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USA – I greyhound da corsa feriti vengono soppressi o sfruttati come donatori di sangue

Sonia Stratemann, fondatrice dell’associazione Elite Greyhound Adoptions, ha lanciato accuse di crudeltà e negligenza contro l’industria, di cui è testimone diretta da quasi 15 anni.

Racconta come sia normale per molti addestratori sopprimere i cani quando si fratturano le zampe, un’abitudine molto più diffusa di quando l’industria ammetterà mai: “queste sono cose che l’industria vuole nascondere, come fa da anni”. Quando a loro non servono più, molti addestratori e proprietari li abbandonano, facendoli sopprimere”. Racconta la Stratemann che, quando accoglie i cani nel suo rifugio, la maggior parte sono infestati da pulci e zecche, i denti sono spesso marci, molti hanno infezioni alle orecchie o piaghe aperte nelle zampe per aver dormito nelle gabbie su giacigli inconsistenti. La maggior parte non ha mai giocato con un giocattolo, né è mai stato trattato come un animale domestico.Appena togliamo loro le museruole vanno a prendere i giochi che non hanno mai avuto prima, è così tenero” ha detto la Stratemann.

I cani a cui trova una nuova casa sono i più fortunati; alcuni dei greyhound infortunati dalla pista finiscono direttamente a fare un’altra cosa: diventano donatori di sangue in alcune cliniche veterinarie situate nel paese, ed anche qui nella Contea di Palm Beach. Continuano ad indossare sempre la museruola, vivono in isolamento, e donano regolarmente il loro sangue estratto dalle loro vene giugulari. Di seguito la traduzione integrale dell’articolo inchiesta pubblicato da WPBF 25 TV l’8 febbraio 2018.

Responsabile di un’associazione rescue sostiene che i greyhound da corsa feriti vengono soppressi o sfruttati come donatori di sangue

Di Terry Parker 8/2/2018 WEST PALM BEACH, Florida. —

La Florida è uno dei sei stati in cui il greyhound racing è ancora legale, ma per la prima volta una proposta di legge rivolta agli elettori consentirebbe loro di decidere se porre fine a questo sport definito da chi lo critica crudele verso i cani. Di fronte a questa possibilità, la fondatrice dell’associazione Elite Greyhound Adoptions lancia accuse di crudeltà e negligenza contro l’industria, di cui è testimone diretta da quasi 15 anni.

Sonia Stratemann accoglie greyhound feriti come Forrest, di soli 3 anni, un cane molto socievole bianco e marrone con un’ingessatura verde alla zampa posteriore destra. Ufficialmente conosciuto come KL’s Skeeter, Forrest si è fratturato la zampa durante la sua ultima gara al Palm Beach Kennel Club, ad ottobre. Il video della corsa mostra Forrest che all’improvviso rallenta e poi scompare dall’inquadratura. Della prestazione il cinodromo ha detto che il cane sarebbe stato “trascinato”.

L’addestratore lo ha portato dal veterinario per farlo sopprimere” ha detto la Stratemann, che ha finito per accogliere Forrest, pagando le spese veterinarie per curare la sua zampa. La Stratemann ha aggiunto che è normale per molti addestratori sopprimere i cani quando si fratturano le zampe, un’abitudine molto più diffusa di quando l’industria ammetterà mai: “queste sono cose che l’industria vuole nascondere, come fa da anni”.

Ha fornito foto e video di dozzine di cani con le zampe fratturate. Uno aveva la colonna vertebrale spezzata. Ha spiegato che un addestratore anonimo l’avrebbe gettato oltre la sua recinzione. Come molti altri che erano feriti troppo gravemente per essere curati, la Stratemann ha dovuto sopprimerlo, ma conserva le loro ceneri in scatole di legno di rosa con i loro nomi incisi sopra. “Li portiamo da McDonald e gli compriamo un cheeseburger, e li abbracciamo forte così almeno sappiano di essere stati amati” ha aggiunto.

