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PREDE VIVE PER ALLENARE I GREYHOUNDS. UNO DEI TANTI ABUSI CONNESSI ALL’INDUSTRIA DEL RACING.

Prede vive per allenare i greyhound da corsa.  E’ una pratica usuale in Australia, secondo l’articolo del SIDNEY MORNING HERALD, pubblicato il 24 novembre Gatti, galline, conigli, opossum, tutti privati di denti e artigli cosicché non possano ferire i cani, sono usati durante le sessioni di allenamento e uccise.  “Tutti gli animali che strillano, vanno bene”  ha scritto un membro del’industria in una testimonianza,  che compare nell’inchiesta parlamentare sul racing nel NSW(Nuovo Galles del Sud). L’uso di prede vive è solo uno, dei tanti abusi sugli animali connessi al greyhound racing. Fra questi, il doping dei cani e lo stermino in massa dei cuccioli indesiderati. Solo nel Nuovo Galles del Sud,  si parla di 6.000 cani uccisi ogni anno. Fairfax Media ha denunciato gara truccate, doping, riciclaggio di denaro e presunta attività criminale all’interno del settore, nonostante le riforme finalizzate a ripulire questo sport. ” E’ un’industria affamata di denaro. Si auto-regola, e questo fa si che sia facilmente oggetto di corruzione. I veri perdenti sono gli animali, i proprietari, gli allevatori e gli allenatori che fanno la cosa giusta”, ha detto il dottor Kaye. E’ evidente, dalle accuse sentite finora, che l’industria sia diventata facile obiettivo del “crimine parzialmente organizzato, perché truccare le corse, anche facendo in modo che un cane favorito perda, è considerata una facile opportunità.” Ha detto anche che la questione del reinserimento levrieri, una volta terminato la loro carriera agonistica, è un vero problema. Solo un numero scandalosamente basso di levrieri trovano una nuova casa. L’indagine ha evidenziato che i cani sono denutriti maltrattati e abbandonati. Jeroen van Kernebeek, il regista australiano che fa parte del gruppo Grey2K, ha affermato che sviluppare e far rispettare le norme per il benessere degli animali, dovrebbe essere una responsabilità del governo. ” Questo compito non dovrebbe mai essere lasciato all’industria, che ha un unico obiettivo: realizzare profitto dallo sfruttamento degli animali Ci sarà sempre un conflitto d’interesse. ”, ha detto. Humane Society International ha anche chiesto una supervisione indipendente dicendo che senza di essa, le pratiche disumane ” non possono essere abbattute.”
Per saperne di più: http://www.smh.com.au/environment/animals/vets-claim-live-animals-used-as-bait-to-train-greyhounds-20131123-2y2hg.html#ixzz2lVH9RkZv
“The illegal practice of allowing live animals to be killed by greyhounds as part of their racing training is still occurring in NSW, according to evidence that has been given at a parliamentary inquiry into the state of the industry. Revelations about the barbaric activity have included details about the use of guinea pigs, rabbits, chickens, kittens and possums which have had their claws and teeth removed so they can’t hurt the dogs, being used as ”bait” and being mauled to death in training sessions. ”I have been told ‘anything that squeals will do’,” an industry stakeholder whose identity has been suppressed said in a written submission to the upper house inquiry. TV vet Dr Robert Zammit has backed up the claims in his evidence before the inquiry and RSPCA NSW chief inspector David O’Shannessy said they had also received anonymous complaints but so far they had been unable to substantiate the claims. He encouraged people to come forward with information. The so-called live kill allegations are among numerous animal welfare issues including the doping of dogs and the mass killing of unwanted puppies that has been dubbed ”Australia’s dirty little secret” in one of the more than 400 submissions that have been received so far. Greyhound Racing NSW officials estimate that 3000 unwanted dogs a year are killed. But other estimates are as high as 6000. Greens MP Dr John Kaye successfully moved to set up the inquiry to scrutinise allegations of industry mismanagement, inappropriate distribution of TAB funds and widespread mistreatment of dogs in the state’s $144 million-a-year industry. Fairfax Media last year exposed allegations of race-fixing, drug use, money laundering and alleged