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Copa de SM El Rey LXXXI. Il campionato spagnolo dei galgo in campo aperto , edizione 2019

Sabato 2 febbraio, è una fredda mattina, il vento soffia incessantemente già da due giorni e anche oggi non da segno di calmarsi.
Pet Levrieri è in rifugio a Medina del Campo, siamo in cinque, ma senza parlarci ci sentiamo un’unica entità. Dopo aver trascorso qualche ora in rifugio, ci avviamo verso la strada che ci porterà a vedere ciò che come associazione, ogni giorno cerchiamo di combattere; l’ottantunesima finale della Copa de SM El Rey.
 
La gara più importante per la Federacion Espagnola Galgos ( FEG), la competizione che decreterà il galgo campione di Spagna in campo aperto. Vittime : i galgo e la lepre iberica.
La presentazione dei galgo è avvenuta a metà dicembre e poi a gennaio le varie qualifiche, che hanno decretato le due galghe finaliste. Il tutto a temperature rigide tanto da aver costretto lo slittamento delle date e  della finale. 
 
Pochi sono i chilometri che dividono Medina dalla nostra destinazione, Nava del Rey la Regione è quella della Castiglia e Léon.
Pochi chilometri tra distese di campi e rare case. All’orizzonte una collina , sulla sommità si distingue un capannone bianco e delle persone, capiamo che quella è la nostra destinazione, lo capiamo anche perché davanti a noi c’è una colonna di auto che vanno tutte verso la medesima destinazione. 
Ci troviamo, senza accorgerci, in un campo usato come parcheggio. Il vento è forte riusciamo a malapena a parlarci, ma in realtà non abbiamo voglia di parlarci; ci avviamo su per la collina e arrivati sulla sommità ci troviamo spiazzati. Un conto è leggere, vedere delle foto, ma le sensazioni che viviamo sono un pugno nello stomaco.
Persone di ogni età, famiglie al completo, fidanzati che si tengono per mano, un bambino di 8/9 anni con una galga al guinzaglio esibita come trofeo ( campione di Spagna 2018) in un capannone stracolmo di gente. 
Gente che mangia e beve mentre nei vari monitor passano le immagini delle varie gare che hanno portato a questa finale. Ognuno di loro incurante delle ripercussioni reali su galgo e lepri di quella che considerano per tradizione una giornata di festa .
Stand traboccanti di oggetti, collari, lo stand della Feg, che promuove i suoi servizi.
 
Un signore anziano tiene per mano un bambino, gli racconta quello che sta per accadere, sarebbe anche una scena positiva se quel racconto non portasse alla cultura della crudeltà. 
 
Discovery Channel e il presentatore Frank de la Jungle che vuol far vedere la realtà senza il filtro del pregiudizio.
La collina si riempie di gente, i dati ufficiali dicono 8.000 persone. Quello sarà il punto di osservazione, quasi tutti sono forniti di cannocchiale, la folla aumenta ed ecco, le tifoserie che seguono due galghine.
 
Chaparra de Triki , ha un anno e mezzo è piccolissima, dovrebbe fare ciò che è, la cucciola. Invece è accerchiata da una folla di persone che la osannano, siamo impressionati perché al contrario di quel che magari si crede, la componente femminile è massiccia, le mamme, le zie incoraggiano i ragazzini. Chaparra è di proprietà di una donna.
 
