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Comportamenti di paura nel cane: il freezing

Parliamo di freezing o immobilità quando ci riferiamo ad un comportamento che ciascun essere vivente mette in atto come reazione di paura nei confronti di uno stimolo ambientale. Un cane spaventato o intimorito può agire, come sostiene Angelo Vaira,  in 4 modi differenti, anche a seconda dell’entità della paura che vive in quel determinato momento: fake: la butta sul gioco, per cercare di sminuire la tensione durante ad es. un incontro con un suo conspecifico (es. altro cane) freeze: si immobilizza, per comunicare al suo interlocutore le sue buone intenzioni e la sua totale inoffensività flight: scappa, non riesce ad affrontare e a gestire la situazione di eccessivo stress e pericolo fight: combatte, poichè si sente minacciato e non è gli è concessa alcuna possibilità di sottrarsi a una situazione di grave pericolo. Spesso questi comportamenti sono consequenziali l’uno con l’altro, ma non è sempre così. Occorre valutare con attenzione le reali condizioni del set ambientale che si crea in ogni singola situazione, il livello di stress del cane, il suo vissuto e pertanto anche la sua capacità di gestire queste particolari situazioni. In generale la paura nel cane è provocata da stimoli sonori (es. tuoni, rumore del vento, fuochi d’artificio, rumori del traffico cittadino, rumori di elettrodomestici), stimoli visivi (oggetti nuovi e sconosciuti, altri animali, alcune categorie di persone come, ad esempio, i bambini e gli anziani, le persone che si muovono in modo strano, che indossano divise, cappelli o cappucci, che portano ombrelli, bastoni o sacchetti in mano), luoghi (es. l’ambulatorio veterinario oppure luoghi nuovi e sconosciuti). Di frequente poi il cane può trovarsi ad affrontare tutti questi stimoli o alcuni di essi contemporaneamente: pensiamo ad esempio a quanto possa esser ricca ed impegnativa in tal senso una passeggiata con lui nel centro di una città trafficata. Normalmente ci rendiamo conto che un cane è spaventato, osservando la sua postura: il corpo è spostato all’indietro, gli arti sono flessi, la coda è portata bassa o piegata tra gli arti posteriori, le orecchie sono all’indietro e piatte sulla testa, gli occhi sono spalancati con le pupille dilatate e il cane evita lo sguardo di chi gli sta davanti. Ora però vorrei concentrarmi in particolare sul comportamento cosiddetto di freezing, in cui il cane, come ho già detto prima, si immobilizza. Generalmente si tratta di un atteggiamento che il cane mette in atto quando comunque è ancora in grado di gestire e superare un momento di difficoltà. Il cane, si paralizza non solo per comunicare le sue intenzioni pacifiche ad un conspecifico o anche ad una persona, ma anche perché può trovarsi ad affrontare una situazione a cui non è abituato e comunque sempre perché sta vivendo un momento molto stressante. Pensiamo come pensa il cane e mettiamoci nei suoi panni…ad esempio cani che purtroppo hanno vissuto traumi ed esperienze terribili di maltrattamento e sfruttamento hanno assoluta necessità di avere i loro tempi di recupero per riacquistare sicurezza in loro stessi e fiducia nell’uomo. Con loro, e mi riferisco ovviamente anche ai levrieri  che vengono salvati dalla nostra associazione, occorre avere tantissima calma e amore, lasciargli i loro spazi e, ribadisco, non avere fretta.    I loro sguardi e le loro posture e atteggiamenti ci dicono molto su ciò che hanno vissuto e dobbiamo considerare che si trovano letteralmente catapultati in un mondo completamente nuovo, a contatto con persone sconosciute. Di conseguenza il primo passo da fare per aiutare i nostri migliori amici a superare queste loro paure è  diventare la loro base sicura: in questo modo saremo la loro guida ed il loro riferimento. I cani si fideranno di noi e, poco per volta, acquisteranno sicurezza in loro stessi. Noi quindi potremo accompagnarli nelle nuove esperienze che si troveranno ad affrontare, confortandoli e standogli sempre vicino. Sarà un percorso che dovremo fare insieme, poco per volta e nel corso del quale impareremo a conoscerci meglio. Nascerà tra noi un rapporto di complicità e fiducia reciproca. In particolare, se il nostro cane dovesse immobilizzarsi, noi dovremo innanzitutto mantenere la calma e trasmettergli sicurezza (osmosi emozionale); cercare di valutare l’entità della paura e quali siano la cause a provocarla. Molto spesso si tratta di una paura cosiddetta “ambientale”: cani abituati a vivere in contesti diversi si trovano immersi in realtà totalmente nuove  e a contatto con rumori completamente sconosciuti.  