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“Sete di denaro” rende più difficile il controllo dell’esportazione dei greyhound

Traduzione dell’articolo, pubblicato su PONTO FINAL, il 26 settembre 2017, Sete di denaro’ rende più difficile il controllo dell’esportazione dei greyhound
di Pedro André Santos
Le esportazioni dei greyhound dall’Australia verso gli Stati Uniti sono state sospese dopo che le autorità australiane hanno riscontrato la possibilità che questi animali vengano nuovamente esportati verso Macao e la Cina.  Anche se le corse di greyhound hanno i giorni contati sul territorio, Albano Martins, segnala la “sete di denaro” e la mancanza di impegno delle autorità competenti come i principali ostacoli per un controllo più efficace dei meccanismi di esportazione.
Le corse dei greyhounds a Macao sembrano avere i giorni contati con la chiusura del cinodromo prevista per il 2018, ma il nome del territorio è tornato alla ribalta sulla stampa internazionale, quando Macao è stata indicata come eventuale destinazione di una parte dei greyhound esportati dall’Australia verso gli Stati Uniti.
A Camberra, le autorità competenti non hanno usato mezze misure e hanno deciso di sospendere l’esportazione di greyhound verso il continente nord-americano, considerando che essi potrebbero essere ri-esportati  a Macao e in Cina.
Contattato da PONTO FINAL, il presidente di Anima, Albano Martins, si è mostrato sorpreso non per la situazione in sé, frequente in altri paesi, ma per il fatto di coinvolgere gli Stati Uniti. Ma il dirigente associativo si è mostrato convinto che per quanto riguarda quel territorio “ il rubinetto si chiuderà” anche perché il prossimo anno chiude il cinodromo: Macao chiude nel 2018 su questo non ci sono dubbi.
Nella Repubblica Popolare cinese le corse coi cani sono illegali, ma esistono piste private. È normale che ci siano scommesse illegali fino a quando non se ne accorgono le autorità.  A Shangai i greyhound che sono messi a correre per il divertimento delle persone, non sono necessariamente collegati alle scommesse. “Finché non ci sarà una presa di posizione contro le corse coi cani per divertimento poco o niente verrà fatto”, ha sottolineato l’attivista dei diritti degli animali.
Albano Martins ricorda ancora che ha ricevuto garanzie di che i greyhound non sarebbero stati esportati verso territori che non hanno una legislazione specifica riguardo la protezione degli animali, “ma la verità è che sono stati mandati greyhound in vari paesi per essere poi ri-esportati” ha dichiarato citando la Cina, l’India o il Vietnam come esempi.
Anche se i cani sono normalmente segnalati, il che permette di riconoscere il loro percorso, esistono sempre modi di scavalcare la legge e farli arrivare in altri mercati: “Sono mandati in posti dove non c’è una legislazione di protezione degli animali,  ma dopo sono ri-esportati, e a partire da un certo momento, con la tanta sete di denaro, non vengono minimamente protetti, perché mandano cani che non sono sterilizzati e così dopo pochi anni non sanno più che farsene e li buttano via, perché appunto possono farli riprodurre. È il vero dramma questo in paesi come la Cina e altri paesi asiatici.
La notizia avanzata dalla Associated Press riferisce ancora che nel 2015 sono stati esportati 200 cani greyhound, un numero considerato inferiore al normale. “ Normale sarebbero stati più o meno 360 grey, circa 30 grey al mese. Era il numero di  greyhound che il cinodromo uccideva mediamente al mese. C’erano animali che arrivavano con un prezzo di 5000 patacche e poi venivano venduti a 80.000 a giocatori che li vedevano solo una volta e poi rimanevano nel Cinodromo, pagando l’alloggio per avere lì un animale per le corse”.
L’Irlanda come (cattivo) esempio.
Albano Martins crede che “ se le autorità si impegnassero davvero” facilmente si risolverebbero problemi come la ri-esportazione di greyhound, ma a volte è difficile a causa dei meccanismi di protezione adottati da certi paesi: “L’Irlanda fa lo stesso, cercando di aggirare, dicendo che non vende a paesi che non hanno una legislazione in merito, ma poi dicono che non possono controllare. L’industria irlandese ha milioni di euro di finanziamento del governo. La storia è sempre la stessa perché bisogna mantenere i posti di lavoro anche se si tratta di industrie private ma finanziate profumatamente dal governo” ha dichiarato.
Riferendosi alla istituzione che presiede come un esempio in termini di organizzazione con “movimenti fortissimi” riguardo alla protezione dei diritti degli animali, Albano Martins denuncia però che esistono molte altre istituzioni che “non lo hanno ancora visto”.
@Petlevrieri
Articolo originale:
 

Presidente e socio fondatore di Pet levrieri dalla data di fondazione. Nella vita svolge la professione di psicologa e psicoterapeuta e di formatrice. E’ laureata in filosofia e in psicologia. Per crescita personale si è formata e diplomata come educatrice cinofila presso la scuola SIUA. Ha svolto il corso professionalizzante per la gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti, organizzato da Pet Detective. Ha iniziato a scoprire quello che accade ai greyhound nel racing in seguito all’adozione della sua prima grey, Silky, nel 2008. Da qui il suo impegno civile antiracing e anticaccia in difesa dei greyhound, dei galgo e dei lurcher. Sposata con Massimo Greco, altro socio fondatore di Pet levrieri, condivide con lui questo impegno.

Insieme condividono la loro vita con un gruppo di levrieri rescue e una segugia. Svolge questo ruolo in maniera totalmente gratuita.