Pelaya de Safesa  l’altra finalista, anche lei è giovane due anni e mezzo, arriva dopo poco, attorno a lei c’è più discrezione,con lei il proprietario e un collaboratore,  il proprietario si piega, fanno scudo altri uomini e iniziano a massaggiare le zampe con una crema e muovere le articolazioni.
La folla si sposta, inizia la sfilata dei cavalieri, i riti ripetuti nel tempo sono una macabra tradizione. Si va verso il campo di gara, un rito lungo che a noi sembra interminabile, in un’ euforia generale che ci spiazza, non capiamo, siamo frastornati. Impossibile vedere la gara, ora capiamo perché tutti hanno un binocolo.
Si schierano, la partenza sarà rinviata più e più volte, il terreno di gara è ghiacciato. 
Ci guardiamo, il nostro tempo a disposizione è scaduto. Durante il breve tratto di strada che ci riporta a Medina siamo come in una dimensione irreale, noi non ci aspettavamo, noi fatichiamo a capire.
Dietro a tutto questo c’è un mondo di tradizioni e questa è la cosa che ci ha colpito, tradizioni portate avanti anche da donne, famiglie, nuove generazioni. Un mondo di tradizioni, sostenuto dalla FEG Federación Espagnola Galgos, che considera lo sfruttamento dei galgo e la morte delle lepri uno sport. 
Abbiamo preso consapevolezza, la FEG è un’entità tangibile, come tale possiamo tentare di contrastarla.
Andiamo verso il rifugio con il cuore pesante, consapevoli che non ci sono galgo di serie A, Chaparra e Pelaya oggi sono le regine osannate, domani un infortunio, una mancata qualifica, l’età le renderà delle fattrici i loro cuccioli saranno venduti, a volte anche su canali molto spicci, comunque saranno sfruttate come  fonte di guadagno. Andiamo verso il rifugio con il cuore pesante, perché non esistono galgo di serie A, i galgo di galguero iscritti alla Federazione quando non sono più utili vengono venduti, scartati , spesso si denunciano furti presunti o reali, se sono fortunati saranno portati in rifugio, anche in questo caso non è un atto di pietà, sono identificabili attraverso un tatuaggio, in tutto questo non esiste pietà.
Fintanto che la cultura dei galguero iscritti o meno alla federazione sarà la medesima : La lepre fa il galgo , il galgo fa il galguero ,  fintanto che la caccia sarà considerato un “valor”, e le competizioni un’ attività sportiva, non ci saranno galgo di serie A e galgo di serie B, ci saranno galgo fatti nascere, allevati, sfruttati, venduti, rubati e uccisi per il profitto.
 

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Presidente e socio fondatore di Pet levrieri dalla data di fondazione. Nella vita svolge la professione di psicologa e psicoterapeuta e di formatrice. E’ laureata in filosofia e in psicologia. Per crescita personale si è formata e diplomata come educatrice cinofila presso la scuola SIUA. Ha svolto il corso professionalizzante per la gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti, organizzato da Pet Detective. Ha iniziato a scoprire quello che accade ai greyhound nel racing in seguito all’adozione della sua prima grey, Silky, nel 2008. Da qui il suo impegno civile antiracing e anticaccia in difesa dei greyhound, dei galgo e dei lurcher. Sposata con Massimo Greco, altro socio fondatore di Pet levrieri, condivide con lui questo impegno.

Insieme condividono la loro vita con un gruppo di levrieri rescue e una segugia. Svolge questo ruolo in maniera totalmente gratuita.

