fbpx

L’importanza dei segnali calmanti

I cani, poiché sono animali abituati a vivere in branco, comunicano attraverso un loro linguaggio e mettono in atto una serie di atteggiamenti che servono ad evitare l’insorgere di eventuali conflitti. Questi comportamenti sono stati chiamati segnali calmanti da Turid Rugaas, cinofila di fama internazionale. Questa serie di segnali i cane li emettono, non solo per interrompere una situazione (cut off), ma addirittura per prevenirla (prevenire l’accadimento di un evento, evitare minacce, calmare se stessi o chi sta interagendo con loro). I cani, in poche parole, utilizzano i segnali calmanti per relazionarsi pacificamente con gli altri, siano essi animali o anche umani. I cani li hanno ereditati dai lupi e tutte le razze li conoscono. I cani hanno uno splendido linguaggio unico ed universale. Certamente non li utilizzano tutti esattamente nello stesso modo, alcuni cani emetteranno con maggiore frequenza un segnale piuttosto che un altro, anche perché magari quel determinato gesto spesso li porta a risolvere quella determinata situazione. Veniamo ora però a conoscere quali sono: ne sono stati individuati circa una trentina, alcuni sono facili da riconoscere mentre altri sono quasi impercettibili per noi umani. Ricordiamoci infatti che i cani sono dei veri maestri della comunicazione e durante le interazioni  tra loro ne emettono tantissimi. I più facili da riconoscere sono: girare la testa guardare altrove socchiudere gli occhi voltarsi di lato e di spalle leccarsi il naso immobilizzarsi (freezing) camminare piano – fare movimenti lenti fare l’inchino (se saltella è un invito al gioco) sedersi sdraiarsi sbadigliare annusare fare una curva interporsi scuotersi (shaking) Prova a ricordarteli e cerca di leggerli nel tuo cane: certamente la comunicazione con lui migliorerà e la vostra relazione ne trarrà un enorme beneficio. Osservando il tuo cane, capirai anche se stai interagendo con lui nella maniera corretta o lo stai mettendo a disagio. Non essere minaccioso con lui, non piegarti su di lui e rivolgiti a lui dandogli il fianco se lo vedi in difficoltà. Prendi contatto con lui sempre dal basso: la mano sopra la testa gli da fastidio anche se non te lo dice! Tutti i cani come dicevo prima conoscono i segnali calmanti. Già da cuccioli ne conoscono alcuni (es. sbadiglio) e altri li imparano durante la fase di crescita, quando prendono confidenza con il loro corpo e interagiscono con gli altri simili.  Proprio per questo è importante fin da cuccioli farli socializzare con altri cani di diverse razze.(socializzazione intraspecifica) Un cane spesso punito o troppo stressato, può reprimere il proprio linguaggio comunicativo semplicemente perché vede che non funziona o perché si trova in uno stato emotivo alterato. Questa situazione è abbastanza delicata e quello che puoi provare a fare è aumentare le distanze rispetto a ciò che lo preoccupa, dargli fiducia e cambiare il modo di comunicare ed approcciarti a lui. Un altro consiglio sicuramente è quello di affidarti ad un bravo educatore cinofilo che ti aiuti a migliorare la vostra relazione attraverso un percorso ad hoc. Ora spetta a te decidere come vuoi vivere con il tuo cane. Certamente hai imparato che la comunicazione con il tuo cane non è a senso unico. Non è un rapporto basato su comandi, ma su richieste. Se pretendi rispetto devi rispettarlo tu per primo…devi essere la sua guida, la sua base sicura. Il cane è sempre sincero, onesto e la sua comunicazione è senza filtri…dobbiamo solo imparare da lui! Matteo Villa

Tags: , , , ,

Presidente e socio fondatore di Pet levrieri dalla data di fondazione. Nella vita svolge la professione di psicologa e psicoterapeuta e di formatrice. E’ laureata in filosofia e in psicologia. Per crescita personale si è formata e diplomata come educatrice cinofila presso la scuola SIUA. Ha svolto il corso professionalizzante per la gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti, organizzato da Pet Detective. Ha iniziato a scoprire quello che accade ai greyhound nel racing in seguito all’adozione della sua prima grey, Silky, nel 2008. Da qui il suo impegno civile antiracing e anticaccia in difesa dei greyhound, dei galgo e dei lurcher. Sposata con Massimo Greco, altro socio fondatore di Pet levrieri, condivide con lui questo impegno.

Insieme condividono la loro vita con un gruppo di levrieri rescue e una segugia. Svolge questo ruolo in maniera totalmente gratuita.

