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Dedicata al mio GIGIONE TAMARRO di nome MUSIC CAESER

 

 

 

 

 

Torniamo indietro di qualche anno… 31 Maggio 2015 adottai la mia bimba Coolio… lei così saggia, così perfetta, così equilibrata…

Verso Agosto iniziai a pensare ad un compagno di giochi (visto che lei è una che gioca fisicamente come una pazza), un compagno con cui stare durante le 4/5 ore in cui a casa è normalmente sola…

Iniziai quindi a guardare i profili e, se devo dirla tutta mi innamorai di Rujo…un bellissimo galgo dagli occhi da Pierrot (ma il destino fece fallire l’adozione…- ma sempre nel mio cuore, come il primo amore…).

Poi guardai i cani degli arrivi di Dicembre e tra i grey mi segnai tre nomi (uno ovviamente era MC).

Valutai anche la possibilità di fare un foster ad Apollo, ma il mio scarso coraggio fece in modo che Nadia Peretta fosse designata come mamma foster (e parliamone…la vita mia e quella di Nadia durante quei giorni si incrociarono in vari e casuali ma significativi modi…).

Poi quel giorno arrivò lui (era il 12 Dicembre 2015).

Così frastornato e fragile in un corpo così possente…

Chiesi il permesso alla nostra Presidente Stefania Traini di vederlo da vicino e galeotta fu proprio quella passeggiata.

Mi trovai accanto a questo gigante dagli occhi spaventati e catatonici.

Lui che era stato male durante tutto il viaggio, lui che a mio avviso non avrebbe facilmente metabolizzato lo stacco da Victoria (da cui era in foster in Irlanda).

Credo tra loro si fosse creato il pairing e questo non credo giovasse a nessuno di noi due….

Nel frattempo, quello stesso giorno, una serie di eventi (imprevedibili) portarono Apollo (ora Sunny) in adozione (Tania e Fede), e Music detto MC in foster da Nadia….

Passai tutto il giorno e parte della notte a parlarne in famiglia.

Tra noi c’era stato qualcosa di particolare….

Decidemmo alle 2:00 del mattino di adottare MC…

Fu così che il 19 Dicembre, presi la mia 500 e andai ad Arenzano…

Mi accolse Nadia. (Ed accolse è proprio il termine più calzante, perché la sua ospitalità e dolcezza sono davvero cosa rara in questo mondo).

Tra lacrime ed abbracci ci salutammo e io ed il mio gigione tornammo a casa (eravamo entrambe talmente emozionate che a nessuna di noi venne in mente di scattare almeno una foto…sarà il destino ma di lui non ho neanche una della consegna).

Apro una parentesi: Coolio non apprezzò l’ingresso del fratello in casa.

Quella notte la passai in bianco con lei che gli vietava di fare qualsiasi cosa… pensavo volesse sferrare da un momento all’altro un attacco a sorpresa degno del D-Day.

La Principessa visse malissimo questa convivenza forzata.

Si richiuse a riccio per i 4 mesi successivi al suo ingresso.

Com’è il loro rapporto ora?

Bè due testoni, indipendenti, che si parlano con gli occhi…un bel branco affiatato in esterno ma in casa…ognuno ha la sua zona…mai un gioco insieme, mai una corsa insieme…mai insieme.

Ma quando si parlano con gli occhi…ragazzi che sintonia…!

Ma torniamo ai fatti…

Music Caeser era…ed è… il cane più imprevedibile del mondo.

Per circa 18 mesi abbiamo fatto qualsiasi corso si potesse fare, abbiamo seguito insieme lezioni con un Educatore, cioè Danilo Monverde…

Quando vedeva un cane a 200/300m lui iniziava a ringhiare ed agitarsi….

Durante le socializzazioni (mentre io soffrivo di tachicardia) lui doveva mettere tutti sotto il suo controllo: nessuno doveva muoversi, nessuno doveva correre, ecc.

Ogni Educatore incontrato lungo il percorso (anche una comportamentalista) ha definito Music nei seguenti modi: sicuro, impegnativo, Imprevedibile, da non sottovalutare, a disagio perché non sa cosa fare… (a mio avviso non è proprio la sicurezza fatta cane…sicuramente però un cane che non ripete mai gli stessi schemi e quindi molto impegnativo nella gestione) e da uno di loro mi sono sentita dire (con orgoglio) “o sei incosciente oppure conosci molto bene il tuo cane” (già…forse ora posso dire che lo conosco….).

