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Irlanda 2020: 255 greyhound infortunati e 90 uccisi a bordo pista nel mondo delle corse

21/01/2021

Oggi sono stati rinnovati gli appelli al governo affinché vieti il greyhound racing, dopo la pubblicazione delle nuove statistiche agghiaccianti su 255 greyhound infortunati e 90 che sarebbero stati soppressi a bordo pista nel 2020 in Irlanda.

Le ultime statistiche del Greyhound Racing Ireland (GRI), ottenute dalla deputata del partito Independents 4 Change Joan Collins, confermano che non c’è fine alle sofferenze e alla morte nei cinodromi, con più di un terzo dei cani infortunati poi soppressi.

L’alto livello di vittime è particolarmente rivoltante considerato il fatto che i cinodromi sono rimasti chiusi 12 settimane tra il 25 marzo e il 17 giugno 2020 a causa delle restrizioni da Covid19.

Gli ultimi dati portano il numero di greyhound infortunati a 2146 e a 715 quello dei cani uccisi nei cinodromi irlandesi dal 2015.

Dei 90 greyhound che hanno perso la vita nei cinodromi nel 2020, 88 sono stati soppressi dai veterinari a bordo pista e per 2 si è trattato di “fatalità nella corsa”.

Le statistiche del Greyhound Racing Ireland cercano di minimizzare la gravità di infortuni e decessi, affermando che “la percentuale di greyhound infortunati è dello 0,37% rispetto ai 69029 che hanno gareggiato, con lo 0,13% di questi soppressi con eutanasia”.

Tuttavia il dato di 69029 si riferisce agli iscritti alle gare e non a singoli greyhound. Secondo i dati pubblicati in precedenza dal GRI il numero di greyhound presenti nella “riserva per le gare” è di 4850 esemplari. Ciò significa che la percentuale attuale di greyhound infortunati e soppressi è circa 14 VOLTE SUPERIORE alle stime presentate oggi, pari ad un 5,25% di greyhound infortunati nel 2020 (non lo 0,37% dichiarato dal GRI) e un 1,8% di decessi (non lo 0,13%).

Nel 2020 il peggior cinodromo in termini di incidenti è stato il Kilcohan Park Stadium di Waterford, con 48 infortuni registrati (di cui 10 hanno comportato la morte del cane). Il secondo peggiore è stato Tralee con 29 infortuni, Galway con 22 e Limerick con 21. Questi includono incidenti a garretti, polsi, zampe anteriori e posteriori, anche, collo, spalle, schiena, coda, tendini/muscoli e dita.

Il cinodromo con il più alto numero di decessi è stato Mullingar con 12 greyhound “soppressi dal veterinario a bordo pista”. A seguire c’è Waterford con 10 decessi, Youghal e Curraheen Park con 9 e Thurles con 8.

Il cinodromo con la più alta percentuale di cani soppressi è stato quello di Youghal dove l’82% dei greyhound infortunati non è riuscito a sopravvivere (11 infortunati e 9 uccisi). A seguire c’è Thurles con il 73% (11 infortuni e 8 decessi) e Newbridge con il 67% (9 infortuni e 6 soppressioni).

Va notato che le statistiche del GRI fanno riferimento solo ad infortuni e decessi avvenuti nei cinodromi e non tengono conto dei greyhound feriti e successivamente soppressi altrove.

I dati sui cinodromi rappresentano solo la punta dell’iceberg. Come rivelato dal documentario della RTE vincitore di premi “Greyhounds running for their lives”, migliaia di greyhound vengono uccisi ogni anno semplicemente perché non corrono abbastanza veloce. Nel reportage ci sono scene agghiaccianti di cani consegnati ad un mattatoio dove vengono soppressi con un colpo di pistola alla testa e poi gettati come spazzatura in una fossa. Addirittura si vede un cane a cui era stato appena sparato contorcersi in agonia mentre il suo proprietario senza cuore si allontana in auto:

https://www.youtube.com/watch?v=ZYTb2qBjlMM

Una relazione incriminante che l’Irish Greyhound Board ha cercato di nascondere ha rivelato che ogni anno vengono uccisi circa 6000 greyhound perché non soddisfano le aspettative di allevatori e proprietari. La relazione stimava che, per esempio, nel 2013, 2014 e 2015 sarebbero stati abbattuti  un totale di 17962 greyhound per ragioni come “incapacità di produrre tempi di qualifica”, “incapacità di produrre tempi di gara attesi” e per “declino inaccettabile nelle performance in pista”.

Quanti altri cani dovranno soffrire e morire prima che il Governo irlandese smetta di finanziare con denaro pubblico questa industria orribile affinché non vada a fondo? Un sondaggio d’opinione commissionato dall’Irish Counsil Against Blood Sports conferma che i 2/3 della popolazione vorrebbe la sospensione immediata di questi fondi, mentre le petizioni che chiedono al governo di porre fine ai finanziamenti hanno raccolto più di 400.000 firme.