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Vice presidente di Pet levrieri. Nella vita è Direttore delle Risorse Umane di una multinazionale del settore IT. 
Per passione personale nel 2020 ha conseguito il titolo di educatore cinofilo presso la scuola cinofila Il Mio Cane.
Ha partecipato al corso di gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti organizzato da Pet Detective.
Nel marzo 2014 adotta “per caso” Sandy, greyhound irlandese, e scopre la dura realtà dei levrieri sfruttati nelle corse e nella caccia decidendo così di impegnarsi concretamente nell’Associazione.
Coordina il gruppo di ricerca dei levrieri smarriti, è membro del Gruppo Adozioni e partecipa come portavoce di Pet levrieri ad eventi di informazione e divulgazione delle attività dell’associazione. 
Vive tra Milano e la Valsassina con il marito Massimiliano, ha due figli ormai adulti, Giorgia e Marco, e tre lurcher irlandesi: Robin, Coco e Lucy – e Sandy sempre nel cuore.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri a titolo assolutamente gratuito.
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Vice Presidente e socio fondatore di Pet levrieri, laureata in scienze politiche internazionali, gestisce un’impresa di consulenze turistiche. In Pet Levrieri si occupa in particolare delle relazioni con la Spagna e dei profili dei galgo e si reca più volte all’anno nei rifugi spagnoli per conoscere i cani e stilarne i profili. Fa parte del team che amministra sito e pagine Fb dell’associazione.
Ha adottato la galga Debra nel 2011. Venire a contatto con la realtà dei levrieri rescue l’ha spinta ad approfondire il discorso e a impegnarsi attivamente a favore dei grey, galgo e lurcher sfruttati e maltrattati in tutto il mondo. Oltre a Debra vive con due cani meticci, salvati da situazioni di abbandono.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo e socio fondatore di Per levrieri, dove si occupa dell’organizzazione logistica degli eventi e del merchandising. Nella vita è titolare di un laboratorio odontotecnico dal 1990. Da sempre appassionato di cani, il suo primo cane è stato un setter irlandese. Sposato con Marianna Capurso, anche lei socia fondatrice di Pet levrieri, condivide con lei l’impegno antirancing e anticaccia in difesa dei levrieri. Accanto al presidente di Pet levrieri, ha partecipato alla prima conferenza mondiale sui greyhound in Florida nel 2016. Ha partecipato a molti corsi organizzati da Think Dog e Siua. Perle è stata la sua prima greyhound. Nella sua vita ora ci sono Peig e Inta, due lurcher, e Karim, greyhound salvato dal cinodromo di Macao, e Ricky, un pinscher, che è la mascotte di tutto il gruppo. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo di Pet levrieri. Nella vita è una pasticciera. Dal 2014 a seguito dell’adozione di Rosie, una greyhound irlandese ha conosciuto la realtà dello sfruttamento dei levrieri. Da qui l’impegno in associazione. Coordina il gruppo facebook di Pet levrieri, gestisce il canale istituzionale Twitter, ed è membro del gruppo adozioni. Condivide la vita con il compagno Stefano, socio e volontario di Pet levrieri, James greyhound salvato in Irlanda e Jasmine greyhound sopravvissuta al cinodromo di Macao, nel cuore portano Rosie e Mags greyhound salvate in Irlanda. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Socio fondatore di Pet levrieri, si è occupato in associazione, a titolo puramente gratuito, di trasporti, rapporti con le autorità veterinarie e della comunicazione esterna, curando numerosi articoli sulla situazione dei greyhound e dei galgo nel mondo. Ha partecipato a numerose manifestazioni antiracing in Irlanda e Gran Bretagna. Dal 2022 fa parte del Board di GREY2K USA Worldwide, la più importante organizzazione antiracing mondiale. 
Laureato in filosofia e in Psicologia della comunicazione, insegna filosofia e storia nella scuola superiore di secondo grado; per crescita personale si è formato e diplomato come educatore cinofilo presso la scuola SIUA. 
Appassionato di musica, in particolare rock e irlandese, dal 2008 condivide le sue giornate, insieme alla moglie Stefania Traini, con levrieri rescue e un “pizzico” di segugi. Perché nella varietà si fanno più esperienze.
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Membro del consiglio direttivo di Pet Levrieri.
Dopo il liceo linguistico inizia a lavorare in banca ma dopo la nascita della terza figlia decide di volersi dedicare esclusivamente alla sua numerosa famiglia.
Il suo primo cane è stato Otello, un mix labrador-alano, poi è arrivata Gina, un bovaro svizzero.
Viene a conoscenza dello sfruttamento dei levrieri per caso attraverso un articolo trovato in rete e nel novembre 2015 partecipa ad un arrivo di Galgo di Pet Levrieri. Christa, una galga ancora senza famiglia, si butta tra le sue braccia per farsi coccolare. Dieci giorni dopo andrà a prenderla presso la famiglia foster e la porterà a casa. Da questo incontro speciale nasce il suo impegno concreto all’interno dell’Associazione.
Fa parte del gruppo adozioni e si occupa prevalentemente delle richieste estere (Svizzera, Austria, Germania).
A settembre 2018 si reca, insieme a Stefania Traini, a Macau per fotografare e stilare i profili dei cani che verranno in Italia. Qui, incrocia lo sguardo di Tamoko, che decide di adottare appena sarà pronto per il volo che lo porterà a Milano.
Vive a Lugano, Svizzera, con il marito Andrea e i figli Giulia, Alyssa, Cecilia e Tommaso. Membri della numerosa famiglia, oltre a Tamoko, sono anche Harry e Bob, lurcher irlandesi e Paco un meticcio salvato dalle strade di Napoli.
Ama trascorrere le giornate tra montagne e boschi oppure con un bel libro in mano.
Svolge i suoi incarichi in Pet Levrieri in maniera totalmente gratuita.
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