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GALGO SPAGNOLO ORIGINE, CLASSIFICAZIONE E CENNI STORICI

ORIGINE: Spagna CLASSIFICAZIONE F.C.I. : Guppo 10 “LEVRIERI”

Il Galgo ha origine antichissime. E’ possibile ritrovare la sua elegantissima sagoma sui bassorilievi assiri e nei dipinti dell’antico Egitto. Alcune leggende narrano, infatti, che possa discendere dal Tesem, il levriero egizio utilizzato per la caccia nei territori del Nilo. Nonostante sia spesso chiamato il “greyhound spagnolo”, il Galgo presenta linee di sangue molto diverse, all’interno delle quali ritroviamo lo Sloughi e il Saluki, levrieri orientali giunti in Spagna dall’Africa settentrionale durante le invasioni arabe del VIII secolo. Secondo una fra le teorie più diffuse, si ritiene discenda dall’antico cane denominato “lèvrier galois”, portato in Spagna dalla Gallia (Francia) nel VI secolo A.C dalle popolazioni celtiche, che lo utilizzavano per la caccia . Il termine “Galgo” potrebbe, dunque, derivare dalla parola “Gallicus”. Possiamo dedurre che il Galgo spagnolo moderno sia un mix tra questi levrieri, il “gallicus” e gli “orientali”.

Nel Medioevo i Galgos erano considerati esseri nobili, addirittura sacri, uccidere uno di questi esemplari poteva valere la pena di morte. Solo l’aristocrazia poteva permettersi il lusso di cacciare con i Galgo. Un antico proverbio diceva “puoi riconoscere un signore dal suo cavallo, dal suo falcone e dal suo levriero”.

Nei secoli, tuttavia, l’immagine di questo animale è cambiata radicalmente. I contadini e i servi che avevano il compito di prendersi cura dei Galgo, cominciarono ad allevarli in gran segreto, con lo scopo di procurarsi cibo grazie alle loro doti di cacciatori. Fu così che nel corso degli anni i Galgos diventarono cani associati alla classe più bassa e povera della società spagnola. All’inizio del ventesimo secolo, possedere un Galgo significava poter cacciare e, di conseguenza, sfamare la propria famiglia.

Alla fine della stagione di caccia il cane non serviva più e mancavano i mezzi per mantenerlo, quindi non vi era altra soluzione che ucciderlo. Siccome i cacciatori non possedevano armi da fuoco, si diffusero altri atroci di metodi di soppressione dei Galgos: gettati vivi nei pozzi, abbandonati nelle campagne a morire di fame dopo avergli spezzato le zampe, oppure impiccati agli alberi. Questa tecnica ancora oggi è considerata una vera e propria tradizione. Durante il regime di Franco, il grande esodo della popolazione verso le città alla ricerca di lavoro e di nuove opportunità, non fece svanire la “passione” per questi animali. Si diffusero il coursing e le gare di velocità su in pista ovale, sul modello di quanto già avveniva in Gran Bretagna e Irlanda. Nella continua ricerca dell’esemplare “perfetto” si cominciarono a incrociare i galgo con i greyhound provenienti dall’Irlanda, estendendo rapidamente la diffusione di questi incroci.

Nacquero i primi cinodromi, l’ultimo dei quali (il Meridiana di Barcellona) fu chiuso nel 2006. A oggi la situazione non è migliorata: purtroppo continuano a svolgersi corse su pista lineare, corse clandestine e gare di coursing in campo aperto con lepre viva, soprattutto nella zona di Medina di Campo. La caccia resta uno degli sport preferiti nelle regioni culturalmente ed economicamente più arretrate, come Andalusia Estremadura, la Castiglia e La Mancha, Castilla e Leon. La strage dei Galgo continua; 50/60.000 esemplari spariscono ogni anno. Sono cifre stimate per difetto, il numero reale di galgo eliminati a fine stagione di caccia non è conosciuto.

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Presidente e socio fondatore di Pet levrieri dalla data di fondazione. Nella vita svolge la professione di psicologa e psicoterapeuta e di formatrice. E’ laureata in filosofia e in psicologia. Per crescita personale si è formata e diplomata come educatrice cinofila presso la scuola SIUA. Ha svolto il corso professionalizzante per la gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti, organizzato da Pet Detective. Ha iniziato a scoprire quello che accade ai greyhound nel racing in seguito all’adozione della sua prima grey, Silky, nel 2008. Da qui il suo impegno civile antiracing e anticaccia in difesa dei greyhound, dei galgo e dei lurcher. Sposata con Massimo Greco, altro socio fondatore di Pet levrieri, condivide con lui questo impegno.

Insieme condividono la loro vita con un gruppo di levrieri rescue e una segugia. Svolge questo ruolo in maniera totalmente gratuita.

