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Il mondo oscuro delle corse coi levrieri in Portogallo: maltrattamento, doping, abbandono e morte

Anche in Portogallo esistono e si stanno diffondendo le corse con i greyhound e con i galgo con tutti i problemi che sono connessi con questa pratica in tutti i paesi in cui è legale o tollerata: l’aumento del numero dei cani abbandonati, l’uso di strumenti di allenamento coercitivi, come le scosse elettriche.

Cristina Goncalo, presidente dell’associazione KATEFRIENDS, racconta 

 la maggior parte di loro arriva sempre terrorizzato, a tal punto da non farsi neanche accarezzare a meno che non siano già molto debilitati. Presentano sempre cicatrici sul muso a causa delle museruole, e intorno al collo, dovute all’estrazione dei microchip. Quando vengono attaccati al guinzaglio sembrano dei soldati. Non strattonano, si fermano quando gli viene detto e tengono sempre lo sguardo a terra. Possiedono una struttura muscolare estremamente sviluppata principalmente nella zona del petto e delle zampe posteriori dove solitamente il manto è rado a causa di un macchinario utilizzato durante gli allenamenti che li obbliga a correre o camminare in tondo. ”

E aggiunge: 

“Dobbiamo capire che si tratta soprattutto di un business. Se le corse finissero, allora non ci sarebbe la necessità di far riprodurre i levrieri in questo modo assurdo, tenendone solo uno o due e regalando gli altri cuccioli.”

Anche questa settimana è andata in soccorso di una cucciolata salvata da una signora che ha portato via i cani da un addestratore che stava per ucciderli. Quotidianamente Cristina riceve richieste di aiuto per cuccioli ma sopratutto per cani ormai “in pensione”, ovvero quei cani ancora giovani ma che dopo la procreazione o la donazione di sangue rappresentano solo un costo per l’addestratore, che decide di abbandonarli…”

Di seguito la traduzione dell’articolo pubblicato da Publico. 

Un picnic ad alta velocità : il rettilineo finale della corsa dei levrieri 

Il campionato nazionale si terrà come ogni anno nei weekend da Febbraio a Settembre. Dopo testimonianze di allenamenti intensi, casi di abbandono e condizioni indegne, il partito PAN vuole proibire lo sport amatoriale. I partecipanti si difendono: “stanno solo protestando come si fa già in altri paesi.”

La pista è stata allestita di fronte ad un terreno dissestato davanti alla chiesa de Nine, nella regione di Familicao. Buona parte continua ad essere irregolare, ma per i restanti 190 metri la superficie è perfettamente liscia grazie al grande sforzo di Heldere Russo. “Non volevo che nessuno dei levrieri iscritti alla corsa, compresi i miei, subissero un infortunio” – dichiara.

Inizia presto la domenica a due velocità; prima ancora che le campane ritocchino le dieci, tutti gli “atleti” – come vengono definiti –  iniziano ad arrivare nei loro rimorchi, che indicano a grandi lettere cosa trasportano, “levrieri da corsa”, e dai quali i cani usciranno solamente per correre.

Ma se in pista il ritmo è frenetico, in mezzo alla folla che si riunisce per assistere allo spettacolo si respira un atmosfera da domenica di un normale picnic in famiglia.

Dal portabagagli delle auto escono ombrelloni, tavoli e sedie, pranzi al sacco, frigoriferi e fornellini a gas. Poco distante da li, vengono accuratamente disposte ciotole con acqua e bacinelle colme di acqua ossigenata e Betadine, pronte per disinfettare le ferite e le zampe di questi cani che raggiungono 60 km orari: uno sprint alla caccia di una lepre che non prenderanno mai.



La sfida che occupa l’intera giornata di chi gareggia con il cane più veloce, oggi è in ritardo. La colpa è della fila creatasi allo stand delle iscrizioni, gestito dall’associazione di levrieri e greyhound del nord.

Per partecipare è obbligatorio che i Galgueros (come vengono chiamati gli addestratori di levrieri in Portogallo) provino che i loro cani siano in perfetta forma fisica e che possiedano tutta la documentazione in regola, mostrando la certificazione di iscrizione come soci delle varie associazioni e della giunta, e che tutte le vaccinazioni siano aggiornate. Inoltre si devono pagare 10 euro per l’iscrizione di ogni cane.“Ho già visto persone tornare a casa senza poter partecipare perché non avevano la documentazione necessaria in regola “ – racconta Helder.

