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Il direttore esecutivo di GREY2K USA: In USA i tempi sono maturi per la fine del greyhound racing

Traduzione dell’articolo The Dog Racing Industry Is Finally Dying In America, scritto da Stephen Messenger. Ringraziamo Giorgia Baiocco per la traduzione.

Il greyhound racing sta morendo finalmente in America.

Le corse dei levrieri sono una delle forme più crudeli di intrattenimento, che comporta per i cani innumerevoli incidenti e la morte sia dentro che fuori dai circuiti.

Ma l’industria delle corse sta a sua volta morendo.

Le corse dei levrieri sono anacronistiche rispetto ai nostri valori attuali e al modo in cui consideriamo i cani oggi, e da un punto di vista economico sono in perdita” queste le parole di Carey Theil, un attivista che si batte contro le corse dei cani. “Io sono convinto che negli Stati Uniti verranno gradualmente abolite. L’unica domanda è in quanto tempo”.

Ad oggi, 39 Stati hanno approvato leggi che proibiscono le corse dei cani sulla base di fondate preoccupazioni in merito al benessere degli animali. Ma il segno più evidente che le corse sono alle fine dei loro giorni viene dagli operatori dei rimanenti circuiti, che affermano che l’industria è in perdita.

La Florida ospita più della metà dei cinodromi nazionali, e le crudeli gare hanno notevolmente perso la loro popolarità, al punto che i proprietari dei cinodromi chiedono di fermare le corse – che costano un sacco di soldi ogni anno. Ma non possono chiudere i loro circuiti perchè una legge del 1997 stabilisce che debbano ospitare lo stesso numero di corse che ospitavano vent’anni fa allo scopo di mantenere profittevoli le loro sale da gioco.

Izzy Havenick gestisce il Naples-Fort Myers Greyhound Track and Poker Room, che fu fondato da suo nonno. Recentemente in un’intervista a Al-Jazeera America ha affermato che ogni corsa che ha luogo nel suo circuito, è in perdita.

“”Siamo legalmente obbligati a mantenere un’attività che perde 2.5 milioni di dollari all’anno” – ha detto Havenick, che ha anche testimoniato il declino delle corse dei cani: “Vent’anni fa il circuito era affollato, ma oggi le persone della mia età non sono interessate a venire in un posto a vedere un animale che corre in circolo”.

Peraltro gli operatori dei cinodromi non sono i soli ad essere colpiti dall’industria in declino. Secondo la ASPCA (American Society for the Prevention of Cruelty to Animals) dal 1990 le imposte e le tasse che la Florida ha incassato dalle corse dei cani sono diminuite del 98%. Lo scorso anno i legislatori non sono riusciti a raggiungere un accordo che avrebbe segnato la fine per l’industria delle corse dei cani, ma il senatore Garret Richter ha ammesso che probabilmente si tratta solo di una questione di tempo prima che ciò accada.

Il senatore repubblicano Richter ha dichiarato al The Tampa Bay Times: “Anche se una completa riforma non è in piano, dobbiamo continuare a cercare di trovare una modo elegante di abbandonare le corse dei levrieri. I rappresentanti di questa industria oggi riconoscono che è uno sport agonizzante.

Altri Stati in cui ancora le corse dei cani sono legali, stanno cercando di chiudere i loro circuiti per l’eccessivo costo che comportano. Una recente indagine commissionata dai legislatori della West Virginia ha evidenziato che la partecipazione del pubblico in alcuni circuiti è crollata del 99% in 30 anni, lasciando un margine estremamente esiguo di guadagno al netto delle imposte.

E’ uno sport che non attrae più molti spettatori … Non possiamo sostenere un’industria che non produce abbastanza denaro per mantenersi” ha dichiarato il senatore della West Virginia, Jeff Kessler al The Wheeling Intelligencer.

Il declino economico delle corse dei cani è solo la punta dell’iceberg, dice Carey Theil, la cui associazione GREY2K USA si sta battendo per la fine di questa pratica negli Stati Uniti.

Mi riferisco all’uso di prassi come la reclusione, il tenere i cani in gabbie di dimensioni appena sufficienti per muoversi, l’utilizzo di steroidi anabolizzanti e le ferite di cui regolarmente soffrono: vediamo zampe rotte, colli rotti, paralisi, etc in questi circuiti.

La fine di questa pratica non avverrà mai abbastanza presto. Secondo un report del News-Press.com, ogni tre giorni un cane è morto in un circuito della Florida solo nel periodo tra Giugno 2013 e Dicembre 2014.

Per sapere cosa potete fare per contribuire alla fine delle corse dei cani una volta e per sempre, visitate il sito di GREY2K USA.

