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Gli schiavi segreti dell’industria delle corse

A seguito di una lunga indagine di Greyt Exploitations Ted Jeory del Sunday Express ha scritto un eccellente articolo ‘Dog Kennels bollato come disgustoso” per contribuire a esporre le spaventose condizioni subite dai levrieri da corsa.

I due trainer indagati – Beverly Heaton e Nigel Saunders – sono entrambi sotto contratto per la fornitura di cani per il servizio Bookmakers Greyhound Afternoon Service – BAGS – e anche per le gare serali del cinodromo Belle Vue a Manchester.

I loro canili sono controllati e autorizzati dal Greyhound Board della Gran Bretagna (GBGB).

Gli eventi BAGS si svolgono esclusivamente per trasmettere le gare per i punti scommesse e le scommesse online per fini di gioco. Agli eventi non partecipa il pubblico, ma forniscono il 99% dei finanziamenti del settore per la stima di 2,5 miliardi all’anno di sterline.

I canili sono stati monitorati nei mesi di ottobre e novembre 2011 tra le ore 09:00 e il tramonto, e in una occasione fino alle 22, per osservare le attività quando i trainer tornano dalla pista. Gli investigatori hanno riferito che c’erano solo due addetti presenti in ogni proprietà fino alle 14:00 e i cani erano fatti uscire in un piccolo complesso in cemento o erba per soli 10-15 minuti, mentre i canili venivano puliti.

Gli investigatori hanno visto questa povera femmina ritirata dalle corse, costretta ad una esistenza sterile all’interno di un cubo di cemento senza alcun contatto umano, tranne quando le viene somministrato il cibo. Era gravemente sottopeso, infestata da pulci e in stato pietoso e mostrava scarso interesse per la vita fuori dalla sua casetta in mattoni. Solo una delle migliaia di cani dell’industria delle corse che si sostiene siano tenuti in pensione dal loro allenatore.

Molti cani sono tenuti in capannoni non riscaldati con mattoni vecchi, tetti di lamiera ondulata telonati. Piccoli quadrati ritagliati dalle porte forniscono ai cani la loro unica fonte di luce naturale. Questi cani sono rimasti rinchiusi per più di 23 ore al giorno, con poco più che il suono del loro respiro per confortarli.

I due blocchi di grandi dimensioni sono costruiti in mattoni e lamiera ondulata e hanno poche fonti di luce naturale. In un blocco ci sono solo pochi lucernari, il secondo blocco ha due grandi finestre ma sono state oscurate dall’interno. Le luci elettriche sono accese solo per la pulizia e per rimetterci i cani di ritorno dalle piste, lasciando i cani praticamente al buio per gran parte della giornata.

Mal costruiti e tenuti chiusi con pericolosa rete metallica tagliente e assi di legno graffiate e rosicchiate, queste sono le condizioni offerte in cambio delle migliaia di sterline di profitto che ogni cane genera individualmente per i bookmakers. Non c’è evidenza di riscaldamento o ventilazione meccanica e i cani chiaramente soffrono in un’atmosfera bagnata di urina il cui odore gli investigatori potevano sentire da una distanza di almeno 30 piedi dai canili.

Sul perimetro della proprietà ci sono feci di cani e resti delle lettiere che devono essere scaricati lì da molti anni, con il risultato di un cumulo enorme di rifiuti tossici, una violazione grave della normativa ambientale. Ancora una volta, gli investigatori hanno detto che l’odore esalante dalla massa di rifiuti era putrido.

Tristemente, un teschio di levriero con estesa placca dentale, insieme con vertebre, scapola e ossa degli arti sono stati trovati dagli investigatori alla base del mucchio di feci e resti di lettiera.

Ci sono cani tenuti in ricoveri di lamiera di scadente costruzione o cargo Air Europe privati delle porte. Contenitori per alimenti in plastica blu sono usati come cucce per i cani.

Ci sono altri canili fatti di mattoni senza porte o segni visibili di lettiere, che lasciano un povero cane in cerca del conforto dell’erba fredda umida per dormire. Il piccolo fangoso paddock è disseminato di feci e puzza di urina.

