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Roberto – Adottata – Arrivo 8 marzo 2014

Greyhound maschio non tatuato

Mantello tigrato

Altezza: 68 cm al garrese; peso: 28 kg

Data di nascita: 1 giugno 2010

Un profondo inchino per sua maestà Roberto, il principe del rifugio!

Roberto, con la sua aria dignitosa e il suo incedere elegante è un vero lord, impossibile non notarlo!

E’ sobrio e pacato, i suoi modi regali e il suo temperamento tranquillo lo rendono davvero adorabile. Ha avuto dei trascorsi non molto piacevoli: è stato trovato e recuperato con un’anca lussata, in preda ad un acutissimo e insopportabile dolore. Neppure la sofferenza è riuscita a scalfire i suoi modi da perfetto gentleman, nonostante urlasse di dolore ha permesso ai volontari di soccorrerlo e trasportarlo in braccio e non ha mai tentato di morderli.

In questa occasione ha dimostrato di possedere un coraggio da leone e un’enorme tolleranza, rivelandosi un cane molto equilibrato e paziente, dotato di grande capacità di adattamento e resistenza allo stress.

Ora è stato operato e ha brillantemente recuperato la funzionalità dell’arto.

Chi deciderà di adottarlo sarà davvero fortunato, Roberto ha dimenticato il suo triste passato e ora è di nuovo pronto ad interagire con le persone, è molto dolce e garbato nel chiedere attenzione, mai invadente né diffidente.

Affabile e affettuoso, ha una voglia matta di farsi coccolare, soprattutto se le carezze vengono dispensate con tatto e delicatezza.

Al guinzaglio il principe dà il meglio di sé, ha un’andatura ordinata, è tranquillo, rilassato, mantiene l’attenzione sul conduttore e, da autentico nobile, non manifesta comportamenti provocatori verso gli altri cani.

Roberto è un signore: è quel cane che ti fa venire voglia di fotografarlo per mostrarlo agli amici, per dire “guardate che cane ho incontrato, di una bellezza sconcertante”. Lo sguardo magnetico, le fattezze tipiche della razza che sempre più spesso viene scelta per spot di alta moda, ritratta nei quadri dei nobili di inizio ‘900 Inglesi a fianco di indomiti cacciatori e amabili dame.

Roberto lascia attoniti davanti alla sua bellezza. Eppure basta che si tolga il cappottino per vedere le sue cicatrici. Le cicatrici di un corpo maltrattato e di un corpo salvato, di un’anima che ha conservato la sua purezza nonostante tutto, in un modo così dignitoso e forte che sembra quasi impossibile comprendere come un cane come Roberto riesca ad essere ancora quel signore dai modi impeccabili che è. Nonostante tutto.

La sua storia a Limerick Animal Welfare, un rifugio che da decenni salva greyhound e lurcher senza scendere a compromessi con l’industria delle corse, inizia ad Ottobre: Marie, una delle volontarie del rifugio, stava lavorando quando ha ricevuto la telefonata di un uomo che l’avvertiva della presenza di un cane in un villaggio vicino chiamato Adare, nella contea di Limerick. L’uomo riferiva che il cane era scheletrico, che si lamentava per dei dolori che sembrava causargli qualcosa all’altezza del tronco e delle zampe posteriori, che non riusciva a muoversi e restava lì, agonizzante, in mezzo al nulla. Scheletrico, ferito e completamente solo. Abbandonato a se stesso da qualcuno che non aveva intenzione di curarlo e non si è preoccupato del suo dolore.

Marie ha chiesto che il cane fosse portato a Law e racconta di essere rimasta scioccata nel vedere Roberto al suo arrivo: sembrava il cadavere di un cane. Aveva una grossa ferita su un fianco, il dolore che provava era elevatissimo, Roberto guaiva in continuazione in modo disperato, era evidente che avesse immediatamente bisogno di qualcosa che gli desse sollievo.

Il veterinario del rifugio ha immediatamente somministrato a Roberto un sedativo e un antidolorifico nel tentativo di placare, almeno in parte, il dolore.

