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Albano Martins: “L’ultima possibilità che Angela Leong ha di non fare una brutta figura”

Traduzione dell’articolo di Albano Martins su JTM (Jornal Tribuna de Macau) rivolto ad Angela Leong Titolo: L’ultima possibilità che ha (Angela Leong) di non fare una brutta figura 27 ottobre ore 13:28 ·

Angela Leong ha deciso di dichiarare che andrà avanti con un’Associazione Generale di Protezione Animali per “aiutare” i suoi greyhound cioè i greyhound che, secondo il sito web del Canidrome, dovrebbero essere 348, più quelli che, in base agli accordi tra il Club ed i proprietari, verranno ceduti alla struttura (dopo la sua chiusura nel 2018).

Ad oggi quindi gli animali ancora vivi dovrebbero essere 567, per cui solo 219 appartengono a privati o società.

Ad essi dobbiamo aggiungere i greyhound non attivi (che non gareggiano) e che, dall’entrata in vigore della legge sulla tutela animale, non possono più semplicemente essere soppressi, a meno che non sia necessario. Che sia benedetta questa legge!

L’amministratrice del Canidrome l’ha così sottovalutata da non rendersi conto delle conseguenze che la sua approvazione avrebbe comportato. Probabilmente non ne ha neppure letto la bozza finale. Comunque mi è stato detto che avrebbe votato contro la sua approvazione, strano da parte di una persona che adesso vuole creare un’associazione per proteggere gli animali.

In totale ci saranno forse 650 greyhound ancora vivi, di cui circa tre dozzine sono ancora cuccioli, nati all’interno del Canidrome. Infatti con il blocco delle importazioni di animali prima dall’Australia e in seguito dall’Irlanda, non hanno avuto altra scelta che allevarli loro direttamente.

Ma penso che Angela Leong non abbia considerato l’aspetto contabile quando ha deciso di “darsi al volontariato”. La verità è che i bilanci che il Canidrome è obbligato a pubblicare sono così poco trasparenti da non menzionare neppure profitti e perdite. E quindi non ne sa nulla sull’argomento! Il bilancio stesso è così sintetico che non si capisce quanto guadagno o perdita accumulino ogni anno! Un inno alla mancata trasparenza e chiarezza dei suoi affari.

Ma di chi è la colpa? Anche Macao è così.

Tornando alla Sig.ra Angela Leong, che prima afferma di voler creare un’associazione per tutelare gli animali, ma poi dice che “i greyhound sono nati solo per correre e servire gli umani” non credo andrà molto lontano, o meglio intuisco facilmente dove voglia andare a parare, e non penso sia la tutela dei greyhound.

Se volete la mia opinione, la possibilità di consegnare i greyhound ad Anima è certamente di competenza dei loro proprietari, che sono privati. Sono totalmente d’accordo con lei su questo, ma ha dimenticato di dire che il proprietario della maggior parte dei greyhound presenti al Canidrome è il Canidrome stesso! Questa omissione, deliberata o meno, non depone certo a favore delle sue intenzioni.

Ma perché Anima vuole i greyhound? Per la Sig.ra Angela Leong questo sembra molto strano.

Colgo l’occasione per rinfrescarle la memoria e per ricordarlo anche al Sig. Lei Chi Man, amministratore del Canidrome, che conosce meglio di lei gli affari. Nel 2012 Anima chiese aiuto al DICJ (Gaming Inspection and Coordination Bureau – Ufficio Controllo e Coordinamento Gioco d’Azzardo) per intavolare un dialogo con il Canidrome, allo scopo di porre fine al massacro degli animali, che era in media di circa 360 all’anno (moltiplicate questa cifra per 50 anni e saprete quanti “martiri sono morti lì dentro”).

Nei due incontri programmati abbiamo chiesto solo che fosse istituito un programma di adozioni, come succede ormai in tutto il mondo. Non è stata fatta alcuna promessa. Anima ha proposto un protocollo di collaborazione che non è stato accettato dalla controparte, ed anche il primo greyhound “offerto” dal Sig. Lee come segno della buona fede da parte del Canidrome non è mai arrivato perché, dicono, non bastava solo la loro promessa ma serviva anche l’autorizzazione dei proprietari del cane. Il Canidrome, allora come oggi, è proprietario della maggioranza dei greyhound.

Ovviamente il Canidrome ha istituito una finta campagna di adozioni che, in sette anni, ha affidato solo sette cani, il primo dei quali ceduto al loro stesso veterinario, nel corso di una cerimonia in pompa magna. Il cane è finito a vivere nel mezzanino della sua minuscola clinica a Taipei, di fronte al Jockey Club.

Poi si sono diffuse le voci secondo cui questi cani sarebbero così pericolosi da rendere necessario un sacco di tempo per addomesticarli, prima di darli in adozione. Credo che gli altri sei greyhound siano finiti al Canile Municipale che ha fatto quello che avrebbe dovuto fare il cinodromo. Oggi tre dei sette greyhound ancora in vita, tra gli animali più docili che abbia mai visto, sono stati affidati ad Anima.