La musica si ferma. Una voce all’altoparlante chiede ai partecipanti di prestare attenzione ai nomi che verranno chiamati man a mano. Ogni “guinzaglio,” viene raggruppato in squadre da sei e divisi per classi: cuccioli, adulti, importati (solitamente dall’Irlanda). Madonna, Mogly,  Trovao, Dubai, Chone, Musazinha.

Helder Russo spiega che tutti cani del suo canile Russiforever portano un nome che finisce con il comune diminutivo portoghese inho o inha. Tutti i suoi cani sono stati o sono attualmente levrieri da competizione, sia i quattro che regolarmente porta in gara ogni domenica, le due cagne che ormai non gareggiano più e alloggiano nel canile vicino, che il più giovane del gruppo che a breve inizierà il suo addestramento. All’energico cucciolo dagli occhi blu e dal manto color argento, ha voluto dare il nome di coracaonzinho, piccolo cuore, come buon auspicio. Lo stesso nome che dette a l’unico campione che gli ha fatto vincere il campionato del nord nel 2016, nella categoria cuccioli.

“Dopo quella vittoria non ha più corso a causa di alcune lesioni alle articolazioni che si infiammavano” – lamenta Helder. Se ne è occupato per i successivi due mesi quando poi ha deciso di affidarlo a una persona di fiducia per lasciarlo libero di correre in un maneggio con i cavalli. 

“Purtroppo non è la scelta più comune tra i galgueros che non hanno più bisogno dei loro cani” ci spiega Cristina Goncalo, che si occupa di una decina di adozioni di levrieri al mese, tutti provenienti dal mondo delle corse.



Spiega infatti:

“I segnali sono sempre gli stessi” spiega “ la maggior parte di loro arriva sempre terrorizzato, a tal punto da non farsi neanche accarezzare a meno che non siano già molto debilitati. Presentano sempre cicatrici sul muso a causa delle museruole, e intorno al collo, dovute all’estrazione dei microchip. Quando vengono attaccati al guinzaglio sembrano dei soldati. Non strattonano, si fermano quando gli viene detto e tengono sempre lo sguardo a terra. Possiedono una struttura muscolare estremamente sviluppata principalmente nella zona del petto e delle zampe posteriori dove solitamente il manto è rado a causa di un macchinario utilizzato durante gli allenamenti che li obbliga a correre o camminare in tondo. ”


Grazie alla KATEFRIENDS (https://www.katefriends.org) associazione che notoriamente da ormai nove anni aiuta a combattere l’abbandono dei levrieri e promuove la loro riabilitazione e adozione, Cristina riesce a farci vedere anche l’altra faccia della medaglia delle gare in cui questi animali sono costretti a correre.

“Dobbiamo capire che si tratta soprattutto di un business. Se le corse finissero,allora non ci sarebbe la necessità di far riprodurre i levrieri in questo modo assurdo, tenendone solo uno o due e regalando gli altri cuccioli.”

Anche questa settimana è andata in soccorso di una cucciolata salvata da una signora che ha portato via i cani da un addestratore che stava per ucciderli. Quotidianamente Cristina riceve richieste di aiuto per cuccioli ma sopratutto per cani ormai “in pensione”, ovvero quei cani ancora giovani ma che dopo la procreazione o la donazione di sangue rappresentano solo un costo per l’addestratore, che decide di abbandonarli perché non ha il coraggio di ucciderli.


La maggior parte delle segnalazioni provengono dalla zona di Alentejo – Beja, Cuba, Elvas, Borba e Reguengos, e sono per lo più fatti da persone che trovano i cani abbandonati per le strade, dalle associazioni, dai canili municipali o addirittura dagli stessi Galgueiros.

“Ci sono molti galgueros che non condividono molte delle crudeli tecniche di addestramento utilizzate, ma che nonostante il loro disappunto non pongono fine alla loro attività con i cani. Helder è un galguero dal 2008, e da allora ha già posseduto dodici o tredici levrieri, dei quali tre o quattro “non erano adatti a correre” spiega. “Cerco di sfruttare al massimo tutte le potenzialità di ogni cane. Sono curati e ben nutriti. Solo quando si infortunano, vengono destinati alla riproduzione e non partecipano più alle competizioni.”



Alla domanda se li considera come cani da compagnia, risponde “ sicuramente più degli altri due meticci che condividono con me il divano di casa anziché dormire in un qualsiasi canile. É una razza molto dolce.”