Finché ha continuato a non esprimersi pubblicamente contro il racing come aveva fatto negli ultimi 14 anni, alcuni addestratori del paese hanno continuato a portarle i loro cani infortunati, anziché sopprimerli. “Quando a loro non servono più, molti addestratori e proprietari li abbandonano, facendoli sopprimere” ha concluso la Stratemann. Quando accoglie i cani, la maggior parte sono infestati da pulci e zecche, i denti sono spesso marci, molti hanno infezioni alle orecchie o piaghe aperte nelle zampe per aver dormito nelle gabbie su giacigli inconsistenti. La maggior parte non ha mai giocato con un giocattolo, né è mai stato trattato come un animale domestico.Appena togliamo loro le museruole vanno a prendere i giochi che non hanno mai avuto prima, è così tenero” ha detto la Stratemann.

I cani a cui trova una nuova casa sono i più fortunati; alcuni dei greyhound infortunati dalla pista finiscono direttamente a fare un’altra cosa: diventano donatori di sangue in alcune cliniche veterinarie situate nel paese, ed anche qui nella Contea di Palm Beach. Continuano ad indossare sempre la museruola, vivono in isolamento, e donano regolarmente il loro sangue estratto dalle loro vene giugulari.

Non vedo ragione per cui debbano essere mandati in queste cliniche veterinarie per donare il loro sangue. Credo che dovrebbero essere direttamente dati in adozione” ha aggiunto la Stratemann. Poiché il loro sangue è del tipo universale, i greyhound sono considerati ottimi donatori per altri cani che hanno bisogno di trasfusioni.

Ma è un tema controverso: dopo che lo scorso anno una banca del sangue in Texas ha chiuso in seguito alle denunce per negligenza estrema scoperte dalla PETA, la National Greyhound Association ha pubblicato nuove linee guida con cui “vieta ai propri membri di cedere direttamente i greyhound a qualunque banca del sangue. La NGA deve approvare l’uso di greyhound appartenenti a un socio per delle trasfusioni di sangue e proibisce che i cani vengano sfruttati per il loro sangue per un periodo superiore ai 18 mesi od oltre i 17 anni di età del cane”. Per la Stratemann si tratta di un periodo troppo lungo.

Qui stanno in gabbie metalliche. Solitamente in un programma donatori sono circondati muri di cemento su tre lati, ed i greyhound non ci sono abituati. Sono cani molto socievoli, abituati a guardarsi gli uni con gli altri e a stare vicini e in questi box è più difficile farlo” ha spiegato.

L’industria del racing nega con forza le accuse della Stratemann: “E’ tutto falso e oltraggioso, e la invitiamo a visitare il cinodromo, i kennel, i greyhound e a vedere di persona come sono ben tenuti ed addestrati” ha risposto Jack Cory, portavoce legale della Florida and the National Greyhound Association. Cory ha aggiunto che in ogni sport si verificano degli infortuni ma che “questo non avviene regolarmente e chiunque voglia avere a che fare con queste cose negative ovviamente è una persona anti-greyhound racing che cerca di danneggiare l’industria, con i suoi 3000 posti di lavoro in Florida e 15000 bellissimi greyhound”. Cory ha concluso dicendo che poiché la Stratemann è apertamente contro il racing, è stata tagliata fuori dal giro e non riceverà più ex racer.

La Stratemann ha risposto che spera che raccontando finalmente la sua versione della storia, di convincere gli elettori a far vietare il greyhound racing in tutta la Florida. “Voglio riuscire ad aiutarli, e questo è l’unico modo in cui posso farlo adesso” ha detto.

