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Il greyhound Racing è ormai qualcosa che fa parte del passato. Ecco perchè la Florida invece continua a mantenerlo vivo.

PALM BEACH, Florida. Durante la terza gara presso il Palm Club Kennel Club, un elegante grey nero chiamato Atascocita Laden  all’inizio della 545° yard ha iniziato a volare in uno sprint finale che lo ha portato ad una vittoria decisiva. Non c’era nulla di sorprendente in tutto ciò: Atascocita Laden era un favorito, e gli scommettitori lo avevano scelto per riempirsi le tasche di soldi. Alcuni americani, però, si sorprendono del fatto che queste corse esistano ancora. 40 stati hanno rinunciato e messo fuori legge il Greyhound Racing, soprattutto per quello che significa: crudeltà e morte dei cani. Ad oggi, negli Stati Uniti rimangono attive solo 19 piste dove si praticano le corse. Ma la Florida è una eccezione. Lo Stato ospita ben 12 del totale delle piste sopracitate, dove anche se i grey corrono i profitti diminuiscono infatti quando Atascocita Laden ha attraversato la linea di traguardo, in pista c’erano solo circa 20 spettatori . Il Kennel Club Palm Beach insieme ad altri, perdono complessivamente circa 30 milioni di dollari ogni anno , stando ai rendiconti finanziari che sono tenuti a presentare allo Stato. Questa è una situazione “nebulosa”  ed è il risultato di una “strana piega” nella legge della Florida che richiede che le piste (delle corse dei cani) siano di supporto ospitando le sale da gioco altamente lucrative. Il legislatore della Florida, che cercava di limitare il numero delle sale da gioco in tutto il paese, ha approvato nel 1997 un statuto che prevedeva licenze solo per le strutture di scommesse già esistenti “pari-mutuel”: corse dei cavalli,  jai alai  anche corse dei cani. Il risultato è che i circa 7.000 greyhounds che corrono in Florida,  servono solo per mantenere i tavoli da poker a pieno regime. In questi giorni, il Palm Beach Kennel Club – un complesso lussuoso che presenta anche trasmissioni simultanee di corse di cavalli (tenute altrove), un’enorme sala da poker, due ristoranti e diverse aree ristoro,  offre 15 gare (con greyounds) ogni giorno, ed ulteriori 15 ogni venerdì e sabato sera. La domenica in cui ha corso Atascocita Laden, la tribuna figurava come un vasto mare di sedili vuoti, ma i tavoli da poker invece erano super affollati. Il Greyhound Racing è  “il retaggio di un era depressa che continua ad esistere ancora oggi”, ha dichiarato Carey Theil, Direttore Esecutivo di Grey2K USA Worldwide. “Stiamo vedendo che i cani continuano a soffrire e morire durante le gare nelle piste della Florida “. Negli Stati Uniti, l’importo complessivo delle scommesse  è sceso da 3,5 miliardi di dollari nel 1991 a circa 500 milioni di dollari nel 2014 (secondo una relazione statistica dell’associazione di Racing Commissioners International). Dato l’immediato ritorno di gran parte di questo importo ai giocatori d’azzardo vincenti, sommati ai costi generali,  il Greyhound Racing è diventato una ricetta sicura per perdere denaro. Gli esperti hanno individuato alcuni fattori che hanno causato il declino del settore: nuove forme concorrenziali di gioco o intrattenimento, la mancanza di interesse tra i più giovani e la crescente consapevolezza delle preoccupazioni sul benessere dei cani. I dati statali indicano che in Florida dal 2013 sono morti circa 400 cani e Grey2K USA e molti altri gruppi che si occupano di protezione degli animali, denunciano serie preoccupazioni circa il trattamento dei greyhounds da corsa. Dicono che :
  • i cani rimangono in piccole gabbie per più di 20 ore al giorno;
  • subiscono spesso frequenti lesioni (tra cui traumi testa e gambe rotte);
  • talvolta vengono somministrati farmaci come steroidi anabolizzanti, che possono impedire il normale “calore” nelle femmine.