In totale i suoi levrieri partecipano a 14 gare l’anno, nelle quali corrono dietro alla pelliccia di una lepre trainata da una macchina e sempre meno dietro ad una viva . A volte alcune prove sono gestite dalla GNR – la Guardia Nazionale Repubblicana – e contano la presenza di medici veterinari, mentre altre sono organizzate con il patrocinio delle camere e delle giunte comunali, in questo caso il consiglio comunale di Familicao dichiara di non appoggiare e di essere estranea a questo tipo di eventi. “Le corse dei levrieri non fanno parte della tradizione del nostro consiglio, ad eccezione di quelle tenute nel contesto della riproduzione storica durante il periodo delle feste Antoninas” – ha risposto un fonte dell’ufficio che si occupa della comunicazione.

In questa corsa nessuno dei cani che sono stati portati da Helder riuscirà a vincere il premio in palio di 100 euro. Il punteggio che otterranno servirà per il campionato annuale, che si disputa ed è organizzato a livello nazionale, con gare che partono da Gennaio fino alla fine di Settembre. Ma questa oscura previsione non sembrerebbe fare ombra sulla soleggiata domenica di gara. “Partecipo alle gare perché mi piace il tipo di convivialità. É molto piacevole ed è una bellissima giornata. Gli animali adorano correre e non sono assolutamente costretti a farlo. Vorrei che questi eventi non finissero mai.”

Sorride quando gli viene chiesto degli allenamenti: “Per me sono una passeggiata” conosce persone che usano o hanno usato macchinari durante gli addestramenti e condanna il doping sui cani. “In passato erano metodi utilizzati perché si nutrivano i cani con gli avanzi e di conseguenza durante le performance non rendevano al massimo; ma ormai questa pratica non è più in uso. Oggi giorno gli addestratori optano più per una buona alimentazione dei cani integrata solamente da qualche vitamina.”

 

Nel 2017 tracce di benzoilecgonina, un metabolita primario della cocaina, sono state trovate nelle urine di Colbrien Hero, il vincitore di una delle più prestigiose competizioni di greyhound  Quando si citano casi come questo Helder ci tiene a specificare che si tratta di episodi legati ad alcuni paesi, dove la gare dei levrieri sono veri e propri lavori per alcuni addestratori e i premi in palio ammontano a cifre elevate proprio per questo motivo. “Noi invece lo facciamo per passione, noi riuscirei mai a farne solamente un lavoro. Vi ho aperto le porte del mio canile e scommetto che almeno altri 30 addestratori farebbero lo stesso, nessuno ha niente da nascondere.”

Sono ormai cinque anni che organizza competizioni a Nine, questa è la prima di quest’anno. Se il progetto di legge del PAN – Pessoas-Animais-Natureza- verrà approvato, organizzando una gara Russo potrebbe essere sanzionato con una multa o addirittura due anni di prigione. La stessa potrebbe essere applicata a chi promuove le corse, vende i biglietti o mette a disposizione installazioni o materiali. Anche solo la partecipazione potrebbe portare ad una pena fino ad un anno di carcere.

Per firmare la petizione: 
https://www.petlevrieri.it/news-su-pet-levrieri/firmate-e-divulgate-la-petizione-per-vietare-le-corse-coi-galgo-e-grey-in-portogallo/

Lo scopo del partito è quello di proibire le corse di cani in tutto il Portogallo. Dichiarano che la federazione dell’attività sportiva, rientra nello spettro delle attività che sfruttano gli animali, sottoponendoli a allenamenti particolarmente intensi, oltre all’abbandono e alle condizioni di vita indegne. Ricordano che questa attività è già stata abolita in diversi paesi del mondo, anche in quelli dove veniva considerata uno sport professionale, difendendo l’idea che anche il Portogallo non è esente dalla contestazione e dalla forte indignazione sociale riscontrata per questa pratica.

Stranamente, davanti a questa notizia, le prime parole di Helder sono di soddisfazione. “Finalmente si sono pronunciati, non aspettavo altro.” Proprio per queste dichiarazioni il presidente dell’associazione di Galgueiros e Lebreiros del Nord e della Federazione Nazionale con sede a Villa do Conde, ha deciso di presenziare alla prossima competizione, dichiarandosi pronto a ricevere i manifestanti che protestano contro l’evento. “Appena i cani usciranno dai rimorchi e inizieranno ad abbaiare non si sentiranno più le grida di protesta.” afferma.

