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Dentro al racket delle esportazioni illegali di greyhound: 4 capibanda giudicati colpevoli di 464 imputazioni

Fairfax Media ha rivelato che grazie alle loro inchieste svolte sul traffico illegale di greyhound dall’Australia al Sud Est Asiatico (Macao, in Cina, Vietnam) e a Dubai, sono state scoperte  le dinamiche interne delle due maggiori operazioni di esportazione, che coinvolgono quattro importanti personalità del greyhound racing ritenuti  i responsabili principali di un sistema lucrativo di esportazioni di greyhound su larga scala in Asia. Si tratta dei fratelli Mark e Steven Farrugia, originari di Sidney, e i coniugi Sam e Patricia Cauchi, dichiarati colpevoli di ben 464 imputazioni. 

Attraverso una complessa ricerca, gli investigatori hanno identificato almeno 544 greyhound che sarebbero scomparsi nel nulla oltre oceano, privi dei documenti necessari, di cui 408 erano animali registrati nel Nuovo Galles del Sud. E’ emerso che la maggior parte delle 179 persone indagate aveva già ceduto questi cani ai fratelli Farrugia a Marsden Park, o alla famiglia Cauchi, al prezzo medio di $ 500 a cane, senza fare domande. Gli animali sono stati trasportati da un vettore a Macao, in Cina, Vietnam e Dubai dove sono stati venduti per $ 1000 o più.

Di seguito tutti i dettagli di questa inchiesta.

Dentro al racket delle esportazioni di greyhound: 4 capibanda giudicati colpevoli di 464 imputazioni

Di Eamonn Duff 4 giugno 2017

Quattro importanti personalità del greyhound racing sono state scoperte e ritenute responsabili principali di un sistema lucrativo di esportazioni di cani su larga scala in Asia.

I Fratelli Mark e Steven Farrugia, originari di Sidney, e i coniugi Sam e Patricia Cauchi sono stati dichiarati colpevoli di ben 464 imputazioni in base alle normative vigenti dell’industria del racing, come parte di un’inchiesta in corso voluta da Greyhound Racing NSW (GRNSW) sulle vendite non autorizzate di cani a Macao, in Cina, Vietnam e persino Dubai.

La famiglia Cauchi possiede un greyhound maschio da riproduzione chiamato Rocky Ridge Farm che, secondo il loro sito web, sarebbe il migliore del Nuovo Galles del Sud e tra i primi tre di tutta l’Australia.

Ma come i fratelli Farrugia che gestiscono il Glengarrie Trial Track, anche loro in passato avevano un business occulto e molto fiorente che prevedeva l’acquisto di greyhound abbandonati da altri per rivenderli nel Sud est asiatico al doppio del prezzo. Le rivelazioni arrivano una settimana dopo l’indagine di Fairfax Media che ha scoperto come dozzine di greyhound australiani continuino ad essere spediti in un zoo per turisti di Shanghai dove sono costretti a gareggiare contro a dei ghepardi.

Mentre i quattro indagati si sono dichiarati o sono stati giudicati tutti colpevoli delle accuse all’udienza di Marzo, l’esito non è stato reso noto fino a giovedì quando Fairfax Media ha contattato il GRNSW.

teve and Donna Farrugia, entangled in the greyhound investigation. Photo: Facebook

Un portavoce del GRNSW ha detto che l’inchiesta ha dimostrato quanto l’ente corse sia “fortemente impegnato” a prevenire le continue esportazioni non autorizzate di greyhound australiani verso destinazioni dove le leggi di tutela animale non sono all’altezza degli standard australiani. Ma ha aggiunto che “i controlli inadeguati sulle esportazioni da parte del governo australiano” hanno continuato a lasciare delle “lacune inaccettabili”. “I nostri poteri limitati sono una sfida importante” ha concluso.

L’esportazione dei greyhound a Macao è stata vietata nel 2013 a causa della loro mancanza di leggi di tutela animale. Tuttavia questo non ha fermato i proprietari e addestratori dall’inviarli laggiù per un ottenere un profitto immediato. Nel dicembre 2015 un’indagine di Animals Australia scoprì circa 700 cani rinchiusi in un famoso cinodromo fatiscente, il Canidrome, ammassati in piccole gabbie ed uccisi quotidianamente per far posto ai nuovi arrivati.

182 Charges: Mark Farrugia was entangled in the greyhound export investigation. Photo: Facebook

La stessa indagine scoprì uno scenario di maltrattamenti simile che riguardava i cani australiani anche in Cina e Vietnam. Da allora le leggi nazionali sul dog racing imposte da Greyhounds Australasia (GA) hanno proibito l’esportazione di greyhound a meno che non possiedano un “passaporto”. Questo documento viene concesso solo se le destinazioni oltre oceano rispettano gli standard australiani di tutela animale. Tuttavia il governo federale si è rifiutato finora di inasprire le leggi e vietare del tutto le esportazioni, mentre i poteri di controllo del GA, che emette i passaporti, si estendono solo a persone registrate dall’ente stesso. A giugno dello scorso anno l’indagine sulle esportazioni condotta dal GRNSW ha scoperto ben 179 addestratori registrati e proprietari accusati di aver violato le normative dell’industria.