criminal activity within the industry, despite reforms that had been aimed at cleaning up the sport. Stakeholders have raised concerns that it has returned to its murky past because of poor transparency and independent oversight and the privatisation of the industry. ”It is an industry that is starved of cash. It is self regulated and because of that is an attractive target for corruption pressures. The real losers are the animals, the owners, breeders and trainers who do the right thing,” said Dr Kaye. He said it had become apparent from the allegations heard so far, that the industry had been targeted by ”partly organised” crime because it was seen as an easy opportunity to fix races in several ways, including getting dogs to lose. He said the issue of rehoming greyhounds once they had finished their racing career was a problem with only a ”scandalously low” number being found a new home. The inquiry has also heard that dogs have been mistreated, starved and dumped. In a recent case, two dogs with tattoos showing they were registered to breeders and trainers or owners on Greyhound Racing NSW’s database were dumped at Wagga Wagga. Jeroen van Kernebeek, the Australian director of greyhound advocacy group Grey2K, said the responsibility for developing and enforcing standards for the welfare of animals should be with the government. ”This should never be left to an industry that has a primary focus to make a profit from the use of animals as there will always be a conflict of interest,” he said. Humane Society International also called for independent oversight saying that without it, the ”inhumane practices” cannot be stamped out. Do you know more? Email [email protected]” Read more: http://www.smh.com.au/environment/animals/vets-claim-live-animals-used-as-bait-to-train-greyhounds-20131123-2y2hg.html#ixzz2lVH9RkZv © Riproduzione riservata  

Presidente e socio fondatore di Pet levrieri dalla data di fondazione. Nella vita svolge la professione di psicologa e psicoterapeuta e di formatrice. E’ laureata in filosofia e in psicologia. Per crescita personale si è formata e diplomata come educatrice cinofila presso la scuola SIUA. Ha svolto il corso professionalizzante per la gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti, organizzato da Pet Detective. Ha iniziato a scoprire quello che accade ai greyhound nel racing in seguito all’adozione della sua prima grey, Silky, nel 2008. Da qui il suo impegno civile antiracing e anticaccia in difesa dei greyhound, dei galgo e dei lurcher. Sposata con Massimo Greco, altro socio fondatore di Pet levrieri, condivide con lui questo impegno.

Insieme condividono la loro vita con un gruppo di levrieri rescue e una segugia. Svolge questo ruolo in maniera totalmente gratuita.

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Vice presidente di Pet levrieri. Nella vita è Direttore delle Risorse Umane di una multinazionale del settore IT. 
Per passione personale nel 2020 ha conseguito il titolo di educatore cinofilo presso la scuola cinofila Il Mio Cane.
Ha partecipato al corso di gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti organizzato da Pet Detective.
Nel marzo 2014 adotta “per caso” Sandy, greyhound irlandese, e scopre la dura realtà dei levrieri sfruttati nelle corse e nella caccia decidendo così di impegnarsi concretamente nell’Associazione.
Coordina il gruppo di ricerca dei levrieri smarriti, è membro del Gruppo Adozioni e partecipa come portavoce di Pet levrieri ad eventi di informazione e divulgazione delle attività dell’associazione. 
Vive tra Milano e la Valsassina con il marito Massimiliano, ha due figli ormai adulti, Giorgia e Marco, e tre lurcher irlandesi: Robin, Coco e Lucy – e Sandy sempre nel cuore.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri a titolo assolutamente gratuito.
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Vice Presidente e socio fondatore di Pet levrieri, laureata in scienze politiche internazionali, gestisce un’impresa di consulenze turistiche. In Pet Levrieri si occupa in particolare delle relazioni con la Spagna e dei profili dei galgo e si reca più volte all’anno nei rifugi spagnoli per conoscere i cani e stilarne i profili. Fa parte del team che amministra sito e pagine Fb dell’associazione.