ACTION ALERT

BASTA FINANZIAMENTI PUBBLICI AL GREYHOUND RACING

Per il 2021 sono stati destinati al greyhound racing altri 19,2 milioni di € dei già scarsi fondi pubblici disponibili. Dal 2001 il greyhound racing ha ricevuto più di 250 milioni di € di denaro dei contribuenti. Contattate i vostri rappresentanti in parlamento per esortarli ad opporsi a questo finanziamento.

Visitate il sito web del Parlamento irlandese per i contatti dei deputati: https://www.oireachtas.ie/en/members/tds/…

Chiediamo ai leader dei vari partiti di fermare i finanziamenti e vietare il greyhound racing

INFORTUNI E DECESSI DI GREYHOUND INJURIES NEI CINODROMI IRLANDESI (2020)

Clonmel: 11 injuries, 3 deaths
Curraheen Park: 18 injuries, 9 deaths
Dundalk: 10 injuries, 1 death
Enniscorthy: 15 injuries, 6 deaths
Galway: 22 injuries, 6 deaths
Kilkenny: 11 injuries, 3 deaths
Limerick: 21 injuries, 4 deaths
Longford: 2 injuries, 1 death
Mullingar: 19 injuries, 12 deaths
Newbridge: 9 injuries, 6 deaths
Shelbourne Park: 18 injuries, 3 deaths
Thurles: 11 injuries, 8 deaths
Tralee: 29 injuries, 7 deaths
Waterford: 48 injuries, 10 deaths
Youghal: 11 injuries, 9 deaths

Total 255 infortuni, 88 decessi + 2 fatalità di gara

Firmate e condividete queste petizioni:

Al Governo irlandese: Basta dare milioni di euro al greyhound racing
https://www.change.org/p/irish-government-stop-giving-milli…

Basta sostenere l’industria crudele del greyhound racing

https://www.change.org/p/stop-supporting-the-cruel-greyhoun…

Gaelic Athletic Association: basta alle raccolte fondi organizzate nei cinodromi
https://www.change.org/p/gaa-stop-club-fundraisers-at-greyh…

Chiediamo a Gain Pet Nutrition di non sponsorizzare più il greyhound racing
https://www.change.org/p/jimtracy-glanbia-ie-tell-gain-pet-…

Dal 2001 il governo irlandese stanzia per il greyhound racing questi fondi:

2001 €11,777,583
2002 €13,613,163
2003 €12,837,200
2004 €13,382,800
2005 €13,670,000
2006 €14,012,000
2007 €14,572,000
2008 €15,257,000
2009 €13,625,600
2010 €11,852,800
2011 €11,460,000
2012 €11,258,000
2013 €11,004,000
2014 €10,844,000
2015 €13,600,000
2016 €14,800,000
2017 €16,000,000
2018 €16,000,000
2019 €16,800,000
2020 €16,800,000
2021 €19,200,000

Totale: €292 Milioni (€0,292 miliardi)

Fonte: Ministero dell’Agricoltura

Guardate il documentario della RTE vincitore di premi “Greyhounds Running For Their Lives” qui 

 

Post originale di BanBloodSports
https://www.facebook.com/banbloodsports/posts/3614833291965536

©Petlevrieri 

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Presidente e socio fondatore di Pet levrieri dalla data di fondazione. Nella vita svolge la professione di psicologa e psicoterapeuta e di formatrice. E’ laureata in filosofia e in psicologia. Per crescita personale si è formata e diplomata come educatrice cinofila presso la scuola SIUA. Ha svolto il corso professionalizzante per la gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti, organizzato da Pet Detective. Ha iniziato a scoprire quello che accade ai greyhound nel racing in seguito all’adozione della sua prima grey, Silky, nel 2008. Da qui il suo impegno civile antiracing e anticaccia in difesa dei greyhound, dei galgo e dei lurcher. Sposata con Massimo Greco, altro socio fondatore di Pet levrieri, condivide con lui questo impegno.

Insieme condividono la loro vita con un gruppo di levrieri rescue e una segugia. Svolge questo ruolo in maniera totalmente gratuita.