© Riproduzione riservata

Fonte:

https://www.facebook.com/GREY2KUSA/photos/a.102139808353.94418.59572733353/10152681170723354/?type=1&theater

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Presidente e socio fondatore di Pet levrieri dalla data di fondazione. Svolge questo ruolo in maniera totalmente gratuita. Nella vita svolge la professione di psicologa e psicoterapeuta. Per crescita personale si è formata e diplomata come educatrice cinofila presso la scuola SIUA. Ha svolto il corso professionalizzante per la gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti, organizzato da Pet Detective. Ha iniziato a scoprire quello che accade ai greyhound nel racing in seguito all’adozione della sua prima grey, Silky, nel 2008. Da qui il suo impegno civile antiracing e anticaccia in difesa dei greyhound, dei galgo e dei lurcher. Sposata con Massimo Greco, altro socio fondatore di Pet levrieri, condivide con lui questo impegno.
Insieme condividono la loro vita con sette cani, tutti adottati: Cabana, galgo spagnolo, Zen, grey salvato dal cinodromo di Macao, King, grey salvato dal mercato della carne in Cina, Babe, grey irlandese, Barney, grey irlandese, Lucy, grey irlandese, e Adhara, una meticcia. Nel cuore sempre presenti i tre grey Silky, Blackie e Rob, che sono stati straordinari amici e ambasciatori della causa.

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Membro del consiglio direttivo di Pet levrieri. Nella vita è Direttore delle Risorse Umane di una multinazionale del settore IT. Per passione personale a luglio 2020 conseguirà il titolo di educatore cinofilo presso la scuola Il Mio Cane.net. Ha partecipato al corso di gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti organizzato da Pet Detective. Nel marzo 2014 adotta “per caso” Sandy, greyhound irlandese e scopre la dura realtà dei levrieri sfruttati nelle corse e nella caccia decidendo così di impegnarsi concretamente nell’Associazione.
Coordina lo Shop Online, collabora con il gruppo Adozioni nelle visite di pre-affido e nelle attività post-affido, partecipa come portavoce di Pet levrieri ad eventi di informazione e divulgazione delle attività dell’associazione. Vive a Milano con il marito Massimiliano, i figli Giorgia e Marco, la grey Sandy, la lurcher Robin e Yughi, un meticcio di oltre 15 anni. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri a titolo assolutamente gratuito.

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Vice Presidente e socio fondatore di Pet levrieri, laureata in scienze politiche internazionali, gestisce un’impresa di consulenze turistiche. In Pet Levrieri si occupa in particolare delle relazioni con la Spagna e dei profili dei galgo e si reca più volte all’anno nei rifugi spagnoli per conoscere i cani e stilarne i profili. Fa parte del team che amministra sito e pagine Fb dell’associazione.
Ha adottato la galga Debra nel 2011. Venire a contatto con la realtà dei levrieri rescue l’ha spinta ad approfondire il discorso e a impegnarsi attivamente a favore dei grey, galgo e lurcher sfruttati e maltrattati in tutto il mondo. Oltre a Debra vive con due cani meticci, salvati da situazioni di abbandono.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo e socio fondatore di Per levrieri, dove si occupa dell’organizzazione logistica degli eventi e del merchandising. Nella vita è titolare di un laboratorio odontotecnico dal 1990. Da sempre appassionato di cani, il suo primo cane è stato un setter irlandese. Sposato con Marianna Capurso, anche lei socia fondatrice di Pet levrieri, condivide con lei l’impegno antirancing e anticaccia in difesa dei levrieri. Accanto al presidente di Pet levrieri, ha partecipato alla prima conferenza mondiale sui greyhound in Florida nel 2016. Ha partecipato a molti corsi organizzati da Think Dog e Siua. Perle è stata la sua prima greyhound. Nella sua vita ora ci sono Peig e Inta, due lurcher, e Karim, greyhound salvato dal cinodromo di Macao, e Ricky, un pinscher, che è la mascotte di tutto il gruppo. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo di Pet levrieri. Nella vita è una pasticciera. Dal 2014 a seguito dell’adozione di Rosie, una greyhound irlandese ha conosciuto la realtà dello sfruttamento dei levrieri. Da qui l’impegno in associazione. Coordina il gruppo facebook di Pet levrieri, gestisce il canale istituzionale Twitter, ed è membro del gruppo adozioni. Condivide la vita con il compagno Stefano, socio e volontario di Pet levrieri, James greyhound salvato in Irlanda e Jasmine greyhound sopravvissuta al cinodromo di Macao, nel cuore portano Rosie e Mags greyhound salvate in Irlanda. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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