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Lasciamo che i levrieri abbiano la loro famiglia per sempre!

Robert & Jennifer adottanti di “Cortland” (un greyhound)

 

(Traduzione dell’articolo)

Lasciamo che i levrieri abbiano la loro famiglia per sempre

Scritto da Christine Dorchak, President and General Counsel di GREY2K USA Worldwide
Di recente  abbiamo chiesto a diverse persone di condividere la storia del proprio levriero.
Come per il nostro concorso annuale relativo al calendario, abbiamo ricevuto tantissime  testimonianze che descrivevano questi cani fortunati che erano stati adottati da gruppi anti-corse  e da gruppi pro-corse (che non rivendicano alcuna posizione sul greyhound racing).

Questo è qualcosa per cui festeggiare!

In realtà, l’adozione di un levriero non dovrebbe mai essere politicizzata.
Le uniche due domande che dovrebbero essere sollevate nel collocare un cucciolo indesiderato o un corridore “finito” sono:
1) Quando possiamo trasferire questo cane fuori dal circuito corse ?
2) Quale può essere il più vicino ad affidabile gruppo di adozioni?
Purtroppo, avendo intuito nell’ultimo ventennio che il settore corse avrebbe avuto un declino,  quest’ultimo – commerciale – ha iniziato “tenendo in ostaggio levrieri” e limitando quindi l’accesso a tutti per consentire loro di selezionare gruppi di adozione (gruppi che potrebbero essere stati obbligati da contratto a non parlare in modo critico delle corse e ovviamente non possono raccontare  delle condizioni in cui vengono trovati i levrieri feriti o malati).
 
Il “bullismo” presente nell’Industria è davvero efficace, tanto che i gruppi rifiutano le donazioni ed evitano l’inclusione in qualsiasi loro pagina di riferimenti anti-racing.

Sonia Stratemann di Elite Greyhound Adoptions della Florida del Sud ha appreso il modo duro con cui si esprimono non solo gli operatori dei kennel ma in alcuni casi anche gli adottanti:

“In passato, ho pubblicato solo foto di cani che sembravano in buona salute ed in buono stato.
Se un cane era particolarmente magro o ferito, di solito facevo un primo piano.
Per anni mi sono occupata di cani malati che altri gruppi non volevano e sono sempre rimasta zitta.
 
Di recente, ho postato su FB di un cane e delle sue reali condizioni e quando un altro cane dello stesso canile non è stato più reclamato, è stato lasciato in un ufficio veterinario per essere ucciso: la persona che lavorava nel kennel, per dispetto, aveva respinto la sua adozione!
 
L’unica ragione per cui il levriero Holly è ancora vivo è perché la mia amica ha implorato di risparmiarla.
Ironicamente, quando portò via Holly, la mia amica mi disse che sperava che io finalmente avessi “imparato la lezione” e che dovevo quindi tacere!
Lei odia le corse, ma rimane neutrale per poter dare loro una opportunità e farli felici.
 
Ecco una foto di Holly, pochi secondi dopo il suo arrivo.”

 

 

Questo tipo di guerra psicologica deve cessare.

Come ha affermato un sostenitore dell’adozione del Pacific Northwest: l’industria delle corse è riuscita a costringere molti gruppi di soccorso a cambiare la loro posizione pubblica sulle corse da “contro “a” neutrali”.

Questi gruppi non dovvrebbero neanche usare la parola “SALVARE”.

Per prima cosa E’ MIA OPINIONE che dovremmo avere il permesso di aiutare, a prescindere da quello che pensiamo delle corse dei cani – pro o contro – SOPRATTUTTO se ci si aspetta che l’industria delle corse sia pro-levrieri “.

Un altro meccanismo di difesa utilizzato per prolungare la crudeltà delle corse dei cani è una sorta di atto terroristico che induce al panico: se le piste chiuderanno…migliaia di levrieri moriranno.

È vero che il numero di cani disponibili al re-homing aumenta in seguito alla chiusura di una pista, ma tale aumento è davvero solo temporaneo.

