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UK – L’auto-regolamentazione dell’industria delle corse non funziona e non funzionerà mai!

 

Riportiamo la traduzione del comunicato stampa pubblicato da Greyhound Compassion che era una delle associazioni antiracing che hanno partecipato  al terzo appuntamento annuale de “All Party Parliamentary Dog Advisory Welfare Group“, che è il gruppo parlamentare composto da tutti i partiti (APPG) istituito nel 2017 per esplorare, evidenziare, discutere e mettere in discussione attività, legislazione e indirizzi relativi ai cani con l’obiettivo generale di migliorare la salute e il benessere dei cani e dei proprietari di cani nel Regno Unito e nella società in generale. 

L’incontro si è concentrato sul Greyhound Racing in UK.

L’auto-regolamentazione non funziona…e non funzionerà mai!

3/11/2018 – Scritto da
 
Lo scorso martedì Greyhound Compassion era presente all’ All-party Parliamentary Dog Advisory Welfare Group (APDAWG) tenutosi a Portcullis House- Londra. Il tema dell’incontro era “Greyhound Racing in the UK – An Update on Welfare“.

L’incontro si è concentrato su ciò che è accaduto da quando la revisione di “The Welfare of Racing Greyhound Regulations” è stata firmata da DEFRA nel 2016.

Le parti interessate al dibattito, hanno fornito contributi approfonditi alle consultazioni EFRA Select Committee & DEFRA (2015-2016) per sostenere la causa a favore di un elevato standard di benessere per le decine di migliaia di levrieri che corrono nei cinodromi britannici.

Un importante traguardo è stato raggiunto nel marzo 2018 quando il Greyhound Board of Great Britain (GBGB) ha pubblicato, per la prima volta nella storia dei 92 anni di corse nel Regno Unito, i dati sugli infortuni e sulle morti avvenute in pista (per rispondere a DEFRA).
La pubblicazione era stata accompagnata dal nuovo e quinquennale  “Greyhound Commitment” (impegno) di GBGB.

Attraverso un gruppo di esperti, siamo andati a sentire cosa è cambiato dal 2016; il gruppo era composto da: Mark Bird, MD, GBGB; Trudy Baker, presidente Greyt Exploitations; il professor Andrew Knight, Animal Welfare & Ethics, Winchester University; Clarissa Baldwin CBE, presidente – Greyhound Forum; Nick Weston, responsabile delle campagne della League Against Cruel Sports.
 
 

APDAWG meeting: Greyhound Welfare

 

Il GBGB ha presentato il suo piano quinquennale per: ridurre l’eutanasia per motivi economici; consolidare il Greyhound Commitment; professionalizzare il settore corse attraverso tirocini.

GBGB ha aggiunto che avrebbe condotto una ricerca sugli effetti delle temperature sui cani da corsa (temperature estreme), ammettendo che le corse non erano mai state sospese nella maggior parte dei tracciati durante l’inverno e durante l’ondata di caldo dell’estate del 2018.

 

APDAWG meeting: Greyhound Welfare

Il GBGB ha sottolineato il suo declino finanziario. La chiusura di una Sala Scommesse nelle vie principali ha comportato una riduzione dei profitti pari al 20%. Il filo conduttore (del discorso) della GB era quello dei loro obbiettivi per il futuro (riguardo il welfare), che nel contesto dei rifugi indipendenti che raccolgono i pezzi lasciati dall’industria, è troppo poco, troppo tardi.
La priorità della GBGB è stato quella dei loro obbiettivi per il futuro (riguardo il welfare), che nel contesto dei rifugi indipendenti che raccolgono i cocci lasciati dall’industria, è un intervento inadeguato e tardivo. 

