Barney, un cane simbolo
Individuare un cane simbolo del lavoro di un anno non è facile, perché tutti i nostri cani hanno una storia significativa, un passato spesso difficile, e la loro salvezza è stata frutto di un duro lavoro di recupero.
Ma io credo che la storia di Barney sia emblematica perché la sua vicenda coinvolge tanti aspetti del nostro lavoro e della nostra mission.
La sua vita è stata un susseguirsi di sventure, per fortuna e per caso concluse da un lieto fine: allevato in Irlanda e di proprietà di una persona coinvolta nella costruzione del cinodromo di Limerick, dove ha sede l’IGB, transitato in Irlanda del Nord, venduto a uno spagnolo non proprio raccomandabile, salvato da Scooby e quindi adottato in Italia da noi.
In questo anno in cui è divenuto tristemente noto il destino di molti greyhound irlandesi spediti in luoghi senza ritorno e senza via di scampo, come Macao ma non solo, Barney è la prova che il destino dei greyhound e quello dei galgo si incrociano e si confondono in un luogo che si chiama Spagna. Barney è la prova che esiste una via che porta dall’Irlanda e dalle sue aste alla Spagna, un paese in cui essere levriero è generalmente una condanna a morte senza appello.
Dunque Barney è un simbolo della totale mancanza di sensibilità, compassione e rispetto dei trainer irlandesi e dell’IGB, ma anche dello sfruttamento dei levrieri in Spagna.
Ma Barney ha avuto la fortuna di incontrare sulla sua strada persone che hanno fatto di tutto per salvare il suo sguardo buono: Scooby e Fermin in primo luogo, noi come associazione in secondo luogo.
E una volta in salvo non soltanto ha avuto un comodo divano, ma è diventato anche un ambasciatore della causa dei levrieri, perché di lui si è parlato in Irlanda, negli Usa, in UK. Perché pochi vengono salvati mentre molti muoiono e le storie come quelle di Barney possono scuotere le coscienze.
Massimo Greco
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