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Come scegliere le crocchette e l’umido per i nostri cani?

Introducendo brevemente l’argomento “scelta del cibo per il mio cane” sono necessarie alcune premesse, per sgombrare il campo da ogni fraintendimento.

Prima di tutto ci deve essere ben chiaro che il settore cibo per cani, pet food, è un settore  completamente guidato dal marketing, vale a dire dalla pubblicità basata sulle indagini di mercato che indicano alle aziende cosa il possessore di un cane vorrebbe avere nelle crocchette/umido che compra.

In secondo luogo è doveroso chiarire che esistono 4 diversi livelli di qualità nel cibo per cani: 1.economy, economico, materie prime e ingredienti di qualità minima (sempre garantita dalla legge) e prezzo basso; 2. Standard, materie prime e ingredienti  più validi e prezzo medio; 3.Premium,  materie prime ed ingredienti di alta qualità e prezzo medio-alto; 4. Super premium, qualità delle materie prime molto elevata, prezzo elevato. Tutte le marche, comprese quelle messe all’indice su internet, possiedono le 4 categorie, semplicemente non le commercializzano in tutti i paesi, ma per ogni paese a seconda del mercato che sono state in grado di acquisire, ne commercializzano una o due o tutte.

Fuori  classifica i mangimi per scopi veterinari (curativi) che saranno trattati in altra sede.

Infine, desideriamo ricordare a tutti che anche i cani hanno una spiccata preferenza per i sapori e per la forma. Le crocchette sono una nostra invenzione per nutrire meglio cani che vivono in città, ormai addomesticati, che non sono in grado di ottenere una discreta igiene orale solo con il cibo. Naturalmente i canidi preferiscono l’umido, poiché cacciano prede vive, uccise e consumate dopo 2-3 giorni di parziale sepoltura.

Come orientarsi sulla qualità e non sulla pubblicità

Cosa dobbiamo fare per scegliere una buona/ottima crocchetta/umido per il nostro cane? Semplicemente non scegliere leggendo il fronte del sacco o del barattolo, ma leggendo la composizione e l’etichetta. Per legge devono essere sempre presenti e, nel nostro paese, è obbligatoria la composizione e l’ etichetta in italiano. Inoltre la composizione riporta elencati gli ingredienti partendo dal primo, il più presente, sino all’ultimo, il meno presente. La legge non obbliga a dichiarare le percentuali di presenza.

Prendiamo come esempio un  sacco di crocchette che sul fronte abbia scritto : a base di pollo, se giriamo il sacco sull’etichetta troveremo Composizione”: carne 65% di cui pollo 10%. Significa che la carne presente in quelle crocchette è mista e di pollo è presente solo il 10%. Oppure possiamo trovare  Composizione: carne di pollo  (fresca min. 10%, disidratata min. 26%) significa che le crocchette contengono carne di pollo, come indicato sul fronte, e pari al 37%, ma se continueremo a leggere potremo trovare indicati altri componenti come “idrolizzato proteico di…per esempio fegato di pollo”. Cosa vuol dire? Significa che i fegati dei polli macellati sono stati lavorati per estrarre le proteine, che sono state scomposte in  unità più digeribili.

Quando nella composizione troviamo scritto: carne di pollo (o manzo o suino) e suoi derivati significa che è stata utilizzata si la carne, in genere una minima percentuale, in aggiunta a zampe, collo, visceri, ecc. questi prodotti sono trattati con temperature elevate in autoclave (una macchina apposita) per evitare siano presenti dei microrganismi. Il trattamento impoverisce la carne e i derivati dei loro  benefici.

Continuando a parlare di carne, sarebbe bene preferire quelle crocchette/umido che nella composizione riportano “carne fresca o disidratata”, questo perché le qualità del prodotto rimangono intatte e soprattutto perché le farine di carne, per legge, sono fatte con tutte le parti dell’animale macellato esclusi: sangue, peli, zoccoli, cascami (la carne raschiata dalle ossa) e il contenuto di stomaco, intestino e rumine, che invece possono essere trasformati in farina.

Per i prodotti a base di pesce il discorso è leggermente diverso: quando troviamo scritto “pesce” significa che il prodotto è composto dalle parti di pesce fresco scartate direttamente negli impianti di lavorazione , per cui difficilmente conterrà tutti i benefici tipici del pesce (uno per tutti gli omega 3). Quando il pesce è intero in  alcuni casi potrebbe essere contaminato da inquinanti come mercurio, quindi scartato dall’alimentazione umana. Se troviamo  “farina di pesce”  significa un prodotto che può contenere anche le teste e le code, ma garantito non proveniente da pesce  in decomposizione.