Gli esami evidenziarono subito una ferita all’anca, che risultava lussata. Purtroppo però l’incuria in cui Roberto aveva vissuto fino a quel momento, quella stessa incuria che accomuna la vita di tutti i greyhound del circuito dell’industria delle corse (e quando si dice tutti, si intende proprio tutti: i campioni, i perdenti, senza distinzione; un cane ferito è un cane inutile indipendentemente dal fatto che prima fosse o non fosse un grande campione), aveva aggravato la sua situazione: la ferita all’anca non era recente, probabilmente i suoi vecchi proprietari non se ne erano preoccupati sperando che il dolore o un’infezione lo uccidesse, togliendo così loro l’onere di dover gestire lo smaltimento del cane. La sua situazione era piuttosto drammatica.

L’operazione è stata urgente e necessaria, ha dovuto essere eseguita da un veterinario specializzato in quanto il caso era molto delicato.

Roberto ha sofferto tanto, ma nonostante questo non si è mostrato mai aggressivo o irriconoscente: quando i volontari lo hanno sollevato per spostarlo lui ha continuato a guaire ma è rimasto tranquillo, dando prova del suo equilibrio, della sua sensibilità e dell’empatia di cui è capace. Non ha cercato di mordere nessuno, nonostante il dolore, nonostante la paura e nonostante il fatto che le mani umane che lo stavano salvando fossero così simili a quelle che l’hanno quasi ucciso.

Roberto ha capito subito la differenza, ha capito subito chi voleva aiutarlo.

Ora le cicatrici sul corpo si sono rimarginate e guarite…quelle dell’anima richiederanno tempo, ma Roberto sta dando prova di una straordinaria capacità di guardare al futuro.

Fortunati saranno coloro che lo adotteranno…

Roberto si trova attualmente a Law.

E’ in regola con le vaccinazione e verrà sterilizzato.

Arriverà in Italia l’8 marzo.

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Presidente e socio fondatore di Pet levrieri dalla data di fondazione. Nella vita svolge la professione di psicologa e psicoterapeuta e di formatrice. E’ laureata in filosofia e in psicologia. Per crescita personale si è formata e diplomata come educatrice cinofila presso la scuola SIUA. Ha svolto il corso professionalizzante per la gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti, organizzato da Pet Detective. Ha iniziato a scoprire quello che accade ai greyhound nel racing in seguito all’adozione della sua prima grey, Silky, nel 2008. Da qui il suo impegno civile antiracing e anticaccia in difesa dei greyhound, dei galgo e dei lurcher. Sposata con Massimo Greco, altro socio fondatore di Pet levrieri, condivide con lui questo impegno.

Insieme condividono la loro vita con un gruppo di levrieri rescue e una segugia. Svolge questo ruolo in maniera totalmente gratuita.

