto, per dare al cane la possibilità di iniziare a conoscere una vita di amore e rispetto e di fare tante nuove e vitali esperienze.

Quali levrieri vengono dati in foster

1) Levrieri che arrivano in Italia senza avere ancora trovato una famiglia adottiva.
2) Levrieri che vengono restituiti da una famiglia adottiva all’associazione.
3) Levrieri, paurosi, inibiti o che hanno comportamenti problematici, che non sono migliorati al rifugio o sono migliorati, ma che beneficerebbero comunque di una fase temporanea di inserimento in un contesto famigliare agevolante, che li prepari all’adozione.

I levrieri in fostering vengono ritirati dalle famiglie foster il giorno dell’arrivo in Italia nell’ambito della festa di consegna dei cani alle famiglie adottive, che si tiene periodicamente in provincia di Monza Brianza.

Nel caso di cani restituiti, vengono consegnati direttamente ai genitori foster da un incaricato.

Per ogni levriero si sceglie la famiglia foster che è più indicata in base alla composizione della famiglia, al contesto di vita, al tipo di aspettative e di preparazione che le persone hanno, alle caratteristiche degli altri animali di casa.

I levrieri, di cui al punto tre, vengono affidati a famiglie che hanno una preparazione ed esperienza idonee.

Chi può fare il genitore foster

I genitori ‘foster’ possono essere soci di Pet levrieri o volontari che collaborano già con la nostra associazione oppure adottanti di levrieri rescue, o semplicemente membri del pubblico che vogliono aiutare – requisito essenziale è che passino i colloqui di pre-affido e abbiano i requisiti necessari. Non è necessario essere una famiglia, ovvero un nucleo di più persone, può fare il foster anche un single.

Costituiscono requisiti preferenziali, ma non vincolanti:

1) avere esperienza con i levrieri rescue;
2 ) avere esperienza con i cani;
3) avere una preparazione accreditata in ambito cinofilo (per esempio essere un educatore o istruttore cinofilo)
4) frequentare il corso specifico di preparazione al fostering.

Tutti i “genitori foster” vengono selezionati attraverso interviste e colloqui preaffido come se fosse una normale adozione, fatto salvi i casi in cui si disponga già di un quadro complessivo adeguato della famiglia e del suo stile e contesto di vita (nel caso ad esempio di soci di Pet levrieri o di adottanti conosciuti e già valutati idonei).

Quali sono gli impegni dei genitori o famiglia foster

La famiglia si impegna a:

– prendersi cura del levriero in maniera gratuita, garantendo il suo benessere psicofisico: dall’alimentazione, al farlo vivere in casa, al garantirgli adeguate uscite e passeggiate quotidiane, ecc.;
– tenere il levriero al guinzaglio all’esterno in tutte le zone non sicure e non recintate;
– rispettare le regole ai fini di un corretto inserimento in famiglia del levriero foster. Regole che vengono date dall’associazione ad ogni famiglia foster;
– farsi aiutare dal professionista (educatore o istruttore) che l’associazione mette a disposizione di ciascuna famiglia foster;
– mettere in pratica quelle indicazioni che il professionista darà così da favorire un buon inserimento del levriero e offrirgli quelle esperienze che lo prepareranno all’adozione;
– munire il cane in foster di una medaglietta con il suo nome e i numeri di cellulare dei genitori foster;
– far indossare al cane il pettorale con la scritta “Adottami” in tutte le uscite;
– dare informazioni periodiche all’associazione sul levriero;
– inviare fotografie del levriero, in modo da tenere costantemente aggiornato il profilo del cane e offrirgli massima visibilità.

È altresì importante che i genitori foster siano disponibili a partecipare alle passeggiate e agli eventi organizzati nella loro zona da Pet levrieri per dare massima visibilità ai cani che cercano casa.

Quanto dura il fostering

Il fostering dura fino all’adozione del cane e può durare da qualche giorno ad alcune settimane, fino ad un massimo due mesi, non oltre. I genitori foster possono concordare preventivamente la durata massima del fostering con l’associazione, dando la propria disponibilità per un periodo che può variare da un minimo di una settimana ad un massimo di due mesi.

Per noi è importante poter contare anche su famiglie foster che possono e si sentono di non porre un limite temporale prefissato al foster, rendendosi disponibili a prendersi cura del levriero per tutto il tempo necessario a trovargli una famiglia ottimale. Questo tempo può prolungarsi anche di molti mesi in alcuni casi eccezionali (anche sei mesi). Al di fuori di questi casi eccezionali, il fostering dura mediamente da 2/4 settimane. Ci sono stati foster che sono durati anche meno di una settimana.