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Vice presidente di Pet levrieri. Nella vita è Direttore delle Risorse Umane di una multinazionale del settore IT. 
Per passione personale nel 2020 ha conseguito il titolo di educatore cinofilo presso la scuola cinofila Il Mio Cane.
Ha partecipato al corso di gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti organizzato da Pet Detective.
Nel marzo 2014 adotta “per caso” Sandy, greyhound irlandese, e scopre la dura realtà dei levrieri sfruttati nelle corse e nella caccia decidendo così di impegnarsi concretamente nell’Associazione.
Coordina il gruppo di ricerca dei levrieri smarriti, è membro del Gruppo Adozioni e partecipa come portavoce di Pet levrieri ad eventi di informazione e divulgazione delle attività dell’associazione. 
Vive tra Milano e la Valsassina con il marito Massimiliano, ha due figli ormai adulti, Giorgia e Marco, e tre lurcher irlandesi: Robin, Coco e Lucy – e Sandy sempre nel cuore.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri a titolo assolutamente gratuito.
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Vice Presidente e socio fondatore di Pet levrieri, laureata in scienze politiche internazionali, gestisce un’impresa di consulenze turistiche. In Pet Levrieri si occupa in particolare delle relazioni con la Spagna e dei profili dei galgo e si reca più volte all’anno nei rifugi spagnoli per conoscere i cani e stilarne i profili. Fa parte del team che amministra sito e pagine Fb dell’associazione.
Ha adottato la galga Debra nel 2011. Venire a contatto con la realtà dei levrieri rescue l’ha spinta ad approfondire il discorso e a impegnarsi attivamente a favore dei grey, galgo e lurcher sfruttati e maltrattati in tutto il mondo. Oltre a Debra vive con due cani meticci, salvati da situazioni di abbandono.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo e socio fondatore di Per levrieri, dove si occupa dell’organizzazione logistica degli eventi e del merchandising. Nella vita è titolare di un laboratorio odontotecnico dal 1990. Da sempre appassionato di cani, il suo primo cane è stato un setter irlandese. Sposato con Marianna Capurso, anche lei socia fondatrice di Pet levrieri, condivide con lei l’impegno antirancing e anticaccia in difesa dei levrieri. Accanto al presidente di Pet levrieri, ha partecipato alla prima conferenza mondiale sui greyhound in Florida nel 2016. Ha partecipato a molti corsi organizzati da Think Dog e Siua. Perle è stata la sua prima greyhound. Nella sua vita ora ci sono Peig e Inta, due lurcher, e Karim, greyhound salvato dal cinodromo di Macao, e Ricky, un pinscher, che è la mascotte di tutto il gruppo. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo di Pet levrieri. Nella vita è una pasticciera. Dal 2014 a seguito dell’adozione di Rosie, una greyhound irlandese ha conosciuto la realtà dello sfruttamento dei levrieri. Da qui l’impegno in associazione. Coordina il gruppo facebook di Pet levrieri, gestisce il canale istituzionale Twitter, ed è membro del gruppo adozioni. Condivide la vita con il compagno Stefano, socio e volontario di Pet levrieri, James greyhound salvato in Irlanda e Jasmine greyhound sopravvissuta al cinodromo di Macao, nel cuore portano Rosie e Mags greyhound salvate in Irlanda. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Socio fondatore di Pet levrieri, si è occupato in associazione, a titolo puramente gratuito, di trasporti, rapporti con le autorità veterinarie e della comunicazione esterna, curando numerosi articoli sulla situazione dei greyhound e dei galgo nel mondo. Ha partecipato a numerose manifestazioni antiracing in Irlanda e Gran Bretagna. Dal 2022 fa parte del Board di GREY2K USA Worldwide, la più importante organizzazione antiracing mondiale. 
Laureato in filosofia e in Psicologia della comunicazione, insegna filosofia e storia nella scuola superiore di secondo grado; per crescita personale si è formato e diplomato come educatore cinofilo presso la scuola SIUA. 
Appassionato di musica, in particolare rock e irlandese, dal 2008 condivide le sue giornate, insieme alla moglie Stefania Traini, con levrieri rescue e un “pizzico” di segugi. Perché nella varietà si fanno più esperienze.
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Membro del consiglio direttivo di Pet Levrieri.
Dopo il liceo linguistico inizia a lavorare in banca ma dopo la nascita della terza figlia decide di volersi dedicare esclusivamente alla sua numerosa famiglia.
Il suo primo cane è stato Otello, un mix labrador-alano, poi è arrivata Gina, un bovaro svizzero.
Viene a conoscenza dello sfruttamento dei levrieri per caso attraverso un articolo trovato in rete e nel novembre 2015 partecipa ad un arrivo di Galgo di Pet Levrieri. Christa, una galga ancora senza famiglia, si butta tra le sue braccia per farsi coccolare. Dieci giorni dopo andrà a prenderla presso la famiglia foster e la porterà a casa. Da questo incontro speciale nasce il suo impegno concreto all’interno dell’Associazione.
Fa parte del gruppo adozioni e si occupa prevalentemente delle richieste estere (Svizzera, Austria, Germania).
A settembre 2018 si reca, insieme a Stefania Traini, a Macau per fotografare e stilare i profili dei cani che verranno in Italia. Qui, incrocia lo sguardo di Tamoko, che decide di adottare appena sarà pronto per il volo che lo porterà a Milano.
Vive a Lugano, Svizzera, con il marito Andrea e i figli Giulia, Alyssa, Cecilia e Tommaso. Membri della numerosa famiglia, oltre a Tamoko, sono anche Harry e Bob, lurcher irlandesi e Paco un meticcio salvato dalle strade di Napoli.
Ama trascorrere le giornate tra montagne e boschi oppure con un bel libro in mano.
Svolge i suoi incarichi in Pet Levrieri in maniera totalmente gratuita.
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