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L’industria dei levrieri in Irlanda è in forte declino

La pista per levrieri di Youghal sta attirando una media di soli tre spettatori durante le sue gare settimanali.

L’interesse per le corse dei greyhounds sta diminuendo? Dovrebbero continuare a ricevere lo stesso livello di finanziamento?

Di seguito un estratto del podcast Lunchtime Live condotto da Andrea Gilligan che ospita Nuala Donlon di Greyhound Action Ireland  e alcuni ospiti dal pubblico per discutere  questo tema.

Andrea in apertura chiede a David, trainer di greyhounds, se le piste dei greyhound dovrebbero continuare a ricevere lo stesso livello di fondi.

David sostiene che l’industria dei greyhounds dovrebbe continuare a ricevere gli stessi fondi in quanto non ha notato una minore frequentazione delle piste durante l’ultimo periodo. La conduttrice pero fa notare a David che sono stati pubblicati dati ufficiali che affermano che la frequentazione della pista di Youghal è di appena 3 persono per ogni evento in media, e che dal 2020 la pista ha ricevuto 793.000 euro di fianziamenti pubblici pagati con le tasse dei contribuenti.

A questo punto Andrea cede la parola a Nuala Donlon di Greyhound Action Ireland che ribadisce che i numeri sull’affluenza non sono inventati , ma sono dati ufficiali forniti dal Ministero dell’Agricoltura Irlandese e che ovviamente non tengono in conto dei bookmakers, degli addetti ai lavori e dei proprietari dei cani concorrenti. Nuala ricorda che la chiusura della pista di Youghal è stata fortemente consigliata a seguito di un indagine condotta dall’Idecon nel 2019 e commissionata dal GRI (Greyhound Racing Ireland) .

La Portavoce di Greyhound Action Ireland precisa inoltre che i 793.000 euro di finanziamente si sono resi necessari in quanto, la pista non ha ricevuto soldi sufficenti dalle aziende di scommesse Inglesi. L’economia locale quindi non sta beneficiando della pista di Youghal , ne è parte importante della vita culturale. L’unico suo fine è creare contenuto per le aziende di scommesse inglesi, utilizzando denaro pubblico.

Nuala conclude ricordando che le condizioni nelle quali versano i greyhounds utilizzati nelle corse non sono di certo delle migliori e che non ci sono leggi sufficienti per proteggere il loro benessere.

A questo punto viene data la parola a Tony, un altro allevatore di greyhounds. Tony non è per nulla d’accordo con quanto detto fino ad ora, asserisce che i greyhounds sono sottoposti a rigidi controlli due volte l’anno in vari ambiti, dall’alimentazione alla ventilazione dei paddock. Infine afferma che quella dei levrieri è l’industria con più regolamentazioni al momento.

La parola passa di nuovo a Nuala Donlon che ricorda al suo interlocutore che  le regolamentazioni per i greyhound sono decise dal consiglio del Greyhound Racing Industry, che ne controllano ogni suo aspetto, incluso il doping. Non esiste nessun tipo di controllo esterno e quindi non si puo parlare di regolazione ma di autoregolazione. Inoltre in caso di maltrattamento di un greyhound, il caso non puo essere denunciato all’ ISPCA( ndt: Animal Cruelty Helpline) come per gli altri animali domestici, ma va denunciato al consiglio del Greyhound Racing Industry. Nuala conlude affermando che l’industria dei levrieri è molto lontana dall’ essere correttamente regolamentata.

Successivamente il podcast lascia spazio a vari interventi del pubblico che per la maggior parte si dichiara contrario alle corse dei greyhounds e al trattamento che ricevono dall’industria. I pochi interventi favorevoli provengono da breeders o persone attivamente impegnate nell’ industria del racing.