Trudy Baker, Marc Abraham, Lucinda Read, Nick Weston @ #APDAWG

Clarissa Baldwin CBE ha iniziato parlando della nobiltà che contraddistingue il levriero alle origini di questa razza. Ha apertamente esplicitato i fallimenti passati di GBGB e gli ha riconosciuto i tentativi di mettere ordine e di impegnarsi più responsabilmente con il Greyhound Forum (comprendente: Battersea Dogs & Cats Home, Blue Cross, Dogs Trust, Greyhounds in Need , Forever Hounds Trust, Greyhound Trust, The Kennel Club, Wood Green Animal Shelters e RSPCA).

Ha riconosciuto che le morti dei levrieri, legate a motivi economici devono essere culturalmente sradicate e cessare: nessun posto per i trainer che mettono i levrieri ‘a dormire’ per motivi economici”.

Clarissa ha ammesso che lo standard per i kennel dei trainers è certificato mediante un documento “BSI” disponibile ad un costo (società che certifica le caratteristiche dei kennel che devono ospitare i cani da corsa), pertanto molti formatori sono riluttanti ad acquistarlo, pensando di poterne fare a meno.

Fino a questo punto dell’incontro, tutto è andato liscio ma poi ecco arrivare: Trudy Baker, Andrew Knight e Nick Weston; era chiaro che GBGB avrebbe dovuto difendere l’indifendibile.

Trudy, di Greyt Exploitations, ha rivelato come GBGB non abbia rispettato il suo accordo formale con DEFRA perché non ha pubblicato completamente i metodi con cui i levrieri hanno lasciato le corse durante l’anno 2017.

Gare indipendenti, corse all’estero e altri usi (che includevano per la ricerca e / o dissezione) mancano; tuttavia sono categorie citate nei moduli pensionistici di GBGB.

 

Greyt Exploitations ha anche messo in discussione il motivo per cui le vittime di incidenti mortali si sono ridotte rapidamente tra il 2014 e il 2017, mentre le percentuali di infortuni ai garretti e polsi sono quasi raddoppiate.

Potrebbe essere che di fronte alla pubblicazione dei tassi di mortalità, l’industria abbia adottato più misure per curare le ferite o potrebbe semplicemente significare che meno greyhound vengono “messi a dormire” dai veterinari presenti in pista  e vengano invece portati da qualche altra parte e soppressi con chissà quali altri metodi – e se così fosse sarebbe davvero preoccupante.

 

Proprio i dati di Greyt Exploitations hanno mostrato 798 feriti in più rispetto al numero riportato nelle statistiche di GBGB.

Greyt Exploitations ha illustrato le “scomparse” dei levrieri, in riferimento ad un articolo di Greyhound Star che ha rilevato che l’Irlanda ha esportato 11.034 levrieri nel 2017 (prevalentemente nel Regno Unito).

In quello stesso anno l’allevamento britannico contava 1.497 levrieri, il che porta ad un totale di 12.531 cani; la cosa strana è che di questi (nel 2017) solo 8.094 erano stati registrati per correre su piste GBGB.

Dove sono gli altri 4.437 levrieri?

Abbiamo saputo da Greyt Exploitations che GBGB non è riuscito ad ottenere l’ UKAS accreditation of trainers’ kennels entro il termine concordato di dicembre 2017.

Sebbene la PAS sia entrata in vigore a dicembre 2017, UKAS ha confermato che il 25 ottobre 2018 non sia stata prorogata.

E come se non ci fosse altro da aggiungere, il professor Knight ha toccato alcuni argomenti cruciali per affondare il colpo: ha parlato delrimodellamento osseo” per cui lo scheletro di un levriero da corsa si adatta alle forze propulsive e riassorbe il calcio da alcune aree per poi  depositarlo in altre, aumentando le probabilità di fratture ossee.

Il professor Knight ha offerto a GBGB alcuni spunti di riflessione, nel caso in cui le corse continuassero ad esistere nel Regno Unito, che potrebbero garantire uno standard di benessere migliore:
• piste dritte
• Riduzione delle gare
• Ottimizzazione delle superfici delle piste
• Posizionamento dell’esca verso il centro della pista – per ridurre la congestione e aumentare il campo visivo dei levrieri da corsa
• Riprogettazione e riposizionamento delle gabbie di partenza
• Tamponi di sicurezza sulle piste
• Altri veterinari presenti in loco per condividere il carico di lavoro. Attualmente ogni veterinario ha 45 – 60 minuti per esaminare circa 90 levrieri – troppi per qualsiasi standard accettabile.