×
Vice presidente di Pet levrieri. Nella vita è Direttore delle Risorse Umane di una multinazionale del settore IT. 
Per passione personale nel 2020 ha conseguito il titolo di educatore cinofilo presso la scuola cinofila Il Mio Cane.
Ha partecipato al corso di gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti organizzato da Pet Detective.
Nel marzo 2014 adotta “per caso” Sandy, greyhound irlandese, e scopre la dura realtà dei levrieri sfruttati nelle corse e nella caccia decidendo così di impegnarsi concretamente nell’Associazione.
Coordina il gruppo di ricerca dei levrieri smarriti, è membro del Gruppo Adozioni e partecipa come portavoce di Pet levrieri ad eventi di informazione e divulgazione delle attività dell’associazione. 
Vive tra Milano e la Valsassina con il marito Massimiliano, ha due figli ormai adulti, Giorgia e Marco, e tre lurcher irlandesi: Robin, Coco e Lucy – e Sandy sempre nel cuore.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri a titolo assolutamente gratuito.
×

Vice Presidente e socio fondatore di Pet levrieri, laureata in scienze politiche internazionali, gestisce un’impresa di consulenze turistiche. In Pet Levrieri si occupa in particolare delle relazioni con la Spagna e dei profili dei galgo e si reca più volte all’anno nei rifugi spagnoli per conoscere i cani e stilarne i profili. Fa parte del team che amministra sito e pagine Fb dell’associazione.
Ha adottato la galga Debra nel 2011. Venire a contatto con la realtà dei levrieri rescue l’ha spinta ad approfondire il discorso e a impegnarsi attivamente a favore dei grey, galgo e lurcher sfruttati e maltrattati in tutto il mondo. Oltre a Debra vive con due cani meticci, salvati da situazioni di abbandono.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

×

Membro del consiglio direttivo e socio fondatore di Per levrieri, dove si occupa dell’organizzazione logistica degli eventi e del merchandising. Nella vita è titolare di un laboratorio odontotecnico dal 1990. Da sempre appassionato di cani, il suo primo cane è stato un setter irlandese. Sposato con Marianna Capurso, anche lei socia fondatrice di Pet levrieri, condivide con lei l’impegno antirancing e anticaccia in difesa dei levrieri. Accanto al presidente di Pet levrieri, ha partecipato alla prima conferenza mondiale sui greyhound in Florida nel 2016. Ha partecipato a molti corsi organizzati da Think Dog e Siua. Perle è stata la sua prima greyhound. Nella sua vita ora ci sono Peig e Inta, due lurcher, e Karim, greyhound salvato dal cinodromo di Macao, e Ricky, un pinscher, che è la mascotte di tutto il gruppo. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

×

Membro del consiglio direttivo di Pet levrieri. Nella vita è una pasticciera. Dal 2014 a seguito dell’adozione di Rosie, una greyhound irlandese ha conosciuto la realtà dello sfruttamento dei levrieri. Da qui l’impegno in associazione. Coordina il gruppo facebook di Pet levrieri, gestisce il canale istituzionale Twitter, ed è membro del gruppo adozioni. Condivide la vita con il compagno Stefano, socio e volontario di Pet levrieri, James greyhound salvato in Irlanda e Jasmine greyhound sopravvissuta al cinodromo di Macao, nel cuore portano Rosie e Mags greyhound salvate in Irlanda. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

×
Socio fondatore di Pet levrieri, si è occupato in associazione, a titolo puramente gratuito, di trasporti, rapporti con le autorità veterinarie e della comunicazione esterna, curando numerosi articoli sulla situazione dei greyhound e dei galgo nel mondo. Ha partecipato a numerose manifestazioni antiracing in Irlanda e Gran Bretagna. Dal 2022 fa parte del Board di GREY2K USA Worldwide, la più importante organizzazione antiracing mondiale. 
Laureato in filosofia e in Psicologia della comunicazione, insegna filosofia e storia nella scuola superiore di secondo grado; per crescita personale si è formato e diplomato come educatore cinofilo presso la scuola SIUA. 
Appassionato di musica, in particolare rock e irlandese, dal 2008 condivide le sue giornate, insieme alla moglie Stefania Traini, con levrieri rescue e un “pizzico” di segugi. Perché nella varietà si fanno più esperienze.
×
Membro del consiglio direttivo di Pet Levrieri.
Dopo il liceo linguistico inizia a lavorare in banca ma dopo la nascita della terza figlia decide di volersi dedicare esclusivamente alla sua numerosa famiglia.
Il suo primo cane è stato Otello, un mix labrador-alano, poi è arrivata Gina, un bovaro svizzero.
Viene a conoscenza dello sfruttamento dei levrieri per caso attraverso un articolo trovato in rete e nel novembre 2015 partecipa ad un arrivo di Galgo di Pet Levrieri. Christa, una galga ancora senza famiglia, si butta tra le sue braccia per farsi coccolare. Dieci giorni dopo andrà a prenderla presso la famiglia foster e la porterà a casa. Da questo incontro speciale nasce il suo impegno concreto all’interno dell’Associazione.
Fa parte del gruppo adozioni e si occupa prevalentemente delle richieste estere (Svizzera, Austria, Germania).
A settembre 2018 si reca, insieme a Stefania Traini, a Macau per fotografare e stilare i profili dei cani che verranno in Italia. Qui, incrocia lo sguardo di Tamoko, che decide di adottare appena sarà pronto per il volo che lo porterà a Milano.
Vive a Lugano, Svizzera, con il marito Andrea e i figli Giulia, Alyssa, Cecilia e Tommaso. Membri della numerosa famiglia, oltre a Tamoko, sono anche Harry e Bob, lurcher irlandesi e Paco un meticcio salvato dalle strade di Napoli.
Ama trascorrere le giornate tra montagne e boschi oppure con un bel libro in mano.
Svolge i suoi incarichi in Pet Levrieri in maniera totalmente gratuita.
×