Nella Composizione che stiamo leggendo troveremo anche i cereali contenuti nelle crocchette/umido. Innanzitutto è necessario precisare che in questi anni sono sempre più consigliati i cibi per cani senza cereali o grain free per le seguenti ragioni: i cereali sono tutti soggetti a muffe o funghi che producono delle tossine, alcune pericolose. Queste muffe si sviluppano con condizioni di clima siccitoso e temperature elevate, per cui si ritiene che i cereali come grano, orzo e avena che si raccolgono in estate siano più a rischio. Il mais può essere contaminato da altre tossine, molte muffe colpiscono il mais. Il cereale più sicuro al momento è il riso. La legge definisce i livelli massimi di contaminazione accettabili, gli studi relativi ai danni sono stati fatti solo per gli animali da reddito (vacche, suini, polli). Nulla vi è per i cani, dunque poiché i cani non possono entrare nella catena alimentare umana, non sono indicati al momento limiti, ne vengono fatti controlli.

Perché si usano i cereali? Per una ragione nutrizionale, l’energia che viene dai carboidrati (come nella pasta e nel pane) e per una ragione economica,  il minor costo, per cui nei livelli economy e standard troverete i cereali al primo posto. Una buona soluzione è scegliere alimenti che contengano riso o patate o piselli come fonti di carboidrati/energia. Una fonte poco conosciuta di energia sono le verdure, che sono anche esse composte da carboidrati,  da qui lo sviluppo di molte marche che citano “…pollo e verdure”, “manzo e verdure” ecc.

I cereali e i carboidrati, se opportunamente cotti (fioccati, estrusi come il poc corn) sono altamente digeribili anche per i cani. Riso, miglio, quinoa e sorgo (anche milo) sono bassi in glutine e quindi ideali rispetto a grano, orzo, avena

Siamo giunti ai grassi, i cani hanno necessità di assumere con il cibo una certa quantità di grassi o oli principalmente per la salute del pelo, ma anche per il mantenimento dell’attività cerebrale e per altre funzioni del loro organismo. Alcuni sono migliori di altri, il grasso suino e bovino è molto aprezzato dai cani, ma è ricco di grassi saturi (nocivi al sistema circolatorio) e hanno pochi acidi grassi di valore (come gli omega 3). Nella Composizione delle crocchette/umido gli oli o grassi utilizzati devono essere indicati con il nome della materia prima da cui derivano, per esempio olio di pesce, olio di lino, grasso di pollo, ecc.

Alcuni mangimi premium e super premium vantano la presenza di omega 3, ma non è necessario scartare un mangime perché non li ha, basta comprare un buon olio di pesce per umani (fegato di merluzzo, salmone) e aggiungerne 1 cucchiaio a settimana alla dose di crocchette/umido, a secco possibilmente.

Sarebbe meglio evitare quelle crocchette che nella composizione citano: grassi animali o grassi vegetali o grassi derivati da polli o bovini o pesci. I nomi generici indicano una fonte di qualità minima.

Come abbiamo accennato all’inizio, la fibra è ormai un componente delle razioni per cani. La fibra non fa male, anzi se di qualità in cani sedentari aiuta la peristalsi intestinale . E’ necessario però, evitare quelle crocchette/umido che nella composizione riportino: pula di riso (troppa silice), gusci di arachidi (indigesti e spesso contaminati da tossine delle muffe), buccette di soia (spesso contaminate da tossine di muffe), pula di avena (molto abrasiva per la mucosa dell’intestino).

Infine citiamo una categoria di crocchette Super premium che sono le crocchette olistiche, ossia alimenti con una sola fonte proteica e una sola fonte vegetale. Sono prodotti sviluppati per venire incontro alle esigenze del consumatore/proprietario del cane più informato, perché  con singole fonti di proteine, carboidrati e grassi si evitano molti problemi legati a intolleranze, allergie, non ottimali materie prime. Tuttavia, oltre ad essere costosi dobbiamo comunque applicare i suggerimenti di cui sopra nel sceglierli.

Un consiglio: qualsiasi  crocchetta si scelga non può essere somministrata per sempre al nostro cane. E’ necessario ogni 3-4 mesi cambiare il tipo di crocchetta (pesce e patate, agnello e riso, manzo e verdure, ecc.) per assicurare una variabilità di alimenti, assolutamente necessaria. Per cui sarebbe bene non fermarsi aun singolo tipo di crocchette, ma farne testare e apprezzare altre al nostro cane e individuare 2 o 3 produttori, alternandoli ogni 6 mesi, così da evitare il perpetuarsi di problemi non conoscibili (lievi contaminazioni da micotossine, metalli pesanti, glutine, collagene di lische di pesce e colli e zampe di pollo, ecc).