IL PAN VUOLE PROIBIRE LE CORSE DI CANI IN PORTOGALLO

Con l’aiuto di Cristina Goncalo, la quale ha già partecipato come ospite del PAN nell’assemblea della repubblica, da ormai più di due anni il partito ha lanciato una petizione per dichiarare la pratica illegale, visto il lamentevole, vergognoso e crudele processo di selezione, mantenimento, addestramento e destino che i levrieri sono costretti a sopportare. Nel 2016 a seguito di un reportage della rivista Visao, il PAN ha interrogato per ben due volte il ministero dell’ agricoltura, delle foreste e dello sviluppo rurale (MADFR), sui temi della legalità delle piste e delle corse e sul “pensionamento” dei cani in questa attività, ma anche sull’esistenza di azioni di ispezione e sulle condizioni di salute dei cani messi al mondo con il solo scopo di correre.

Sfortunatamente tutte queste domande non hanno trovato alcuna risposta da parte del ministero, ma solo un chiarimento da parte di questo che afferma di non essere a conoscenza di questo tipi di corse, nonostante molti eventi includono la partecipazione di alcuni segretari di stato del ministero.

Per Cristina Rodrigues, membro della commissione politica nazionale del PAN,

l’atteggiamento di negazionismo denota l’irresponsabilità di un ente che dovrebbe tutelare quest’area. In questo modo il problema non solo non viene preso in considerazione, ma addirittura sminuito.”
Ad esempio diventa quasi impossibile riuscire a capire quanti cani sono coinvolti in questo tipo di attività. “Ciò dimostra che il nostro paese ha bisogno di un ente che si occupi realmente della protezione e del benessere degli animali, di modo che cada la visione utilitaristica che il governo e questo ministero dà dei cani.”

Articolo originale 

publico.pt/reportagem/um-piquenique-veloz-corridas-de-galgos-podem-estar-na-recta-final-1867891

©Petlevrieri 

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Presidente e socio fondatore di Pet levrieri dalla data di fondazione. Nella vita svolge la professione di psicologa e psicoterapeuta e di formatrice. E’ laureata in filosofia e in psicologia. Per crescita personale si è formata e diplomata come educatrice cinofila presso la scuola SIUA. Ha svolto il corso professionalizzante per la gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti, organizzato da Pet Detective. Ha iniziato a scoprire quello che accade ai greyhound nel racing in seguito all’adozione della sua prima grey, Silky, nel 2008. Da qui il suo impegno civile antiracing e anticaccia in difesa dei greyhound, dei galgo e dei lurcher. Sposata con Massimo Greco, altro socio fondatore di Pet levrieri, condivide con lui questo impegno.

Insieme condividono la loro vita con un gruppo di levrieri rescue e una segugia. Svolge questo ruolo in maniera totalmente gratuita.

