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Salvare i greyhound- Basta l’adozione?

Vi riportiamo di seguito la traduzione dell’articolo “Saving Greyhounds – Is Adoption Enough?” di Judy Kody Paulsen.

Trovare casa ai greyhound è una nobile causa, ma resa molto difficoltosa dal fatto che i levrieri, per via dell’industria delle corse, sono una delle razze canine più perseguitate.

Ogni anno muoiono più greyhound che cani appartenenti ad ogni altra razza canina.

La grande quantità di nascite e di cani ritirati, combinati con la gravità delle ferite riportate in allenamento e durante le corse, porta alla soppressione di decine di migliaia di cani ogni anno.

Nonostante l’esistenza di oltre 200 gruppi di adozione negli Stati Uniti, non si riesce a diminuire questo sterminio.

Molti di questi gruppi di adozione pensando che il semplice fatto di trovare casa a qualcuno di questi greyhound basti a fare la loro parte e che non sia richiesto nessun altro tipo di coinvolgimento.

Niente potrebbe essere più lontano dal vero.

Prendere una posizione attiva per proteggere i greyhound dallo sfruttamento è in grado, sul lungo corso, di ottenere molto di più che il semplice approccio da crocerossini del trovare loro delle famiglie.

Le adozioni e il sostegno della causa sono missioni compatibili tra loro e l’obiettivo finale dovrebbe essere, in definitiva, far cessare del tutto le sofferenze e la distruzione dei greyhound, sia presenti che future.

Se tutte le associazioni si unissero nel chiedere dei veri cambiamenti interni all’industria, otterrebbero più rispetto.; per come stanno ora le cose, invece, alcune tra le associazioni più grandi sono compiacenti con l’industria invece di lavorare per eliminare le condizioni che, all’interno di questa, generano sofferenze indicibili per i greyhound.

I gruppi di protesta monitorano e considerano responsabile una industria che non è in grado, o non ha la volontà, di cambiare le proprie regole. Le persone, che un tempo erano più ingenue nel ritenersi neutrali sul greyhound racing, stanno cominciando a capire che la neutralità non è un’opzione quando si tratta di prevenire le conitnue sofferenze dei levrieri.

Una volta emancipatisi da quei gruppi di adozione che promuovono e difendono l’industria delle corse, molte persone si stanno unendo a quelli di noi che si impegnano a difendere i cani.

Susan Netboy della Greyhound Protection League Joan Eidinger di Greyhound Network News.Org, Christine Dorchak e Carey Thiel d iGREY2KUSA da anni provano ad aprire una strada da seguire per tutti gli altri gruppi di protesta.

Raccontando pubblicamente le atrocità, la corruzione ed esponendo le persone dai cattivi scopi, questi gruppi costituiscono l’avanguardia di un movimento nazionale di sensibilizzazione sulla piaga delle corse.

Nello stato del Kansas i levrieri sono stati declassificati come cani in modo che non rientrino nella regolamentazione contro la crudeltà sugli animali. Questo tipo di legislazione, in uno Stato che è la casa della Greyhound Hall of Fame (http://www.greyhoundhalloffame.com/) è un segnale lampante della mancanza di compassione nei confronti dei cani, che sono la vera colonna vertebrale dell’industria.

Queste leggi devono cambiare, ma non succederà finché i gruppi di protesta non condurranno la strada.

Kevin Neuman, membro del consiglio di GREY2K USA e vice presidente di Kansas City Retired Greyhounds as Pets, è a capo di una campagna per cambiare questa legge nel prossimo turno legislativo in Kansas.

GREY2K USA crede che la chiave per proteggere i cani da corsa sia la chiusura dell’industria, tramite il cambiamento delle leggi, e sta lavorando duro per ottenere esattamente questo risultato.

Greyhound Protection League (GPL) di recente ha riportato la scomparsa di circa 190 cani dal Tucson Greyhound Park (TGP): la pista stava pagando un trainer del Colorado ben 150$ a cane per rimuoverli dal sito. Senza nemmeno chiedergli dove aveva intenzione di portare i cani, gli impiegati della pista lo hanno aiutato a caricare i cani su un camion diretto chissà dove. Fino ad oggi, solo 8 di questi cani sono stati rintracciati.

Alle udienze condotte durante l’inchiesta sui cani scomparsi, il trainer del Colorado ha sostenuto di non essere in grado di fornire la documentazione sul luogo dove abbia portato i cani. Grazie a GPL è stata messa in palio una ricompensa di 15.000$ a chiunque fornisca informazioni per recuperare i cani. La vicenda ha ottenuto visibilità nazionale e ha rivelato uno dei molti motivi per cui l’industria debba essere costantemente controllata dai gruppi per il welfare dei greyhound.

Le punizioni per un comportamento del genere, nel mondo del racing, sono davvero minime: di solito si tratta di multe relativamente basse e brevi sospensioni. Il trainer del Colorado succitato aveva dei precedenti, ma nessuna delle misure che erano state prese nei suoi confronti sono state per lui un deterrente a continuare a fare illeciti.

Se non fosse per l’azione dei gruppi di protesta pochissimi, o proprio nessuno, di questi casi verrebbero perseguiti dall’industria.

L’adozione da sola non è la risposta.

Fortunatamente per i greyhound ci sono molti di noi così impegnati nella causa da essere immersi in una molteplicità di azioni per proteggerli.

