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I levrieri, oltre la corsa, grandi compagni di vita

Sfugge a molti, quando si parla di storia, che ciò che caratterizza la dimensione storica è il cambiamento; sfugge anche che quando si parla di cani in un’ottica storica è necessario avere un   approccio evolutivo. E poiché i cani non sono animali selvatici, la loro storia evolutiva non può essere disgiunta dalla storia delle società umane.

I levrieri si sono evoluti per alcune migliaia di anni nel contesto di società prevalentemente rurali, mantenendo come caratteristica peculiare quella di essere eccezionali cacciatori a vista. Alcune tipologie hanno avuto anche altri impieghi, come quella di guardiani, ma di minore rilevanza rispetto a quello principale. Essendo la caccia praticata generalmente dalla nobiltà, che spesso ne deteneva l’esclusiva, i levrieri sono stati cani esclusivi, che hanno condiviso una posizione di privilegiati.

La storia dei greyhound è da questo punto di vista esemplare: allevati e utilizzati in contesto aristocratico già nel medioevo, la prima descrizione risale al 1486 ma già da più di 400 anni potevano essere posseduti solo dal Re e dalla nobiltà, i greyhound subirono una prima modificazione con la nascita del coursing, nella seconda metà del 700. Come scrive Mario Canton in Levrieri e Segugi primitivi,  testo da cui sono tratte le citazioni seguenti, “Con l’avvento del coursing (…) è iniziata la selezione verso il greyhound attuale.” Il tipo da coursing era simile dai greyhound impiegati nella caccia ma di solito più potente e veloce.

Tuttavia la nascita del greyhound racing negli anni venti del novecento comportò una ulteriore modifica nelle caratteristiche dei greyhound, non essendo più necessarie “capacità di agile conversione in corsa o (…) spiccate doti di velocità in salita”.

Nei paesi industrializzati infine, dove le corse commerciali non raggiunsero la stessa importanza che nei paesi anglosassoni, si sviluppò invece un terzo tipo, il greyhound da show, “molto più abile nel trotto fluido (…) che nel galoppo veloce.”

Ora la questione è la seguente: quale è il futuro dei levrieri in generale e dei greyhound in particolare nelle moderne società urbanizzate in cui non c’è più posto per le loro doti di cacciatori?

Dato per scontato che il greyhound racing ha ampiamente dimostrato di non essere in grado di garantire ai levrieri il rispetto che meritano, l’unico futuro è quello di essere selezionati, allevati ed educati esclusivamente come compagni dell’uomo.

Come già accaduto per altre razze canine, anche i levrieri dovranno cambiare per non estinguersi, almeno nelle società urbanizzate ed evolute sul piano della condizione animale. Questo cambiamento avverrà enfatizzando le loro motivazioni pro-sociali e la loro naturale propensione a collaborare e vivere con l’uomo, e limitando la loro motivazione predatoria.

Dunque dovranno essere sempre meno “figli del vento” e sempre più “compagni dell’uomo”, e l’uomo dovrà aiutarli a correre liberi senza l’assillo di dover cacciare o correre in pista.

Quanto ai levrieri rescue, oggi, dovremmo cominciare a cambiare la loro immagine in modo che quando le persone li incontrano per strada non dicano sempre e solo “Sono quelli che corrono veloci”, rivendicando e ribadendo le grandi qualità di pet e non il loro essere grandi corridori.

Massimo Greco

 

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Presidente e socio fondatore di Pet levrieri dalla data di fondazione. Nella vita svolge la professione di psicologa e psicoterapeuta e di formatrice. E’ laureata in filosofia e in psicologia. Per crescita personale si è formata e diplomata come educatrice cinofila presso la scuola SIUA. Ha svolto il corso professionalizzante per la gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti, organizzato da Pet Detective. Ha iniziato a scoprire quello che accade ai greyhound nel racing in seguito all’adozione della sua prima grey, Silky, nel 2008. Da qui il suo impegno civile antiracing e anticaccia in difesa dei greyhound, dei galgo e dei lurcher. Sposata con Massimo Greco, altro socio fondatore di Pet levrieri, condivide con lui questo impegno.

Insieme condividono la loro vita con un gruppo di levrieri rescue e una segugia. Svolge questo ruolo in maniera totalmente gratuita.