Il Palm Beach Kennel Club non ha voluto rilasciare alcuna intervista. Hanno inviato una risposta via email in cui affermano di tracciare gli infortuni dei cani ma di non voler fornire alcun dato in merito. Hanno aggiunto: “Il Palm Beach Kennel Club ha fatto dei progressi significativi nel cercare di ridurre gli incidenti in pista attraverso varie misure, tra cui miglioramenti alla superficie della pista, nuove lepri meccaniche e recinzioni più sicure, curve più ampie sul tracciato e altre tecniche. Recentemente il PBKC ha ricevuto un premio sulla sicurezza (Greyhound track safety award) dal Redhound Racing”. Per quanto riguarda il programma donazioni di sangue, il cinodromo afferma di “non avere l’autorità per dire ai proprietari cosa farne dei loro cani, ma se violassero i nuovi standard per i donatori di sangue previsti dall’NGA sarebbero espulsi dall’associazione e non potrebbero più gareggiare”. La proposta di legge per presentare un emendamento alle prossime votazioni per decidere se vietare il greyhound racing in Florida ha superato l’esame della commissione esecutiva a Tallahassee ed ora sarà presentata alle audizioni pubbliche. @Petlevrieri 

Articolo originale http://www.wpbf.com/article/rescue-worker-claims-racing-greyhounds-injured-euthanized-or-forced-to-become-blood-donors/

Presidente e socio fondatore di Pet levrieri dalla data di fondazione. Nella vita svolge la professione di psicologa e psicoterapeuta e di formatrice. E’ laureata in filosofia e in psicologia. Per crescita personale si è formata e diplomata come educatrice cinofila presso la scuola SIUA. Ha svolto il corso professionalizzante per la gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti, organizzato da Pet Detective. Ha iniziato a scoprire quello che accade ai greyhound nel racing in seguito all’adozione della sua prima grey, Silky, nel 2008. Da qui il suo impegno civile antiracing e anticaccia in difesa dei greyhound, dei galgo e dei lurcher. Sposata con Massimo Greco, altro socio fondatore di Pet levrieri, condivide con lui questo impegno.

Insieme condividono la loro vita con un gruppo di levrieri rescue e una segugia. Svolge questo ruolo in maniera totalmente gratuita.