In conclusione Anima ha concluso i negoziati, e non avrebbe potuto essere altrimenti, anche a causa della pressione internazionale e ha iniziato a condurre sul posto la battaglia per far chiudere il Canidrome.

Fortunatamente, dopo tutti questi anni, il Governo ha finalmente deciso, dopo molti tentennamenti, deliberando a nostro favore e a favore di tutti i cittadini che vivono a Macao, a beneficio delle stesse casse pubbliche (perché mantenere la concessione non era vantaggioso in quanto il Canidrome paga solo il 25% delle tasse contro il 40% versato dai casinò), e perché il massacro durato anni di centinaia di greyhound rappresentava una vergogna per l’immagine internazionale di Macao.

Per caso la Sig.ra Angela pensa che Anima voglia approfittare di questi animali? O forse pensa che Anima voglia copiare il loro ingegnoso stratagemma milionario vendendo i greyhound ad un’asta pubblica, come il Canidrome ha sempre fatto da cinquant’anni a questa parte?

Non capisco proprio cosa non riesca a comprendere dei motivi per cui Anima voglia occuparsi dei greyhound. Ogni giorno vado a letto, non con un greyhound ai miei piedi, ma con il pensiero di molti di loro che mi accompagna ogni giorno. È un “business” di cui vorrei poter fare a meno, perché mi impedisce di riunirmi alla mia famiglia in Portogallo, e chissà se mai riuscirò a farlo.

Salvare tutti questi cani sarà molto complicato se il Governo di Macao non darà una mano o mostrerà interesse verso la questione. I costi da sostenere sono enormi e molti adottanti o associazioni non sono in grado di raccogliere abbastanza fondi per accoglierli in Europa, dove probabilmente verrà adottata la maggior parte dei cani e dove saranno finalmente al sicuro.

Quindi la Sig.ra Angela Leong non sa cosa l’aspetta. Non credo davvero che sappia niente al riguardo. Ma il Sig. Lei sa molto bene cosa intendo. Se questi cani non verranno affidati ad Anima, e questo accadrà solo se il Governo di Macao non darà un mano, il Canidrome o un’altra società o associazione da loro creata li esporterà all’estero, poiché Macao non è in grado di ospitarli tutti quanti. Nessun uomo d’affari è interessato a sostenere il mantenimento di così tanti animali e il motivo è semplice: chi ne finanzierebbe i costi? È un’attività che non produce denaro, ma si tratta di beneficenza. Non vedo nessun imprenditore, come la Sig.ra Leong, ipnotizzati dai bellissimi occhi dei loro greyhound.

Quindi se questi cani non saranno consegnati ad Anima, verranno esportati altrove dalla società o dalla fantomatica “associazione” che dovrebbe tutelarli. Ovviamente è più “astuto” farli esportare da un’associazione creata solo per questo scopo, perché si nasconde meglio la compravendita. Per una società abituata a comprare animali per poi rivenderli, è ovvio che questo non sia il loro scopo ultimo.

In conclusione, Sig.ra Leong, per favore stia zitta!

Non perda altro del suo prezioso tempo, che potrebbe dedicare alla sua industria del gioco d’azzardo, e farebbe meglio a cercare chi dà fuoco al suo casinò e lasciare a me i cani. Le prometto che li tratterò bene e le garantisco che non se ne pentirà.

Questa è davvero l’ultima possibilità che ha per uscirne bene da questa storia e non fare brutta figura!

Albano Martins Articolo originale
A última chance que tem para ficar bem na fotografia

Presidente e socio fondatore di Pet levrieri dalla data di fondazione. Nella vita svolge la professione di psicologa e psicoterapeuta e di formatrice. E’ laureata in filosofia e in psicologia. Per crescita personale si è formata e diplomata come educatrice cinofila presso la scuola SIUA. Ha svolto il corso professionalizzante per la gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti, organizzato da Pet Detective. Ha iniziato a scoprire quello che accade ai greyhound nel racing in seguito all’adozione della sua prima grey, Silky, nel 2008. Da qui il suo impegno civile antiracing e anticaccia in difesa dei greyhound, dei galgo e dei lurcher. Sposata con Massimo Greco, altro socio fondatore di Pet levrieri, condivide con lui questo impegno.

Insieme condividono la loro vita con un gruppo di levrieri rescue e una segugia. Svolge questo ruolo in maniera totalmente gratuita.

