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Where Racing Is Going to the Dogs

(Full and integral post) The face Macau shows to the world today may be its 29 sparkling casinos, but one of the last links with the city’s gambling past can still be found two miles away from the main strip, in a plastic reproduction of Rome’s Coliseum that stands out amid the dowdy surroundings of its working-class neighborhood. Inside, six sinewy greyhounds stand shivering on an oval race track, waiting for a mud-stained mechanical rabbit to give them something to chase. Even on this Saturday night, most of the red plastic seats at the Yat Yuen Canidrome remain empty. “Before, when I came here, there were so many people you had to stand up to see anything,” says Mr. Wong, a Macanese regular at the track who wouldn’t give his full name. “There are definitely a lot less people now.” Last year, gambling revenue in Macau jumped 46% to $10.3 billion, putting the Chinese city on track to surpass the entire state of Nevada in gaming income. That income has soared since the city ended a casino monopoly in 2002, but the gambling boom has not exactly reinvigorated interest in dog racing. Last year, the Canidrome earned just $12 million; the Venetian Macau, by comparison, raked in $418 million in its first quarter since opening last August. Unlike the more serious gamblers who hit the city’s baccarat tables, the few hundred spectators at the Canidrome on most nights are mostly tourists from mainland China. “We’re not that interested in gambling,” says Ms. Fang, who came to Macau with a mainland tour group. “We’re just here for fun.” After betting on two races, Fang had lost nearly $2 and was ready to call it quits. The track’s shrinking revenue is bad news for Macau’s greyhound population: Some 300 to 400 of the racing dogs are destroyed each year, a Canidrome official told the South China Morning Post last August. (The Canidrome declined interview requests.) A local law confines greyhound ownership to the Canidrome, making it impossible for anyone else to adopt the dogs. Some are injured or too old to race — greyhounds have a racing life of only two to three years — but others have simply been deemed too expensive for the struggling enterprise to maintain. “They’re making a huge mistake,” says Cynthia Branigan, founder of Make Peace With Animals, a Pennsylvania-based greyhound adoption organization. “If they want more business, they must promote adoption and prove this is a wholesome activity.” Times weren’t always so tough at the track. Crowds packed the Canidrome after it opened in 1931, but races were suspended six years later after Japan invaded China. During its 25-year racing hiatus, the track served as a temporary safe haven for political refugees spilling over the border from the mainland. When it finally reopened in 1963, eager punters formed long lines to get through the doors, while ferries from Hong Kong arrived crammed with dog-racing fanatics. The decline of dog racing is hardly unique to Macau. Faced with competition from casinos, betting revenue from greyhound racing in the U.S. slumped by 45% during the 1990s, according to the American Gaming Association. “It’s a sport that’s on the decline,” says Branigan. There’s competition from casinos and other sports, she says, “but a great deal also has to do with the public’s perception: people equate it to dogfighting or cockfighting.” Though many U.S. organizations place former race dogs in adoptive homes, Branigan says at least 5,000 are killed every year in the U.S. Dog-racing devotees like Wong are harder to find these days. All four racing nights a week, the 54-year-old taxi driver parks himself in the back row of the Canidrome with a racing guide and a pack of cigarettes. “Dog racing is my passion,” he says. “That’s why I still come here.” Out on the track, the dogs are chasing the rabbit, into an uncertain future.   Link: http://content.time.com/time/world/article/0,8599,1713556,00.html Source: time.com © All rights reserved

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Presidente e socio fondatore di Pet levrieri dalla data di fondazione. Nella vita svolge la professione di psicologa e psicoterapeuta e di formatrice. E’ laureata in filosofia e in psicologia. Per crescita personale si è formata e diplomata come educatrice cinofila presso la scuola SIUA. Ha svolto il corso professionalizzante per la gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti, organizzato da Pet Detective. Ha iniziato a scoprire quello che accade ai greyhound nel racing in seguito all’adozione della sua prima grey, Silky, nel 2008. Da qui il suo impegno civile antiracing e anticaccia in difesa dei greyhound, dei galgo e dei lurcher. Sposata con Massimo Greco, altro socio fondatore di Pet levrieri, condivide con lui questo impegno.

Insieme condividono la loro vita con un gruppo di levrieri rescue e una segugia. Svolge questo ruolo in maniera totalmente gratuita.