(In un secondo articolo troverete approfondimenti su ingredienti speciali: frutta, erbe e oli essenziali, aromatizzanti, ecc.)

Elena Garella, nutrizionista animale

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Presidente e socio fondatore di Pet levrieri dalla data di fondazione. Svolge questo ruolo in maniera totalmente gratuita. Nella vita svolge la professione di psicologa e psicoterapeuta. Per crescita personale si è formata e diplomata come educatrice cinofila presso la scuola SIUA. Ha svolto il corso professionalizzante per la gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti, organizzato da Pet Detective. Ha iniziato a scoprire quello che accade ai greyhound nel racing in seguito all’adozione della sua prima grey, Silky, nel 2008. Da qui il suo impegno civile antiracing e anticaccia in difesa dei greyhound, dei galgo e dei lurcher. Sposata con Massimo Greco, altro socio fondatore di Pet levrieri, condivide con lui questo impegno.
Insieme condividono la loro vita con sette cani, tutti adottati: Cabana, galgo spagnolo, Zen, grey salvato dal cinodromo di Macao, King, grey salvato dal mercato della carne in Cina, Babe, grey irlandese, Barney, grey irlandese, Lucy, grey irlandese, e Adhara, una meticcia. Nel cuore sempre presenti i tre grey Silky, Blackie e Rob, che sono stati straordinari amici e ambasciatori della causa.

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Membro del consiglio direttivo di Pet levrieri. Nella vita è Direttore delle Risorse Umane di una multinazionale del settore IT. Per passione personale a luglio 2020 conseguirà il titolo di educatore cinofilo presso la scuola Il Mio Cane.net. Ha partecipato al corso di gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti organizzato da Pet Detective. Nel marzo 2014 adotta “per caso” Sandy, greyhound irlandese e scopre la dura realtà dei levrieri sfruttati nelle corse e nella caccia decidendo così di impegnarsi concretamente nell’Associazione.
Coordina lo Shop Online, collabora con il gruppo Adozioni nelle visite di pre-affido e nelle attività post-affido, partecipa come portavoce di Pet levrieri ad eventi di informazione e divulgazione delle attività dell’associazione. Vive a Milano con il marito Massimiliano, i figli Giorgia e Marco, la grey Sandy, la lurcher Robin e Yughi, un meticcio di oltre 15 anni. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri a titolo assolutamente gratuito.

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Vice Presidente e socio fondatore di Pet levrieri, laureata in scienze politiche internazionali, gestisce un’impresa di consulenze turistiche. In Pet Levrieri si occupa in particolare delle relazioni con la Spagna e dei profili dei galgo e si reca più volte all’anno nei rifugi spagnoli per conoscere i cani e stilarne i profili. Fa parte del team che amministra sito e pagine Fb dell’associazione.
Ha adottato la galga Debra nel 2011. Venire a contatto con la realtà dei levrieri rescue l’ha spinta ad approfondire il discorso e a impegnarsi attivamente a favore dei grey, galgo e lurcher sfruttati e maltrattati in tutto il mondo. Oltre a Debra vive con due cani meticci, salvati da situazioni di abbandono.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo e socio fondatore di Per levrieri, dove si occupa dell’organizzazione logistica degli eventi e del merchandising. Nella vita è titolare di un laboratorio odontotecnico dal 1990. Da sempre appassionato di cani, il suo primo cane è stato un setter irlandese. Sposato con Marianna Capurso, anche lei socia fondatrice di Pet levrieri, condivide con lei l’impegno antirancing e anticaccia in difesa dei levrieri. Accanto al presidente di Pet levrieri, ha partecipato alla prima conferenza mondiale sui greyhound in Florida nel 2016. Ha partecipato a molti corsi organizzati da Think Dog e Siua. Perle è stata la sua prima greyhound. Nella sua vita ora ci sono Peig e Inta, due lurcher, e Karim, greyhound salvato dal cinodromo di Macao, e Ricky, un pinscher, che è la mascotte di tutto il gruppo. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo di Pet levrieri. Nella vita è una pasticciera. Dal 2014 a seguito dell’adozione di Rosie, una greyhound irlandese ha conosciuto la realtà dello sfruttamento dei levrieri. Da qui l’impegno in associazione. Coordina il gruppo facebook di Pet levrieri, gestisce il canale istituzionale Twitter, ed è membro del gruppo adozioni. Condivide la vita con il compagno Stefano, socio e volontario di Pet levrieri, James greyhound salvato in Irlanda e Jasmine greyhound sopravvissuta al cinodromo di Macao, nel cuore portano Rosie e Mags greyhound salvate in Irlanda. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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