Nel momento in  cui dovessero bloccarsi,  potremo aiutarli ad uscire da questa situazione, prendendoli con dolcezza dalla pettorina e procedendo insieme  tenendoli a contatto con il nostro fianco: camminare attaccati a noi li conforterà tantissimo e gli trasmetterà sicurezza. Importante sicuramente sarà anche svolgere le prime passeggiate insieme in momenti ed ambienti non eccessivamente stressanti, procedendo sempre con gradualità e pazienza. Fondamentale sarà non perdersi mai d’animo, ma dare appunto massima fiducia, conforto e, non finirò mai di ripeterlo, tempo al nostro cane che ci aprirà il suo cuore. Con lui si creerà quel legame unico ed indissolubile che ci permetterà di superare insieme ogni difficoltà e di vivere insieme dei momenti favolosi. Per ulteriori problematiche e necessità  vi invito comunque a consultare un serio professionista che possa valutare nello specifico le singole situazioni e darvi le corrette risposte e gli strumenti idonei a vivere serenamente con il vostro cane e a superare le eventuali difficoltà che dovessero presentarsi. Matteo Villa    

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Presidente e socio fondatore di Pet levrieri dalla data di fondazione. Nella vita svolge la professione di psicologa e psicoterapeuta e di formatrice. E’ laureata in filosofia e in psicologia. Per crescita personale si è formata e diplomata come educatrice cinofila presso la scuola SIUA. Ha svolto il corso professionalizzante per la gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti, organizzato da Pet Detective. Ha iniziato a scoprire quello che accade ai greyhound nel racing in seguito all’adozione della sua prima grey, Silky, nel 2008. Da qui il suo impegno civile antiracing e anticaccia in difesa dei greyhound, dei galgo e dei lurcher. Sposata con Massimo Greco, altro socio fondatore di Pet levrieri, condivide con lui questo impegno.

Insieme condividono la loro vita con un gruppo di levrieri rescue e una segugia. Svolge questo ruolo in maniera totalmente gratuita.

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Vice presidente di Pet levrieri. Nella vita è Direttore delle Risorse Umane di una multinazionale del settore IT. 
Per passione personale nel 2020 ha conseguito il titolo di educatore cinofilo presso la scuola cinofila Il Mio Cane.
Ha partecipato al corso di gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti organizzato da Pet Detective.
Nel marzo 2014 adotta “per caso” Sandy, greyhound irlandese, e scopre la dura realtà dei levrieri sfruttati nelle corse e nella caccia decidendo così di impegnarsi concretamente nell’Associazione.
Coordina il gruppo di ricerca dei levrieri smarriti, è membro del Gruppo Adozioni e partecipa come portavoce di Pet levrieri ad eventi di informazione e divulgazione delle attività dell’associazione. 
Vive tra Milano e la Valsassina con il marito Massimiliano, ha due figli ormai adulti, Giorgia e Marco, e tre lurcher irlandesi: Robin, Coco e Lucy – e Sandy sempre nel cuore.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri a titolo assolutamente gratuito.
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Vice Presidente e socio fondatore di Pet levrieri, laureata in scienze politiche internazionali, gestisce un’impresa di consulenze turistiche. In Pet Levrieri si occupa in particolare delle relazioni con la Spagna e dei profili dei galgo e si reca più volte all’anno nei rifugi spagnoli per conoscere i cani e stilarne i profili. Fa parte del team che amministra sito e pagine Fb dell’associazione.