I tempi del foster variano a seconda delle caratteristiche del cane e dall’andamento delle visite preaffido ai potenziali adottanti, e dipendono anche dalle informazioni e dalle foto fornite dalla famiglia foster, poiché fotografie irresistibili di un cane chiaramente rilassato e contento all’interno di un contesto famigliare tendono a rassicurare l’adottante interessato che il cane è già abituato a vivere in famiglia senza troppi problemi, molto di più delle foto di un cane ritratto in un canile, che è praticamente ancora un’incognita dal punto di vista dell’inserimento.

Se entro due mesi il levriero non ha trovato una famiglia adottiva, viene affidato ad un’altra famiglia foster.
In questo modo, si offre al levriero in foster una più ampia opportunità di esperienze diversificate rispetto al contesto di vita, alle relazioni con gli umani, all’ambiente e all’incontro con altri cani.

Fanno eccezioni quei casi in cui, per le specifiche caratteristiche caratteriali del cane, è essenziale mantenere il levriero in un’unica famiglia foster fino all’adozione.
In questi cani la famiglia foster dovrà essere disponibile a prendersi cura del cane per un tempo non determinabile a priori.

Che cosa garantisce l’associazione ai genitori foster

L’associazione si fa carico delle spese veterinarie dei cani in foster, gestendole in prima persona.
Ogni famiglia foster ha un socio di Pet levrieri di riferimento, che si occupa di organizzare e provvedere alle spese veterinarie che possono essere necessarie per il benessere del cane.

Inoltre, ogni cane foster è coperto da polizza assicurativa RC, sottoscritta dall’associazione.

L’associazione mette, infine, a disposizione di ogni famiglia foster un professionista cinofilo, che collabora con Pet levrieri e che segue ogni famiglia foster in tutto il percorso, venendo a casa e dando un supporto continuo durante tutto il fostering.
L’associazione si fa carico dei costi di questo percorso educativo.

Ogni famiglia foster ha a disposizione un professionista

Ad ogni famiglia foster viene offerto a spese dell’associazione un pacchetto educativo di tre incontri con un professionista (educatore o istruttore cinofilo):

  • il primo incontro di osservazione e valutazione iniziale non appena il levriero arriva in famiglia. In questo modo si osserva come il cane si comporta all’interno della famiglia foster e la famiglia con lui. Sulla base di quanto osservato il professionista dà ai genitori foster indicazioni e regole pratiche su come gestire l’inserimento, mostrandole in diretta a tutta la famiglia;
  • un secondo incontro a distanza di una o due settimane (a seconda della specifica situazione);
  • un terzo incontro a distanza di tempo, di follow up oppure conclusivo in funzione dell’inserimento nella nuova famiglia adottiva.

In questo modo ogni famiglia può contare su un aiuto costante in tutte le fasi della preparazione del levriero all’adozione e beneficiare di un’esperienza guidata sull’inserimento che può essere un’occasione per apprendere e/o mettere in gioco le proprie qualità personali e abilità nel rapporto con il levriero in foster, con i propri cani e con i cani in generale.

Il fostering diventa così per ogni famiglia foster non solo un atto di amore e di aiuto per i nostri levrieri, accompagnandoli alla loro nuova vita, ma anche una possibilità di crescita e arricchimento per l’intera famiglia.

Il foster non è un modo per “provare” il cane

Il foster non è un espediente per “provare” un levriero in adozione che piace, né dà alcun diritto di prelazione all’adozione sul cane in foster. Per adottare occorre seguire il percorso di adozione finalizzato a garantire al cane e alla famiglia il contesto di vita più idoneo nel rispetto del benessere e dell’espressione piena della personalità del cane. 

Se la famiglia foster desidera candidarsi all’adozione del cane che ha in foster deve inviare la domanda di adozione, compilando il form sul nostro sito, con la consapevolezza che la sua domanda non ha alcun diritto di prelazione su altre domande di adozioni pervenute prima per quello specifico cane e che l’associazione si muoverà per garantire al cane sempre e comunque la famiglia meglio indicata per lui, a tutela del suo benessere e di una buona adozione. 

Corsi di formazione per le famiglie foster

L’associazione organizza periodicamente corsi eminentemente pratici, destinati alle famiglie foster, che vengono organizzati su tutto il territorio nazionale, e sono tenuti da educatori o istruttori o medici veterinari comportamentalisti.
I primi corsi di formazione si sono tenuti il week end del 1 e 2 febbraio 2014 in provincia di Milano, Bologna e Pisa. Sono stati poi ripetuti nei mesi di maggio e giugno e infine a settembre.