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Vice presidente di Pet levrieri. Nella vita è Direttore delle Risorse Umane di una multinazionale del settore IT. 
Per passione personale nel 2020 ha conseguito il titolo di educatore cinofilo presso la scuola cinofila Il Mio Cane.
Ha partecipato al corso di gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti organizzato da Pet Detective.
Nel marzo 2014 adotta “per caso” Sandy, greyhound irlandese, e scopre la dura realtà dei levrieri sfruttati nelle corse e nella caccia decidendo così di impegnarsi concretamente nell’Associazione.
Coordina il gruppo di ricerca dei levrieri smarriti, è membro del Gruppo Adozioni e partecipa come portavoce di Pet levrieri ad eventi di informazione e divulgazione delle attività dell’associazione. 
Vive tra Milano e la Valsassina con il marito Massimiliano, ha due figli ormai adulti, Giorgia e Marco, e tre lurcher irlandesi: Robin, Coco e Lucy – e Sandy sempre nel cuore.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri a titolo assolutamente gratuito.
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Vice Presidente e socio fondatore di Pet levrieri, laureata in scienze politiche internazionali, gestisce un’impresa di consulenze turistiche. In Pet Levrieri si occupa in particolare delle relazioni con la Spagna e dei profili dei galgo e si reca più volte all’anno nei rifugi spagnoli per conoscere i cani e stilarne i profili. Fa parte del team che amministra sito e pagine Fb dell’associazione.
Ha adottato la galga Debra nel 2011. Venire a contatto con la realtà dei levrieri rescue l’ha spinta ad approfondire il discorso e a impegnarsi attivamente a favore dei grey, galgo e lurcher sfruttati e maltrattati in tutto il mondo. Oltre a Debra vive con due cani meticci, salvati da situazioni di abbandono.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo e socio fondatore di Per levrieri, dove si occupa dell’organizzazione logistica degli eventi e del merchandising. Nella vita è titolare di un laboratorio odontotecnico dal 1990. Da sempre appassionato di cani, il suo primo cane è stato un setter irlandese. Sposato con Marianna Capurso, anche lei socia fondatrice di Pet levrieri, condivide con lei l’impegno antirancing e anticaccia in difesa dei levrieri. Accanto al presidente di Pet levrieri, ha partecipato alla prima conferenza mondiale sui greyhound in Florida nel 2016. Ha partecipato a molti corsi organizzati da Think Dog e Siua. Perle è stata la sua prima greyhound. Nella sua vita ora ci sono Peig e Inta, due lurcher, e Karim, greyhound salvato dal cinodromo di Macao, e Ricky, un pinscher, che è la mascotte di tutto il gruppo. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo di Pet levrieri. Nella vita è una pasticciera. Dal 2014 a seguito dell’adozione di Rosie, una greyhound irlandese ha conosciuto la realtà dello sfruttamento dei levrieri. Da qui l’impegno in associazione. Coordina il gruppo facebook di Pet levrieri, gestisce il canale istituzionale Twitter, ed è membro del gruppo adozioni. Condivide la vita con il compagno Stefano, socio e volontario di Pet levrieri, James greyhound salvato in Irlanda e Jasmine greyhound sopravvissuta al cinodromo di Macao, nel cuore portano Rosie e Mags greyhound salvate in Irlanda. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Socio fondatore di Pet levrieri, si è occupato in associazione, a titolo puramente gratuito, di trasporti, rapporti con le autorità veterinarie e della comunicazione esterna, curando numerosi articoli sulla situazione dei greyhound e dei galgo nel mondo. Ha partecipato a numerose manifestazioni antiracing in Irlanda e Gran Bretagna. Dal 2022 fa parte del Board di GREY2K USA Worldwide, la più importante organizzazione antiracing mondiale. 
Laureato in filosofia e in Psicologia della comunicazione, insegna filosofia e storia nella scuola superiore di secondo grado; per crescita personale si è formato e diplomato come educatore cinofilo presso la scuola SIUA. 
Appassionato di musica, in particolare rock e irlandese, dal 2008 condivide le sue giornate, insieme alla moglie Stefania Traini, con levrieri rescue e un “pizzico” di segugi. Perché nella varietà si fanno più esperienze.
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Membro del consiglio direttivo di Pet Levrieri.
Dopo il liceo linguistico inizia a lavorare in banca ma dopo la nascita della terza figlia decide di volersi dedicare esclusivamente alla sua numerosa famiglia.
Il suo primo cane è stato Otello, un mix labrador-alano, poi è arrivata Gina, un bovaro svizzero.
Viene a conoscenza dello sfruttamento dei levrieri per caso attraverso un articolo trovato in rete e nel novembre 2015 partecipa ad un arrivo di Galgo di Pet Levrieri. Christa, una galga ancora senza famiglia, si butta tra le sue braccia per farsi coccolare. Dieci giorni dopo andrà a prenderla presso la famiglia foster e la porterà a casa. Da questo incontro speciale nasce il suo impegno concreto all’interno dell’Associazione.
Fa parte del gruppo adozioni e si occupa prevalentemente delle richieste estere (Svizzera, Austria, Germania).
A settembre 2018 si reca, insieme a Stefania Traini, a Macau per fotografare e stilare i profili dei cani che verranno in Italia. Qui, incrocia lo sguardo di Tamoko, che decide di adottare appena sarà pronto per il volo che lo porterà a Milano.
Vive a Lugano, Svizzera, con il marito Andrea e i figli Giulia, Alyssa, Cecilia e Tommaso. Membri della numerosa famiglia, oltre a Tamoko, sono anche Harry e Bob, lurcher irlandesi e Paco un meticcio salvato dalle strade di Napoli.
Ama trascorrere le giornate tra montagne e boschi oppure con un bel libro in mano.
Svolge i suoi incarichi in Pet Levrieri in maniera totalmente gratuita.
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