Ora Fairfax Media ha rivelato che è stato grazie alle loro inchieste che sono state scoperte le dinamiche interne delle due maggiori operazioni di esportazione. Attraverso una complessa ricerca, gli investigatori hanno identificato almeno 544 greyhound che sarebbero scomparsi nel nulla oltre oceano, privi dei documenti necessari, di cui 408 erano animali registrati nel Nuovo Galles del Sud. E’ emerso che la maggior parte delle 179 persone indagate aveva già ceduto questi cani ai fratelli Farrugia a Marsden Park, o alla famiglia Cauchi, al prezzo medio di $ 500 a cane, senza fare domande. Gli animali sono stati trasportati da un vettore a Macao, in Cina, Vietnam e Dubai dove sono stati venduti per $ 1000 o più.

Sam Cauchi was found guilty of 50 greyhound export offences. Photo: Facebook

Il 12 dicembre, due mesi dopo lo spettacolare dietrofront di Mike Baird sulla messa al bando del greyhound racing, Mark Farrugia, Steve Farrugia e sua moglie Donna sono stati accusati di 98 imputazioni per esportazioni di greyhound non autorizzate, più numerosi altri reati come il mancato ottenimento dei passaporti per i cani, la mancata presentazione dei moduli relativi al trasferimento di proprietà dei cani in seguito alla loro vendita, il tentativo di cospirare con altre persone per commettere un reato, rovinando la reputazione dello sport e agendo in modo negligente, disonesto, corrotto, fraudolento e improprio.

I Fratelli Farrugia si sono dichiarati o sono stati giudicati colpevoli di 182 reati ciascuno. Il caso contro la Sig.ra Farrugia, contro cui non c’erano accuse, è in corso.

Trapped in the Canidrome: Sam Cauchi said he did not ask questions about where the dogs ended up after he exported them. Photo: Animals Australia

Sam e Patricia Cauchi sono stati ritenuti colpevoli di 50 esportazioni e di reati connessi alla cattiva condotta. I quattro, che lavorano ancora tutti nell’ambiente del dog racing, dovranno ora affrontare una sospensione o la possibile squalifica.

Despite a 2013 ban, hundreds of Australian greyhounds are still being sold to Macau. Photo: Animals Australia

Lyn White, di Animals Australia, ha detto: “questi addestratori erano i capobanda responsabili dell’esportazione di centinaia di cani. Il loro evidente disprezzo per le regole dell’industria e degli obblighi morali verso questi cani non merita meno di un’interdizione a vita”. Mark, Steve e Donna Farrugia si sono rifiutati di commentare. Il Sig. Cauchi ha detto a Fairfax Media di non aver “fatto domande” su dove i cani sarebbero finiti dopo averli venduti oltre oceano. “Non accadrà più” ha aggiunto.

@Pet levrieri Articolo originale http://www.smh.com.au/nsw/inside-the-greyhound-export-racket-ringleaders-found-guilty-of-464-charges

Presidente e socio fondatore di Pet levrieri dalla data di fondazione. Nella vita svolge la professione di psicologa e psicoterapeuta e di formatrice. E’ laureata in filosofia e in psicologia. Per crescita personale si è formata e diplomata come educatrice cinofila presso la scuola SIUA. Ha svolto il corso professionalizzante per la gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti, organizzato da Pet Detective. Ha iniziato a scoprire quello che accade ai greyhound nel racing in seguito all’adozione della sua prima grey, Silky, nel 2008. Da qui il suo impegno civile antiracing e anticaccia in difesa dei greyhound, dei galgo e dei lurcher. Sposata con Massimo Greco, altro socio fondatore di Pet levrieri, condivide con lui questo impegno.

Insieme condividono la loro vita con un gruppo di levrieri rescue e una segugia. Svolge questo ruolo in maniera totalmente gratuita.