Perché fare il fostering

Perché si dà l’opportunità ad un levriero che non ha ancora una famiglia adottiva di poter contare su una famiglia che gli fa conoscere amore e rispetto, gli offre un contesto di vita famigliare e quelle esperienze, che oltre a farlo star bene, lo preparano all’adozione.

Senza il foster migliaia di cani morirebbero ogni anno, e questo è senza discussione. Grazie al foster migliaia di cani ogni anno vengono salvati, accuditi e trovano poi una casa tutta per loro.

Prendere un cane in foster è un modo bellissimo per essere parte di una rete di aiuto, per dare al cane la possibilità di fare nuove esperienze.

Chi prende uno dei nostri cani in foster non aiuta solo il cane o noi, ma aiuta anche i rifugi e i volontari che si muovono tra mille difficoltà  in Irlanda e Spagna. Chi prende un greyhound o un galgo in foster è più vicino alla prima linea, e deve essere orgoglioso di questo.

“Ma poi ci si affeziona. Anche gli altri cani di casa non rimangono indifferenti”.

Alcune persone ci portano questa paura o perplessità.
E’ vero che chi porta in casa un cane si affeziona ed è subito ricambiato. Dunque la separazione è sicuramente faticosa, produce un po’ di tristezza e voglia di non lasciare andar via il cane. Ma si prova anche un’intima gioia nel sapere che il cane ha trovato finalmente la sua famiglia adottiva, che lo si affiderà in ottime mani, che si potrà aiutare di nuovo un altro cane a trovare famiglia

Inoltre, l’associazione e il professionista messo a disposizione danno ai genitori foster gli strumenti per costruire una relazione corretta con il levriero in foster, agendo come coordinatore affidabile e coerente all’interno della famiglia e come facilitatore sul mondo all’esterno, evitando di costruire relazioni sbagliate con il levriero o di turbare le relazioni con gli altri animali di casa.

In questo modo, l’esperienza di fostering sarà un arricchimento per gli umani e per gli altri animali della famiglia.

Infine è vero che con ogni cane foster che parte con la sua nuova famiglia se ne va anche un pezzettino di cuore, ma in compenso ci saranno sempre altri cani in attesa dell’amore speciale delle famiglie foster, e l’esperienza non solo contribuisce ad approfondire la conoscenza dei levrieri in generale, ma arricchisce profondamente chi la vive.

Cosa fare per partecipare al progetto fostering

Per chi desidera partecipare al progetto e offrirsi per il fostering può:

– scrivere a [email protected] e ricevere tutte le info utili.

– compilare il modulo “richiesta foster”, cliccando qui:  “Richiesta Foster”

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Presidente e socio fondatore di Pet levrieri dalla data di fondazione. Nella vita svolge la professione di psicologa e psicoterapeuta e di formatrice. E’ laureata in filosofia e in psicologia. Per crescita personale si è formata e diplomata come educatrice cinofila presso la scuola SIUA. Ha svolto il corso professionalizzante per la gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti, organizzato da Pet Detective. Ha iniziato a scoprire quello che accade ai greyhound nel racing in seguito all’adozione della sua prima grey, Silky, nel 2008. Da qui il suo impegno civile antiracing e anticaccia in difesa dei greyhound, dei galgo e dei lurcher. Sposata con Massimo Greco, altro socio fondatore di Pet levrieri, condivide con lui questo impegno.

Insieme condividono la loro vita con un gruppo di levrieri rescue e una segugia. Svolge questo ruolo in maniera totalmente gratuita.