Il mio obiettivo è comunque sempre stato quello di poter dare a Music una vita serena e sociale e, ad oggi, malgrado non abbia smarrito lungo il cammino la sua caratteristica principale, mi sento di dire che abbiamo fatto passi da gigante, anche se alcune volte, perché tende a stressarsi facilmente, ha delle regressioni…(e quindi…mi rimbocco le maniche e ricomincio da capo).

Ho passato i primi sei mesi di passeggiate in completa ansia, sapendo che quando partiva l’embolo non avrebbe dato retta a nessuno, me inclusa.

(Vi confesso che mi sarò messa in discussione almeno mille volte. Altre mille ho pensato che forse lui avrebbe voluto una mamma diversa e altre mille che non ero adatta a lui).

Controllavo ogni angolo, attenta ad ogni rumore che potesse indicare dei cani in avvicinamento.

L’Autocontrollo? Quella strana parola non presente nel suo vocabolario…? (bè neanche nel mio)

In ogni caso, la scorsa estate presi una decisione impegnativa e rischiosa: non avrei più fatto corsi tranne alcuni … (lo mettevano sempre a dura prova perché tra i partecipanti troppi suoi simili e lui si stressava davvero tantissimo e troppe piccole umiliazioni dovute a troppi padroni con cani equilibrati che non comprendevano il suo mondo e lo giudicavano senza conoscerlo).

Piccola nota: l’ultimo corso fatto è stato magnifico – abbiamo visto Music in una veste diversa, libero con altri cani e dentro una stanza ove condivideva con loro spazi stretti (mi commuovo ancora pensando a quel giorno stupendo)!

Insomma, da sola avrei cercato di scavare un po’ più a fondo per capire cosa potessi fare io, Catia, per supportarlo (e non per contenerlo fisicamente, come ero solita fare quando “svalvolava”).

Avrei rischiato di più puntando alla socializzazione e permettendo quindi alla “Santa Coolio” (così amabilmente sociale) di incontrare altri cani e perché no…anche giocare.

Oggi Music ringhia molto meno (anche se ammettiamolo il ringhio per lui è una grande forma di comunicazione che vi assicuro essere notevolmente efficace con i suoi simili che lo comprendono senza problemi) – ovviamente quando “svalvola” non da retta ancora a me…(ma lo fa solo per pochissimo…poi riesce a realizzare e rientrare).

Oggi Music abbaia…e ringhia solo qualche volta…

Sono pochi quelli che non lo conoscono, dove abito, per quello che è ed hanno ancora paura del “cavallo nero tamarro”. (E’ stato chiamato in vari modi, la peggiore a mio avviso fu “bestia di Satana” ma andiamo oltre per non avvelenarmi il sangue nuovamente…)

Io mi prendo cura di lui e di qualsiasi sua necessità: a volte chiede di supportarlo, a volte chiede di essere protetto, a volte corteggia femmine – normalmente di taglia piccola e anzianotte (De gustibus…) e devo sostenerlo…pensate che ora spesso accade che lui stia fermo (mettendosi dietro le mie gambe) per lasciare che Coolio possa giocare con altri cani (solo cani però che lui conosce oppure che gli piacciono).

Cos’è cambiato?

Music ha assoluto bisogno di fidarsi dei suoi simili. Ora capisco subito se un nuovo cane lo mette a disagio oppure no.

Dopo 4/5 volte che incontra gli stessi cani lui inizia a comunicare in modo corretto (unico tasto dolente un paio di antipatie a pelle…ma ci sta… Perché a noi non capita?).

Qualche numero: due cani presi in bocca (senza nemmeno lasciare sul pelo la saliva) e spostati (erano liberi e si erano infilati sotto le sue zampe anteriori), due cani con cui gioca fisicamente (Argo ed Ax) che conosce dal primo giorno di arrivo e frequenta quotidianamente, tre cani che odia profondamente e tre razze di cui farebbe a meno (Border Collie, Pit&Amstaff, Volpini), cinque volte si è sdraiato accanto a Coolio (perché non ama il contatto fisico con i suoi simili) e 3 m di volo della mamma perché era sbucato improvvisamente un “corso” bellissimo e molto equilibrato… (e lui è partito come se non fosse legato)…e IO dietro…ATTACCATA a lui ?