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Vice presidente di Pet levrieri. Nella vita è Direttore delle Risorse Umane di una multinazionale del settore IT. 
Per passione personale nel 2020 ha conseguito il titolo di educatore cinofilo presso la scuola cinofila Il Mio Cane.
Ha partecipato al corso di gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti organizzato da Pet Detective.
Nel marzo 2014 adotta “per caso” Sandy, greyhound irlandese, e scopre la dura realtà dei levrieri sfruttati nelle corse e nella caccia decidendo così di impegnarsi concretamente nell’Associazione.
Coordina il gruppo di ricerca dei levrieri smarriti, è membro del Gruppo Adozioni e partecipa come portavoce di Pet levrieri ad eventi di informazione e divulgazione delle attività dell’associazione. 
Vive tra Milano e la Valsassina con il marito Massimiliano, ha due figli ormai adulti, Giorgia e Marco, e tre lurcher irlandesi: Robin, Coco e Lucy – e Sandy sempre nel cuore.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri a titolo assolutamente gratuito.
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Vice Presidente e socio fondatore di Pet levrieri, laureata in scienze politiche internazionali, gestisce un’impresa di consulenze turistiche. In Pet Levrieri si occupa in particolare delle relazioni con la Spagna e dei profili dei galgo e si reca più volte all’anno nei rifugi spagnoli per conoscere i cani e stilarne i profili. Fa parte del team che amministra sito e pagine Fb dell’associazione.
Ha adottato la galga Debra nel 2011. Venire a contatto con la realtà dei levrieri rescue l’ha spinta ad approfondire il discorso e a impegnarsi attivamente a favore dei grey, galgo e lurcher sfruttati e maltrattati in tutto il mondo. Oltre a Debra vive con due cani meticci, salvati da situazioni di abbandono.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo e socio fondatore di Per levrieri, dove si occupa dell’organizzazione logistica degli eventi e del merchandising. Nella vita è titolare di un laboratorio odontotecnico dal 1990. Da sempre appassionato di cani, il suo primo cane è stato un setter irlandese. Sposato con Marianna Capurso, anche lei socia fondatrice di Pet levrieri, condivide con lei l’impegno antirancing e anticaccia in difesa dei levrieri. Accanto al presidente di Pet levrieri, ha partecipato alla prima conferenza mondiale sui greyhound in Florida nel 2016. Ha partecipato a molti corsi organizzati da Think Dog e Siua. Perle è stata la sua prima greyhound. Nella sua vita ora ci sono Peig e Inta, due lurcher, e Karim, greyhound salvato dal cinodromo di Macao, e Ricky, un pinscher, che è la mascotte di tutto il gruppo. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo di Pet levrieri. Nella vita è una pasticciera. Dal 2014 a seguito dell’adozione di Rosie, una greyhound irlandese ha conosciuto la realtà dello sfruttamento dei levrieri. Da qui l’impegno in associazione. Coordina il gruppo facebook di Pet levrieri, gestisce il canale istituzionale Twitter, ed è membro del gruppo adozioni. Condivide la vita con il compagno Stefano, socio e volontario di Pet levrieri, James greyhound salvato in Irlanda e Jasmine greyhound sopravvissuta al cinodromo di Macao, nel cuore portano Rosie e Mags greyhound salvate in Irlanda. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Socio fondatore di Pet levrieri, si è occupato in associazione, a titolo puramente gratuito, di trasporti, rapporti con le autorità veterinarie e della comunicazione esterna, curando numerosi articoli sulla situazione dei greyhound e dei galgo nel mondo. Ha partecipato a numerose manifestazioni antiracing in Irlanda e Gran Bretagna. Dal 2022 fa parte del Board di GREY2K USA Worldwide, la più importante organizzazione antiracing mondiale. 
Laureato in filosofia e in Psicologia della comunicazione, insegna filosofia e storia nella scuola superiore di secondo grado; per crescita personale si è formato e diplomato come educatore cinofilo presso la scuola SIUA. 
Appassionato di musica, in particolare rock e irlandese, dal 2008 condivide le sue giornate, insieme alla moglie Stefania Traini, con levrieri rescue e un “pizzico” di segugi. Perché nella varietà si fanno più esperienze.
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Membro del consiglio direttivo di Pet Levrieri.
Dopo il liceo linguistico inizia a lavorare in banca ma dopo la nascita della terza figlia decide di volersi dedicare esclusivamente alla sua numerosa famiglia.
Il suo primo cane è stato Otello, un mix labrador-alano, poi è arrivata Gina, un bovaro svizzero.
Viene a conoscenza dello sfruttamento dei levrieri per caso attraverso un articolo trovato in rete e nel novembre 2015 partecipa ad un arrivo di Galgo di Pet Levrieri. Christa, una galga ancora senza famiglia, si butta tra le sue braccia per farsi coccolare. Dieci giorni dopo andrà a prenderla presso la famiglia foster e la porterà a casa. Da questo incontro speciale nasce il suo impegno concreto all’interno dell’Associazione.
Fa parte del gruppo adozioni e si occupa prevalentemente delle richieste estere (Svizzera, Austria, Germania).
A settembre 2018 si reca, insieme a Stefania Traini, a Macau per fotografare e stilare i profili dei cani che verranno in Italia. Qui, incrocia lo sguardo di Tamoko, che decide di adottare appena sarà pronto per il volo che lo porterà a Milano.
Vive a Lugano, Svizzera, con il marito Andrea e i figli Giulia, Alyssa, Cecilia e Tommaso. Membri della numerosa famiglia, oltre a Tamoko, sono anche Harry e Bob, lurcher irlandesi e Paco un meticcio salvato dalle strade di Napoli.
Ama trascorrere le giornate tra montagne e boschi oppure con un bel libro in mano.
Svolge i suoi incarichi in Pet Levrieri in maniera totalmente gratuita.
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