Sorvegliare una industria che è così disperatamente miope nella sua visione di ciò che è il bene per gli animali dovrebbe essere l’obiettivo di tutti quelli che dichiarano di avere a cuore il bene dei levrieri da corsa.

Per favore, supportate l’azione di quei gruppi il cui fine è tenere lontani i greyhound dal pericolo.

Aiutateci ad aiutare i greyhound facendo tutto il possibile, non solo grattando la superficie di ciò che andrebbe fatto.

Visitate i siti citati nell’articolo per scoprire cosa potete fare concretamente.

Per favore, visitate il sito Greyhound Companions of New Mexico e leggete gli articoli di “Coscienza Pubblica” che vi aiuteranno a capire perché la protesta sia così importante per i nostri amati greyhound. Le nostre vite cominciano a finire nel momento in cui rimaniamo in silenzio davanti alle cose che contano (Martin Luther King)

Fonte: Greyhound Companions of New Mexico

© Riproduzione riservata

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Presidente e socio fondatore di Pet levrieri dalla data di fondazione. Svolge questo ruolo in maniera totalmente gratuita. Nella vita svolge la professione di psicologa e psicoterapeuta. Per crescita personale si è formata e diplomata come educatrice cinofila presso la scuola SIUA. Ha svolto il corso professionalizzante per la gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti, organizzato da Pet Detective. Ha iniziato a scoprire quello che accade ai greyhound nel racing in seguito all’adozione della sua prima grey, Silky, nel 2008. Da qui il suo impegno civile antiracing e anticaccia in difesa dei greyhound, dei galgo e dei lurcher. Sposata con Massimo Greco, altro socio fondatore di Pet levrieri, condivide con lui questo impegno.
Insieme condividono la loro vita con sette cani, tutti adottati: Cabana, galgo spagnolo, Zen, grey salvato dal cinodromo di Macao, King, grey salvato dal mercato della carne in Cina, Babe, grey irlandese, Barney, grey irlandese, Lucy, grey irlandese, e Adhara, una meticcia. Nel cuore sempre presenti i tre grey Silky, Blackie e Rob, che sono stati straordinari amici e ambasciatori della causa.

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Membro del consiglio direttivo di Pet levrieri. Nella vita è Direttore delle Risorse Umane di una multinazionale del settore IT. Per passione personale a luglio 2020 conseguirà il titolo di educatore cinofilo presso la scuola Il Mio Cane.net. Ha partecipato al corso di gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti organizzato da Pet Detective. Nel marzo 2014 adotta “per caso” Sandy, greyhound irlandese e scopre la dura realtà dei levrieri sfruttati nelle corse e nella caccia decidendo così di impegnarsi concretamente nell’Associazione.
Coordina lo Shop Online, collabora con il gruppo Adozioni nelle visite di pre-affido e nelle attività post-affido, partecipa come portavoce di Pet levrieri ad eventi di informazione e divulgazione delle attività dell’associazione. Vive a Milano con il marito Massimiliano, i figli Giorgia e Marco, la grey Sandy, la lurcher Robin e Yughi, un meticcio di oltre 15 anni. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri a titolo assolutamente gratuito.

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Vice Presidente e socio fondatore di Pet levrieri, laureata in scienze politiche internazionali, gestisce un’impresa di consulenze turistiche. In Pet Levrieri si occupa in particolare delle relazioni con la Spagna e dei profili dei galgo e si reca più volte all’anno nei rifugi spagnoli per conoscere i cani e stilarne i profili. Fa parte del team che amministra sito e pagine Fb dell’associazione.
Ha adottato la galga Debra nel 2011. Venire a contatto con la realtà dei levrieri rescue l’ha spinta ad approfondire il discorso e a impegnarsi attivamente a favore dei grey, galgo e lurcher sfruttati e maltrattati in tutto il mondo. Oltre a Debra vive con due cani meticci, salvati da situazioni di abbandono.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo e socio fondatore di Per levrieri, dove si occupa dell’organizzazione logistica degli eventi e del merchandising. Nella vita è titolare di un laboratorio odontotecnico dal 1990. Da sempre appassionato di cani, il suo primo cane è stato un setter irlandese. Sposato con Marianna Capurso, anche lei socia fondatrice di Pet levrieri, condivide con lei l’impegno antirancing e anticaccia in difesa dei levrieri. Accanto al presidente di Pet levrieri, ha partecipato alla prima conferenza mondiale sui greyhound in Florida nel 2016. Ha partecipato a molti corsi organizzati da Think Dog e Siua. Perle è stata la sua prima greyhound. Nella sua vita ora ci sono Peig e Inta, due lurcher, e Karim, greyhound salvato dal cinodromo di Macao, e Ricky, un pinscher, che è la mascotte di tutto il gruppo. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo di Pet levrieri. Nella vita è una pasticciera. Dal 2014 a seguito dell’adozione di Rosie, una greyhound irlandese ha conosciuto la realtà dello sfruttamento dei levrieri. Da qui l’impegno in associazione. Coordina il gruppo facebook di Pet levrieri, gestisce il canale istituzionale Twitter, ed è membro del gruppo adozioni. Condivide la vita con il compagno Stefano, socio e volontario di Pet levrieri, James greyhound salvato in Irlanda e Jasmine greyhound sopravvissuta al cinodromo di Macao, nel cuore portano Rosie e Mags greyhound salvate in Irlanda. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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