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Vice presidente di Pet levrieri. Nella vita è Direttore delle Risorse Umane di una multinazionale del settore IT. 
Per passione personale nel 2020 ha conseguito il titolo di educatore cinofilo presso la scuola cinofila Il Mio Cane.
Ha partecipato al corso di gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti organizzato da Pet Detective.
Nel marzo 2014 adotta “per caso” Sandy, greyhound irlandese, e scopre la dura realtà dei levrieri sfruttati nelle corse e nella caccia decidendo così di impegnarsi concretamente nell’Associazione.
Coordina il gruppo di ricerca dei levrieri smarriti, è membro del Gruppo Adozioni e partecipa come portavoce di Pet levrieri ad eventi di informazione e divulgazione delle attività dell’associazione. 
Vive tra Milano e la Valsassina con il marito Massimiliano, ha due figli ormai adulti, Giorgia e Marco, e tre lurcher irlandesi: Robin, Coco e Lucy – e Sandy sempre nel cuore.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri a titolo assolutamente gratuito.
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Vice Presidente e socio fondatore di Pet levrieri, laureata in scienze politiche internazionali, gestisce un’impresa di consulenze turistiche. In Pet Levrieri si occupa in particolare delle relazioni con la Spagna e dei profili dei galgo e si reca più volte all’anno nei rifugi spagnoli per conoscere i cani e stilarne i profili. Fa parte del team che amministra sito e pagine Fb dell’associazione.
Ha adottato la galga Debra nel 2011. Venire a contatto con la realtà dei levrieri rescue l’ha spinta ad approfondire il discorso e a impegnarsi attivamente a favore dei grey, galgo e lurcher sfruttati e maltrattati in tutto il mondo. Oltre a Debra vive con due cani meticci, salvati da situazioni di abbandono.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo e socio fondatore di Per levrieri, dove si occupa dell’organizzazione logistica degli eventi e del merchandising. Nella vita è titolare di un laboratorio odontotecnico dal 1990. Da sempre appassionato di cani, il suo primo cane è stato un setter irlandese. Sposato con Marianna Capurso, anche lei socia fondatrice di Pet levrieri, condivide con lei l’impegno antirancing e anticaccia in difesa dei levrieri. Accanto al presidente di Pet levrieri, ha partecipato alla prima conferenza mondiale sui greyhound in Florida nel 2016. Ha partecipato a molti corsi organizzati da Think Dog e Siua. Perle è stata la sua prima greyhound. Nella sua vita ora ci sono Peig e Inta, due lurcher, e Karim, greyhound salvato dal cinodromo di Macao, e Ricky, un pinscher, che è la mascotte di tutto il gruppo. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo di Pet levrieri. Nella vita è una pasticciera. Dal 2014 a seguito dell’adozione di Rosie, una greyhound irlandese ha conosciuto la realtà dello sfruttamento dei levrieri. Da qui l’impegno in associazione. Coordina il gruppo facebook di Pet levrieri, gestisce il canale istituzionale Twitter, ed è membro del gruppo adozioni. Condivide la vita con il compagno Stefano, socio e volontario di Pet levrieri, James greyhound salvato in Irlanda e Jasmine greyhound sopravvissuta al cinodromo di Macao, nel cuore portano Rosie e Mags greyhound salvate in Irlanda. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Socio fondatore di Pet levrieri, si è occupato in associazione, a titolo puramente gratuito, di trasporti, rapporti con le autorità veterinarie e della comunicazione esterna, curando numerosi articoli sulla situazione dei greyhound e dei galgo nel mondo. Ha partecipato a numerose manifestazioni antiracing in Irlanda e Gran Bretagna. Dal 2022 fa parte del Board di GREY2K USA Worldwide, la più importante organizzazione antiracing mondiale. 
Laureato in filosofia e in Psicologia della comunicazione, insegna filosofia e storia nella scuola superiore di secondo grado; per crescita personale si è formato e diplomato come educatore cinofilo presso la scuola SIUA. 
Appassionato di musica, in particolare rock e irlandese, dal 2008 condivide le sue giornate, insieme alla moglie Stefania Traini, con levrieri rescue e un “pizzico” di segugi. Perché nella varietà si fanno più esperienze.
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Membro del consiglio direttivo di Pet Levrieri.
Dopo il liceo linguistico inizia a lavorare in banca ma dopo la nascita della terza figlia decide di volersi dedicare esclusivamente alla sua numerosa famiglia.
Il suo primo cane è stato Otello, un mix labrador-alano, poi è arrivata Gina, un bovaro svizzero.
Viene a conoscenza dello sfruttamento dei levrieri per caso attraverso un articolo trovato in rete e nel novembre 2015 partecipa ad un arrivo di Galgo di Pet Levrieri. Christa, una galga ancora senza famiglia, si butta tra le sue braccia per farsi coccolare. Dieci giorni dopo andrà a prenderla presso la famiglia foster e la porterà a casa. Da questo incontro speciale nasce il suo impegno concreto all’interno dell’Associazione.
Fa parte del gruppo adozioni e si occupa prevalentemente delle richieste estere (Svizzera, Austria, Germania).
A settembre 2018 si reca, insieme a Stefania Traini, a Macau per fotografare e stilare i profili dei cani che verranno in Italia. Qui, incrocia lo sguardo di Tamoko, che decide di adottare appena sarà pronto per il volo che lo porterà a Milano.
Vive a Lugano, Svizzera, con il marito Andrea e i figli Giulia, Alyssa, Cecilia e Tommaso. Membri della numerosa famiglia, oltre a Tamoko, sono anche Harry e Bob, lurcher irlandesi e Paco un meticcio salvato dalle strade di Napoli.
Ama trascorrere le giornate tra montagne e boschi oppure con un bel libro in mano.
Svolge i suoi incarichi in Pet Levrieri in maniera totalmente gratuita.
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