 

Collisione alla prima curva

 

Nick Weston ha descritto come la League Against Cruel Sports chieda un graduale divieto proprio in virtù dei falliti tentativi di riforma di GBGB, asserendo che è “insostenibile ed inaccettabile pensare che questi animali siano morti, per il divertimento di qualcun altro”.

Stiamo pubblicando le presentazioni  che sicuramente interesseranno ai nostri lettori.

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Leggetele, questo è stato un incontro che ha fornito parecchio materiale illuminante.

Link: http://greyhoundcompassion.org/member-news/defending-the-indefensible/?fbclid=IwAR2ekH0Q1daI_-BfXJnLnee3BE7y9Vr–TxjRphEG_nBbgcZ7y12KC9Th8k

Fonte: greyhoundcompassion.org

© Riproduzione Riservata

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Presidente e socio fondatore di Pet levrieri dalla data di fondazione. Nella vita svolge la professione di psicologa e psicoterapeuta e di formatrice. E’ laureata in filosofia e in psicologia. Per crescita personale si è formata e diplomata come educatrice cinofila presso la scuola SIUA. Ha svolto il corso professionalizzante per la gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti, organizzato da Pet Detective. Ha iniziato a scoprire quello che accade ai greyhound nel racing in seguito all’adozione della sua prima grey, Silky, nel 2008. Da qui il suo impegno civile antiracing e anticaccia in difesa dei greyhound, dei galgo e dei lurcher. Sposata con Massimo Greco, altro socio fondatore di Pet levrieri, condivide con lui questo impegno.

Insieme condividono la loro vita con un gruppo di levrieri rescue e una segugia. Svolge questo ruolo in maniera totalmente gratuita.