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@PetLevrieri

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Presidente e socio fondatore di Pet levrieri dalla data di fondazione. Svolge questo ruolo in maniera totalmente gratuita. Nella vita svolge la professione di psicologa e psicoterapeuta. Per crescita personale si è formata e diplomata come educatrice cinofila presso la scuola SIUA. Ha svolto il corso professionalizzante per la gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti, organizzato da Pet Detective. Ha iniziato a scoprire quello che accade ai greyhound nel racing in seguito all’adozione della sua prima grey, Silky, nel 2008. Da qui il suo impegno civile antiracing e anticaccia in difesa dei greyhound, dei galgo e dei lurcher. Sposata con Massimo Greco, altro socio fondatore di Pet levrieri, condivide con lui questo impegno.
Insieme condividono la loro vita con sette cani, tutti adottati: Cabana, galgo spagnolo, Zen, grey salvato dal cinodromo di Macao, King, grey salvato dal mercato della carne in Cina, Babe, grey irlandese, Barney, grey irlandese, Lucy, grey irlandese, e Adhara, una meticcia. Nel cuore sempre presenti i tre grey Silky, Blackie e Rob, che sono stati straordinari amici e ambasciatori della causa.

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Membro del consiglio direttivo di Pet levrieri. Nella vita è Direttore delle Risorse Umane di una multinazionale del settore IT. Per passione personale a luglio 2020 conseguirà il titolo di educatore cinofilo presso la scuola Il Mio Cane.net. Ha partecipato al corso di gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti organizzato da Pet Detective. Nel marzo 2014 adotta “per caso” Sandy, greyhound irlandese e scopre la dura realtà dei levrieri sfruttati nelle corse e nella caccia decidendo così di impegnarsi concretamente nell’Associazione.
Coordina lo Shop Online, collabora con il gruppo Adozioni nelle visite di pre-affido e nelle attività post-affido, partecipa come portavoce di Pet levrieri ad eventi di informazione e divulgazione delle attività dell’associazione. Vive a Milano con il marito Massimiliano, i figli Giorgia e Marco, la grey Sandy, la lurcher Robin e Yughi, un meticcio di oltre 15 anni. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri a titolo assolutamente gratuito.

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Vice Presidente e socio fondatore di Pet levrieri, laureata in scienze politiche internazionali, gestisce un’impresa di consulenze turistiche. In Pet Levrieri si occupa in particolare delle relazioni con la Spagna e dei profili dei galgo e si reca più volte all’anno nei rifugi spagnoli per conoscere i cani e stilarne i profili. Fa parte del team che amministra sito e pagine Fb dell’associazione.
Ha adottato la galga Debra nel 2011. Venire a contatto con la realtà dei levrieri rescue l’ha spinta ad approfondire il discorso e a impegnarsi attivamente a favore dei grey, galgo e lurcher sfruttati e maltrattati in tutto il mondo. Oltre a Debra vive con due cani meticci, salvati da situazioni di abbandono.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo e socio fondatore di Per levrieri, dove si occupa dell’organizzazione logistica degli eventi e del merchandising. Nella vita è titolare di un laboratorio odontotecnico dal 1990. Da sempre appassionato di cani, il suo primo cane è stato un setter irlandese. Sposato con Marianna Capurso, anche lei socia fondatrice di Pet levrieri, condivide con lei l’impegno antirancing e anticaccia in difesa dei levrieri. Accanto al presidente di Pet levrieri, ha partecipato alla prima conferenza mondiale sui greyhound in Florida nel 2016. Ha partecipato a molti corsi organizzati da Think Dog e Siua. Perle è stata la sua prima greyhound. Nella sua vita ora ci sono Peig e Inta, due lurcher, e Karim, greyhound salvato dal cinodromo di Macao, e Ricky, un pinscher, che è la mascotte di tutto il gruppo. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo di Pet levrieri. Nella vita è una pasticciera. Dal 2014 a seguito dell’adozione di Rosie, una greyhound irlandese ha conosciuto la realtà dello sfruttamento dei levrieri. Da qui l’impegno in associazione. Coordina il gruppo facebook di Pet levrieri, gestisce il canale istituzionale Twitter, ed è membro del gruppo adozioni. Condivide la vita con il compagno Stefano, socio e volontario di Pet levrieri, James greyhound salvato in Irlanda e Jasmine greyhound sopravvissuta al cinodromo di Macao, nel cuore portano Rosie e Mags greyhound salvate in Irlanda. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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