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Vice presidente di Pet levrieri. Nella vita è Direttore delle Risorse Umane di una multinazionale del settore IT. 
Per passione personale nel 2020 ha conseguito il titolo di educatore cinofilo presso la scuola cinofila Il Mio Cane.
Ha partecipato al corso di gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti organizzato da Pet Detective.
Nel marzo 2014 adotta “per caso” Sandy, greyhound irlandese, e scopre la dura realtà dei levrieri sfruttati nelle corse e nella caccia decidendo così di impegnarsi concretamente nell’Associazione.
Coordina il gruppo di ricerca dei levrieri smarriti, è membro del Gruppo Adozioni e partecipa come portavoce di Pet levrieri ad eventi di informazione e divulgazione delle attività dell’associazione. 
Vive tra Milano e la Valsassina con il marito Massimiliano, ha due figli ormai adulti, Giorgia e Marco, e tre lurcher irlandesi: Robin, Coco e Lucy – e Sandy sempre nel cuore.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri a titolo assolutamente gratuito.
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Vice Presidente e socio fondatore di Pet levrieri, laureata in scienze politiche internazionali, gestisce un’impresa di consulenze turistiche. In Pet Levrieri si occupa in particolare delle relazioni con la Spagna e dei profili dei galgo e si reca più volte all’anno nei rifugi spagnoli per conoscere i cani e stilarne i profili. Fa parte del team che amministra sito e pagine Fb dell’associazione.
Ha adottato la galga Debra nel 2011. Venire a contatto con la realtà dei levrieri rescue l’ha spinta ad approfondire il discorso e a impegnarsi attivamente a favore dei grey, galgo e lurcher sfruttati e maltrattati in tutto il mondo. Oltre a Debra vive con due cani meticci, salvati da situazioni di abbandono.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo e socio fondatore di Per levrieri, dove si occupa dell’organizzazione logistica degli eventi e del merchandising. Nella vita è titolare di un laboratorio odontotecnico dal 1990. Da sempre appassionato di cani, il suo primo cane è stato un setter irlandese. Sposato con Marianna Capurso, anche lei socia fondatrice di Pet levrieri, condivide con lei l’impegno antirancing e anticaccia in difesa dei levrieri. Accanto al presidente di Pet levrieri, ha partecipato alla prima conferenza mondiale sui greyhound in Florida nel 2016. Ha partecipato a molti corsi organizzati da Think Dog e Siua. Perle è stata la sua prima greyhound. Nella sua vita ora ci sono Peig e Inta, due lurcher, e Karim, greyhound salvato dal cinodromo di Macao, e Ricky, un pinscher, che è la mascotte di tutto il gruppo. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo di Pet levrieri. Nella vita è una pasticciera. Dal 2014 a seguito dell’adozione di Rosie, una greyhound irlandese ha conosciuto la realtà dello sfruttamento dei levrieri. Da qui l’impegno in associazione. Coordina il gruppo facebook di Pet levrieri, gestisce il canale istituzionale Twitter, ed è membro del gruppo adozioni. Condivide la vita con il compagno Stefano, socio e volontario di Pet levrieri, James greyhound salvato in Irlanda e Jasmine greyhound sopravvissuta al cinodromo di Macao, nel cuore portano Rosie e Mags greyhound salvate in Irlanda. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Socio fondatore di Pet levrieri, si è occupato in associazione, a titolo puramente gratuito, di trasporti, rapporti con le autorità veterinarie e della comunicazione esterna, curando numerosi articoli sulla situazione dei greyhound e dei galgo nel mondo. Ha partecipato a numerose manifestazioni antiracing in Irlanda e Gran Bretagna. Dal 2022 fa parte del Board di GREY2K USA Worldwide, la più importante organizzazione antiracing mondiale. 
Laureato in filosofia e in Psicologia della comunicazione, insegna filosofia e storia nella scuola superiore di secondo grado; per crescita personale si è formato e diplomato come educatore cinofilo presso la scuola SIUA. 
Appassionato di musica, in particolare rock e irlandese, dal 2008 condivide le sue giornate, insieme alla moglie Stefania Traini, con levrieri rescue e un “pizzico” di segugi. Perché nella varietà si fanno più esperienze.
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Membro del consiglio direttivo di Pet Levrieri.
Dopo il liceo linguistico inizia a lavorare in banca ma dopo la nascita della terza figlia decide di volersi dedicare esclusivamente alla sua numerosa famiglia.
Il suo primo cane è stato Otello, un mix labrador-alano, poi è arrivata Gina, un bovaro svizzero.
Viene a conoscenza dello sfruttamento dei levrieri per caso attraverso un articolo trovato in rete e nel novembre 2015 partecipa ad un arrivo di Galgo di Pet Levrieri. Christa, una galga ancora senza famiglia, si butta tra le sue braccia per farsi coccolare. Dieci giorni dopo andrà a prenderla presso la famiglia foster e la porterà a casa. Da questo incontro speciale nasce il suo impegno concreto all’interno dell’Associazione.
Fa parte del gruppo adozioni e si occupa prevalentemente delle richieste estere (Svizzera, Austria, Germania).
A settembre 2018 si reca, insieme a Stefania Traini, a Macau per fotografare e stilare i profili dei cani che verranno in Italia. Qui, incrocia lo sguardo di Tamoko, che decide di adottare appena sarà pronto per il volo che lo porterà a Milano.
Vive a Lugano, Svizzera, con il marito Andrea e i figli Giulia, Alyssa, Cecilia e Tommaso. Membri della numerosa famiglia, oltre a Tamoko, sono anche Harry e Bob, lurcher irlandesi e Paco un meticcio salvato dalle strade di Napoli.
Ama trascorrere le giornate tra montagne e boschi oppure con un bel libro in mano.
Svolge i suoi incarichi in Pet Levrieri in maniera totalmente gratuita.
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