Anche se un blocco del canile era stato dipinto di fresco, le pareti sono macchiate da umidità penetrante e perdite d’acqua dal tetto. La maggior parte dei cani condivide un giaciglio appena abbastanza grande per uno e a Dacent Alonso è stata messa la museruola, anche se è tenuto da solo nella sua gabbia. Per stessa ammissione del proprietario Mrs Heaton, questi cani sono tenuti chiusi nel kennel fino a 23 ore consecutive al giorno.

Feci, lettiere sporca, rifiuti commerciali e casalinghi sono stati bruciati in un grande falò – in violazione della legislazione ambientale. Un reclamo ufficiale sarà sottoposto al Greyhound Board di Gran Bretagna per quanto riguarda la loro persistente incapacità di regolare e far rispettare le proprie norme di corsa con il risultato di un trattamento disumano dei cani e l’inquinamento dell’ambiente.

Dettagli su come aiutare per ottenere la protezione legale per questi cani saranno pubblicati a breve.Clicca qui per avere ulteriori dettagli: the-secret-slaves-how-you-can-help

Link all’articolo originale: greytexploitations.com/resources-and-reports/the-secret-slaves-of-the-dog-racing-industry © Riproduzione riservata

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Presidente e socio fondatore di Pet levrieri dalla data di fondazione. Nella vita svolge la professione di psicologa e psicoterapeuta e di formatrice. E’ laureata in filosofia e in psicologia. Per crescita personale si è formata e diplomata come educatrice cinofila presso la scuola SIUA. Ha svolto il corso professionalizzante per la gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti, organizzato da Pet Detective. Ha iniziato a scoprire quello che accade ai greyhound nel racing in seguito all’adozione della sua prima grey, Silky, nel 2008. Da qui il suo impegno civile antiracing e anticaccia in difesa dei greyhound, dei galgo e dei lurcher. Sposata con Massimo Greco, altro socio fondatore di Pet levrieri, condivide con lui questo impegno.

Insieme condividono la loro vita con un gruppo di levrieri rescue e una segugia. Svolge questo ruolo in maniera totalmente gratuita.