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Vice presidente di Pet levrieri. Nella vita è Direttore delle Risorse Umane di una multinazionale del settore IT. 
Per passione personale nel 2020 ha conseguito il titolo di educatore cinofilo presso la scuola cinofila Il Mio Cane.
Ha partecipato al corso di gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti organizzato da Pet Detective.
Nel marzo 2014 adotta “per caso” Sandy, greyhound irlandese, e scopre la dura realtà dei levrieri sfruttati nelle corse e nella caccia decidendo così di impegnarsi concretamente nell’Associazione.
Coordina il gruppo di ricerca dei levrieri smarriti, è membro del Gruppo Adozioni e partecipa come portavoce di Pet levrieri ad eventi di informazione e divulgazione delle attività dell’associazione. 
Vive tra Milano e la Valsassina con il marito Massimiliano, ha due figli ormai adulti, Giorgia e Marco, e tre lurcher irlandesi: Robin, Coco e Lucy – e Sandy sempre nel cuore.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri a titolo assolutamente gratuito.
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Vice Presidente e socio fondatore di Pet levrieri, laureata in scienze politiche internazionali, gestisce un’impresa di consulenze turistiche. In Pet Levrieri si occupa in particolare delle relazioni con la Spagna e dei profili dei galgo e si reca più volte all’anno nei rifugi spagnoli per conoscere i cani e stilarne i profili. Fa parte del team che amministra sito e pagine Fb dell’associazione.
Ha adottato la galga Debra nel 2011. Venire a contatto con la realtà dei levrieri rescue l’ha spinta ad approfondire il discorso e a impegnarsi attivamente a favore dei grey, galgo e lurcher sfruttati e maltrattati in tutto il mondo. Oltre a Debra vive con due cani meticci, salvati da situazioni di abbandono.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo e socio fondatore di Per levrieri, dove si occupa dell’organizzazione logistica degli eventi e del merchandising. Nella vita è titolare di un laboratorio odontotecnico dal 1990. Da sempre appassionato di cani, il suo primo cane è stato un setter irlandese. Sposato con Marianna Capurso, anche lei socia fondatrice di Pet levrieri, condivide con lei l’impegno antirancing e anticaccia in difesa dei levrieri. Accanto al presidente di Pet levrieri, ha partecipato alla prima conferenza mondiale sui greyhound in Florida nel 2016. Ha partecipato a molti corsi organizzati da Think Dog e Siua. Perle è stata la sua prima greyhound. Nella sua vita ora ci sono Peig e Inta, due lurcher, e Karim, greyhound salvato dal cinodromo di Macao, e Ricky, un pinscher, che è la mascotte di tutto il gruppo. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo di Pet levrieri. Nella vita è una pasticciera. Dal 2014 a seguito dell’adozione di Rosie, una greyhound irlandese ha conosciuto la realtà dello sfruttamento dei levrieri. Da qui l’impegno in associazione. Coordina il gruppo facebook di Pet levrieri, gestisce il canale istituzionale Twitter, ed è membro del gruppo adozioni. Condivide la vita con il compagno Stefano, socio e volontario di Pet levrieri, James greyhound salvato in Irlanda e Jasmine greyhound sopravvissuta al cinodromo di Macao, nel cuore portano Rosie e Mags greyhound salvate in Irlanda. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Socio fondatore di Pet levrieri, si è occupato in associazione, a titolo puramente gratuito, di trasporti, rapporti con le autorità veterinarie e della comunicazione esterna, curando numerosi articoli sulla situazione dei greyhound e dei galgo nel mondo. Ha partecipato a numerose manifestazioni antiracing in Irlanda e Gran Bretagna. Dal 2022 fa parte del Board di GREY2K USA Worldwide, la più importante organizzazione antiracing mondiale. 
Laureato in filosofia e in Psicologia della comunicazione, insegna filosofia e storia nella scuola superiore di secondo grado; per crescita personale si è formato e diplomato come educatore cinofilo presso la scuola SIUA. 
Appassionato di musica, in particolare rock e irlandese, dal 2008 condivide le sue giornate, insieme alla moglie Stefania Traini, con levrieri rescue e un “pizzico” di segugi. Perché nella varietà si fanno più esperienze.
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Membro del consiglio direttivo di Pet Levrieri.
Dopo il liceo linguistico inizia a lavorare in banca ma dopo la nascita della terza figlia decide di volersi dedicare esclusivamente alla sua numerosa famiglia.
Il suo primo cane è stato Otello, un mix labrador-alano, poi è arrivata Gina, un bovaro svizzero.
Viene a conoscenza dello sfruttamento dei levrieri per caso attraverso un articolo trovato in rete e nel novembre 2015 partecipa ad un arrivo di Galgo di Pet Levrieri. Christa, una galga ancora senza famiglia, si butta tra le sue braccia per farsi coccolare. Dieci giorni dopo andrà a prenderla presso la famiglia foster e la porterà a casa. Da questo incontro speciale nasce il suo impegno concreto all’interno dell’Associazione.
Fa parte del gruppo adozioni e si occupa prevalentemente delle richieste estere (Svizzera, Austria, Germania).
A settembre 2018 si reca, insieme a Stefania Traini, a Macau per fotografare e stilare i profili dei cani che verranno in Italia. Qui, incrocia lo sguardo di Tamoko, che decide di adottare appena sarà pronto per il volo che lo porterà a Milano.
Vive a Lugano, Svizzera, con il marito Andrea e i figli Giulia, Alyssa, Cecilia e Tommaso. Membri della numerosa famiglia, oltre a Tamoko, sono anche Harry e Bob, lurcher irlandesi e Paco un meticcio salvato dalle strade di Napoli.
Ama trascorrere le giornate tra montagne e boschi oppure con un bel libro in mano.
Svolge i suoi incarichi in Pet Levrieri in maniera totalmente gratuita.
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