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Vice presidente di Pet levrieri. Nella vita è Direttore delle Risorse Umane di una multinazionale del settore IT. 
Per passione personale nel 2020 ha conseguito il titolo di educatore cinofilo presso la scuola cinofila Il Mio Cane.
Ha partecipato al corso di gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti organizzato da Pet Detective.
Nel marzo 2014 adotta “per caso” Sandy, greyhound irlandese, e scopre la dura realtà dei levrieri sfruttati nelle corse e nella caccia decidendo così di impegnarsi concretamente nell’Associazione.
Coordina il gruppo di ricerca dei levrieri smarriti, è membro del Gruppo Adozioni e partecipa come portavoce di Pet levrieri ad eventi di informazione e divulgazione delle attività dell’associazione. 
Vive tra Milano e la Valsassina con il marito Massimiliano, ha due figli ormai adulti, Giorgia e Marco, e tre lurcher irlandesi: Robin, Coco e Lucy – e Sandy sempre nel cuore.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri a titolo assolutamente gratuito.
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Vice Presidente e socio fondatore di Pet levrieri, laureata in scienze politiche internazionali, gestisce un’impresa di consulenze turistiche. In Pet Levrieri si occupa in particolare delle relazioni con la Spagna e dei profili dei galgo e si reca più volte all’anno nei rifugi spagnoli per conoscere i cani e stilarne i profili. Fa parte del team che amministra sito e pagine Fb dell’associazione.
Ha adottato la galga Debra nel 2011. Venire a contatto con la realtà dei levrieri rescue l’ha spinta ad approfondire il discorso e a impegnarsi attivamente a favore dei grey, galgo e lurcher sfruttati e maltrattati in tutto il mondo. Oltre a Debra vive con due cani meticci, salvati da situazioni di abbandono.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo e socio fondatore di Per levrieri, dove si occupa dell’organizzazione logistica degli eventi e del merchandising. Nella vita è titolare di un laboratorio odontotecnico dal 1990. Da sempre appassionato di cani, il suo primo cane è stato un setter irlandese. Sposato con Marianna Capurso, anche lei socia fondatrice di Pet levrieri, condivide con lei l’impegno antirancing e anticaccia in difesa dei levrieri. Accanto al presidente di Pet levrieri, ha partecipato alla prima conferenza mondiale sui greyhound in Florida nel 2016. Ha partecipato a molti corsi organizzati da Think Dog e Siua. Perle è stata la sua prima greyhound. Nella sua vita ora ci sono Peig e Inta, due lurcher, e Karim, greyhound salvato dal cinodromo di Macao, e Ricky, un pinscher, che è la mascotte di tutto il gruppo. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo di Pet levrieri. Nella vita è una pasticciera. Dal 2014 a seguito dell’adozione di Rosie, una greyhound irlandese ha conosciuto la realtà dello sfruttamento dei levrieri. Da qui l’impegno in associazione. Coordina il gruppo facebook di Pet levrieri, gestisce il canale istituzionale Twitter, ed è membro del gruppo adozioni. Condivide la vita con il compagno Stefano, socio e volontario di Pet levrieri, James greyhound salvato in Irlanda e Jasmine greyhound sopravvissuta al cinodromo di Macao, nel cuore portano Rosie e Mags greyhound salvate in Irlanda. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Socio fondatore di Pet levrieri, si è occupato in associazione, a titolo puramente gratuito, di trasporti, rapporti con le autorità veterinarie e della comunicazione esterna, curando numerosi articoli sulla situazione dei greyhound e dei galgo nel mondo. Ha partecipato a numerose manifestazioni antiracing in Irlanda e Gran Bretagna. Dal 2022 fa parte del Board di GREY2K USA Worldwide, la più importante organizzazione antiracing mondiale. 
Laureato in filosofia e in Psicologia della comunicazione, insegna filosofia e storia nella scuola superiore di secondo grado; per crescita personale si è formato e diplomato come educatore cinofilo presso la scuola SIUA. 
Appassionato di musica, in particolare rock e irlandese, dal 2008 condivide le sue giornate, insieme alla moglie Stefania Traini, con levrieri rescue e un “pizzico” di segugi. Perché nella varietà si fanno più esperienze.
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Membro del consiglio direttivo di Pet Levrieri.
Dopo il liceo linguistico inizia a lavorare in banca ma dopo la nascita della terza figlia decide di volersi dedicare esclusivamente alla sua numerosa famiglia.
Il suo primo cane è stato Otello, un mix labrador-alano, poi è arrivata Gina, un bovaro svizzero.
Viene a conoscenza dello sfruttamento dei levrieri per caso attraverso un articolo trovato in rete e nel novembre 2015 partecipa ad un arrivo di Galgo di Pet Levrieri. Christa, una galga ancora senza famiglia, si butta tra le sue braccia per farsi coccolare. Dieci giorni dopo andrà a prenderla presso la famiglia foster e la porterà a casa. Da questo incontro speciale nasce il suo impegno concreto all’interno dell’Associazione.
Fa parte del gruppo adozioni e si occupa prevalentemente delle richieste estere (Svizzera, Austria, Germania).
A settembre 2018 si reca, insieme a Stefania Traini, a Macau per fotografare e stilare i profili dei cani che verranno in Italia. Qui, incrocia lo sguardo di Tamoko, che decide di adottare appena sarà pronto per il volo che lo porterà a Milano.
Vive a Lugano, Svizzera, con il marito Andrea e i figli Giulia, Alyssa, Cecilia e Tommaso. Membri della numerosa famiglia, oltre a Tamoko, sono anche Harry e Bob, lurcher irlandesi e Paco un meticcio salvato dalle strade di Napoli.
Ama trascorrere le giornate tra montagne e boschi oppure con un bel libro in mano.
Svolge i suoi incarichi in Pet Levrieri in maniera totalmente gratuita.
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