L’intrinseca pericolosità delle corse su pista dei levrieri – I dati di uno studio scientifico.
Pubblichiamo una libera traduzione di un importante Report sugli infortuni nel greyhound racing. L’autore, Andrew Knight, è Professore di Etica e Benessere Animale e Presidente Fondatore del Centre for AnimalWelfare, all’Università di Winchester, veterinario specializzato in Scienze, Legge ed Etica del Benessere Animale, membro del Royal College of Veterinary Surgeons (RCVS).
Il report è stato pubblicato da Greyt Exploitations, che ringraziamo anche per la sua lunga attività contro lo sfruttamento dei greyhound.
Report sugli infortuni nel greyhound racing
Nel report si dimostra l’intrinseca pericolosità delle corse su pista dei levrieri, sia per la velocità con cui corrono i levrieri, sia per come sono progettate le piste da corsa e le gare stesse.
Come si legge nel report i levrieri corrono ad alta velocità in condizioni tali da rendere gli infortuni praticamente inevitabili.
La corsa in pista dietro la lepre meccanica, in un contesto di gara e di competizione fra più cani, spinge infatti massimamente i levrieri a raggiungere una velocità media di corsa di 65 km/h, in brevissimo tempo, esponendoli ad alto rischio di farsi male e di collisione fra loro.
Basti pensare che nel Regno Unito gli incidenti accaduti durante le gare di greyhound da corsa nell’arco di 10 anni ammontano a 40.151 cani infortunati e 18.410 che non hanno mai più corso”.
Inoltre, la conformazione ovale della pista è estremamente pericolosa, in quanto i cani arrivano alla massima velocità in curva e possono avere incidenti gravi, anche mortali. Questo perché devono correggere la loro traiettoria in piena velocità; inoltre rischiano di scontrarsi fra loro.
Questa non è una opinione: esistono studi e statistiche in merito che sono molto chiari. Un esempio tra i tanti: uno studio condotto in Nuova Zelanda indica che il 68% degli incidenti e il 75% dei decessi avviene alla prima curva, quando solitamente il sovraffollamento di cani è massimo, e il il 45% dei decessi deriva da cani scontratisi durante una gara.
Le curve in pista sono il fattore di massima pericolosità e riflettono una concezione ormai vecchia e superata di pista da corsa.
Inoltre, il terreno sabbioso della pista aumenta il rischio di incidenti e infortuni rispetto a quello erboso.
Infine, l’addestramento asimmetrico e le corse comportano nei levrieri adattamenti anatomici muscoloscheletrici e fisiologici asimmetrici che generano nel tempo un “rimodellamento osseo”, per cui lo scheletro di un levriero da corsa riassorbe il calcio da alcune aree per poi depositarlo in altre, aumentando le probabilità di fratture ossee e in generale di problemi muscolo-scheletrici anche seri.
Tutti questi dati dimostrano che correre in pista non solo non e’ naturale per i levireri, ma e’ anche un’attivita’ che lede il loro benessere e comporta oggettivi rischi per la loro sicurezza e vita.
Firma e divulga la petizione contro l’apertura della pista ovale per le corse dei levrieri a MASERADA SUL PIAVE.
Video in cui il professore Andrew Knight espone il report.
Report originale in lingua inglese
Reports-Injuries-in-Racing-Greyhounds
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