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Vice presidente di Pet levrieri. Nella vita è Direttore delle Risorse Umane di una multinazionale del settore IT. 
Per passione personale nel 2020 ha conseguito il titolo di educatore cinofilo presso la scuola cinofila Il Mio Cane.
Ha partecipato al corso di gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti organizzato da Pet Detective.
Nel marzo 2014 adotta “per caso” Sandy, greyhound irlandese, e scopre la dura realtà dei levrieri sfruttati nelle corse e nella caccia decidendo così di impegnarsi concretamente nell’Associazione.
Coordina il gruppo di ricerca dei levrieri smarriti, è membro del Gruppo Adozioni e partecipa come portavoce di Pet levrieri ad eventi di informazione e divulgazione delle attività dell’associazione. 
Vive tra Milano e la Valsassina con il marito Massimiliano, ha due figli ormai adulti, Giorgia e Marco, e tre lurcher irlandesi: Robin, Coco e Lucy – e Sandy sempre nel cuore.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri a titolo assolutamente gratuito.
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Vice Presidente e socio fondatore di Pet levrieri, laureata in scienze politiche internazionali, gestisce un’impresa di consulenze turistiche. In Pet Levrieri si occupa in particolare delle relazioni con la Spagna e dei profili dei galgo e si reca più volte all’anno nei rifugi spagnoli per conoscere i cani e stilarne i profili. Fa parte del team che amministra sito e pagine Fb dell’associazione.
Ha adottato la galga Debra nel 2011. Venire a contatto con la realtà dei levrieri rescue l’ha spinta ad approfondire il discorso e a impegnarsi attivamente a favore dei grey, galgo e lurcher sfruttati e maltrattati in tutto il mondo. Oltre a Debra vive con due cani meticci, salvati da situazioni di abbandono.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo e socio fondatore di Per levrieri, dove si occupa dell’organizzazione logistica degli eventi e del merchandising. Nella vita è titolare di un laboratorio odontotecnico dal 1990. Da sempre appassionato di cani, il suo primo cane è stato un setter irlandese. Sposato con Marianna Capurso, anche lei socia fondatrice di Pet levrieri, condivide con lei l’impegno antirancing e anticaccia in difesa dei levrieri. Accanto al presidente di Pet levrieri, ha partecipato alla prima conferenza mondiale sui greyhound in Florida nel 2016. Ha partecipato a molti corsi organizzati da Think Dog e Siua. Perle è stata la sua prima greyhound. Nella sua vita ora ci sono Peig e Inta, due lurcher, e Karim, greyhound salvato dal cinodromo di Macao, e Ricky, un pinscher, che è la mascotte di tutto il gruppo. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo di Pet levrieri. Nella vita è una pasticciera. Dal 2014 a seguito dell’adozione di Rosie, una greyhound irlandese ha conosciuto la realtà dello sfruttamento dei levrieri. Da qui l’impegno in associazione. Coordina il gruppo facebook di Pet levrieri, gestisce il canale istituzionale Twitter, ed è membro del gruppo adozioni. Condivide la vita con il compagno Stefano, socio e volontario di Pet levrieri, James greyhound salvato in Irlanda e Jasmine greyhound sopravvissuta al cinodromo di Macao, nel cuore portano Rosie e Mags greyhound salvate in Irlanda. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Socio fondatore di Pet levrieri, si è occupato in associazione, a titolo puramente gratuito, di trasporti, rapporti con le autorità veterinarie e della comunicazione esterna, curando numerosi articoli sulla situazione dei greyhound e dei galgo nel mondo. Ha partecipato a numerose manifestazioni antiracing in Irlanda e Gran Bretagna. Dal 2022 fa parte del Board di GREY2K USA Worldwide, la più importante organizzazione antiracing mondiale. 
Laureato in filosofia e in Psicologia della comunicazione, insegna filosofia e storia nella scuola superiore di secondo grado; per crescita personale si è formato e diplomato come educatore cinofilo presso la scuola SIUA. 
Appassionato di musica, in particolare rock e irlandese, dal 2008 condivide le sue giornate, insieme alla moglie Stefania Traini, con levrieri rescue e un “pizzico” di segugi. Perché nella varietà si fanno più esperienze.
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Membro del consiglio direttivo di Pet Levrieri.
Dopo il liceo linguistico inizia a lavorare in banca ma dopo la nascita della terza figlia decide di volersi dedicare esclusivamente alla sua numerosa famiglia.
Il suo primo cane è stato Otello, un mix labrador-alano, poi è arrivata Gina, un bovaro svizzero.
Viene a conoscenza dello sfruttamento dei levrieri per caso attraverso un articolo trovato in rete e nel novembre 2015 partecipa ad un arrivo di Galgo di Pet Levrieri. Christa, una galga ancora senza famiglia, si butta tra le sue braccia per farsi coccolare. Dieci giorni dopo andrà a prenderla presso la famiglia foster e la porterà a casa. Da questo incontro speciale nasce il suo impegno concreto all’interno dell’Associazione.
Fa parte del gruppo adozioni e si occupa prevalentemente delle richieste estere (Svizzera, Austria, Germania).
A settembre 2018 si reca, insieme a Stefania Traini, a Macau per fotografare e stilare i profili dei cani che verranno in Italia. Qui, incrocia lo sguardo di Tamoko, che decide di adottare appena sarà pronto per il volo che lo porterà a Milano.
Vive a Lugano, Svizzera, con il marito Andrea e i figli Giulia, Alyssa, Cecilia e Tommaso. Membri della numerosa famiglia, oltre a Tamoko, sono anche Harry e Bob, lurcher irlandesi e Paco un meticcio salvato dalle strade di Napoli.
Ama trascorrere le giornate tra montagne e boschi oppure con un bel libro in mano.
Svolge i suoi incarichi in Pet Levrieri in maniera totalmente gratuita.
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