Ad un trainer della Florida è stata revocata la licenza lo scorso aprile dopo che, cinque dei suoi cani, sono risultati positivi agli esami di doping per cocaina. Jack Cory, il veterano lobbista della Florida Greyhound Association, ha respinto le accuse ed ha detto i cani da corsa “corrono perché amano correre e quindi fanno quello che amano fare”: corrono per due o tre anni e poi vengono adottati ad una famiglia amorevole “. La fine del Greyhound Racing potrebbe avvenire in Florida, ha detto Cory, “ma dovrete passare prima sul mio corpo, morto ed insanguinato”. Nonostante la tendenza nazionale in discesa, ci sono poche indicazioni che farebbero pensare che la fine del Greyhound Racing in Florida sia vicina. Negli ultimi anni, nella legislazione statale sono state proposte diverse leggi il cui fine fosse di separare il Greyhound Racing dal gioco d’azzardo dei Casinò ma non sono riusciti ad avere un sostegno sufficiente (compresa la  sessione tenutasi nel 2017 recentemente completata). Sono stati bloccati da un groviglio di cavilli e di conflitti tra piste ed altre entità pari-mutuel, nonché da potenti influenze  (come la Disney): si teme che qualsiasi cambiamento legislativo potrebbe compromettere l’attività turistica convenzionale. I legislatori hanno un ampio disegno : vorrebbero anche coinvolgere nella legge altri giochi d’azzardo oltre che portare avanti la separazione tra corse e sale da gioco. Ci sarebbe l’opportunità di aggiungere slot machines nelle piste dove corrono i Greyhounds ma siccome logisticamente non sono ben distribuite sul territorio,  ciò significherebbe che solo alcune piste potrebbero far parte di questo disegno. Scommesse: “tutti vogliono ottenere qualcosa, o non vogliono che si ottenga qualcosa”, ha detto il Sen. Dana D. Young, una Repubblicana che ha sponsorizzato una serie di leggi relative ai greyhounds, e una di queste recentemente ha vietato l’uso di steroidi anabolizzanti nelle grey femmine. In Senato tutto si ferma. “La legislazione che regolamenta il gioco è la cosa più difficile che facciamo”. Anche se una legge per separare le piste dalle sale dei giocatori passasse domani, dicono gli esperti, non significherebbe la fine per il Greyhound Racing. La previsione è che alcuni continueranno, in parte, ad assorbire le entrate di tutte le attuali piste. Izzy Havenick, che aiuta a gestire pista e casinò di famiglia, ha detto che sarebbe felice di vedere una regolamentazione che prevedesse l’eliminazione delle corse con i levrieri. Questo permetterebbe alle sue imprese di espandere le sue attività in giochi d’azzardo più redditizi. Ma Havenick ha detto anche che non ha più speranze ed ha perso la fede nel legislatore. “Avremmo bisogno di un emendamento costituzionale a livello di Stato; il tutto probabilmente richiederà circa tre anni per organizzarci”, ha detto Havenick. “Sarebbe un intervento molto costoso e avremmo bisogno del 60% dei Floridiani al voto”. Ma finchè il Legislatore non farà qualcosa, l’unico modo per cambiare la legge in Florida è di contare sul voto del popolo”. “Nel frattempo Atascocita Laden ed altri continueranno a correre”.   Link: https://www.washingtonpost.com/news/animalia/wp/2017/06/16/greyhound-races-are-a-thing-of-the-past-heres-why-florida-still-hasnt-learned-that/?utm_term=.3eb121c5a96a Fonte: Washington Post     © Riproduzione riservata

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Presidente e socio fondatore di Pet levrieri dalla data di fondazione. Nella vita svolge la professione di psicologa e psicoterapeuta e di formatrice. E’ laureata in filosofia e in psicologia. Per crescita personale si è formata e diplomata come educatrice cinofila presso la scuola SIUA. Ha svolto il corso professionalizzante per la gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti, organizzato da Pet Detective. Ha iniziato a scoprire quello che accade ai greyhound nel racing in seguito all’adozione della sua prima grey, Silky, nel 2008. Da qui il suo impegno civile antiracing e anticaccia in difesa dei greyhound, dei galgo e dei lurcher. Sposata con Massimo Greco, altro socio fondatore di Pet levrieri, condivide con lui questo impegno.

Insieme condividono la loro vita con un gruppo di levrieri rescue e una segugia. Svolge questo ruolo in maniera totalmente gratuita.

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Vice presidente di Pet levrieri. Nella vita è Direttore delle Risorse Umane di una multinazionale del settore IT. 
Per passione personale nel 2020 ha conseguito il titolo di educatore cinofilo presso la scuola cinofila Il Mio Cane.
Ha partecipato al corso di gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti organizzato da Pet Detective.
Nel marzo 2014 adotta “per caso” Sandy, greyhound irlandese, e scopre la dura realtà dei levrieri sfruttati nelle corse e nella caccia decidendo così di impegnarsi concretamente nell’Associazione.
Coordina il gruppo di ricerca dei levrieri smarriti, è membro del Gruppo Adozioni e partecipa come portavoce di Pet levrieri ad eventi di informazione e divulgazione delle attività dell’associazione. 
Vive tra Milano e la Valsassina con il marito Massimiliano, ha due figli ormai adulti, Giorgia e Marco, e tre lurcher irlandesi: Robin, Coco e Lucy – e Sandy sempre nel cuore.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri a titolo assolutamente gratuito.