Ha adottato la galga Debra nel 2011. Venire a contatto con la realtà dei levrieri rescue l’ha spinta ad approfondire il discorso e a impegnarsi attivamente a favore dei grey, galgo e lurcher sfruttati e maltrattati in tutto il mondo. Oltre a Debra vive con due cani meticci, salvati da situazioni di abbandono.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo e socio fondatore di Per levrieri, dove si occupa dell’organizzazione logistica degli eventi e del merchandising. Nella vita è titolare di un laboratorio odontotecnico dal 1990. Da sempre appassionato di cani, il suo primo cane è stato un setter irlandese. Sposato con Marianna Capurso, anche lei socia fondatrice di Pet levrieri, condivide con lei l’impegno antirancing e anticaccia in difesa dei levrieri. Accanto al presidente di Pet levrieri, ha partecipato alla prima conferenza mondiale sui greyhound in Florida nel 2016. Ha partecipato a molti corsi organizzati da Think Dog e Siua. Perle è stata la sua prima greyhound. Nella sua vita ora ci sono Peig e Inta, due lurcher, e Karim, greyhound salvato dal cinodromo di Macao, e Ricky, un pinscher, che è la mascotte di tutto il gruppo. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo di Pet levrieri. Nella vita è una pasticciera. Dal 2014 a seguito dell’adozione di Rosie, una greyhound irlandese ha conosciuto la realtà dello sfruttamento dei levrieri. Da qui l’impegno in associazione. Coordina il gruppo facebook di Pet levrieri, gestisce il canale istituzionale Twitter, ed è membro del gruppo adozioni. Condivide la vita con il compagno Stefano, socio e volontario di Pet levrieri, James greyhound salvato in Irlanda e Jasmine greyhound sopravvissuta al cinodromo di Macao, nel cuore portano Rosie e Mags greyhound salvate in Irlanda. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Socio fondatore di Pet levrieri, si è occupato in associazione, a titolo puramente gratuito, di trasporti, rapporti con le autorità veterinarie e della comunicazione esterna, curando numerosi articoli sulla situazione dei greyhound e dei galgo nel mondo. Ha partecipato a numerose manifestazioni antiracing in Irlanda e Gran Bretagna. Dal 2022 fa parte del Board di GREY2K USA Worldwide, la più importante organizzazione antiracing mondiale. 
Laureato in filosofia e in Psicologia della comunicazione, insegna filosofia e storia nella scuola superiore di secondo grado; per crescita personale si è formato e diplomato come educatore cinofilo presso la scuola SIUA. 
Appassionato di musica, in particolare rock e irlandese, dal 2008 condivide le sue giornate, insieme alla moglie Stefania Traini, con levrieri rescue e un “pizzico” di segugi. Perché nella varietà si fanno più esperienze.
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Membro del consiglio direttivo di Pet Levrieri.
Dopo il liceo linguistico inizia a lavorare in banca ma dopo la nascita della terza figlia decide di volersi dedicare esclusivamente alla sua numerosa famiglia.
Il suo primo cane è stato Otello, un mix labrador-alano, poi è arrivata Gina, un bovaro svizzero.
Viene a conoscenza dello sfruttamento dei levrieri per caso attraverso un articolo trovato in rete e nel novembre 2015 partecipa ad un arrivo di Galgo di Pet Levrieri. Christa, una galga ancora senza famiglia, si butta tra le sue braccia per farsi coccolare. Dieci giorni dopo andrà a prenderla presso la famiglia foster e la porterà a casa. Da questo incontro speciale nasce il suo impegno concreto all’interno dell’Associazione.
Fa parte del gruppo adozioni e si occupa prevalentemente delle richieste estere (Svizzera, Austria, Germania).
A settembre 2018 si reca, insieme a Stefania Traini, a Macau per fotografare e stilare i profili dei cani che verranno in Italia. Qui, incrocia lo sguardo di Tamoko, che decide di adottare appena sarà pronto per il volo che lo porterà a Milano.
Vive a Lugano, Svizzera, con il marito Andrea e i figli Giulia, Alyssa, Cecilia e Tommaso. Membri della numerosa famiglia, oltre a Tamoko, sono anche Harry e Bob, lurcher irlandesi e Paco un meticcio salvato dalle strade di Napoli.
Ama trascorrere le giornate tra montagne e boschi oppure con un bel libro in mano.
Svolge i suoi incarichi in Pet Levrieri in maniera totalmente gratuita.
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