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Le balle che si raccontano sui levrieri, o almeno alcune (parte 1)

Nel mondo “levriero” circolano da sempre una grande quantità di luoghi comuni, affermazioni tutte da dimostrare, sciocchezze ripetute senza alcuna verifica. La legittimazione di queste vere e proprie balle trova origine nella presunta esperienza di alcuni, autoproclamatisi sapienti per il solo fatto di occuparsi di levrieri, piuttosto che per il fatto di avere qualche levriero. Un po’ come se uno che cucina da anni si autoproclamasse chef, o una che guida l’automobile, pilota. Inoltre alla base di queste leggende, o balle, chiamatele come volete, vi è, oltre a una buona dose di ignoranza e presunzione, anche qualche piccolo interesse, magari a portare avanti il proprio ego o la propria posizione di “esperto”, conquistata negli anni. Grazie, va detto, anche a una certa difficoltà italiota nell’andare a verificare e analizzare criticamente le cose. Prima balla: i levrieri sono cani speciali. Questa affermazione è vera per qualunque razza. Ogni razza, infatti, nella misura in cui si distingue dalle altre è speciale, cioè ha caratteristiche che la distinguono. In genere questa leggenda viene usata per negare che i levrieri abbiano caratteristiche di base comuni a quelle degli altri cani. Dunque, quel che varrebbe per gli altri cani, non varrebbe per loro. In questo modo il proprietario di levrieri o colui che se ne occupa diventa un privilegiato e un depositario di qualcosa di originale. Come si dice? Un levriero non è per tutti! Perché, un dobermann, un lupo cecoslovacco, un akita, lo sarebbero? E che dire dei jack russel o dei golden retriever resi squilibrati da proprietari chiaramente inadeguati? In realtà, ogni cane ha le sue caratteristiche e richiede persone adeguate. Seconda balla: i levrieri sono i cani più predatori che ci siano.

Questa sciocchezza è smentita dalla semplice considerazione che tutti i cani da caccia e molti cani da pastore, per esempio, sono per natura predatori. Conseguenza di questa leggenda è che i levrieri sono sempre pronti in ogni momento della loro vita a partire a razzo per mordicchiare il gatto o il cagnolino di turno. Più degli altri cani. Quindi meritano un trattamento diverso, per esempio non lasciandoli mai liberi perché potrebbero scappare per rincorrere la preda. Se fosse così sarebbe vero per qualunque cane da caccia e pure per esempio, per doberman e border collie, per fare solo due esempi. Eppure non è così.

Terza balla: i levrieri sono felici di stare tutto il giorno a dormire.

I levrieri sono cani mediamente poco propensi a rivoltarsi contro l’umano e che sanno stare al loro posto, e anche per questo l’uomo può sfruttarli in tutti i modi. Altri cani, se trattati come i levrieri, diventerebbero quantomeno aggressivi. Dunque anche se amano correre e passeggiare, per esempio, cosa naturale, semplicemente sopportano stoicamente giornate passate sui divani a far niente. Ma chissĂ  come mai, quando vedono che si sta per uscire diventano tutti pimpanti e festosi. Forse qualche umano scambia la noia e la remissività per felicitĂ .

Quarta balla: i levrieri non sono intelligenti quanto altri cani.

Questa balla viene usata per giustificare l’inutilità di far fare esperienze e attività interessanti in grado di fare apprendere cose nuove, come la mobility o alcuni giochi di problem solving. Si scambia qui per mancanza di intelligenza, la specificità dei levrieri, cani che, come altre razze, vedi nordici, non capiscono perché, per esempio, dovrebbero riportare un oggetto. Semplicemente non sono Labrador, ma levrieri. In realtà l’idea che a volte si nasconde dietro questa leggenda, è che il cane intelligente sia quello che ubbidisce a comando. Sitz e platz, magari con l’uso del fischietto.

Quinta balla: i levrieri scappano piĂą degli altri cani.

Questa affermazione è tutta da dimostrare, semplicemente ci vorrebbero dei seri dati statistici, dati difficili da ottenere, considerando anche la difficoltà di distinguere cani smarriti da cani abbandonati.In mancanza di questi dati possiamo solo affidarci al buon senso e all’osservazione. Se guardiamo sul web troviamo moltissime segnalazione di cani smarriti, che non sono levrieri. E molti di questi non vengono ritrovati.

Possibili altre puntate.

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Presidente e socio fondatore di Pet levrieri dalla data di fondazione. Nella vita svolge la professione di psicologa e psicoterapeuta e di formatrice. E’ laureata in filosofia e in psicologia. Per crescita personale si è formata e diplomata come educatrice cinofila presso la scuola SIUA. Ha svolto il corso professionalizzante per la gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti, organizzato da Pet Detective. Ha iniziato a scoprire quello che accade ai greyhound nel racing in seguito all’adozione della sua prima grey, Silky, nel 2008. Da qui il suo impegno civile antiracing e anticaccia in difesa dei greyhound, dei galgo e dei lurcher. Sposata con Massimo Greco, altro socio fondatore di Pet levrieri, condivide con lui questo impegno.

Insieme condividono la loro vita con un gruppo di levrieri rescue e una segugia. Svolge questo ruolo in maniera totalmente gratuita.

