Emma la chiacchierona!
Emma in principio si chiamava Dopi.
E sempre in principio, Emma non pensavamo che fosse destinata alla nostra famiglia.
Non lo credevamo perché abbiamo sempre avuto poco tempo e quindi credevamo di non essere capaci di accogliere un altro componente a quattro zampe con la quantità rispettosa e doverosa di amore.
Muneca è stata adottata un anno prima di Emma e, nonostante fosse un cane esemplare nella sua perfezione, ci sembrava che le mancasse quel qualcosa che facesse di lei un cane non perfetto bensì felice.
Perché era questo che desideravamo di più: non un cane che non sporcasse mai, che non facesse mai i dispetti, ma un cane felice.
E Muneca aveva proprio bisogno di un furetto matto che le facesse vedere com’è il mondo a colori.
E fu così.
Contattammo Eva e le chiedemmo un supporto per Muneca perché nella sua perfezione non ci sembrava completa.
Con Emma non è stato “semplice” come Muneca: Emma era una cucciola e andava educata, probabilmente non aveva nemmeno 1 anno di età .
Ma subito ci fece tanta tenerezza e ci diede modo di comprendere l’intelligenza di cui era dotata: nonostante nella sua breve vita in Spagna venne a conoscenza della cattiveria dell’uomo,ci ha impressionato fin da subito la gratitudine che ci dimostrò.
La gratitudine anche nelle piccole cose, non dĂ per scontato nulla.
E la spensieratezza con cui condisce tutti i suoi comportamenti ha sollevato Muneca da quei pesi che si portava dietro dalla tristezza che ha vissuto in Spagna.
Emma completa Muneca e Muneca completa Emma: Muneca le cerca di insegnare le buone maniere e la compostezza di una signora, Emma le insegna che non c’è nulla di più bello di una corsa sfrenata, di un abbraccio, di una leccatina in faccia e di una bella ciabatta masticata.
Le ha insegnato ad essere un’artista e che il cibo è una gioia: Emma ci tiene a mantenersi una paladina delle levriere curvy, non teme il carboidrato ed è cintura nera nell’occhiata da ipoglicemia.
E’ molto chiacchierona, classici e immancabili sono le chiacchiere post cena sul divano mentre, in una concentrazione mistica e con quell’espressione da ragazzina tutta pepe e furbizia, si gratta l’orecchio destro.
Entrambe ci insegnano ogni giorno che il mondo non è perfetto e che nella vita ci possono essere i momenti tristi e l’incontro di persone non piacevoli: ma con la capacità di gioire delle piccole cose, che poi sono le più grandi, e la giusta compagnia l’arcobaleno tornerà sempre nella nostra vita.
Gloria e Patrizia
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