Il problema che immediatamente si pone è reale, ma può essre previsto ed in anticipo possiamo essere preparati ad affrontarlo.

I benefici di una chiusura della pista sono permanenti e di ampia portata.

Questo perché il ciclo di soppressione e uccisione si interrompe.

Per sempre.

Questo è particolarmente importante in Florida, che ha un’abbondanza di cani presenti negli allevamenti e nelle piste da corsa, sparse nello  stato.

Il 6 novembre, quando gli elettori decideranno se le corse di cani saranno definitivamente eliminate, la storica pista di Miami sarà già chiusa, altre tre piste concluderanno la loro ultima stagioni, le restanti strutture avranno ventisei mesi per liquidare e rilasciare i loro cani in attesa di gruppi di adozione interne o esterne allo Stato.

È importante capire che le recenti affermazioni degli allevatori della Florida, che hanno affermato che i cani “saranno uccisi” non sono dichiarazioni passive.

Si tratta di dichiarazioni manipolate e chiunque pronunci queste parole sta letteralmente minacciando di uccidere i propri cani.

Pensaci.

Proprio come i gruppi di adozione dei levrieri sono vittima di bullismo, gli operatori dei kennel stanno anche cercando di intimidire  il pubblico in generale in modo tale si voti contro.

Minacce come queste devono essere considera tatticamente intimidatorie.

Abbiamo ascoltato lo stesso cinismo in Massachusetts, nel New Hampshire, in Arizona e in ogni altro stato che ha giustamente votato per porre fine alle corse di cani.

Quando, ad esempio, Tucson Greyhound Park ha chiuso, abbiamo lavorato direttamente con i proprietari dei circuiti per finanziare le adozioni.

In  Massachusetts, c’è stato un anno record per le adozioni dopo l’approvazione da parte degli elettori della progressiva eliminazione delle corse dei cani.

Storicamente parlando, quando una pista per cani  chiude, innumerevoli volontari vengono mobilitati per trovare case per tutti i cani sfollati.
Autisti provenienti da centinaia di chilometri di distanza convergono e raccolgono cani da portare ai gruppi di adozione e alle case adottive.
Ad esempio, quando Plainfield Greyhound Park nel Connecticut chiuse nel 2005, i volontari provenienti dal lontano Midwest e dal Canada inviarono squadre di volontari.
La chiusura di Multnomah Greyhound Park in Oregon nel 2004 e Geneva Lakes Greyhound Park nel Wisconsin nel 2006 suscitò una risposta simile.
Mentre alcuni cani furono spediti  per correre altrove, molti altri furono resi disponibili per l’adozione.

Con  la chiusura di Mile High Park in Colorado (Winter 2008) e The Woodlands in Kansas (Autunno 2008), assistemmo ad uno spostamento generale senza problema alcuno.
I sostenitori, inclusi i membri del consiglio di GREY2K USA, si sono uniti ai gruppi di adozione per aiutare i cani.
Nel dicembre del 2009,  200 cani rimasti a Raynham Park sono stati inseriti in famiglie e successivamente altri 200 cani, nel settembre dello stesso anno, sono stati reinseritida Wonderland, sempre nel Massachusetts.
Non è un segreto che i levrieri spesso pagano con le loro vite, mentre gareggiano.
Si rompono il collo, soffrono di paralisi e alcuni sono addirittura fulminati attraverso scariche di corrente elettrica.
In Florida, i registri dello Stato, mostrano che muore un levriero “innocente e sano” ogni tre giorni.
Questo non può e non deve succedere!

Anni fa, mentre pensavo a questo problema, mi sono consultato con uno dei fondatori di GREY2K USA, la dottoressa Jill Hopfenbeck.
Una volta era stata Presidente di un gruppo di adozione (di levrieri) ed aveva avuto a che fare con oltre 1.000 “atleti” salvati fino a quel momento.
Mi ha ascoltato a lungo, esprimendo la mia preoccupazione perchè l’Industria aveva minacciato di uccidere i cani se fosse passata la votazione del 2008 nel Massachusetts.
 