Ecco una breve diapositiva di quanto accaduto: sbuca il bel cane corso, lui parte, al secondo passo fatto si accorge, mega frenata.

Impietrito si gira, mi guarda e mi vede lunga e distesa a terra….Cosa dire?

E’ stato buffo vederlo precipitarsi ad annusarmi come per chiedermi scusa e per verificare se mi fossi fatta male… (il cane corso? Non era in quel momento più importante della MAMMA a TERRA ? ed era come se non esistesse più).

Comunque per concludere mi sono fatta un’idea (mia personale).

La sua non capacità di interagire, giocare, ecc. con gli altri cani, credo denoti un distacco prematuro dalla mamma e cucciolata.

Potrebbe essere perché la mia precedente cagnolina (Isotta) è stata trovata in una scatola e aveva circa 20/30 gg. Alcuni evidenti tratti di disagio nei confronti di loro simili coincidono vistosamente, però…non spetta a me ignara e incompetente descrivere il corretto quadro generale.

Che dire…ragazzi…Music non passa inosservato (in ogni senso, anche quando abbaia ?).

E’ un cane sicuramente impegnativo che non devo forzare (anche se palesemente questo mi limita nelle varie partecipazioni a tutto quello che potrebbe essere semplicemente normale, tipo un giro al lago una domenica mattina), è un cane con cui noi puoi andare ovunque ed è un cane con cui devi sempre lavorare…

Ma, alla fine, che importa…

Catia

 

 

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Presidente e socio fondatore di Pet levrieri dalla data di fondazione. Nella vita svolge la professione di psicologa e psicoterapeuta e di formatrice. E’ laureata in filosofia e in psicologia. Per crescita personale si è formata e diplomata come educatrice cinofila presso la scuola SIUA. Ha svolto il corso professionalizzante per la gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti, organizzato da Pet Detective. Ha iniziato a scoprire quello che accade ai greyhound nel racing in seguito all’adozione della sua prima grey, Silky, nel 2008. Da qui il suo impegno civile antiracing e anticaccia in difesa dei greyhound, dei galgo e dei lurcher. Sposata con Massimo Greco, altro socio fondatore di Pet levrieri, condivide con lui questo impegno.

Insieme condividono la loro vita con un gruppo di levrieri rescue e una segugia. Svolge questo ruolo in maniera totalmente gratuita.