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Vice presidente di Pet levrieri. Nella vita è Direttore delle Risorse Umane di una multinazionale del settore IT. 
Per passione personale nel 2020 ha conseguito il titolo di educatore cinofilo presso la scuola cinofila Il Mio Cane.
Ha partecipato al corso di gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti organizzato da Pet Detective.
Nel marzo 2014 adotta “per caso” Sandy, greyhound irlandese, e scopre la dura realtà dei levrieri sfruttati nelle corse e nella caccia decidendo così di impegnarsi concretamente nell’Associazione.
Coordina il gruppo di ricerca dei levrieri smarriti, è membro del Gruppo Adozioni e partecipa come portavoce di Pet levrieri ad eventi di informazione e divulgazione delle attività dell’associazione. 
Vive tra Milano e la Valsassina con il marito Massimiliano, ha due figli ormai adulti, Giorgia e Marco, e tre lurcher irlandesi: Robin, Coco e Lucy – e Sandy sempre nel cuore.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri a titolo assolutamente gratuito.
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Vice Presidente e socio fondatore di Pet levrieri, laureata in scienze politiche internazionali, gestisce un’impresa di consulenze turistiche. In Pet Levrieri si occupa in particolare delle relazioni con la Spagna e dei profili dei galgo e si reca più volte all’anno nei rifugi spagnoli per conoscere i cani e stilarne i profili. Fa parte del team che amministra sito e pagine Fb dell’associazione.
Ha adottato la galga Debra nel 2011. Venire a contatto con la realtà dei levrieri rescue l’ha spinta ad approfondire il discorso e a impegnarsi attivamente a favore dei grey, galgo e lurcher sfruttati e maltrattati in tutto il mondo. Oltre a Debra vive con due cani meticci, salvati da situazioni di abbandono.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo e socio fondatore di Per levrieri, dove si occupa dell’organizzazione logistica degli eventi e del merchandising. Nella vita è titolare di un laboratorio odontotecnico dal 1990. Da sempre appassionato di cani, il suo primo cane è stato un setter irlandese. Sposato con Marianna Capurso, anche lei socia fondatrice di Pet levrieri, condivide con lei l’impegno antirancing e anticaccia in difesa dei levrieri. Accanto al presidente di Pet levrieri, ha partecipato alla prima conferenza mondiale sui greyhound in Florida nel 2016. Ha partecipato a molti corsi organizzati da Think Dog e Siua. Perle è stata la sua prima greyhound. Nella sua vita ora ci sono Peig e Inta, due lurcher, e Karim, greyhound salvato dal cinodromo di Macao, e Ricky, un pinscher, che è la mascotte di tutto il gruppo. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo di Pet levrieri. Nella vita è una pasticciera. Dal 2014 a seguito dell’adozione di Rosie, una greyhound irlandese ha conosciuto la realtà dello sfruttamento dei levrieri. Da qui l’impegno in associazione. Coordina il gruppo facebook di Pet levrieri, gestisce il canale istituzionale Twitter, ed è membro del gruppo adozioni. Condivide la vita con il compagno Stefano, socio e volontario di Pet levrieri, James greyhound salvato in Irlanda e Jasmine greyhound sopravvissuta al cinodromo di Macao, nel cuore portano Rosie e Mags greyhound salvate in Irlanda. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Socio fondatore di Pet levrieri, si è occupato in associazione, a titolo puramente gratuito, di trasporti, rapporti con le autorità veterinarie e della comunicazione esterna, curando numerosi articoli sulla situazione dei greyhound e dei galgo nel mondo. Ha partecipato a numerose manifestazioni antiracing in Irlanda e Gran Bretagna. Dal 2022 fa parte del Board di GREY2K USA Worldwide, la più importante organizzazione antiracing mondiale. 
Laureato in filosofia e in Psicologia della comunicazione, insegna filosofia e storia nella scuola superiore di secondo grado; per crescita personale si è formato e diplomato come educatore cinofilo presso la scuola SIUA. 
Appassionato di musica, in particolare rock e irlandese, dal 2008 condivide le sue giornate, insieme alla moglie Stefania Traini, con levrieri rescue e un “pizzico” di segugi. Perché nella varietà si fanno più esperienze.
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Membro del consiglio direttivo di Pet Levrieri.
Dopo il liceo linguistico inizia a lavorare in banca ma dopo la nascita della terza figlia decide di volersi dedicare esclusivamente alla sua numerosa famiglia.
Il suo primo cane è stato Otello, un mix labrador-alano, poi è arrivata Gina, un bovaro svizzero.
Viene a conoscenza dello sfruttamento dei levrieri per caso attraverso un articolo trovato in rete e nel novembre 2015 partecipa ad un arrivo di Galgo di Pet Levrieri. Christa, una galga ancora senza famiglia, si butta tra le sue braccia per farsi coccolare. Dieci giorni dopo andrà a prenderla presso la famiglia foster e la porterà a casa. Da questo incontro speciale nasce il suo impegno concreto all’interno dell’Associazione.
Fa parte del gruppo adozioni e si occupa prevalentemente delle richieste estere (Svizzera, Austria, Germania).
A settembre 2018 si reca, insieme a Stefania Traini, a Macau per fotografare e stilare i profili dei cani che verranno in Italia. Qui, incrocia lo sguardo di Tamoko, che decide di adottare appena sarà pronto per il volo che lo porterà a Milano.
Vive a Lugano, Svizzera, con il marito Andrea e i figli Giulia, Alyssa, Cecilia e Tommaso. Membri della numerosa famiglia, oltre a Tamoko, sono anche Harry e Bob, lurcher irlandesi e Paco un meticcio salvato dalle strade di Napoli.
Ama trascorrere le giornate tra montagne e boschi oppure con un bel libro in mano.
Svolge i suoi incarichi in Pet Levrieri in maniera totalmente gratuita.
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