Si fermò e poi mi guardò dritta negli occhi e disse con tutta la certezza dei suoi molti anni di salvataggio di levrieri:
 
“Christine, la cosa migliore che può succedere ad un levriero è che le corse finiscano!
Le lesioni cessano, le gabbie si aprono e i levrieri diventano di nuovo solo cani.
Non dimenticarlo mai. “

Sia tu che sia d’accordo con Jill o che tu possa pensare che le corse dei cani possano essere la migliore invenzione dal 1919…la verità è che tutti noi amiamo i nostri levrieri. Ed ora è il momento di dimostrarlo.

Applausi a reti indipendenti come quella di “Greyhound Adoption Action Alliance”  che salvano i cani e che in questo momento si stanno preparando per aiutare ancora più levrieri  – in vista del termine del funzionamento delle piste in Florida.

Con il passaggio dell’emendamento 13 e mentre altre piste stanno per chiudere, lavoriamo insieme per promuovere l’adozione e mettere i cani al primo posto!
 

 

Link: http://blog.grey2kusa.org/2018/04/let-greyhounds-go-home.html

Fonte: http://blog.grey2kusa.org/

© Riproduzione Riservata

 

 

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Presidente e socio fondatore di Pet levrieri dalla data di fondazione. Nella vita svolge la professione di psicologa e psicoterapeuta e di formatrice. E’ laureata in filosofia e in psicologia. Per crescita personale si è formata e diplomata come educatrice cinofila presso la scuola SIUA. Ha svolto il corso professionalizzante per la gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti, organizzato da Pet Detective. Ha iniziato a scoprire quello che accade ai greyhound nel racing in seguito all’adozione della sua prima grey, Silky, nel 2008. Da qui il suo impegno civile antiracing e anticaccia in difesa dei greyhound, dei galgo e dei lurcher. Sposata con Massimo Greco, altro socio fondatore di Pet levrieri, condivide con lui questo impegno.

Insieme condividono la loro vita con un gruppo di levrieri rescue e una segugia. Svolge questo ruolo in maniera totalmente gratuita.

