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A time of reckoning

The very real possibility that greyhound racing may well be banned in Florida in November has brought up some interesting shows of allegiance.

Usually the truth emerges when the stakes are high, and indeed this is the case with the abolition of racing in Florida.  For this is where 11 of all the 17 racetracks still operating in the US are located, and their closure would deal a heavy blow to the industry and could even lead to the demise of greyhound racing in the whole of the United States.

So this is the time when people’s real interests and motivations are laid bare, including those of the American pro racing rehoming groups,  61 of which have taken the side of the industry.
https://www.facebook.com/groups/470273329733654/permalink/1834470673313906/

The heart of the matter is expressed very well by a group who wrote shamelessly that  ‘racing greyhounds are happy’, adding that  ‘The reason we love the dog is because of (not in spite of) his heritage at the track, his experiences on the puppy farm, his training before and during his racing career. That’s why our adopters want a racing greyhound, not just an American Kennel Club show greyhound’. https://www.facebook.com/PrisonGreyhounds/posts/1893156040748050

So there, in just a few words, the great deceit is revealed: what matters here is not the dog himself, whose unhappiness is denied, but the satisfaction of the adopter. Once again the greyhound is just merchandise, and that merchandise must be preserved, otherwise it’ll be time to shut up shop: for no racetracks means no greyhounds, and no greyhounds means the end of business.

Incidentally, one also sees here a notion shared by all pro racers, disguised to a greater or lesser extent: the idea that the racing greyhound is a heritage to be preserved exactly as it is because it is special.

At this point it comes naturally to wonder what would happen if this was Ireland or Great Britain instead of Florida. If there was a real possibility of banning greyhound racing in these countries, what side would adoption groups closely linked to the industry such as the GT centres in the UK or the IRGT in Ireland take? 

If what has happened in Florida is significant, then probably most would behave like the American pro racing rescues: rather than losing their business they would rush to the bedside of the dying industry, with similar excuses to those that the American pro racers have come up with.

So here’s a good question to ask all the adoption centres (such as the GT or IRGT) closely linked to the industry: if your supplier was in danger of closing down, would you have the courage to side for its definitive demise, or would you rush to its aid?

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Presidente e socio fondatore di Pet levrieri dalla data di fondazione. Svolge questo ruolo in maniera totalmente gratuita. Nella vita svolge la professione di psicologa e psicoterapeuta. Per crescita personale si è formata e diplomata come educatrice cinofila presso la scuola SIUA. Ha svolto il corso professionalizzante per la gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti, organizzato da Pet Detective. Ha iniziato a scoprire quello che accade ai greyhound nel racing in seguito all’adozione della sua prima grey, Silky, nel 2008. Da qui il suo impegno civile antiracing e anticaccia in difesa dei greyhound, dei galgo e dei lurcher. Sposata con Massimo Greco, altro socio fondatore di Pet levrieri, condivide con lui questo impegno.
Insieme condividono la loro vita con sette cani, tutti adottati: Cabana, galgo spagnolo, Zen, grey salvato dal cinodromo di Macao, King, grey salvato dal mercato della carne in Cina, Babe, grey irlandese, Barney, grey irlandese, Lucy, grey irlandese, e Adhara, una meticcia. Nel cuore sempre presenti i tre grey Silky, Blackie e Rob, che sono stati straordinari amici e ambasciatori della causa.

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Membro del consiglio direttivo di Pet levrieri. Nella vita è Direttore delle Risorse Umane di una multinazionale del settore IT. Per passione personale a luglio 2020 conseguirà il titolo di educatore cinofilo presso la scuola Il Mio Cane.net. Ha partecipato al corso di gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti organizzato da Pet Detective. Nel marzo 2014 adotta “per caso” Sandy, greyhound irlandese e scopre la dura realtà dei levrieri sfruttati nelle corse e nella caccia decidendo così di impegnarsi concretamente nell’Associazione.
Coordina lo Shop Online, collabora con il gruppo Adozioni nelle visite di pre-affido e nelle attività post-affido, partecipa come portavoce di Pet levrieri ad eventi di informazione e divulgazione delle attività dell’associazione. Vive a Milano con il marito Massimiliano, i figli Giorgia e Marco, la grey Sandy, la lurcher Robin e Yughi, un meticcio di oltre 15 anni. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri a titolo assolutamente gratuito.

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Vice Presidente e socio fondatore di Pet levrieri, laureata in scienze politiche internazionali, gestisce un’impresa di consulenze turistiche. In Pet Levrieri si occupa in particolare delle relazioni con la Spagna e dei profili dei galgo e si reca più volte all’anno nei rifugi spagnoli per conoscere i cani e stilarne i profili. Fa parte del team che amministra sito e pagine Fb dell’associazione.
Ha adottato la galga Debra nel 2011. Venire a contatto con la realtà dei levrieri rescue l’ha spinta ad approfondire il discorso e a impegnarsi attivamente a favore dei grey, galgo e lurcher sfruttati e maltrattati in tutto il mondo. Oltre a Debra vive con due cani meticci, salvati da situazioni di abbandono.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo e socio fondatore di Per levrieri, dove si occupa dell’organizzazione logistica degli eventi e del merchandising. Nella vita è titolare di un laboratorio odontotecnico dal 1990. Da sempre appassionato di cani, il suo primo cane è stato un setter irlandese. Sposato con Marianna Capurso, anche lei socia fondatrice di Pet levrieri, condivide con lei l’impegno antirancing e anticaccia in difesa dei levrieri. Accanto al presidente di Pet levrieri, ha partecipato alla prima conferenza mondiale sui greyhound in Florida nel 2016. Ha partecipato a molti corsi organizzati da Think Dog e Siua. Perle è stata la sua prima greyhound. Nella sua vita ora ci sono Peig e Inta, due lurcher, e Karim, greyhound salvato dal cinodromo di Macao, e Ricky, un pinscher, che è la mascotte di tutto il gruppo. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo di Pet levrieri. Nella vita è una pasticciera. Dal 2014 a seguito dell’adozione di Rosie, una greyhound irlandese ha conosciuto la realtà dello sfruttamento dei levrieri. Da qui l’impegno in associazione. Coordina il gruppo facebook di Pet levrieri, gestisce il canale istituzionale Twitter, ed è membro del gruppo adozioni. Condivide la vita con il compagno Stefano, socio e volontario di Pet levrieri, James greyhound salvato in Irlanda e Jasmine greyhound sopravvissuta al cinodromo di Macao, nel cuore portano Rosie e Mags greyhound salvate in Irlanda. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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