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Vice presidente di Pet levrieri. Nella vita è Direttore delle Risorse Umane di una multinazionale del settore IT. 
Per passione personale nel 2020 ha conseguito il titolo di educatore cinofilo presso la scuola cinofila Il Mio Cane.
Ha partecipato al corso di gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti organizzato da Pet Detective.
Nel marzo 2014 adotta “per caso” Sandy, greyhound irlandese, e scopre la dura realtà dei levrieri sfruttati nelle corse e nella caccia decidendo così di impegnarsi concretamente nell’Associazione.
Coordina il gruppo di ricerca dei levrieri smarriti, è membro del Gruppo Adozioni e partecipa come portavoce di Pet levrieri ad eventi di informazione e divulgazione delle attività dell’associazione. 
Vive tra Milano e la Valsassina con il marito Massimiliano, ha due figli ormai adulti, Giorgia e Marco, e tre lurcher irlandesi: Robin, Coco e Lucy – e Sandy sempre nel cuore.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri a titolo assolutamente gratuito.
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Vice Presidente e socio fondatore di Pet levrieri, laureata in scienze politiche internazionali, gestisce un’impresa di consulenze turistiche. In Pet Levrieri si occupa in particolare delle relazioni con la Spagna e dei profili dei galgo e si reca più volte all’anno nei rifugi spagnoli per conoscere i cani e stilarne i profili. Fa parte del team che amministra sito e pagine Fb dell’associazione.
Ha adottato la galga Debra nel 2011. Venire a contatto con la realtà dei levrieri rescue l’ha spinta ad approfondire il discorso e a impegnarsi attivamente a favore dei grey, galgo e lurcher sfruttati e maltrattati in tutto il mondo. Oltre a Debra vive con due cani meticci, salvati da situazioni di abbandono.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo e socio fondatore di Per levrieri, dove si occupa dell’organizzazione logistica degli eventi e del merchandising. Nella vita è titolare di un laboratorio odontotecnico dal 1990. Da sempre appassionato di cani, il suo primo cane è stato un setter irlandese. Sposato con Marianna Capurso, anche lei socia fondatrice di Pet levrieri, condivide con lei l’impegno antirancing e anticaccia in difesa dei levrieri. Accanto al presidente di Pet levrieri, ha partecipato alla prima conferenza mondiale sui greyhound in Florida nel 2016. Ha partecipato a molti corsi organizzati da Think Dog e Siua. Perle è stata la sua prima greyhound. Nella sua vita ora ci sono Peig e Inta, due lurcher, e Karim, greyhound salvato dal cinodromo di Macao, e Ricky, un pinscher, che è la mascotte di tutto il gruppo. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo di Pet levrieri. Nella vita è una pasticciera. Dal 2014 a seguito dell’adozione di Rosie, una greyhound irlandese ha conosciuto la realtà dello sfruttamento dei levrieri. Da qui l’impegno in associazione. Coordina il gruppo facebook di Pet levrieri, gestisce il canale istituzionale Twitter, ed è membro del gruppo adozioni. Condivide la vita con il compagno Stefano, socio e volontario di Pet levrieri, James greyhound salvato in Irlanda e Jasmine greyhound sopravvissuta al cinodromo di Macao, nel cuore portano Rosie e Mags greyhound salvate in Irlanda. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Socio fondatore di Pet levrieri, si è occupato in associazione, a titolo puramente gratuito, di trasporti, rapporti con le autorità veterinarie e della comunicazione esterna, curando numerosi articoli sulla situazione dei greyhound e dei galgo nel mondo. Ha partecipato a numerose manifestazioni antiracing in Irlanda e Gran Bretagna. Dal 2022 fa parte del Board di GREY2K USA Worldwide, la più importante organizzazione antiracing mondiale. 
Laureato in filosofia e in Psicologia della comunicazione, insegna filosofia e storia nella scuola superiore di secondo grado; per crescita personale si è formato e diplomato come educatore cinofilo presso la scuola SIUA. 
Appassionato di musica, in particolare rock e irlandese, dal 2008 condivide le sue giornate, insieme alla moglie Stefania Traini, con levrieri rescue e un “pizzico” di segugi. Perché nella varietà si fanno più esperienze.
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Membro del consiglio direttivo di Pet Levrieri.
Dopo il liceo linguistico inizia a lavorare in banca ma dopo la nascita della terza figlia decide di volersi dedicare esclusivamente alla sua numerosa famiglia.
Il suo primo cane è stato Otello, un mix labrador-alano, poi è arrivata Gina, un bovaro svizzero.
Viene a conoscenza dello sfruttamento dei levrieri per caso attraverso un articolo trovato in rete e nel novembre 2015 partecipa ad un arrivo di Galgo di Pet Levrieri. Christa, una galga ancora senza famiglia, si butta tra le sue braccia per farsi coccolare. Dieci giorni dopo andrà a prenderla presso la famiglia foster e la porterà a casa. Da questo incontro speciale nasce il suo impegno concreto all’interno dell’Associazione.
Fa parte del gruppo adozioni e si occupa prevalentemente delle richieste estere (Svizzera, Austria, Germania).
A settembre 2018 si reca, insieme a Stefania Traini, a Macau per fotografare e stilare i profili dei cani che verranno in Italia. Qui, incrocia lo sguardo di Tamoko, che decide di adottare appena sarà pronto per il volo che lo porterà a Milano.
Vive a Lugano, Svizzera, con il marito Andrea e i figli Giulia, Alyssa, Cecilia e Tommaso. Membri della numerosa famiglia, oltre a Tamoko, sono anche Harry e Bob, lurcher irlandesi e Paco un meticcio salvato dalle strade di Napoli.
Ama trascorrere le giornate tra montagne e boschi oppure con un bel libro in mano.
Svolge i suoi incarichi in Pet Levrieri in maniera totalmente gratuita.
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