Ha adottato la galga Debra nel 2011. Venire a contatto con la realtà dei levrieri rescue l’ha spinta ad approfondire il discorso e a impegnarsi attivamente a favore dei grey, galgo e lurcher sfruttati e maltrattati in tutto il mondo. Oltre a Debra vive con due cani meticci, salvati da situazioni di abbandono.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo e socio fondatore di Per levrieri, dove si occupa dell’organizzazione logistica degli eventi e del merchandising. Nella vita è titolare di un laboratorio odontotecnico dal 1990. Da sempre appassionato di cani, il suo primo cane è stato un setter irlandese. Sposato con Marianna Capurso, anche lei socia fondatrice di Pet levrieri, condivide con lei l’impegno antirancing e anticaccia in difesa dei levrieri. Accanto al presidente di Pet levrieri, ha partecipato alla prima conferenza mondiale sui greyhound in Florida nel 2016. Ha partecipato a molti corsi organizzati da Think Dog e Siua. Perle è stata la sua prima greyhound. Nella sua vita ora ci sono Peig e Inta, due lurcher, e Karim, greyhound salvato dal cinodromo di Macao, e Ricky, un pinscher, che è la mascotte di tutto il gruppo. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo di Pet levrieri. Nella vita è una pasticciera. Dal 2014 a seguito dell’adozione di Rosie, una greyhound irlandese ha conosciuto la realtà dello sfruttamento dei levrieri. Da qui l’impegno in associazione. Coordina il gruppo facebook di Pet levrieri, gestisce il canale istituzionale Twitter, ed è membro del gruppo adozioni. Condivide la vita con il compagno Stefano, socio e volontario di Pet levrieri, James greyhound salvato in Irlanda e Jasmine greyhound sopravvissuta al cinodromo di Macao, nel cuore portano Rosie e Mags greyhound salvate in Irlanda. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Socio fondatore di Pet levrieri, si è occupato in associazione, a titolo puramente gratuito, di trasporti, rapporti con le autorità veterinarie e della comunicazione esterna, curando numerosi articoli sulla situazione dei greyhound e dei galgo nel mondo. Ha partecipato a numerose manifestazioni antiracing in Irlanda e Gran Bretagna. Dal 2022 fa parte del Board di GREY2K USA Worldwide, la più importante organizzazione antiracing mondiale. 
Laureato in filosofia e in Psicologia della comunicazione, insegna filosofia e storia nella scuola superiore di secondo grado; per crescita personale si è formato e diplomato come educatore cinofilo presso la scuola SIUA. 
Appassionato di musica, in particolare rock e irlandese, dal 2008 condivide le sue giornate, insieme alla moglie Stefania Traini, con levrieri rescue e un “pizzico” di segugi. Perché nella varietà si fanno più esperienze.
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Membro del consiglio direttivo di Pet Levrieri.
Dopo il liceo linguistico inizia a lavorare in banca ma dopo la nascita della terza figlia decide di volersi dedicare esclusivamente alla sua numerosa famiglia.
Il suo primo cane è stato Otello, un mix labrador-alano, poi è arrivata Gina, un bovaro svizzero.
Viene a conoscenza dello sfruttamento dei levrieri per caso attraverso un articolo trovato in rete e nel novembre 2015 partecipa ad un arrivo di Galgo di Pet Levrieri. Christa, una galga ancora senza famiglia, si butta tra le sue braccia per farsi coccolare. Dieci giorni dopo andrà a prenderla presso la famiglia foster e la porterà a casa. Da questo incontro speciale nasce il suo impegno concreto all’interno dell’Associazione.
Fa parte del gruppo adozioni e si occupa prevalentemente delle richieste estere (Svizzera, Austria, Germania).
A settembre 2018 si reca, insieme a Stefania Traini, a Macau per fotografare e stilare i profili dei cani che verranno in Italia. Qui, incrocia lo sguardo di Tamoko, che decide di adottare appena sarà pronto per il volo che lo porterà a Milano.
Vive a Lugano, Svizzera, con il marito Andrea e i figli Giulia, Alyssa, Cecilia e Tommaso. Membri della numerosa famiglia, oltre a Tamoko, sono anche Harry e Bob, lurcher irlandesi e Paco un meticcio salvato dalle strade di Napoli.
Ama trascorrere le giornate tra montagne e boschi oppure con un bel libro in mano.
Svolge i suoi incarichi in Pet Levrieri in maniera totalmente gratuita.
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