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Vice presidente di Pet levrieri. Nella vita è Direttore delle Risorse Umane di una multinazionale del settore IT. 
Per passione personale nel 2020 ha conseguito il titolo di educatore cinofilo presso la scuola cinofila Il Mio Cane.
Ha partecipato al corso di gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti organizzato da Pet Detective.
Nel marzo 2014 adotta “per caso” Sandy, greyhound irlandese, e scopre la dura realtà dei levrieri sfruttati nelle corse e nella caccia decidendo così di impegnarsi concretamente nell’Associazione.
Coordina il gruppo di ricerca dei levrieri smarriti, è membro del Gruppo Adozioni e partecipa come portavoce di Pet levrieri ad eventi di informazione e divulgazione delle attività dell’associazione. 
Vive tra Milano e la Valsassina con il marito Massimiliano, ha due figli ormai adulti, Giorgia e Marco, e tre lurcher irlandesi: Robin, Coco e Lucy – e Sandy sempre nel cuore.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri a titolo assolutamente gratuito.
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Vice Presidente e socio fondatore di Pet levrieri, laureata in scienze politiche internazionali, gestisce un’impresa di consulenze turistiche. In Pet Levrieri si occupa in particolare delle relazioni con la Spagna e dei profili dei galgo e si reca più volte all’anno nei rifugi spagnoli per conoscere i cani e stilarne i profili. Fa parte del team che amministra sito e pagine Fb dell’associazione.
Ha adottato la galga Debra nel 2011. Venire a contatto con la realtà dei levrieri rescue l’ha spinta ad approfondire il discorso e a impegnarsi attivamente a favore dei grey, galgo e lurcher sfruttati e maltrattati in tutto il mondo. Oltre a Debra vive con due cani meticci, salvati da situazioni di abbandono.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo e socio fondatore di Per levrieri, dove si occupa dell’organizzazione logistica degli eventi e del merchandising. Nella vita è titolare di un laboratorio odontotecnico dal 1990. Da sempre appassionato di cani, il suo primo cane è stato un setter irlandese. Sposato con Marianna Capurso, anche lei socia fondatrice di Pet levrieri, condivide con lei l’impegno antirancing e anticaccia in difesa dei levrieri. Accanto al presidente di Pet levrieri, ha partecipato alla prima conferenza mondiale sui greyhound in Florida nel 2016. Ha partecipato a molti corsi organizzati da Think Dog e Siua. Perle è stata la sua prima greyhound. Nella sua vita ora ci sono Peig e Inta, due lurcher, e Karim, greyhound salvato dal cinodromo di Macao, e Ricky, un pinscher, che è la mascotte di tutto il gruppo. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo di Pet levrieri. Nella vita è una pasticciera. Dal 2014 a seguito dell’adozione di Rosie, una greyhound irlandese ha conosciuto la realtà dello sfruttamento dei levrieri. Da qui l’impegno in associazione. Coordina il gruppo facebook di Pet levrieri, gestisce il canale istituzionale Twitter, ed è membro del gruppo adozioni. Condivide la vita con il compagno Stefano, socio e volontario di Pet levrieri, James greyhound salvato in Irlanda e Jasmine greyhound sopravvissuta al cinodromo di Macao, nel cuore portano Rosie e Mags greyhound salvate in Irlanda. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Socio fondatore di Pet levrieri, si è occupato in associazione, a titolo puramente gratuito, di trasporti, rapporti con le autorità veterinarie e della comunicazione esterna, curando numerosi articoli sulla situazione dei greyhound e dei galgo nel mondo. Ha partecipato a numerose manifestazioni antiracing in Irlanda e Gran Bretagna. Dal 2022 fa parte del Board di GREY2K USA Worldwide, la più importante organizzazione antiracing mondiale. 
Laureato in filosofia e in Psicologia della comunicazione, insegna filosofia e storia nella scuola superiore di secondo grado; per crescita personale si è formato e diplomato come educatore cinofilo presso la scuola SIUA. 
Appassionato di musica, in particolare rock e irlandese, dal 2008 condivide le sue giornate, insieme alla moglie Stefania Traini, con levrieri rescue e un “pizzico” di segugi. Perché nella varietà si fanno più esperienze.
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Membro del consiglio direttivo di Pet Levrieri.
Dopo il liceo linguistico inizia a lavorare in banca ma dopo la nascita della terza figlia decide di volersi dedicare esclusivamente alla sua numerosa famiglia.
Il suo primo cane è stato Otello, un mix labrador-alano, poi è arrivata Gina, un bovaro svizzero.
Viene a conoscenza dello sfruttamento dei levrieri per caso attraverso un articolo trovato in rete e nel novembre 2015 partecipa ad un arrivo di Galgo di Pet Levrieri. Christa, una galga ancora senza famiglia, si butta tra le sue braccia per farsi coccolare. Dieci giorni dopo andrà a prenderla presso la famiglia foster e la porterà a casa. Da questo incontro speciale nasce il suo impegno concreto all’interno dell’Associazione.
Fa parte del gruppo adozioni e si occupa prevalentemente delle richieste estere (Svizzera, Austria, Germania).
A settembre 2018 si reca, insieme a Stefania Traini, a Macau per fotografare e stilare i profili dei cani che verranno in Italia. Qui, incrocia lo sguardo di Tamoko, che decide di adottare appena sarà pronto per il volo che lo porterà a Milano.
Vive a Lugano, Svizzera, con il marito Andrea e i figli Giulia, Alyssa, Cecilia e Tommaso. Membri della numerosa famiglia, oltre a Tamoko, sono anche Harry e Bob, lurcher irlandesi e Paco un meticcio salvato dalle strade di Napoli.
Ama trascorrere le giornate tra montagne e boschi oppure con un bel libro in mano.
Svolge i suoi incarichi in Pet Levrieri in maniera totalmente gratuita.
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