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Vice presidente di Pet levrieri. Nella vita è Direttore delle Risorse Umane di una multinazionale del settore IT. 
Per passione personale nel 2020 ha conseguito il titolo di educatore cinofilo presso la scuola cinofila Il Mio Cane.
Ha partecipato al corso di gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti organizzato da Pet Detective.
Nel marzo 2014 adotta “per caso” Sandy, greyhound irlandese, e scopre la dura realtà dei levrieri sfruttati nelle corse e nella caccia decidendo così di impegnarsi concretamente nell’Associazione.
Coordina il gruppo di ricerca dei levrieri smarriti, è membro del Gruppo Adozioni e partecipa come portavoce di Pet levrieri ad eventi di informazione e divulgazione delle attività dell’associazione. 
Vive tra Milano e la Valsassina con il marito Massimiliano, ha due figli ormai adulti, Giorgia e Marco, e tre lurcher irlandesi: Robin, Coco e Lucy – e Sandy sempre nel cuore.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri a titolo assolutamente gratuito.
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Vice Presidente e socio fondatore di Pet levrieri, laureata in scienze politiche internazionali, gestisce un’impresa di consulenze turistiche. In Pet Levrieri si occupa in particolare delle relazioni con la Spagna e dei profili dei galgo e si reca più volte all’anno nei rifugi spagnoli per conoscere i cani e stilarne i profili. Fa parte del team che amministra sito e pagine Fb dell’associazione.
Ha adottato la galga Debra nel 2011. Venire a contatto con la realtà dei levrieri rescue l’ha spinta ad approfondire il discorso e a impegnarsi attivamente a favore dei grey, galgo e lurcher sfruttati e maltrattati in tutto il mondo. Oltre a Debra vive con due cani meticci, salvati da situazioni di abbandono.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo e socio fondatore di Per levrieri, dove si occupa dell’organizzazione logistica degli eventi e del merchandising. Nella vita è titolare di un laboratorio odontotecnico dal 1990. Da sempre appassionato di cani, il suo primo cane è stato un setter irlandese. Sposato con Marianna Capurso, anche lei socia fondatrice di Pet levrieri, condivide con lei l’impegno antirancing e anticaccia in difesa dei levrieri. Accanto al presidente di Pet levrieri, ha partecipato alla prima conferenza mondiale sui greyhound in Florida nel 2016. Ha partecipato a molti corsi organizzati da Think Dog e Siua. Perle è stata la sua prima greyhound. Nella sua vita ora ci sono Peig e Inta, due lurcher, e Karim, greyhound salvato dal cinodromo di Macao, e Ricky, un pinscher, che è la mascotte di tutto il gruppo. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo di Pet levrieri. Nella vita è una pasticciera. Dal 2014 a seguito dell’adozione di Rosie, una greyhound irlandese ha conosciuto la realtĂ  dello sfruttamento dei levrieri. Da qui l’impegno in associazione. Coordina il gruppo facebook di Pet levrieri, gestisce il canale istituzionale Twitter, ed è membro del gruppo adozioni. Condivide la vita con il compagno Stefano, socio e volontario di Pet levrieri, James greyhound salvato in Irlanda e Jasmine greyhound sopravvissuta al cinodromo di Macao, nel cuore portano Rosie e Mags greyhound salvate in Irlanda. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Socio fondatore di Pet levrieri, si è occupato in associazione, a titolo puramente gratuito, di trasporti, rapporti con le autorità veterinarie e della comunicazione esterna, curando numerosi articoli sulla situazione dei greyhound e dei galgo nel mondo. Ha partecipato a numerose manifestazioni antiracing in Irlanda e Gran Bretagna. Dal 2022 fa parte del Board di GREY2K USA Worldwide, la più importante organizzazione antiracing mondiale. 
Laureato in filosofia e in Psicologia della comunicazione, insegna filosofia e storia nella scuola superiore di secondo grado; per crescita personale si è formato e diplomato come educatore cinofilo presso la scuola SIUA. 
Appassionato di musica, in particolare rock e irlandese, dal 2008 condivide le sue giornate, insieme alla moglie Stefania Traini, con levrieri rescue e un “pizzico” di segugi. Perché nella varietà si fanno più esperienze.
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Membro del consiglio direttivo di Pet Levrieri.
Dopo il liceo linguistico inizia a lavorare in banca ma dopo la nascita della terza figlia decide di volersi dedicare esclusivamente alla sua numerosa famiglia.
Il suo primo cane è stato Otello, un mix labrador-alano, poi è arrivata Gina, un bovaro svizzero.
Viene a conoscenza dello sfruttamento dei levrieri per caso attraverso un articolo trovato in rete e nel novembre 2015 partecipa ad un arrivo di Galgo di Pet Levrieri. Christa, una galga ancora senza famiglia, si butta tra le sue braccia per farsi coccolare. Dieci giorni dopo andrà a prenderla presso la famiglia foster e la porterà a casa. Da questo incontro speciale nasce il suo impegno concreto all’interno dell’Associazione.
Fa parte del gruppo adozioni e si occupa prevalentemente delle richieste estere (Svizzera, Austria, Germania).
A settembre 2018 si reca, insieme a Stefania Traini, a Macau per fotografare e stilare i profili dei cani che verranno in Italia. Qui, incrocia lo sguardo di Tamoko, che decide di adottare appena sarĂ  pronto per il volo che lo porterĂ  a Milano.
Vive a Lugano, Svizzera, con il marito Andrea e i figli Giulia, Alyssa, Cecilia e Tommaso. Membri della numerosa famiglia, oltre a Tamoko, sono anche Harry e Bob, lurcher irlandesi e Paco un meticcio salvato dalle strade di Napoli.
Ama trascorrere le giornate tra montagne e boschi oppure con un bel libro in mano.
Svolge i suoi incarichi in Pet Levrieri in maniera totalmente gratuita.
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