Pepita 💖 la galghina che fa le fusa!
Non sono passati neppure due mesi ma posso affermare con certezza che si, siamo tutti molto felici a casa!
Ci presentiamo: Pepita è la gigantessa, quella che non deve neppure saltare per salire sul divano, quella che con i suoi 30 kg di muscoli e potenza ti si sdraia sopra e fa le fusa come se fosse una gattina! Poi c’è lei, la bassottina Nina che per guardare dritta negli occhi la sua nuova amica ci si deve arrampicare sopra, o sistemarsi direttamente sulla spalliera del divano! Infine ci sono io, che sono Sindaco da 5 anni ed oltre ad amministrare il mio piccolo Comune mi sto impegnando molto per contrastare il gioco d’azzardo patologico ma anche i fenomeni di sfruttamento ed illegalità.
E’ così che sono venuta a contatto con l’associazione “Per Levrieri Onlus”, approfondendo le realtà delle scommesse lecite ma soprattutto di quelle illecite, delle corse e purtroppo, come diretta conseguenza, scoprendo una certa realtà perfida, senza regole e senza il minimo rispetto per gli animali. Dall’altro lato però ci sono certe associazioni serissime come questa che scendono in campo non solo per salvare da morte certa migliaia di quadrupedi sfruttati nelle corse, maltrattati o abbandonati a seguito della stagione di caccia, ma lottano anche sul fronte della loro tutela legale.
E quindi era una sera di febbraio 2019, scorrendo la sezione “adozioni galgo” sul sito di Pet Levrieri, mi sono commossa alla lettura di tutte le storie di quei magnifici nasoni riscattati e curati dai bravissimi volontari che poi ho avuto il piacere di conoscere personalmente: Pepita era stata abbandonata dal suo galguero ancora prima della fine della stagione di caccia, probabilmente non era più abbastanza veloce per correre dietro alla cacciagione. Nella foto si vedeva lei, recuperata poco prima di essere soppressa, seduta sulla soglia del rifugio con il suo cappottino azzurro e gli occhi tristissimi. Non so cosa è successo, e perchè è successo, ma dopo un minuto stavo già compilando il form per candidarmi ad adottarla.
Grazie a Gaudenzia, a Monica ed alle altre amiche dell’associazione ho capito e compreso la delicatezza di questi giganti buoni, mi sono preparata ad affrontare le loro possibili reazioni di fronte a nuove cose, a nuove situazioni ed in generale, ad esseri viventi “nuovi”.
Ma l’emozione di vederla arrivare a Milano insieme ai suoi compagni di rifugio spagnoli ha spazzato via ogni preoccupazione! E quindi siamo arrivate a casa, dopo un viaggio tutte appiccicate nella macchina di Monica che, dopo Alma, aveva appena adottato anche Bany! Si, appiccicate, perchè era vero quando nel sito dicevano che Pepita era la galghetta che faceva le fusa.
I primi giorni non riuscivo letteralmente a scollarmela di dosso neppure in giardino, non si allontanava da me per più di due metri. Adesso sa che ci sono e corre libera, sa che c’è Nina, sa che non è più sola. Adesso non si abbuffa più sulla pappa perchè ha imparato che la pappa c’è sempre, così come ci sono le carezze.
Con Nina è nata subito una splendida amicizia (tanto che Nina non vuole più dormire con me, ma dormono insieme sul divano) ed hanno subito condiviso le abitudini della casa: sveglia presto, passeggiata per il fresco, corsa, riposino sull’erba e pappa, mattina e sera (ehm..con qualche merendina, biscottino, gelatino di mezzo!). E’ dolce Pepita quando infila la testolina da sola dentro alla pettorina per uscire, la vedo eccitatissima e scodinzolante ma è sempre obbediente e paziente.
La Pepi ha un carattere tutto da scoprire, giorno dopo giorno mi fa sempre più sorridere con i suoi salti matti sul letto, con i suoi suoni un po’ da dinosaura di quando chiacchera con Nina, con gli sbadigli rumorosi e le fusa di quando si trasforma in una “gattina di 30kg”.
Regala un amore immenso a me, a Nina, ai miei genitori, ma regala anche tanti sorrisi e tenerezza a tutti quelli che incontriamo uscendo di casa, saluta toccandogli la gamba col musetto, forse è il suo modo di presentarsi e di stringere la mano: “Hola chico, sono Pepita e son proprio felice di essere qui!”
Simona
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