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Vice presidente di Pet levrieri. Nella vita è Direttore delle Risorse Umane di una multinazionale del settore IT. 
Per passione personale nel 2020 ha conseguito il titolo di educatore cinofilo presso la scuola cinofila Il Mio Cane.
Ha partecipato al corso di gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti organizzato da Pet Detective.
Nel marzo 2014 adotta “per caso” Sandy, greyhound irlandese, e scopre la dura realtà dei levrieri sfruttati nelle corse e nella caccia decidendo così di impegnarsi concretamente nell’Associazione.
Coordina il gruppo di ricerca dei levrieri smarriti, è membro del Gruppo Adozioni e partecipa come portavoce di Pet levrieri ad eventi di informazione e divulgazione delle attività dell’associazione. 
Vive tra Milano e la Valsassina con il marito Massimiliano, ha due figli ormai adulti, Giorgia e Marco, e tre lurcher irlandesi: Robin, Coco e Lucy – e Sandy sempre nel cuore.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri a titolo assolutamente gratuito.
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Vice Presidente e socio fondatore di Pet levrieri, laureata in scienze politiche internazionali, gestisce un’impresa di consulenze turistiche. In Pet Levrieri si occupa in particolare delle relazioni con la Spagna e dei profili dei galgo e si reca più volte all’anno nei rifugi spagnoli per conoscere i cani e stilarne i profili. Fa parte del team che amministra sito e pagine Fb dell’associazione.
Ha adottato la galga Debra nel 2011. Venire a contatto con la realtà dei levrieri rescue l’ha spinta ad approfondire il discorso e a impegnarsi attivamente a favore dei grey, galgo e lurcher sfruttati e maltrattati in tutto il mondo. Oltre a Debra vive con due cani meticci, salvati da situazioni di abbandono.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo e socio fondatore di Per levrieri, dove si occupa dell’organizzazione logistica degli eventi e del merchandising. Nella vita è titolare di un laboratorio odontotecnico dal 1990. Da sempre appassionato di cani, il suo primo cane è stato un setter irlandese. Sposato con Marianna Capurso, anche lei socia fondatrice di Pet levrieri, condivide con lei l’impegno antirancing e anticaccia in difesa dei levrieri. Accanto al presidente di Pet levrieri, ha partecipato alla prima conferenza mondiale sui greyhound in Florida nel 2016. Ha partecipato a molti corsi organizzati da Think Dog e Siua. Perle è stata la sua prima greyhound. Nella sua vita ora ci sono Peig e Inta, due lurcher, e Karim, greyhound salvato dal cinodromo di Macao, e Ricky, un pinscher, che è la mascotte di tutto il gruppo. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo di Pet levrieri. Nella vita è una pasticciera. Dal 2014 a seguito dell’adozione di Rosie, una greyhound irlandese ha conosciuto la realtà dello sfruttamento dei levrieri. Da qui l’impegno in associazione. Coordina il gruppo facebook di Pet levrieri, gestisce il canale istituzionale Twitter, ed è membro del gruppo adozioni. Condivide la vita con il compagno Stefano, socio e volontario di Pet levrieri, James greyhound salvato in Irlanda e Jasmine greyhound sopravvissuta al cinodromo di Macao, nel cuore portano Rosie e Mags greyhound salvate in Irlanda. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Socio fondatore di Pet levrieri, si è occupato in associazione, a titolo puramente gratuito, di trasporti, rapporti con le autorità veterinarie e della comunicazione esterna, curando numerosi articoli sulla situazione dei greyhound e dei galgo nel mondo. Ha partecipato a numerose manifestazioni antiracing in Irlanda e Gran Bretagna. Dal 2022 fa parte del Board di GREY2K USA Worldwide, la più importante organizzazione antiracing mondiale. 
Laureato in filosofia e in Psicologia della comunicazione, insegna filosofia e storia nella scuola superiore di secondo grado; per crescita personale si è formato e diplomato come educatore cinofilo presso la scuola SIUA. 
Appassionato di musica, in particolare rock e irlandese, dal 2008 condivide le sue giornate, insieme alla moglie Stefania Traini, con levrieri rescue e un “pizzico” di segugi. Perché nella varietà si fanno più esperienze.
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Membro del consiglio direttivo di Pet Levrieri.
Dopo il liceo linguistico inizia a lavorare in banca ma dopo la nascita della terza figlia decide di volersi dedicare esclusivamente alla sua numerosa famiglia.
Il suo primo cane è stato Otello, un mix labrador-alano, poi è arrivata Gina, un bovaro svizzero.
Viene a conoscenza dello sfruttamento dei levrieri per caso attraverso un articolo trovato in rete e nel novembre 2015 partecipa ad un arrivo di Galgo di Pet Levrieri. Christa, una galga ancora senza famiglia, si butta tra le sue braccia per farsi coccolare. Dieci giorni dopo andrà a prenderla presso la famiglia foster e la porterà a casa. Da questo incontro speciale nasce il suo impegno concreto all’interno dell’Associazione.
Fa parte del gruppo adozioni e si occupa prevalentemente delle richieste estere (Svizzera, Austria, Germania).
A settembre 2018 si reca, insieme a Stefania Traini, a Macau per fotografare e stilare i profili dei cani che verranno in Italia. Qui, incrocia lo sguardo di Tamoko, che decide di adottare appena sarà pronto per il volo che lo porterà a Milano.
Vive a Lugano, Svizzera, con il marito Andrea e i figli Giulia, Alyssa, Cecilia e Tommaso. Membri della numerosa famiglia, oltre a Tamoko, sono anche Harry e Bob, lurcher irlandesi e Paco un meticcio salvato dalle strade di Napoli.
Ama trascorrere le giornate tra montagne e boschi oppure con un bel libro in mano.
Svolge i suoi incarichi in Pet Levrieri in maniera totalmente gratuita.
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