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Vice presidente di Pet levrieri. Nella vita è Direttore delle Risorse Umane di una multinazionale del settore IT. 
Per passione personale nel 2020 ha conseguito il titolo di educatore cinofilo presso la scuola cinofila Il Mio Cane.
Ha partecipato al corso di gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti organizzato da Pet Detective.
Nel marzo 2014 adotta “per caso” Sandy, greyhound irlandese, e scopre la dura realtà dei levrieri sfruttati nelle corse e nella caccia decidendo così di impegnarsi concretamente nell’Associazione.
Coordina il gruppo di ricerca dei levrieri smarriti, è membro del Gruppo Adozioni e partecipa come portavoce di Pet levrieri ad eventi di informazione e divulgazione delle attività dell’associazione. 
Vive tra Milano e la Valsassina con il marito Massimiliano, ha due figli ormai adulti, Giorgia e Marco, e tre lurcher irlandesi: Robin, Coco e Lucy – e Sandy sempre nel cuore.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri a titolo assolutamente gratuito.
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Vice Presidente e socio fondatore di Pet levrieri, laureata in scienze politiche internazionali, gestisce un’impresa di consulenze turistiche. In Pet Levrieri si occupa in particolare delle relazioni con la Spagna e dei profili dei galgo e si reca più volte all’anno nei rifugi spagnoli per conoscere i cani e stilarne i profili. Fa parte del team che amministra sito e pagine Fb dell’associazione.
Ha adottato la galga Debra nel 2011. Venire a contatto con la realtà dei levrieri rescue l’ha spinta ad approfondire il discorso e a impegnarsi attivamente a favore dei grey, galgo e lurcher sfruttati e maltrattati in tutto il mondo. Oltre a Debra vive con due cani meticci, salvati da situazioni di abbandono.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo e socio fondatore di Per levrieri, dove si occupa dell’organizzazione logistica degli eventi e del merchandising. Nella vita è titolare di un laboratorio odontotecnico dal 1990. Da sempre appassionato di cani, il suo primo cane è stato un setter irlandese. Sposato con Marianna Capurso, anche lei socia fondatrice di Pet levrieri, condivide con lei l’impegno antirancing e anticaccia in difesa dei levrieri. Accanto al presidente di Pet levrieri, ha partecipato alla prima conferenza mondiale sui greyhound in Florida nel 2016. Ha partecipato a molti corsi organizzati da Think Dog e Siua. Perle è stata la sua prima greyhound. Nella sua vita ora ci sono Peig e Inta, due lurcher, e Karim, greyhound salvato dal cinodromo di Macao, e Ricky, un pinscher, che è la mascotte di tutto il gruppo. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo di Pet levrieri. Nella vita è una pasticciera. Dal 2014 a seguito dell’adozione di Rosie, una greyhound irlandese ha conosciuto la realtà dello sfruttamento dei levrieri. Da qui l’impegno in associazione. Coordina il gruppo facebook di Pet levrieri, gestisce il canale istituzionale Twitter, ed è membro del gruppo adozioni. Condivide la vita con il compagno Stefano, socio e volontario di Pet levrieri, James greyhound salvato in Irlanda e Jasmine greyhound sopravvissuta al cinodromo di Macao, nel cuore portano Rosie e Mags greyhound salvate in Irlanda. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Socio fondatore di Pet levrieri, si è occupato in associazione, a titolo puramente gratuito, di trasporti, rapporti con le autorità veterinarie e della comunicazione esterna, curando numerosi articoli sulla situazione dei greyhound e dei galgo nel mondo. Ha partecipato a numerose manifestazioni antiracing in Irlanda e Gran Bretagna. Dal 2022 fa parte del Board di GREY2K USA Worldwide, la più importante organizzazione antiracing mondiale. 
Laureato in filosofia e in Psicologia della comunicazione, insegna filosofia e storia nella scuola superiore di secondo grado; per crescita personale si è formato e diplomato come educatore cinofilo presso la scuola SIUA. 
Appassionato di musica, in particolare rock e irlandese, dal 2008 condivide le sue giornate, insieme alla moglie Stefania Traini, con levrieri rescue e un “pizzico” di segugi. Perché nella varietà si fanno più esperienze.
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Membro del consiglio direttivo di Pet Levrieri.
Dopo il liceo linguistico inizia a lavorare in banca ma dopo la nascita della terza figlia decide di volersi dedicare esclusivamente alla sua numerosa famiglia.
Il suo primo cane è stato Otello, un mix labrador-alano, poi è arrivata Gina, un bovaro svizzero.
Viene a conoscenza dello sfruttamento dei levrieri per caso attraverso un articolo trovato in rete e nel novembre 2015 partecipa ad un arrivo di Galgo di Pet Levrieri. Christa, una galga ancora senza famiglia, si butta tra le sue braccia per farsi coccolare. Dieci giorni dopo andrà a prenderla presso la famiglia foster e la porterà a casa. Da questo incontro speciale nasce il suo impegno concreto all’interno dell’Associazione.
Fa parte del gruppo adozioni e si occupa prevalentemente delle richieste estere (Svizzera, Austria, Germania).
A settembre 2018 si reca, insieme a Stefania Traini, a Macau per fotografare e stilare i profili dei cani che verranno in Italia. Qui, incrocia lo sguardo di Tamoko, che decide di adottare appena sarà pronto per il volo che lo porterà a Milano.
Vive a Lugano, Svizzera, con il marito Andrea e i figli Giulia, Alyssa, Cecilia e Tommaso. Membri della numerosa famiglia, oltre a Tamoko, sono anche Harry e Bob, lurcher irlandesi e Paco un meticcio salvato dalle strade di Napoli.
Ama trascorrere le giornate tra montagne e boschi oppure con un bel libro in mano.
Svolge i suoi incarichi in Pet Levrieri in maniera totalmente gratuita.
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