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Vice presidente di Pet levrieri. Nella vita è Direttore delle Risorse Umane di una multinazionale del settore IT. 
Per passione personale nel 2020 ha conseguito il titolo di educatore cinofilo presso la scuola cinofila Il Mio Cane.
Ha partecipato al corso di gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti organizzato da Pet Detective.
Nel marzo 2014 adotta “per caso” Sandy, greyhound irlandese, e scopre la dura realtà dei levrieri sfruttati nelle corse e nella caccia decidendo così di impegnarsi concretamente nell’Associazione.
Coordina il gruppo di ricerca dei levrieri smarriti, è membro del Gruppo Adozioni e partecipa come portavoce di Pet levrieri ad eventi di informazione e divulgazione delle attività dell’associazione. 
Vive tra Milano e la Valsassina con il marito Massimiliano, ha due figli ormai adulti, Giorgia e Marco, e tre lurcher irlandesi: Robin, Coco e Lucy – e Sandy sempre nel cuore.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri a titolo assolutamente gratuito.
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Vice Presidente e socio fondatore di Pet levrieri, laureata in scienze politiche internazionali, gestisce un’impresa di consulenze turistiche. In Pet Levrieri si occupa in particolare delle relazioni con la Spagna e dei profili dei galgo e si reca più volte all’anno nei rifugi spagnoli per conoscere i cani e stilarne i profili. Fa parte del team che amministra sito e pagine Fb dell’associazione.
Ha adottato la galga Debra nel 2011. Venire a contatto con la realtà dei levrieri rescue l’ha spinta ad approfondire il discorso e a impegnarsi attivamente a favore dei grey, galgo e lurcher sfruttati e maltrattati in tutto il mondo. Oltre a Debra vive con due cani meticci, salvati da situazioni di abbandono.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo e socio fondatore di Per levrieri, dove si occupa dell’organizzazione logistica degli eventi e del merchandising. Nella vita è titolare di un laboratorio odontotecnico dal 1990. Da sempre appassionato di cani, il suo primo cane è stato un setter irlandese. Sposato con Marianna Capurso, anche lei socia fondatrice di Pet levrieri, condivide con lei l’impegno antirancing e anticaccia in difesa dei levrieri. Accanto al presidente di Pet levrieri, ha partecipato alla prima conferenza mondiale sui greyhound in Florida nel 2016. Ha partecipato a molti corsi organizzati da Think Dog e Siua. Perle è stata la sua prima greyhound. Nella sua vita ora ci sono Peig e Inta, due lurcher, e Karim, greyhound salvato dal cinodromo di Macao, e Ricky, un pinscher, che è la mascotte di tutto il gruppo. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo di Pet levrieri. Nella vita è una pasticciera. Dal 2014 a seguito dell’adozione di Rosie, una greyhound irlandese ha conosciuto la realtà dello sfruttamento dei levrieri. Da qui l’impegno in associazione. Coordina il gruppo facebook di Pet levrieri, gestisce il canale istituzionale Twitter, ed è membro del gruppo adozioni. Condivide la vita con il compagno Stefano, socio e volontario di Pet levrieri, James greyhound salvato in Irlanda e Jasmine greyhound sopravvissuta al cinodromo di Macao, nel cuore portano Rosie e Mags greyhound salvate in Irlanda. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Socio fondatore di Pet levrieri, si è occupato in associazione, a titolo puramente gratuito, di trasporti, rapporti con le autorità veterinarie e della comunicazione esterna, curando numerosi articoli sulla situazione dei greyhound e dei galgo nel mondo. Ha partecipato a numerose manifestazioni antiracing in Irlanda e Gran Bretagna. Dal 2022 fa parte del Board di GREY2K USA Worldwide, la più importante organizzazione antiracing mondiale. 
Laureato in filosofia e in Psicologia della comunicazione, insegna filosofia e storia nella scuola superiore di secondo grado; per crescita personale si è formato e diplomato come educatore cinofilo presso la scuola SIUA. 
Appassionato di musica, in particolare rock e irlandese, dal 2008 condivide le sue giornate, insieme alla moglie Stefania Traini, con levrieri rescue e un “pizzico” di segugi. Perché nella varietà si fanno più esperienze.
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Membro del consiglio direttivo di Pet Levrieri.
Dopo il liceo linguistico inizia a lavorare in banca ma dopo la nascita della terza figlia decide di volersi dedicare esclusivamente alla sua numerosa famiglia.
Il suo primo cane è stato Otello, un mix labrador-alano, poi è arrivata Gina, un bovaro svizzero.
Viene a conoscenza dello sfruttamento dei levrieri per caso attraverso un articolo trovato in rete e nel novembre 2015 partecipa ad un arrivo di Galgo di Pet Levrieri. Christa, una galga ancora senza famiglia, si butta tra le sue braccia per farsi coccolare. Dieci giorni dopo andrà a prenderla presso la famiglia foster e la porterà a casa. Da questo incontro speciale nasce il suo impegno concreto all’interno dell’Associazione.
Fa parte del gruppo adozioni e si occupa prevalentemente delle richieste estere (Svizzera, Austria, Germania).
A settembre 2018 si reca, insieme a Stefania Traini, a Macau per fotografare e stilare i profili dei cani che verranno in Italia. Qui, incrocia lo sguardo di Tamoko, che decide di adottare appena sarà pronto per il volo che lo porterà a Milano.
Vive a Lugano, Svizzera, con il marito Andrea e i figli Giulia, Alyssa, Cecilia e Tommaso. Membri della numerosa famiglia, oltre a Tamoko, sono anche Harry e Bob, lurcher irlandesi e Paco un meticcio salvato dalle strade di Napoli.
Ama trascorrere le giornate tra montagne e boschi oppure con un bel libro in mano.
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