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Vice Presidente e socio fondatore di Pet levrieri, laureata in scienze politiche internazionali, gestisce un’impresa di consulenze turistiche. In Pet Levrieri si occupa in particolare delle relazioni con la Spagna e dei profili dei galgo e si reca più volte all’anno nei rifugi spagnoli per conoscere i cani e stilarne i profili. Fa parte del team che amministra sito e pagine Fb dell’associazione.
Ha adottato la galga Debra nel 2011. Venire a contatto con la realtà dei levrieri rescue l’ha spinta ad approfondire il discorso e a impegnarsi attivamente a favore dei grey, galgo e lurcher sfruttati e maltrattati in tutto il mondo. Oltre a Debra vive con due cani meticci, salvati da situazioni di abbandono.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo e socio fondatore di Per levrieri, dove si occupa dell’organizzazione logistica degli eventi e del merchandising. Nella vita è titolare di un laboratorio odontotecnico dal 1990. Da sempre appassionato di cani, il suo primo cane è stato un setter irlandese. Sposato con Marianna Capurso, anche lei socia fondatrice di Pet levrieri, condivide con lei l’impegno antirancing e anticaccia in difesa dei levrieri. Accanto al presidente di Pet levrieri, ha partecipato alla prima conferenza mondiale sui greyhound in Florida nel 2016. Ha partecipato a molti corsi organizzati da Think Dog e Siua. Perle è stata la sua prima greyhound. Nella sua vita ora ci sono Peig e Inta, due lurcher, e Karim, greyhound salvato dal cinodromo di Macao, e Ricky, un pinscher, che è la mascotte di tutto il gruppo. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo di Pet levrieri. Nella vita è una pasticciera. Dal 2014 a seguito dell’adozione di Rosie, una greyhound irlandese ha conosciuto la realtà dello sfruttamento dei levrieri. Da qui l’impegno in associazione. Coordina il gruppo facebook di Pet levrieri, gestisce il canale istituzionale Twitter, ed è membro del gruppo adozioni. Condivide la vita con il compagno Stefano, socio e volontario di Pet levrieri, James greyhound salvato in Irlanda e Jasmine greyhound sopravvissuta al cinodromo di Macao, nel cuore portano Rosie e Mags greyhound salvate in Irlanda. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Socio fondatore di Pet levrieri, si è occupato in associazione, a titolo puramente gratuito, di trasporti, rapporti con le autorità veterinarie e della comunicazione esterna, curando numerosi articoli sulla situazione dei greyhound e dei galgo nel mondo. Ha partecipato a numerose manifestazioni antiracing in Irlanda e Gran Bretagna. Dal 2022 fa parte del Board di GREY2K USA Worldwide, la più importante organizzazione antiracing mondiale. 
Laureato in filosofia e in Psicologia della comunicazione, insegna filosofia e storia nella scuola superiore di secondo grado; per crescita personale si è formato e diplomato come educatore cinofilo presso la scuola SIUA. 
Appassionato di musica, in particolare rock e irlandese, dal 2008 condivide le sue giornate, insieme alla moglie Stefania Traini, con levrieri rescue e un “pizzico” di segugi. Perché nella varietà si fanno più esperienze.
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Membro del consiglio direttivo di Pet Levrieri.
Dopo il liceo linguistico inizia a lavorare in banca ma dopo la nascita della terza figlia decide di volersi dedicare esclusivamente alla sua numerosa famiglia.
Il suo primo cane è stato Otello, un mix labrador-alano, poi è arrivata Gina, un bovaro svizzero.
Viene a conoscenza dello sfruttamento dei levrieri per caso attraverso un articolo trovato in rete e nel novembre 2015 partecipa ad un arrivo di Galgo di Pet Levrieri. Christa, una galga ancora senza famiglia, si butta tra le sue braccia per farsi coccolare. Dieci giorni dopo andrà a prenderla presso la famiglia foster e la porterà a casa. Da questo incontro speciale nasce il suo impegno concreto all’interno dell’Associazione.
Fa parte del gruppo adozioni e si occupa prevalentemente delle richieste estere (Svizzera, Austria, Germania).
A settembre 2018 si reca, insieme a Stefania Traini, a Macau per fotografare e stilare i profili dei cani che verranno in Italia. Qui, incrocia lo sguardo di Tamoko, che decide di adottare appena sarà pronto per il volo che lo porterà a Milano.
Vive a Lugano, Svizzera, con il marito Andrea e i figli Giulia, Alyssa, Cecilia e Tommaso. Membri della numerosa famiglia, oltre a Tamoko, sono anche Harry e Bob, lurcher irlandesi e Paco un meticcio salvato dalle strade di Napoli.
Ama trascorrere le giornate tra montagne e boschi oppure con un bel libro in mano.
Svolge i suoi incarichi in Pet Levrieri in maniera totalmente gratuita.
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