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Vice presidente di Pet levrieri. Nella vita è Direttore delle Risorse Umane di una multinazionale del settore IT. 
Per passione personale nel 2020 ha conseguito il titolo di educatore cinofilo presso la scuola cinofila Il Mio Cane.
Ha partecipato al corso di gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti organizzato da Pet Detective.
Nel marzo 2014 adotta “per caso” Sandy, greyhound irlandese, e scopre la dura realtà dei levrieri sfruttati nelle corse e nella caccia decidendo così di impegnarsi concretamente nell’Associazione.
Coordina il gruppo di ricerca dei levrieri smarriti, è membro del Gruppo Adozioni e partecipa come portavoce di Pet levrieri ad eventi di informazione e divulgazione delle attività dell’associazione. 
Vive tra Milano e la Valsassina con il marito Massimiliano, ha due figli ormai adulti, Giorgia e Marco, e tre lurcher irlandesi: Robin, Coco e Lucy – e Sandy sempre nel cuore.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri a titolo assolutamente gratuito.
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Vice Presidente e socio fondatore di Pet levrieri, laureata in scienze politiche internazionali, gestisce un’impresa di consulenze turistiche. In Pet Levrieri si occupa in particolare delle relazioni con la Spagna e dei profili dei galgo e si reca più volte all’anno nei rifugi spagnoli per conoscere i cani e stilarne i profili. Fa parte del team che amministra sito e pagine Fb dell’associazione.
Ha adottato la galga Debra nel 2011. Venire a contatto con la realtà dei levrieri rescue l’ha spinta ad approfondire il discorso e a impegnarsi attivamente a favore dei grey, galgo e lurcher sfruttati e maltrattati in tutto il mondo. Oltre a Debra vive con due cani meticci, salvati da situazioni di abbandono.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo e socio fondatore di Per levrieri, dove si occupa dell’organizzazione logistica degli eventi e del merchandising. Nella vita è titolare di un laboratorio odontotecnico dal 1990. Da sempre appassionato di cani, il suo primo cane è stato un setter irlandese. Sposato con Marianna Capurso, anche lei socia fondatrice di Pet levrieri, condivide con lei l’impegno antirancing e anticaccia in difesa dei levrieri. Accanto al presidente di Pet levrieri, ha partecipato alla prima conferenza mondiale sui greyhound in Florida nel 2016. Ha partecipato a molti corsi organizzati da Think Dog e Siua. Perle è stata la sua prima greyhound. Nella sua vita ora ci sono Peig e Inta, due lurcher, e Karim, greyhound salvato dal cinodromo di Macao, e Ricky, un pinscher, che è la mascotte di tutto il gruppo. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo di Pet levrieri. Nella vita è una pasticciera. Dal 2014 a seguito dell’adozione di Rosie, una greyhound irlandese ha conosciuto la realtà dello sfruttamento dei levrieri. Da qui l’impegno in associazione. Coordina il gruppo facebook di Pet levrieri, gestisce il canale istituzionale Twitter, ed è membro del gruppo adozioni. Condivide la vita con il compagno Stefano, socio e volontario di Pet levrieri, James greyhound salvato in Irlanda e Jasmine greyhound sopravvissuta al cinodromo di Macao, nel cuore portano Rosie e Mags greyhound salvate in Irlanda. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Socio fondatore di Pet levrieri, si è occupato in associazione, a titolo puramente gratuito, di trasporti, rapporti con le autorità veterinarie e della comunicazione esterna, curando numerosi articoli sulla situazione dei greyhound e dei galgo nel mondo. Ha partecipato a numerose manifestazioni antiracing in Irlanda e Gran Bretagna. Dal 2022 fa parte del Board di GREY2K USA Worldwide, la più importante organizzazione antiracing mondiale. 
Laureato in filosofia e in Psicologia della comunicazione, insegna filosofia e storia nella scuola superiore di secondo grado; per crescita personale si è formato e diplomato come educatore cinofilo presso la scuola SIUA. 
Appassionato di musica, in particolare rock e irlandese, dal 2008 condivide le sue giornate, insieme alla moglie Stefania Traini, con levrieri rescue e un “pizzico” di segugi. Perché nella varietà si fanno più esperienze.
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Membro del consiglio direttivo di Pet Levrieri.
Dopo il liceo linguistico inizia a lavorare in banca ma dopo la nascita della terza figlia decide di volersi dedicare esclusivamente alla sua numerosa famiglia.
Il suo primo cane è stato Otello, un mix labrador-alano, poi è arrivata Gina, un bovaro svizzero.
Viene a conoscenza dello sfruttamento dei levrieri per caso attraverso un articolo trovato in rete e nel novembre 2015 partecipa ad un arrivo di Galgo di Pet Levrieri. Christa, una galga ancora senza famiglia, si butta tra le sue braccia per farsi coccolare. Dieci giorni dopo andrà a prenderla presso la famiglia foster e la porterà a casa. Da questo incontro speciale nasce il suo impegno concreto all’interno dell’Associazione.
Fa parte del gruppo adozioni e si occupa prevalentemente delle richieste estere (Svizzera, Austria, Germania).
A settembre 2018 si reca, insieme a Stefania Traini, a Macau per fotografare e stilare i profili dei cani che verranno in Italia. Qui, incrocia lo sguardo di Tamoko, che decide di adottare appena sarà pronto per il volo che lo porterà a Milano.
Vive a Lugano, Svizzera, con il marito Andrea e i figli Giulia, Alyssa, Cecilia e Tommaso. Membri della numerosa famiglia, oltre a Tamoko, sono anche Harry e Bob, lurcher irlandesi e Paco un meticcio salvato dalle strade di Napoli.
Ama trascorrere le giornate tra montagne e boschi oppure con un bel libro in mano.
Svolge i suoi incarichi in Pet Levrieri in maniera totalmente gratuita.
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