Perché è necessario denunciare senza sconti l’industria delle corse?
Secondo alcuni “illuminati” il problema del destino dei greyhound non starebbe nel meccanismo delle corse in sè, ma nel fatto che nascono troppi greyhound. Dunque, se nascessero meno greyhound, la questione sarebbe risolta; al massimo ci sarebbero alcuni cani maltrattati da alcuni trainer cattivi.
Questa visione è miope e ingenua ma quando a proporla è gente che vive delle corse è anche comoda e interessata. La domanda di base è la seguente: perché l’industria delle corse fa nascere un’enorme quantità di grey, con il risultato che la gran parte di essi viene soppressa?
La ragione risiede nella natura stessa del meccanismo: attorno alle corse dei grey si è sviluppata un’industria, che genera profitti massimizzando la competitività tra i cani. Come tutte le industrie basate sulla competizione, quella delle corse ha bisogno di molti cuccioli per sfornare il campione dalle prestazioni sempre elevate. E dato che per ragioni fisiologiche la carriera è limitata, è necessario avere una base larga da cui partire. Inoltre, i cani superflui sono un costo inutile, dunque da eliminare. Dunque, denaro, molti cuccioli, selezione di pochi campioni, denaro, molti cuccioli… Pensare quindi che l’industria delle corse possa limitarsi è come chiedere all’industria del calcio di limitare il reclutamento di ragazzini, in poche parole una pura illusione.