Florida – “Finalmente una vita migliore per i greyhound”
La fine del greyhound racing in Florida è un sollievo per tutti, scrive la presidente della sede in Florida della Humane Society of the United States. Nei cinodromi del paese il greyhound racing finirà a breve.
Di Kate MacFall
24/12/2020
La fine del greyhound racing nello Stato del Sole è prossimo. Nessun greyhound resterà imprigionato per più di 22 ore al giorno in una gabbia o sarà costretto a correre per rimanere in vita, rischiando infortuni gravi e qualche volta anche la morte. Presto sarà tutto finito.
Nel novembre 2018, gli elettori della Florida hanno votato in maggioranza a favore dell’approvazione dell’Emendamento 13, ponendo le basi per l’eliminazione graduale del dog racing e culminando con il suo divieto alla fine del 2020. L’Emendamento 13, promosso dall’ex Presidente del Senato Tom Lee, è stato approvato con il 69% dei voti a favore, mettendo in chiaro che gli abitanti della Florida amano i cani e vogliono proteggerli.
Per raggiungere questo risultato alcune associazioni come la mia, la Humane Society of the United States e GREY2K USA, hanno lottato per molti anni, facendo pressione politica a Tallahassee per rimuovere il requisito del coupling che avrebbe autorizzato i cinodromi a continuare a sponsorizzare altre forme di gioco d’azzardo, come le sale da gioco, senza il mandato delle corse dal vivo coi cani. Le stesse associazioni hanno lavorato per approvare la pubblicazione dei rapporti sugli infortuni ai greyhound e una misura per proibire l’uso di steroidi anabolizzanti nei greyhound da corsa. Però quando queste proposte di legge arrivavano all’esame in Parlamento non venivano mai approvate.
Il mio impegno personale nell’aiutare i greyhound è iniziato anni fa, quando ho avuto l’opportunità di trascorrere del tempo al Jefferson County Kennel Club di Monticello, qualcosa che poche persone al di fuori dell’industria hanno mai potuto fare. Prima della chiusura del JCKS nel 2011, ho lavorato con gli addestratori e collaborato con le associazioni di volontariato per dare in adozione i greyhound ex racer. Personalmente ho tenuto in foster alcuni greyhound appena ritirati dalle corse, preparandoli per l’adozione e aiutandoli a vivere nuove esperienze come l’uso delle scale, le porte scorrevoli a vetri, la televisione, i giochi per cani, gli specchi e le cucce.
I greyhound sono come tutti gli altri cani, con personalità uniche e le loro stranezze divertenti. Negli anni ho avuto molti cani bellissimi di diverse taglie, colori ed età. Una in particolare, Angie, mi torna sempre in mente perché soffriva di attacchi epilettici, dopo aver colpito la corsia interna della pista durante una gara. La maggior parte dei cani che si scontrano con il binario interno della pista finiscono folgorati dalla corrente e muoiono, ma per qualche ragione questa giovane femmina sopravvisse. Angie ebbe il suo lieto fine e fu adottata da un amico con cui ha vissuto una lunga vita felice.
Mentre lavoravo nell’allevamento ho visto della carne in scatola con la scritta “non adatta al consumo umano”, un segno che questi poveri cani mangiavano cibo avariato. Camminando lungo le file di gabbie ho visto le loro zampe artritiche e ricurve appoggiate su tappeti sporchi di avanzi e urina. Qualche volta avremmo potuto riempire una tazza da caffè con tutte le zecche che ricoprivano i loro corpi, soprattutto tra le dita delle zampe. La maggior parte dei cani indossava costantemente la museruola, anche dentro ai box. Su una mensola del mio ufficio conservo ancora una museruola rosa di plastica come promemoria.
Il JCKC era un cinodromo di fascia bassa, il capolinea dove finivano i cani non competitivi. La necessità di dare in adozione questi cani che avevano smesso di vincere era costante, nella speranza di offrire loro un posto sicuro. Ogni gabbia era richiesta per un cane nuovo e più veloce che avrebbe fatto arricchire il suo proprietario. Alcuni addestratori facevano del loro meglio per salvare i cani e portarli via quando le gabbie erano piene, ma lo spazio non era mai abbastanza.
Adesso fortunatamente tutto questo appartiene al passato, ed è tramontato il sole su un’industria crudele che ha afflitto il nostro paese per quasi 90 anni. Dal 2021 potremo concentrare le nostre energie verso altre problematiche animali, come la crudeltà degli allevamenti di cuccioli su larga scala e la loro vendita incondizionata nei negozi di animali. Si tratta del valore aggiunto derivante dall’essersi lasciati finalmente alle spalle il dog racing.
Il vantaggio principale, naturalmente, è quello di sapere di aver fatto qualcosa di tangibile per ridurre ed eliminare un’eredità lunga un secolo di sfruttamento e sofferenza per gli animali.
Kate MacFall è la presidente della sede della Florida della Humane Society of the United States ed è stata copresidente della commissione che ha portato alla proposta dell’Emendamento 13, iniziata con la proposta 67 alla Commissione di Revisione Costituzionale (CRC).
https://www.tampabay.com/opinion/2020/12/24/a-better-life-for-greyhounds-column