L’isolamento sociale del cane. Considerazioni e riflessioni davvero interessanti di Milla Debora Segna.
Di seguito riporto integralmente alcune interessantissime considerazioni su “L’isolamento sociale del cane” dell’istruttore cinofilo Milla Debora Segna. L’isolamento sociale per un animale da branco è la forma di maltrattamento psicologico più importante che un uomo possa compiere nei confronti di un cane. I cani che vivono in branco amano condividere molte cose insieme: il gioco, il riposo, il pasto, l’esplorazione di nuovi luoghi, le marcature e le interazioni sociali di vario genere. Se un cane viene isolato dalla sua famiglia canina o umana, privandolo di fatto di coloro che sono le sue ancore affettive più importanti e dei suoi legami profondi, può entrare in uno stato emotivo e psicologico tale da generare comportamenti di origine ansiosa, di frustrazione, di sconforto e di stress, che con il tempo possono portare l’animale in uno stato depressivo a volte senza via d’uscita. Questo accade per esempio a molti cani padronali che vengono abbandonati in strada, a quei randagi che vivono liberi in branco per poi un giorno essere catturati da qualche volontario che li fa finire in un canile o in una famiglia umana, al cane di famiglia che viene lasciato sempre solo in giardino, quando arriva un figlio, o semplicemente può accadere a quei cani che vivendo in una famiglia umana, vengono discriminati per favorire altri cani più belli esteticamente o più “fighi”. Se decidiamo di condividere la nostra vita con un animale sociale come il cane, dobbiamo entrare nell’ottica che si è una famiglia, un branco a tutti gli effetti e pensare che ogni decisione importante dovrà essere condivisa con lui, se lo vorrà, e presa affinché il cane possa non stare male e non sentirsi mai abbandonato veramente o discriminato dai suoi affetti. Fonte: https://www.facebook.com/milla.molli/posts/10211248762197639Tags: branco, condivisione, depressione, famiglia, isolamento sociale